Quando i software non volevano le statistiche

Pubblicato da Davide, Aggiornato lunedì 7 aprile 2008 3 Commenti »

privacy

Ho cambiato pc, un ottimo hp in edizione speciale, ne vado fiero. Sono stato costretto a prenderlo da MediaWorld, quando in genere, a parità di prezzo, preferisco fare acquisti dalle catene italiane come Comet. Questione di pattriottismo, i tedeschi della grande distribuzione non mi stanno simpatici. Succede anche a voi?

Ho reinstallato con calma i vari software, più o meno indispensabili. Circa la metà di essi, in fase di installazione, chiede il permesso di inviare statistiche anonime e indiscrete sulle modaltà di utilizzo. Insopportabile! Una volta esistevano i forum e i luoghi idonei per segnalare problemi e suggerire migliorie, adesso tutti quanti vogliono raccogliere i dati sul modo in cui uso questo o quell’altro programma. Esempi? Firefox, Songbird, Google Earth, Skype.. Sono solo quelli che mi ricordo. Basta selezionare “no” e non avremo di che preoccuparci.

Ma fino a che punto è giusto “usare” gli utenti per migliorare i software/servizi? La maggior parte di questi programmi sono gratuiti, eppure funzionano meravigliosamente. Oggi alla fine di una chiamata skype mi è apparsa una finestrella che chiedeva di dare un giudizio alla qualità dell’audio della conversazione. Queste informazioni saranno certamente utilizzate per migliorare le prestazioni, gli utenti finali ne trarranno giovamento.

Forse dovrei smetterla di preoccuparmi della privacy, in fondo è come un cameriere al ristorante che ti chiede se il piatto era buono. Con l’unica differenza che è più facile rispondere di no quando c’è da cliccare un bottone.

3 Commenti »

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  1. 1

    Linux è l’evidenza commerciale che il metodo “tutti gli utenti sono betatester” sia il migliore per risparmio di tempo e denaro… Per cui non ci vedo niente di male nel mandare ad aziende di cui mi “fido” (alla fine mi fido di quelle aziende il cui software mi lascia soddisfatto) statistiche sull’uso e/o sui crash.

  2. 2

    finchè viene fornito un prodotto privo di malware virus ecc ecc e per lo più open source, penso che aiutare coloro che lo hanno realizzato sia un dovere di tutti.

  3. 3

    Si ma infatti la mia era più che altro una constatazione, non vuole essere una accusa..
    Dare feedback credo che sia conveniente sia per loro (le aziende che sviluppano il software), sia per noi (gli utenti)..

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