Mediaset denuncia, Youtube e Google innovano
Pubblicato da Davide, Aggiornato martedì 5 agosto 2008 Nessun Commento »
Torni dalle vacanze e ti trovi ciò che non ti aspetti: anche l’Italia fa notizia all’estero! Mediaset fa causa a YouTube. A parte il fatto che un video di Mai Dire Banzai o de Le Iene non può che far onore a Italia1, ma da oggi anche Mediaset è nell’elenco degli ottusi: la ragione ufficiale è che i nostri occhi, catturati dai video del portale controllato da Google, non possono più guardare la pubblicità trasmessa via etere. Non è uno scherzo, la particolarità della causa intentata a YouTube sta nel fatto che vengono calcolati i mancati introiti derivanti dalle 315.672 giornate “alla luce dei contatti rilevati e vista la quantità dei documenti presenti illecitamente sul sito”. Ciò che spaventa non sono i 500 milioni di euro chiesti come risarcimento, ma il fatto che abbiano pagato profumatamente qualche legale per scoprire che ci sono “almeno 4.643 filmati di nostra proprietà, pari a oltre 325 ore di materiale emesso senza possedere i diritti”.
Già, la gente guarda la tv, alla gente piace rivedere gli spezzoni più belli (o più brutti, dipende dai gusti) e poi finisce per caricarli su youtube. Sarò malato, ma secondo me non fanno altro che accrescere la popolarità dell’emittente. Perchè in fondo non è un prendere e rubare, ma un prendere e pubblicare: il marchio di Canale 5 resta ben evidente in basso a destra! Non si tratta di un libro, copiato e pubblicato senza citare l’autore, ma di una registrazione mostrata agli amici. Non sono un giurista, ma so perfettamente che il buon senso non si rispecchia quasi mai nelle leggi sul diritto d’autore. Probabilmente Google dovrebbe riconoscere parte degli introiti di YouTube generati coi video appartenenti alle amittenti.. Penso soprattutto a MTV (Viacom ha una causa avviata a sua volta).
Come fare? Bella domanda. Ma una cosa è certa: mentre qualcuno spende soldi per costruire una vertenza legale, qualcun’altro li investe meglio e annuncia che garantirà la copertura dei giochi olimpici nei Paesi dove le emittenti televisive non hanno acquistato i diritti. In India, Nigeria e altri 75 Paesi tra Africa, Asia e Medio Oriente sarà possibile seguire i giochi su YouTube. Per la prima volta nella storia delle olimpiadi, ci sarà un canale “olimpico” per il quale gli organizzatori potranno produrre contenuti e spezzoni di 10 minuti l’uno.
Inoltre, notizia freschissima: da oggi su Google si possono fare ricerche sulla programmazione delle sale cinematografiche. Basta scrivere “cinema reggio emilia” nella casellina di ricerca..
Gli analisti finanziari dicono che sia proprio attraverso la costante innovazione e introduzione di servizi che Google attrae investimenti e si fa bello con gli azionisti. Sempre gli analisti, attentissimi al gossip, avrebbero rilevato che dopo la notizia della causa a Youtube le azioni Mediaset hanno subito un lieve incremento (vedia grafico sotto, preso da Google Finance. La bandierina con la “B” indica il momento in cui è uscita la notizia).
Da notare che poi sono ricrollate come prima. Forse invece di assumere qualche legale in più era meglio investire sui giornalisti di Studio Aperto? Anche Del Debbio potrebbe essere d’accordo con me.. (date un occhiata ai link, meritevoli, ndr).
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