Irish memories

Pubblicato da Davide, Aggiornato venerdì 8 agosto 2008 2 Commenti »

Guinness gate

Se vai in Irlanda torni più pieno. E’ un fatto.
Il mio è stato un incontro mordi e fuggi, cinque giorni che volano. Giri per strada e ti accorgi di stare nel paese più giovane d’Europa. Finisci le serate in un pub che nemmeno lontanamente si avvicina a quegli irish pub nostrani, dove la musica di shakira si mischia alle patatine fritte.
Ti svegli a Dublino in una mattina piovosa, prendi una macchina e guidi a sinistra per qualche ora, ti ritrovi senza fiato a guardare l’oceano giù da un precipizio sotto un cielo che ricorda vagamente lo sfondo di Windows, ma che vive di vita propria.

L’Irlanda ha un passo più lento, forse perché quando sei in vacanza nemmeno ti accorgi del tempo. L’Irlanda non è ricca, è verde. E questo forse la rende più ricca di San Marco. L’Irlanda non è il paese in cui vorrei vivere, perché l’Italia mi mancherebbe. L’Irlanda mi ha semplicemente catturato e faccio parte anch’io di coloro che la consiglierebbero. Di coloro che vorrebbero, un giorno, tornare.

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