Vodafone e Benetton: ambiente, Africa. La responsabilità sociale di grandi aziende.
Pubblicato da Davide, venerdì 16 maggio 2008 3 Commenti »
La responsabilità sociale sta diventando sempre più importante per le aziende. E’ un fatto, ed è pure un bene. Oggi grandi aziende propongono e vengono coinvolte in progetti umanitari o a sostegno dell’ambiente. Gli ultimi due casi che io ricordi sono quelli di Vodafone e Benetton.
La multinazionale delle telecomunicazioni propone per il secondo anno consecutivo la raccolta di cellulari smessi. E’ possibile consegnare i propri apparecchi inutilizzati presso i punti vendita Vodafone oppure nelle piazze italiane dove passerà la carovana (in questi giorni è a Lecce). Per ogni dispositivo consegnato verranno date in omaggio tre lampadine a basso consumo energetico, offerte da Enel.Ogni telefono raccolto saranno inviati ad impianti dedicati alla valutazione e selezione. I prodotti ritenuti validi saranno ricommercializzati in altri mercati, mentre quelli non funzionanti saranno disassemblati e smaltiti.Tutto il ricavato verrà utilizzato per la costruzione di pannelli fotovoltaici nelle scuole italiane. E’ possibile contribuire anche inviando un sms dal costo di 3 euro al numero 48535.
Anche Benetton, multinazionale italiana di abbigliamento, ha lanciato una campagna di comunicazione con tematiche sociali, questa volta il focus non è sull’ambiente ma sull’aiuto all’Africa. Si tratta del sostegno al microcredito, progetto del cantante senegalese Youssou N’Dour: “la mia esperienza diretta mi ha aperto gli occhi sul fatto che un prestito, per quanto ridotto sia il suo importo, se destinato a sviluppare un’idea, a realizzare un progetto, è una maniera efficace per lottare contro la povertà. Per questo è necessario che tutti prendano coscienza del valore del microcredito: l’Africa non chiede carità, ma fondi rimborsabili a interessi agevolati.”Certo sarebbe stato più interessante sapere che la realizzazione dei maglioni non avvenga sfruttando lavoro minorile o manodopera sottopagata, oppure che le antenne di trasmissione della rete mobile vengano sottoposte a rigidi controlli sulle emissioni elettromagnetiche. Il dubbio è sempre quello che sotto alla veste comunicativa, ci sia quella spietata del profitto. Per una volta però voglio essere guardare le cose in positivo. Mi capita sempre più spesso di leggere messaggi pubblicitari e promozioni con richiami all’ambiente o a progetti umanitari. E’ senz’altro un fattore positivo.
C’è chi è andato oltre il semplice progetto, e ha cambiato il proprio modo di produrre per migliorare la salute dei propri dipendenti e del pianeta. Si tratta di Etnies, azienda che produce calzature. Nella puntata di Report di Domenica 11 maggio, un interessante servizio evidenziava come da qualche mese nelle fabbriche di scarpe si utilizzasse un nuovo collante per la suola, che a differenza dei collanti tradizionali non contiene sostanze chimiche pericolose: è a base di resina e acqua. I dipendenti (rigorosamente cinesi) possono stenderlo sulle scarpe senza guanti ne mascherina. Lezione di ecologia ai cinesi? Intanto il pianeta ringrazia.
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Vodafone e Benetton tra ambiente ed Africa. La Responsabilità Sociale di grandi aziende. at CSR News, csr, rsi, responsabilità sociale d'impresa, corporate social responsibility, sostenibilità - Pubblicato il 18 05 2008 alle 23:05
[...] emissioni elettromagnetiche (…) Leggi l’articolo completo di Davide del Monte su Diplod.it [...]
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Manuela - Pubblicato il 11 11 2010 alle 19:05
Ciao Davide,
sto raccogliendo informazioni su Benetton e i suoi risultati in campo di responsabilità sociale. Cito il tuo articolo “Certo sarebbe stato più interessante sapere che la realizzazione dei maglioni non avvenga sfruttando lavoro minorile o manodopera sottopagata, oppure che le antenne di trasmissione della rete mobile vengano sottoposte a rigidi controlli sulle emissioni elettromagnetiche”. Volevo chiederti se questa affermazione viene da fonti verificate o no? Sapresti indicarmi uno scandalo specifico che ha investito l’azienda?
Grazie
ciau
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Davide - Pubblicato il 12 11 2010 alle 09:41
Ciao, non ho nessuna fonte e non è mia intenzione sollevare dubbi. Le mie erano ovviamente considerazioni: io preferirei che una azienda mi dia la garanzia di rispettare l’etica del lavoro e di essere responsabile verso la sanità delle persone piuttosto di farsi vanto di iniziative una tantum. Ovviamente anche queste sono importanti ed è giusto che ci siano, ma prima viene il resto.
Se cerchi su Google, diversi documenti saltano all’occhio, è questo che mi ha portato a fare quella considerazione.