Davide Del Monte all'anagrafe: sono osservatore attento e lavoratore stancabile..
Leva '84. Mi sono laureato in Ingegneria dell'Integrazione d'impresa presso l'Università di Modena e Reggio Emilia nell'ottobre 2006 con tesi dal titolo "E-learning e Knowledge Management: sviluppo di un portale web con blog e wiki".
E dopo due anni e un po' ho preso la Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale con una tesi dal titolo "Tecnologie ICT per l'Enterprise 2.0: tra Project Management e Collaborazione".
Una delle mie più grandi passioni, dopo il web, è la palla a spicchi: allenatore per il Basket Rubiera da circa 4 anni.
In questi giorni sto ascoltando:
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Pubblicato da Davide, mercoledì 5 novembre 2008
O3 Spaces sembra una valida alternativa a Sharepoint, architettura aperta e perfetta integrazione con Open Office. Lo scenario della collaborazione on-line si amplia con un nuovo attore che ha tutte le carte in regola.
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Pubblicato da Davide, domenica 2 novembre 2008
[foto Flickr] In questi giorni sto passando al setaccio diverse offerte per aprire un conto corrente. Le banche italiane fanno a gara per accaparrarsi i giovani: se hai meno di trent’anni ed entri in una qualsiasi filiale, parti avvantaggiato.. Al di là della discutibile preparazione di chi ti vuole vendere un conto corrente, la metà […]
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Pubblicato da Davide, venerdì 24 ottobre 2008
La convergenza tra mondo reale e mondo virtuale secondo il paradigma della supranet. La geolocalizzazione e le tecnologie GPS o RFID.
Pubblicato da Davide, giovedì 9 ottobre 2008
[foto Flickr] Ho capito perchè Microsoft compare tra i leader in così tanti “Magic Quadrant” di Gartner. Dopo la due giorni alla SharePoint Conference, sono uscito con le idee più chiare, ho capito dove vuole arrivare Microsoft ma soprattutto quali piccole grandi innovazioni stanno dietro a questa piattaforma. Perchè di piattaforma si tratta, SharePoint non […]
Pubblicato da Davide, lunedì 29 settembre 2008
Internet è uno strumento, la qualità dello strumento è indiscutibile: bloccarlo significa bloccare i propri lavoratori, incastrarli dietro uno schermo senza accesso a un mondo di informazioni e opportunità. Proprio come il telefono, un uso sbagliato può recare danni all’azienda, ma non è privandone tutti indistintamente che si risolvono i problemi.