Ingegneria Gestionale è una buona scelta?

Pubblicato da Davide, Aggiornato sabato 4 aprile 2009 407 Commenti »

Scrivo questo articolo perchè, dopo tre anni passati sui libri, sento il bisogno di dover dire la mia sulla scelta universitaria. Non sono un sociologo che studia le dinamiche del mondo del lavoro, non sono un sondaggista che ha rilevato le opinioni dei datori di lavoro e i tempi di inserimento per i neolaureati: sono semplicemente uno studente che ha terminato il percorso della laurea triennale e sta continuando a studiare per arrivare al termine dei cinque.
Questo articolo non vuole convincere nessuno a scegliere quella o quell’altra facoltà, semplicemente desidero riportare alcune considerazioni.

Partiamo dall’inizio.
Ho scelto ingegneria gestionale per due motivi: 1. ero interessato alle materie sociali e umanistiche, ma non ero convinto delle opportunità di lavoro che una facoltà come sociologia mi avrebbe offerto (anche frequentando corsi nel campo dell’economia). 2. ero e sono appassionato di informatica, vedevo il computer e internet come gli strumenti di lavoro ideali.
Sono di Reggio Emilia, proprio nella mia città esiste un corso appartenente alla Classe di Laurea MIUR 9 – Classe delle lauree in ingegneria dell’informazione. Il corso si chiama “Ingegneria dell’integrazione d’Impresa (e-business)“, è un indirizzo particolare che nel proprio manifesto degli studi prevede insegnamenti rivolti alle reti e ai moderni sistemi di comunicazione e d’integrazione tra imprese.
Poichè non ero per nulla interessato alla “bulloneria”, alla meccanica o meccatronica, decisi di immatricolarmi in questo corso, che altro non era se non una branca del corso di ingegneria gestionale.

Passano tre anni e nemmeno te ne accorgi, ti ritrovi a 22 con una laurea in mano. Non è stato proprio tutto rosa e fiori, gli esami son pur sempre esami: ma alla fine eccoci qui a valutare. Spesso mi sono sentito dire che gli ingegneri gestionali sono “ingegneri a metà” perchè “non si sa nemmeno se esiste un ordine” e “se possono avere la firma”.. Che cosa progetta un ingegnere gestionale? Progetta i processi, da quelli logistici a quelli organizzativi. Vi siete mai chiesti perchè una catena di grande distribuzione come MediaWorld funziona e guadagna? Come progettare una intranet? Come progettare un magazzino automatico? Come creare un modello matematico per la distribuzione di merci?
Ogni cosa, dalla movimentazione della merce all’istituzione dell’asilo nido aziendale, ha bisogno di essere pensata e progettata, di essere messa nero su bianco. L’ambito dell’ingegnere gestionale non è settoriale, c’è l’economia (controllo di gestione, suddivisione centri di costo..), la logistica e gli impianti industriali, l’informatica..

Se parliamo poi di integrazione d’impresa, ci andiamo ad intrufolare in un mondo che ancora è poco navigato. La comunicazione, gli ordini di acquisto, le relazioni coi clienti, la stessa produzione, stanno subendo un lento ma costante mutamento. Non esiste più la fabbrica che produce e quella che compra, fino all’utente finale. Ci stiamo evolvendo verso un sistema a rete, dove un’azienda lavora in collaborazione con tante altre, dove i dipendenti della stessa azienda comunicano e collaborano anche attraverso il web.

Non è questo il posto per parlare di knowledge management o di ricerca operativa applicata ai modelli di gestione di servizio. Voglio solo far capire a chi deve scegliere una facoltà, che ingegneria gestionale è un’ottima scelta, ma diversa certamente da ingegneria informatica o meccanica. Dipende qual è il vostro obiettivo e le vostre preferenze: se desiderate un lavoro da programmatore, siete amanti del codice sorgente, sicuramente meglio scegliere ingegneria informatica; se invece desiderate un lavoro di problem solving, dove applicare diverse scienze e diverse tecniche per progettare soluzioni utili ai sitemi di produzione, di vendita, o per progettare reti intranet, allora meglio scegliere ingegneria gestionale.

Non credete a chi vi dice che con ingegneria gestionale non si trova lavoro. A parte la mia esperienza personale (tre contatti dopo la laurea senza cercare nulla, tra cui uno decisamente interessante che ho accettato volentieri), leggevo giusto questo settembre un articolo su Repubblica che metteva tra i più ricercati in Italia proprio gli ingegneri gestionali. Che dire, speriamo il bene..

407 Commenti »

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  1. 1

    basta fare ec. aziendale, inoltre hai molte più opportunità di lavoro.

  2. 2

    Piano, economia aziendale è un’altra cosa.
    La formazione di base che offre un corso di ingegneria è decisamente diversa da quella di economia. Detto terra terra, a ingegneria parli di “come” e “perchè” realizzare qualcosa, a economia parli di “quanto costa” e “come ammortizzare”.
    Poi ovvio che le facoltà hanno molti punti di contatto, ma dipende se ti interessa di più il lato tecnologico delle cose o il lato economico.

  3. 3

    Ciao siamo 3 studenti di Ing.Gestionale del Politecnico di Milano siamo d’accordo con te che la facoltà di Ingegneria sia molto più completa da tutti i punti di vista rispetto a economia.Continua così con i tuoi interventi,difendi l’oneri degli INGEGNERI.Noi siamo GESTIONALI IN CRESCITA.un gruppo di ragazzi che un giorno farà parlare di sè e delle proprie iniziative a favore dei gestionali nel mondo.Se i sghèi vuoi guadagnare una laurea in gestionale devi fare….

  4. 4

    problem solving???
    se hai passato 5 anni della tua vita a studiare stronzate come puoi sperare di risolvere un qualsiasi problema che abbia un minimo di complessità?

    Se avete un briciolo di cervello e vi interessa il “problem solving” studiate ing. meccanica (un ingegnere meccanico può svolgere alla perfezione le stesse mansioni di un gestionale ma NON viceversa).
    Almeno avrete dimostrato di sapervi confrontare con dei problemi REALMENTE COMPLESSI e non con le cazzatine con le quali vi imboniscono!!

    Inoltre voi del “come e perchè” delle cose non ne avete la benchè minima percezione,il vostro livello di preparazione tecnica è pari a zero o poco più.

    comunque meno male che ci siete ing. gestionali!
    tutte le attività più noiose (e dove l’intelligenza è del tutto superfula) sono e saranno il vostro campo di lavoro!

  5. 5

    Questo intervento non meriterebbe nemmeno una risposta (anche solo per il fatto che non ti si firmato), ma giusto una replica breve breve, per educazione:

    2. cos’è? invidia?

    1. queste sono le argomentazioni di chi appunto non sa di cosa parla: se ti chiedo di scrivere una applicazione client-server in java riesci a farlo? se ti chiedo di modellare un sistema di distribuzione merci per minimizzare i costi? probabilmente no, perchè non hai studiato quello.. Se mi chiedi di fare un giunto per albero motore non lo so fare, perchè appunto non l’ho studiato. Ma non rinfaccio niente a nessuno, ognuno faccia il suo lavoro..

    Pensa se i medici si mettessero a insultare gli anestesisti, cosa succederebbe in sala operatoria?

  6. 6

    Ciao anch’io sono ing. gestionale ma non capisco sinceramente se studio la stessa cosa che hai fatto te….da me a vicenza le materie di studio che vengono fatte sono per lo più le stesse che si fanno a ing. meccanica con l’aggiunta di materie più di matematica o automazione come ricerca operativa, controlli automatici, automazione, analisi dei sistemi…di economico-gestionale c’e’ molto poco; in sintesi il corso di laurea più vicino a ing. gestionale a vicenza è quello di ing.meccanica (magari con indirizzo automazione), infatti se alla specialistica uno vuole passare a meccanica da gestionale o viceversa si devono fare solo un paio di esami

  7. 7

    ragazzi fate

  8. 8

    In risposta a chi non crede alla realtà dei fatti, a chi dice che noi ingegneri gestionali studiamo le cose in modo superficiale, dico che di superficiale c’è solo l’atteggiamento di chi
    crede di poter valutare dall’esterno cosa in realtà studia un ingegnere gestionale ed ha la presunzione di affermare cose di cui non sa effettivamente nulla. Penso che chi si prenda
    il diritto di fare alcune affermazioni debba avere almeno una laurea in ingegneria gestionale ed una in ingegneria meccanica, solo dopo potrà valutare.
    Allego cmq un dato significativo tratto da wikipedia.org:
    Statistiche:
    Da alcuni anni Ingegneria Gestionale risulta, in base alle statistiche ISTAT, il corso di laurea che permette l’inserimento in assoluto più rapido nel mondo del lavoro. In base al rapporto ISTAT Università e Lavoro 2006, a tre anni dalla laurea l’88,6% dei laureati in Ingegneria Gestionale lavora in modo continuativo (il dato medio per Ingegneria è 81.6 %, mentre per Economia Aziendale è il 76.7 %)

    A dimostrazione di ciò ci sono le numerose offerte di lavoro che si possono leggere su tutti i siti di trova-lavoro.
    Saluti a tutti

  9. 9

    anche io studio ingegneria gestionale , e vorrei dire che non e’ tutto oro quello che luccica;
    e’ vero che intanto in alcuni atenei ingegneria gestionale e’ fatta meglio di altri, pero’ secondo me si potrebbe fare molto di piu’;
    secondo me un gestionale dovrebbe essere innanzi tutto un ingegnere, potrebbe essere una idea ad esempio lasciare solo la laurea magistrale in ingegneria gestionale che potrebbero prendere tutti i laureati di qualsiasi indirizzo della triennale;
    poi una grossa lacuna e’ che non ci sono libri di questo indirizzo quindi e’ difficile formarsi,
    altra idea sarebbe bello ad esempio che le materie manageriali le insegnassero dei veri manager non i professori ,
    e ad esempio parliamoci onestemente che servono tutti quei modelli di matematica che ci fanno studiare?
    perche’ quei professori non li passano a matematica?
    io voglio essere un ingegnere non un matematico o uno statistico altrimenti non avrei preso ingegneria.
    l’ingegnere deve essere una figura pratica non un teorico.
    alcuni atenei vedono il gestionale a meta’ tra meccanica ed informatica e questa secondo me e’ la visione migliore.
    gli altri atenei penso che pensano solo allo stipendio e ti dicono che sono importanti quelle materie,
    forse ci vorrebbe una rivolta dei gestionali studenti, pure noi vogliamo mangiare non solo i baroni e le baronesse

  10. 10

    Non sarà tutto oro, ma non mi sembra il caso di piangersi addosso.
    I modelli matematici servono, altrimenti saremmo economisti e non ingegneri. La matematica deve essere un supporto, se devi pianificare un modello di distribuzione logistico (qualcosa di concreto) e non hai mai visto un modello astratto, da dove incominci?

    I numeri poi confermano un trend significativo, riporto da un articolo di repubblica:

    Le lauree più redditizie. Tra corsi di laurea che favoriscono un inserimento lavorativo più rapido secondo l’Istat, spiccano quelli del gruppo di Ingegneria gestionale (a tre anni dalla laurea l’89% degli ingegneri gestionali ha un’occupazione continuativa), Ingegneria delle telecomunicazioni (88%) e Ingegneria aerospaziale e aeronautica (86%). Mentre i corsi con tassi di occupazione più bassi sono quelli del gruppo medico ed educazione fisica, impegnati in un lavoro continuativo soltanto in circa 20 casi su 100 insieme a quelli del gruppo giuridico (42%), letterario (46%) e insegnamento (51%). Un dato che può essere spiegato anche con il fatto che molti giovani alla fine di questi corsi di studio sono impegnati in corsi di specializzazione o tirocinio che ritardano l’inserimento nel campo lavorativo.

  11. 11

    Certo il mondo del lavoro cerca ingegneri nuovi che si interessano di nuove problematiche e sicuramente la logistica e’ una di queste, ma non l’ unica.
    Gli ingegneri gestionali sono richiesti anche e soprattutto per l’ integrazione dei processi di gestione delle imprese.
    Quello che intendo dire e’ che non bisogna creare uno specialista solo di logistica, basta un esame o due, io ad esempio ho dato ricerca operativa ed organizzazione della produzione, basta cosi’ ;
    L’ ingegnere deve svolgere un ruolo sociale nella crescita di un paese , quindi affrontare nuovi temi emergenti quali lo smaltimento dei rifiuti, la sicurezza sui posti di lavoro,
    le problematiche energetiche, la gestione dei progetti di opere pubbliche anche in maniera burocratica e legislativa, ecco secondo me l’ ingegnere gestionale deve essere in grado anche di fare la sua parte in questi settori.
    Competenze tecniche unite a quelle manageriali.
    Ed il piano di studi e’ fondamentale in tutto cio’ altrimenti gestionale diventa solo un corso con molti studenti dove i baroni fanno a gara a piazzare le loro materie.
    Noi studenti dobbiamo essere protagonisti della nostra formazione.

  12. 12

    concordo con lello
    gli ingegneri gestionali sono molto richiesti perche’ le aziende vogliono professionisti di nuova generazione;
    pero’ in alcune universita’ non viene fatta una ricerca seria in questo settore , spesso non sanno nemmeno i professori cosa sia questa figura e si limitano ad insegare la loro materia
    tanto a loro interessa solo avere la cattedra e approfittano del fatto che si hanno le idee confuse in questo settore.
    A loro non interessa se quello che insegnano serve nel mondo del lavoro ma stare al calduccio all’ universita’ ,
    e sistemare come ricercatori i loro raccomandati , la vedo come l’ occasione di questi anni un bel posticino all’ universita’ tanto ci sono molti studenti quindi meglio qua’ che in settori saturi.
    lavorare fuori e’ duro, all’ universita’ fai quello che vuoi e guadagni molto di piu’.
    spesso si dice che i poveri studenti di gestionale sono asini ma che colpa ne hanno se sono i professori che fanno quello che vogliono a loro discapito,
    se non fanno ricerca seria, se non sono capaci di creare nuovi settori di applicazione , tanto a loro interessano solo i soldi , poi la ricerca la devono fare gli studenti che si devono inventare il lavoro.
    questo secondo me e’ il problema dei gestionali,
    tanti professori che se la grattano

  13. 13

    Sono un ingegnere gestionale riporto un interessante articolo apparso qualche giorno fa sul corriere della sera:

    Un ingegnere-manager con alte competenze tecnico-scientifiche, in grado di gestire società finanziarie e tecnologiche o di offrirsi sul mercato come consulente
    aziendale di livello. E’ l’ identikit dell’ ingegnere gestionale, membro di un piccolo esercito in continua crescita. Nel 2002 erano 2.790 i laureati in ingegneria
    gestionale, nel 2004 sono diventati 4.213 e ora sono oltre cinquemila…
    Del resto l’ ingegnere gestionale non è stato una pura invenzione, perché di fatto esisteva già nella pratica aziendale di 20 anni fa
    come figura professionale diffusa, come «ingegnere-manager»…
    Gli ingegneri gestionali laureati dal Politecnico di Milano sono ormai ovunque, nelle imprese industriali e di servizi (dalle telecomunicazioni ai
    trasporti), nelle società di consulenza, nelle istituzioni finanziarie, nelle banche e assicurazioni, nelle authority, nella pubblica amministrazione e nel nonprofit.
    Rispetto a un po’ di anni fa, infatti, sono più eclettici: operano nella pianificazione delle tecnologie e dei mezzi di produzione, nella gestione dei sistemi
    produttivo-logistici, nella pianificazione strategica e nel marketing, nel controllo di gestione e nell’ organizzazione, nei servizi a rete, nei rapporti con le
    authority, nella finanza dei mercati e nella finanza corporate, nella gestione dei grandi progetti, nelle applicazioni Internet e, in generale, nell’ Ict.

    Ragazzi, non perdete tempo in queste inutili discussioni. Un ingegnere gestionale è prima di tutto un INGEGNERE ed è riconosciuto all’interno di qualunque azienda. Personalmente, sono laureato da 3 anni, ho trovato subito lavoro in una grande azienda e mi occupo di project management lavorando a stretto contatto con i vari manager di progetto. La laurea è un punto di partenza, da quella bisogna costruirsi la propria professionalità.

  14. 14

    Un ingegnere gestionale non fa perfettamente un cxxxx all’uni rispetto a quello che si fa a ingegneria meccanica e poi basta il calcio giusto per trovarsi ad occupare un posto di lavoro che non merita in base ai sacrifici che non ha fatto!!!Non chiamatela INGEGNERIA perchè è un’offesa nei confronti dei veri ingegneri!!!!

  15. 15

    Ciao Stefano, il tuo commento non può che farmi sorridere.. Io sinceramente queste polemiche tra ingegneri non le capisco, ma tant’è.. non ho bisogno di dimostrare nulla a nessuno.

  16. 16

    Per stefano: Ma tu segui anche i corsi di Ingegneria gestionale??? O hai già una laurea in Ingegneria Gestionale?

  17. 17

    non so’ se voi siete docenti universitari ,
    ma facendo cosi’ voi fate il loro gioco,
    invece io non ci sto’ ,
    io voglio che si sappia che in questo campo sono piu’ preparati i professionisti che stanno fuori dal mondo universitario,
    sono questi ultimi che si rimboccano le maniche e cercano di introdurre una nuova professione incontrando non pochi problemi,
    da soli senza aiuto di nessuno cercano di farsi spazio nel mondo del lavoro facendosi apprezzare prima di tutto come persone,
    cioe’ valorizzando le loro doti personali che spesso invece all’ universita’ vengono mortificati tanto e’ vero che a queste persone non viene permesso di diventare professori,
    ma finita la laurea gli si dice arranciati qui devono restare i “migliori”.
    Se poi arranciandosi queste persone nei fatti dimostrano di essere superiori ai professori bisogna dargliene atto.
    questo dobbiamo gridarlo a gran voce,
    un consiglio ai professionisti fuori dal mondo universitario che si sono inseriti bene, isolate i professori altrimenti loro imparano da voi
    e passano per persone piu’ preparate perche’ stanno all’ universita’.

  18. 18

    Se mi sono laureato io in ing ce la fa chiunque… Quindi esaltatevi di meno!

  19. 19

    Personalmente sono tutto fuorchè esaltato, conscio che dopo la laurea c’è ancora una vita di studio e apprendimento davanti..

  20. 20

    Scusate se mi intrometto, premesso che mio padre è un ingegnere civile,
    a me non piaceva ingegneria civile ho consultato i deplian informativi di ingegneria gestionale ma non ci ho mai capito niente su quello che dicevano di voler formare,
    quindi ho preso economia aziendale cercando di coltivare l’informatica e sono contentissima.
    Ingegneria gestionale è l’ unica laurea dove sento dire devi studiare all’ università , laurearti e poi uscita devi imparare fuori,
    mi chiedo allora perchè dovrei studiare?
    ad ingegneria civile ad esempio mio padre ha sempre detto io ho fatto bene quello che mi hanno insegnato all’ università e mi sono formato,
    certo qualcosetta ho dovuto approfondirla ma il grosso l’ ho imparato all’ università.
    Per questo ho preferito prendere economia aziendale.
    Almeno se studio qualcosa voglio che mi rimanga e non dover riiniziare a studiare dopo la laurea.
    Ho voluto portare la mia esperienza spero possa servire.
    Volevo anche rispondere a quel signore che dice studenti esaltati, ma mi scusi signore mi sembra giusto che uno studente si preoccupi della sua formazione stà decidendo le sorti della sua vita non è una cosa da poco , forse invece è proprio perchè se ne parla poco che poi si commettono degli errori le ripeto io volevo studiare ingegneria gestionale ma per mancanza di informazioni certe ho preferito non farla.
    Auguri a tutti.

    Katia

  21. 21

    ragazzi non fate gestionale!!!
    chi vi dice di fare gestionale perchè poi ha ricevuto richiete di lavoro…non dicono poi cosa succede dopo! per mia esperienza personale ho dovuto ricominciare a studiare perchè effettivamente non sanno come utilizzare i gestionali..purtroppo è cosi a meno che non vi inseriscano in progetti di programmazione della produzione….ma vi pare che ad un neolaureato possa cio accadere? se tornassi indietro farei senza pensarci due volte o meccanica o infrmatica. lasciate perdere le cose a metà! vi farete solo del male! parola di ingegnere gestionale!

  22. 22

    Quali conoscenze matematiche sono richieste per affrontare questa facoltà?
    Più o meno un consiglio in base alla tua esperienza

  23. 23

    @simone: le solite.. tieni contono che il primo anno è uguale per tutte le ingegnerie. In ogni caso, aver fatto un liceo scientifico aiuta sempre, ma conosco un sacco di gente che veniva da un tecnico (uno anche dal classico) e ci è arrivato in fondo senza problemi. Non è tanto una questione di conoscenze, ma di voglia..

    @vitto: sarà, ma nel mio caso è pieno di esempi contrari.. sinceramente io e i miei amici ci siamo inseriti tutti bene..

  24. 24

    beh si, io sto finendo un liceo scientifico, mi preoccupo solo che nn sono uno di quelli che ha il massimo in matematica (in pratica ho 7)
    poi non faccio il PNI che mi hanno detto avvantaggiare molto chi vuole fare ingegneria
    al contrario ho una forte propensione verso l’ambiente informatico (sono abile cn i pc….anche ad assemblarli e mi diletto a creare/gestire siti web)
    Sinceramente non voglio scegliere informatica, ti chiedo un consiglio …..piuttosto se questa facoltà sia adatta a me..

  25. 25

    non nego che i gestionali possano trovarsi bene….ovvio che qualunque persona puo trovarsi bene in un posto di lavoro, basta che sia flessibile e dinamica. quello che dico è che visto che magari a 27 anni rimettersi a studiare è molto piu difficile conviene farsi il mazzo prima all’uni facendo ingengeria meccanica, elettronica o informatica a seconda dei gusti e poi darsi al project management se proprio quella è la nostra passione….parliamoci chiaro, dobbiamo essere anche onesti con noi stessi, non sono minimamente paragonabili i corsi di gestionale e meccanica in termini di difficoltà e dalla mia esperienza posso dire che vengono molto più premiati i meccanici dei gestionali al contrario di quello che dice l’utente sopra. la professionalità viene sempre pagata.
    per quanto riguarda i requisiti richiesti di matematica, non ti preoccupare! seguendo costantemente anche metodi e modelli matematici per gli ingegneri si puo fare!
    pensa al futuro, pensa a cosa vorrai veramente fare e non all’analisi!
    da quello che sembra tutto ti piacerà fare tranne che il gestionale! buttati su ing. elettronica o delle telecomunicazioni (che va tantissimo).
    allora si che potrai sentirti soddisfatto!!!!

  26. 26

    Anche io sono un gestionale laureato che ha dovuto prendere poi la seconda laurea in ingegneria meccanica.
    Ragazzi gestionale è una bidonata, ti và un pò bene se ti laurei presto col massimo dei voti, allora forse trovi qualche azienda che ti fà la beneficienza ed investendo sulla tua
    intelligenza ti forma e ti butta a fare il manager ; cosa che fà anche con altri tipi di laureati non per forza gestionale,oppure nelle società di consulenza anche xchè ormai si sà che la consulenza rubano solo soldi alle imprese e poi in realtà li fanno fallire quindi cercano gestionali,
    altrimenti sei nella merda.
    Io ho dovuto elemosinare gli appunti dei meccanici per imparare qualcosa e poi giù sodo a prendere la seconda laurea,
    morale della storia assunzione come ingegnere meccanico a 35 anni.
    Mi sono rovinato, i miei colleghi che studiavano ingegneria meccanica ora sono dei manager senza essere gestionali.
    La cosa ancora più ridicola è che sono più facili quegli insegnamenti che si studiano a meccanica che ti danno le basi, e più difficili quelle corbellerie di gestionale che
    nessuno usa.
    Ho scoperto che la management science o ricerca operativa , negli anni 60,70 era fallita come scienza e tutti quegli esperti li hanno tolti dalle aziende
    e per non lasciarli in mezzo alla strada si sono inventati la laurea in ingegneria gestionale e li hanno messi come professori.
    Cioè per salvare loro creeranno dei laureati che poi non serviranno, viva l’italia il paese delle banane.
    Ultima cosa ora hanno tolto i gestionali anche dall’albo degli ingegneri e non possono più fare nemmeno gli ingegneri.

  27. 27

    dimenticavo per la logistica ci sono gli ingegneri civili indirizzo trasporti che non li vedono proprio ai gestionali,
    sanno più loro di logistica che venti gestionali messi insieme

  28. 28

    Si vabbè.. hanno tolto anche gli architetti dall’ordine degli architetti.. non facciamo informazione sbagliata:

    Il D.P.R. 328/2001 ha istituito nell’Albo professionale, in relazione al diverso grado di capacità e competenza acquisita mediante il percorso universitario, le Sezioni A e B, ciascuna delle quali ripartita nei seguenti Settori: Civile e Ambientale; Industriale; dell’Informazione.

    L’iscrizione nella sezione A è subordinata al superamento di apposito esame di Stato. Per l’ammissione all’esame di Stato è richiesto:

    * laurea specialistica in una delle seguenti classi:
    o per il settore civile e ambientale:
    + classe 4/S – Architettura e ingegneria edile;
    + classe 28/S – Ingegneria civile;
    + classe 38/S – Ingegneria per l’ambiente e per il territorio;
    o per il settore industriale:
    + classe 25/S – Ingegneria aerospaziale e astronautica;
    + classe 26/S – Ingegneria biomedica;
    + classe 27/S – Ingegneria chimica;
    + classe 29/S – Ingegneria dell’automazione;
    + classe 31/S – Ingegneria elettrica;
    + classe 33/S – Ingegneria energetica e nucleare;
    + classe 34/S – Ingegneria gestionale;
    + classe 36/S – Ingegneria meccanica;
    + classe 37/S – Ingegneria navale;
    + classe 61/S – Scienza e ingegneria dei materiali;
    o per il settore dell’informazione:
    + classe 23/S – Informatica;
    + classe 26/S – Ingegneria biomedica;
    + classe 29/S – Ingegneria dell’automazione;
    + classe 30/S – Ingegneria delle telecomunicazioni;
    + classe 32/S – Ingegneria elettronica;
    + classe 34/S – Ingegneria gestionale;
    + classe 35/S – Ingegneria informatica,

  29. 29

    paolo hai tutta la mia stima….non riesco nemmeno a immaginare quanto hai sofferto per ricominciare a studiare per la seconda laurea con la preoccupazione di trovare poi lavoro come ingegnere meccanico….bè questa esperienza dovrebbe rispondere a tutte le domande fatte in questo forum. la mia preoccupazione caro paolo è che non accadrà mai, a nostro malincuore, che il corso venga, come dovrebbe essere, eliminato dalla faccia della terra. e sai perchè. perchè dalle statistiche emerge che in effetti i gestionali trovano occupazione………per fare le fotocopie direi io……..sperando di essere professionalizzati come un po lo sperano i laureati in scienze delle comunicazioni, economia aziendale e altre lauree fasulle. cmq noi ( e ti assicuro siamo tanti caro paolo, del mio corso il 50 % dire) dobbiamo portare avanti questa sensata guerra (chiamiamola cattiva pubblicità) per poter salvare i futuri ingegneri italiani…….quelli che potrebbero in effetti migliorare la situazione del nostro paese……GESTIAMO la salvaguardia del nostro futuro…….ma forse non ci hanno insegnato nemmeno quello…… :(

  30. 30

    non faccio informazione sbagliata, l’albo è stato diviso in tre settori:
    civile, industriale, dell’informazione
    ora ti dico che quasi tutti i progetti per cui è richiesta la firma da parte di un ingegnere iscritto all’albo cadono nel settore civile,
    vai a vedere chi può iscriversi all’ albo degli ingegneri civili !!!!!!!!!
    I gestionali che conosco io hanno fatto tutti una brutta fine,
    solo due tre raccomandati che ora insegnano all’ università,
    è stato un martirio avere questa laurea,
    forse qualche figlio di papà ma forte , industriale, politico , si è mezzo salvato però sempre integrando gli studi con ulteriori master.
    Gli altri si sono riversati a fare o gli informatici o i meccanici quando è andata bene altrimenti chi si è aperto un negozio o chi mette la benzina in un distributore.
    Tu forse sei qualche privilegiato se parli così.
    Sono d’accordo con vitto, dobbiamo avere il coraggio di dire la verità, facciamolo in rete,
    i gestionali laureati raccontino le loro esperienze è una testimonianza!
    Salviamo chi come noi che eravamo ingenui e disinformati abbiamo fatto l’errore di credere le fesserie che raccontano per farti iscrivere.
    Vorrei dire una cosa a Davide,
    io ho rovinato la mia vita per studiare fino a 35 anni, e anzi sono riuscito a salvarmi, chi mi ripagherà di questo? tu!!!!
    Apriamo un blog per raccogliere le testimonianze

  31. 31

    Vitto……
    Dire che economia aziendale sia una laurea fasulla mi sembra decisamente esagerato……..sarebbe come dire che statistica è una laurea che nn serve a nulla dato che esiste la facoltà di matematica…..

    più che altro riportate le vostre esperienze buone o cattive…..in modo da dare un giusto orientamento o coloro che devono scegliere…..
    Io per esempio conosco una persona (amico di famiglia) che si è laureato in ingegneria gestionale presso il politecnico di torino e ora lavora come ingegnere/dirigente per una famosa casa farmaceutica……
    Un’altro che invece che si è laureato in economia aziendale persso la Bocconi e lavora come manager italiano presso la dell . (certo in questo ultimo caso credo sia proprio l’università che fa la differenza)

  32. 32

    direi che in questo caso è la facoltà che conta…..ma non tutti possono permettersi la bocconi…..o il politecnico……allora dovremmo dire: “ok simone, fai gestionale ma solo a torino o milano”……. (cmq per dovere di cronaca mi ero informato sul piano di studi ingegneria gestionale del politecnico e ricordo che era veramente ben fatto e soprattutto con basi ingegneristiche molto buone, insomma una ing. meccanica alternativa).
    magari poi simone i tuoi amici sono dei geni, che hanno fatto tesi incredibili che hanno colpito nel segno.
    qui parliamo di gente normale (come me) che hanno spostato mari e monti per studiare e che sono stati catturati da una pubblicità ingannevole della suddetta facoltà…..non voglio offendere nessuno! per carità! chiunque studia è meritevole di lode (gestionale o meccanico o economista)….il problema nasce da chi ti insegna promettendoti professionalità, una nuova visione dell’ingegneria e altre menate del genere…..
    io e paolo intendiamo semplicemente contrastare loro, non chi studia gestionale……….consci delle difficoltà che una persona normale può trovare una volta laureato.

  33. 33

    Forse gli unici gestionali mezzi discreti sono quelli dei politecnici di milano e torino, che hanno una formazione di base meccanica integrata da materie aziendali.
    Li è anche il nome dei politecnici alcune aziende assumono solo loro perchè dicono che sono i migliori, e come dagli torto?
    Le aziende assumono gestionali xchè si riferiscono ai politecnici, le statistiche sono riferite a loro,
    sono curiose di questo nuovo prodotto , ci vorrà un pò di tempo x capire se gli è piaciuto,
    nelle aziende non sanno cosa combinano all’ università sono distanti da esse.
    C’è da dire anche che in numeri assoluti i gestionali sono il minor numero di laureati, e altra esperienza personale anche io ho un parente gestionale che fà il manager
    ma non vi dico di chi è figlio e quanti soldi ed amicizie abbia, laureato al poli milano.

  34. 34

    che intendi paolo in numero assoluto? ti assicuro che dove ho studiato io, c’erano piu iscritti a gestionale che agli altri corsi di ingegneria messi insieme….forse perchè si è diffusa relativamente da poco….
    senti un po ma scherzavi o almeno esageravi quando hai detto che un tuo amico è andato a fare il benzinaio????
    perchè ragazzi se è vero questo, chiudiamo il thread e facciamola finita….non servono discussioni….parla da sola la dura cruda realtà………..simone ti abbiamo risposto non trovi? va e diffondi il verbo….

  35. 35

    Il numero totale dei laureati in gestionale è il più basso di tutti i laureati di qualsiasi altra facoltà,
    si è vero un laureato in ingegneria gestionale non potendone più ha preferito continuare a fare il lavoro che faceva prima di laurearsi, lavora in un distridutore di benzina
    e mette la benzina alle auto pur essendo laureato.
    Ma non è l’unico un altro ha aperto una agenzia di assicurazioni per auto, un altro ha un negozio di scarpe, un altro fà il messo al comune,
    un altro scrive articoli sui giornali come quando faceva al liceo, il bello è che erano ragazzi che alle superiori andavano benissimo, ragazzi intelligenti non teste dure.
    Tutta gente che difronte al fatto di doversi autoformare e spinti dalla necessità di doversi dar da fare si sono rimboccate le maniche.
    Altri ragazzi invece che conosco che erano teste dure alle superiori, senza molta preparazione e senza saper parlare bene nemmeno in italiano,
    si sono laureati in ingegneria maccanica e si sono salvati, inseriti benissimo, vestiti come gran signori,
    sono veramente cambiati, sono irriconoscibili.
    Dalla mia esperienza posso dire che non conta l’ intelligenza o la bravura, ma dalle scelte che fai,
    nel loro caso penso che veramente si possa dire che la laurea gli è servita.
    Ragazzi ingegneria buona è quella classica consolidata, e ben testata, non avventuratevi nelle sperimentazioni anche perchè le sperimentazioni
    servono solo per chi insegna quelle materie in quanto loro vengono pagati per questo, siete voi a fargli il favore.

  36. 36

    e allora passiamo a dire cosa fa di diverso da un gestionale l’ingegnere meccanico?
    anzi di cosa si occupa…..dato che state spiegando perchè per voi il lavoro di un gestionale è superfluo perchè gia ricoperto da un meccanico….

    eppure giuravo che l laure in gestionale con indirizzo logistica…..fosse la scelta migliore perchè basta farsi un giro online e vedere che è molto richiesto…..

  37. 37

    Sono le materie che studiano all’ università, che gli danno una formazione migliore,
    gli ingegneri meccanici all’ università acquisiscono gli ingredienti base per poter dopo tirare fuori qualsiasi prodotto.
    Entro nello specifico,l’ ingegnere è il professionista che usando modelli matematici descrive i processi fisici e li trasforma a suo piacimento,
    l’ ingegnere meccanico usando i modelli matematici x modellare la fisica conosce perfettamente la matematica,
    e non ha paura a mettersi davanti ad un modello matematico che descrive un processo logistico.
    Non è il contrario un gestionale studia poca fisica, ed al di fuori della logistica non ha le minime basi per trattare problemi fisici,
    cioè al di fuori della logistica non è in grado di trattare i problemi per cui sono richiesti gli ingegneri.
    Se facessero un meccanico con un esame di logistica e due di materie aziendali sarebbe il vero gestionale, ed in effetti è quello a cui tende il politecnico di torino.
    Il problema sono i piani di studio che se troppo sbilanciati non danno la competenza giusta.
    Tu ancora sei troppo ingenuo e non capisci, dietro al nome gestionale hanno fatto a gara ad inserirsi i professori ogniuno con le sue cavolate,pur di avere una cattedra.
    Se osservi i professori che insegnano a meccanica hanno contatti lavorativi anche fuori dall’ università xchè le loro materie servono,
    quelli che insegnano a gestionale fuori dall’ università non hanno contatti xchè nessun imprenditore è disposto a spendere una lira x quelle cazzate.
    Alla fine anche la logistica è la moda del momento ma vedrai che a lungo termine saranno gli ingegneri civili indirizzo trasporti a lavorare in questo campo.

  38. 38

    Faccio il punto e chiarisco la mia posizione:

    1. mi fa molto piacere che si sia avviata questa discussione
    2. non sono figlio di papà, non ho aziende ne agende piene di impegni: sono figlio di due normalissime persone che mi hanno consigliato di studiare ingegneria appena uscito dal liceo, “perchè si trova lavoro”
    3. sto arrivando ora alla laurea quinquennale (a marzo) e lavoro già. Ho fatto lo stage e mi hanno assunto, area sistemi informativi. Nel mio ufficio ci sono: 1 ingegnere elettronico, 1 biologo, 2 ingegneri gestionali, 1 ingegnere aerospaziale. E pensa.. tutti lavorano nello stesso ufficio, e nessuno firma!
    4. dal mio punto di vista gli ordini professionali non hanno senso di esistere, per me andrebbero aboliti tutti. La firma serve solo nel settore civile, verissimo.. Quindi anche gli ingegneri informatici o delle telecomunicazioni dovrebbero smettere di studiare e andare a fare meccanica..
    5. credo che la guerra tra ingegneri sia totalmente inutile. Uno studia, e sceglie, in base alle proprie attitudini. A me sinceramente non piace scienze delle costruzioni e bulloneria varia.. che devo fare? piangermi addosso? No.. ho scelto di fare gestionale perchè mi piaceva quello che c’era, e se dovessi scegliere nuovamente la rifarei, sono soddisfatto della mia scelta. Il lavoro non manca, ho ricevuto molte offerte sia dopo la laurea triennale che dopo la quinquennale, altri miei amici hanno trovato nel giro di un mese, questo è ciò che conta!

    Poichè agli ingegneri i numeri piacciono, e soprattutto parlano chiaro, riporto alcune notizie:

    DALL’INDAGINE ALMALAUREA: http://www.almalaurea.it/universita/altro/ingegneria/
    Il guadagno mensile netto dei laureati in Ingegneria è più alto della media. A un anno dalla laurea i laureati in Ingegneria guadagnano 1.136 euro contro i 986 euro del totale dei laureati. A tre anni, il guadagno mensile netto sale a 1.375 (contro 1.142 del totale), a cinque anni è di 1.540 contro 1.281 del totale. A cinque anni il guadagno è di 1.530 euro mensili netti per gli ingegneri civili, di 1.549 per i laureati in Elettronica, di 1.655 per chi ha fatto Ingegneria Gestionale e di 1.611 per i meccanici.
    INDAGINE ALMALAUREA: http://www3.varesenews.it/scuola/articolo.php?id=101162
    Analizzando i dati per Facoltà, emergono altre note significative: la laurea triennale in Ingegneria Gestionale, confrontata con analoghi corsi di altre Università, registra una percentuale di studenti in corso del 97,90% a fronte di una media che si arresta al 53,90%; nella laurea magistrale, a confronto con gli altri corsi di Ingegneria Gestionale, è opportuno segnalare che il 66,70% intende occuparsi nel settore dell’organizzazione e pianificazione, il 54,20% nella logistica e distribuzione, a dimostrazione della vocazione prettamente “industriale” del corso.

    DALL’INDAGINE ISTAT: http://www.istat.it/lavoro/unilav/UnivLav_2006.pdf
    A trovare lavoro sono più facilmente i laureati del gruppo ingegneria (l’81,6% è occupato in modo continuativo a tre anni dalla laurea. In particolare, i corsi di laurea che favoriscono un inserimento lavorativo più rapido sono Ingegneria gestionale (a tre anni dalla laurea l’89% degli ingegneri gestionali ha un’occupazione continuativa), Ingegneria delle telecomunicazioni (88%) e Ingegneria aerospaziale e aeronautica (86%).

    Non credo certo che sia tutto rosa e fiori, ma ritengo che sia sbagliato dare informazioni sulla base di sensazioni personali a un giovane che deve scegliere la facoltà. Non c’è una ingegneria più “giusta” e una “sbagliata” in assoluto.. Dipende da cosa ti piace, se hai voglia di fare, fai..

  39. 39

    Hai detto niente;
    per fortuna che si stà sviluppando l’ area dei sistemi informativi,
    pensa che quando studiavo io quest’area era poco o niente,
    tanti infatti non facevano proprio l’ esame di sistemi informativi,
    ora ringraziando Dio sembra che prenda piede ,
    è un’ ancora di salvezza .
    Speriamo si sviluppi sempre più ;
    questa è la strada giusta ed è anche il settore per cui sono richiesti i gestionali,
    bisogna però dire a chi intende seguire in questa strada che bisogna masticare bene l’ informatica.
    Infatti ti dirò che gli studi che hai fatto tu
    sono di ingegneria per l’ integrazione di impresa, che sono più sbilanciati verso l’ informatica.

  40. 40

    Infatti quella è la strada che mi sento di consigliare, le altre le conosco decisamente meno.. ;)

  41. 41

    Ho preso prima laurea in ingegneria gestionale,
    seconda laurea in economia e commercio.
    Ora sono un dirigente,
    tornando indietro farei direttamente economia e commercio.

  42. 42

    Sono quello di prima è vero che l’area dei sistemi informativi tira per chi è interessato all’ informatica

  43. 43

    Per dovere di cronaca ho dato un’ occhiata al piano di studi di ingegneria gestionale di Reggio Emilia, e devo complimentarmi con Davide perchè effettivamente è fatta benino;
    ad esempio ad ingegneria gestionale industriale ci sono gli esami di scienza delle costruzioni e costruzione di macchine che sono le basilari dell’ingegneria meccanica;
    e l’ indirizzo ingegneria dell’ integrazione d’impresa è anche ben fatto per chi intende seguire su quella strada perchè è più orientato verso l’informatica.
    Devo riconoscere quindi che fare ingegneria gestionale a Reggio Emilia non è male, anche perchè è vicino Modena che nel campo dell’ ingegneria vanta certe tradizioni.
    Chiedo scusa a Davide, forse il problema è scegliere la sede giusta, io non voglio esattamente dire dove ho studiato ma è un’università del sud.

  44. 44

    nono….paolo dillo dove hai studiato…….io vivo in campania e la scelta più comoda per me sarebbe salerno…….se è questa la scelta che a tuo tempo hai fatto dimmelo……così evito di considerarla…….

  45. 45

    Non è la campania, cmq considera che a Napoli non sò bene quale ateneo, offre ingegneria gestionale dei progetti e delle infrastrutture,quella secondo me taglia la testa al toro.
    Informati ;
    può darsi che con quella laurea tu possa addirittura iscriverti all’ albo degli ingegneri civili, in quanto proviene dall’ ingegneria civile,
    tratta le materie dei trasporti quindi i modelli matematici di gestione, basta fare sistemi informativi e sei tranquillo.
    Sei un ingegnere che firma i progetti e non è poco,xchè se nessuna azienda ti assume puoi sempre fare il libero professionista;
    considera che le parcelle del progettista sono almeno il 5% del costo dell’ opera, su un pezzo di strada di 200.000 euro calcola il 5% e vedi quanti soldi
    vanno a chi firma il progetto.
    In più sei un gestionale;
    basta formarsi sui sistemi informativi .
    Come puoi vedere nello studio di Davide lavorano anche non gestionali quindi nessuno ti vieta di poterci lavorare se te la cavi coi sistemi informativi.
    Informati se con ingegneria gestionale dei progetti e delle infrastrutture ci si può iscrivere all’ albo degli ingegneri civili.

  46. 46

    Cosa ne pensate del corso d’ingegneria gestionale di Udine?

  47. 47

    premetto che se non sbaglio l’ università di udine è in testa alle classifiche come università che ha saputo creare ricerca,
    mi piace tantissimo è ben organizzata, presenta i piani di studio ed i programmi delle singole materie in maniera chiara.
    Ho visto il piano di studi di ingegneria gestionale, a mio giudizio anche udine è ben fatta, si divide in due percorsi :
    quello industriale, con l’obiettivo di creare un ingegnere che sovraintende un impianto industriale il piano di studi è ben equilibrato tra le materie di ingegneria di base,
    impiantistiche, di processo, e di informatica per la maderna gestione dei processi produttivi;
    ed il percorso orientato ai sitemi informativi anche quello con un piano di studi ben formulato, informatica di base,sistemi informativi, processi per l’organizzazione aziendale,
    tecniche e tecnologie per l’elaborazione dell’ informazione aziendale.
    Anche udine è sulla giusta strada, sono felice che ci siano università che fanno le cose in modo serio,
    AUGURI Alexander Udine è fatta bene!

  48. 48

    Ragazzi vorrei dirvi una mia considerazione,
    ma vale davvero la pena andare all’ università per poi guadagnare 1200 al mese come schiavo in una azienda?
    e devi pure supplicarli che ti assumino oltre che avere una preparazione e delle capacità al di sopra della media?
    conviene laurearsi in quelle laure dove si guadagna bene, farmacista, notaio, avvocato, medico, ingegnere libero professionista,dentista,
    queste sono le laure dove si guadagna, altrimenti per 1200 euro non andate proprio all’università, saranno soldi e sacrifici che risparmierete,
    non credete alle statistiche che pubblicano le scrivono solo per sviare la gente,
    penso che l’informazione vera è questa che scrivono i singoli cittadini , quella dei giornali è pilotata.
    Fate i piloti di aerei o buttatevi nello spettacolo e nella televisione guadagnerete molto di più senza laurea.

  49. 49

    Io mi sono laureato in Ing. Gestionale nel 2007 indirizzo Organizzazione e Direzione d’Impresa.

    Ho subito lavorato in consulenza (per un anno) nell’ambito dell’IT in una grande multinazionale dove ho svolto progetti per Telecom Italia,Aeroporti di Roma e Enel.
    Dopo di che mi sono spostato in produzione (il mio desiderio) e sono andato a lavorare niente di meno che in una grande azienda come Procter&Gamble come ingegnere di processo (altri 6 mesi),ora ho un lavoro stabile in una multinazionale Giapponese famosa in tutto il mondo (non posso dirvi il nome) e giro l’Europa….

    Succo del discorso sapete quale è?

    Che non significa nulla essere Ing. Gestionali,Informatici o Meccanici,davvero pensate che essere un ingegnere significa aver fatto scienze delle costruzioni o Ricerca Operativa o ancora programmazione?
    Ragazzi miei,l’ingegnere è si un po tutto questo….ma è molto di piu’…..secondo me è la voglia di sapere che fa l’ingegnere degno di questo nome….
    Cercate di imparare piu’ cose possibili l’uno dall’altro invece di stare a litigare su chi è piu’ bravo…..ognuno di noi: economista,ingegnere,avvocato possiede quel qualcosa in più che altri possono non avere…quindi cercate di migliorare voi stessi…stay hungry stay foolish!

  50. 50

    Oh.. questo è davvero l’approccio giusto!
    Sono d’accordissimo con te.. è la voglia di sapere che fa la differenza!

  51. 51

    gestionale82 giacchè sei anonimo puoi dirci dove ti sei laureato e quanto guadagni?

  52. 52

    Auguri x il gestionale che lavora in multinazionale, ma non tutti hanno la fortuna di arrivarci,
    nè si può dire che in multinazionale se non sei laureato in gestionale non ci puoi lavorare anzi, con una laurea in legge nelle multinazionali sei padreterno.
    Il cocetto che vorrei sottolineare è questo, si è vero bisogna sempre avere voglia di imparare ma questo possono farlo anche i non laureati,
    una laurea deve aprirti delle strade altrimenti è meno potente di un’ altro tipo di laurea non stò dicendo che uno è più bravo dell’ altro.
    Se vuoi fare il medico ti devi laureare in medicina, x forza anche se hai voglia di imparare se non hai quella laurea non puoi fare il medico;
    se vuoi fare il magistrato, notaio, avvocato, e tanti concorsi di dirigente pubblico ti devi laureare in legge,
    in più un laureato in legge può andare a lavorare nella multinazionale se proprio volesse, anche se di solito nessuno vuole fare questi lavori potendo scegliere.
    Con la laurea in ingegneria gestionale non puoi fare niente, solo il servo in una azienda.

  53. 53

    Io pubblico senza farmi troppi problemi, ma in genere chi ha un’opinione da far valere ha anche un nome e non si firma xxxxx

    Che significa servo in una azienda? Tutti i dipendenti sono servi in una azienda? Magari dipende da cosa ti piace o non ti piace fare.. anche l’ultimo dei servi può essere soddisfatto del proprio lavoro..

  54. 54

    Scusami se te lo dico, allora dici :a me piace fare questo lavoro, ma non dire che la laurea in ingegneria gestionale è una buona laurea.
    Tanto x incominciare se non ti laurei in fretta nessuna azienda ti assume, e se non ti assume nessuna azienda che fai?
    non puoi fare altro,
    poi in Italia quante multinazionali esistono? sei un gestionale dovresti sapere che il 97% delle aziende italiane sono medio piccole cioè meno di 15 dipendenti;
    poteva valere il discorso che fai tu se nelle aziende assumevano solo ed esclusivamente laureati in gestionale, ma non è così in una azienda puoi essere assunto anche se sei laureato in lettere.
    Io ti ringrazio x quello che fai, per le tue considerazioni, e per aver pubblicato le mie opinioni,
    ma non puoi dire che gestionale è una laurea buona,
    ti auguro di essere fortunato nella vita e riuscire a far carriera ma è sbagliato illudere tanti poveri ragazzi che sia facile riuscire ad inserirsi in questo tipo di lavoro,
    tanto x incominciare se superi una certa età sei completamente tagliato fuori, nessuna azienda ti vuole, e rimani a spasso.
    Ma possibile che non vi rendete conto che gli imprenditori approfittano, sai un dottore commercialista iscritto all’ albo dei revisori quanti vuole di stipendio x lavorare in una azienda come revisore dei bilanci?
    non meno di 100.000 euro all’anno, se non 200.000, inserendo un gestionale a fare questo lavoro un imprenditore se lo toglie con quattro soldi, con un però!
    un gestionale non può certificare il bilancio deve sempre firmarlo un revisore iscritto all’a lbo.
    Sai chi può accedere all’ insegnamento di matematica applicata alle superiori , compresa ricerca operativa?
    i laureati in economia e commercio senza aver nemmeno dato l’esame di ricerca operativa all’uni,
    ebbene si il gestionale non può nemmeno insegnare ricerca operativa alle superiori!
    e che cazzo di laurea è questa?

  55. 55

    Io non voglio illudere nessuno, ho scelto la laurea in base alla materie che c’erano da studiare.. Ho visto che qui a reggio emilia c’erano le cose che mi piacevano di più e ho scelto di conseguenza, all’inizio le statistiche sullo stato occupazionale le ho guardate, ammetto, ma lo stipendio era (ed è tuttora) l’ultima delle mie preoccupazioni.
    Ho cercato qualcosa che mi piacesse e che al tempo stesso mi garantisse occupazione: voglio uno stipendio dignitoso e un lavoro che mi piaccia. Se dovessi prendere 100000 euro per firmare la revisione dei conti mi sarei già dato all’agricoltura.

    Sull’insegnamento non mi sono mai documentato, ma come ingegnere sono quasi sicuro che si possa avviare anche la strada dell’insegnamento: quello che conta è l’albo, il gestionale come tanti altri ingegneri può iscriversi nel settore “ingegneria dell’informazione” che nel settore “ingegneria industriale”.

    La mia personale esperienza è che TUTTI, ripeto TUTTI, i miei compagni di università hanno trovato un impiego.. Sia in piccole che grandi aziende, e questo dal mio punto di vista è ciò che conta. Ma si tratta della mia esperienza, ci sono statistiche che mi danno fiducia.. ciò non toglie che altri possano aver fatto esperienze diverse, proprio come paolo ci racconta qui sopra.

    Ciò che non mi piace per niente è il qualunquismo su una laurea che in realtà ti apre molte strade..

    PS: ma in quale istituto superiore esiste “ricerca operativa” come materia? :)

  56. 56

    davide sa c’è qualcuno che fa discorsi qualunquisti sei proprio tu……(per lavorare nei sistemi informativi moltissimi tecnici industriali lato informatico danno sicuramente una pista a qualunque gestionale in circolazione). la luerea come dice xxxx deve essere una certificazione di elevata professionalità.
    se sei appassionato di informatica perchè non fare allora un corso in ingegneria informatica già rodato e sicuro.
    se sei appassionato di meccanica perchè non fare ingegneria meccanica?
    se vuoi certificare bilanci perchè non iscriverti ad economia?
    quello che si sta cercando di dire è che alcune facoltà riescono a dare una professionalità almeno sulla carta completa…..
    perchè non consigliare quelle sicure allora?

  57. 57

    Perchè appunto io le altre non le ho fatte, e non mi sento di dare consigli.. Ho fatto gestionale e la mia esperienza fino ad oggi è positiva, se qualcuno mi chiede consigli riporto ciò che personalmente ho vissuto: non direi mai che non vale la pena fare architettura, perchè appunto io ho fatto altro.

    La professionalità non si acquisisce con una laurea, ma col lavoro (esercitando una professione appunto). Se qualcuno mi dice che dopo la laurea in scienze politiche ho un posto da ministro assicurato, beh, a quello non crederò mai.

  58. 58

    Davide tu mi stai simpatico, quello che scrivo non è contro di te ne di nessun altro studente o laureato in ingegneria gestionale, io sono gestionale e purtroppo
    ormai non posso tornare indietro.
    A me invece quello che dà fastidio è che sulle spalle di tante povere persone che non sono consapevoli c’è gente che si arricchisce, sai che un ordinario
    guadagna 5000 euro al mese solo come stipendio base x non parlare di altri soldi x ricerca seminari o altro,
    però nessuno di loro si preoccupa x dare potere a questi laureati.
    Per potere intendo delle professionalità ben precise, il gestionale stà a galla proprio perchè si inserisce o nel campo meccanico o informatico altrimenti sarebbe
    stata una fregatura completa.
    Allora i soldi spesi per queste materie sono ben spesi, ma gli altri soldi spesi per materie del cazzo mi volta lo stomaco.
    L’ approccio giusto sarebbe stato prima creare la figura professionale in campo lavorativo e poi passare alla formazione,
    faccio un esempio , prima è stata creata la figura dell’ operatore socio sanitario obbligatorio x legge nelle strutture sanitarie , dopo si è passati a creare i corsi x formare questo professionista.
    Non si può prendere una laurea e stare sospesi x aria non sapendo dove inserirsi, questo corso di laurea ha bisogno di una collocazione ben precisa.
    X l’ insegnamento nelle superiori un ingegnere meccanico può accedere a 4 differenti classi di insegnamento, un gestionale solo alla classe x insegnare informatica, alla quale accedono tutti i laureati di ingegneria+ matematica+ informatica+ biologia cioè è una classe super intasata.
    Ti ripeto non è contro di te ma contro coloro che non conferiscono a questa laurea delle competenze ben precise nel mondo del lavoro,
    x fortuna che rientra in alcune competenze degli industriali altrimenti era la fine completa.

  59. 59

    In risposta a vittorio , devo dire che nel campo dei sistemi informativi il gestionale la fà da padrone è l’ unico campo dove è incontrastato da qualsiasi altro laureato,
    un informatico non ci azzecca niente perchè non conosce le problematiche aziendali, la struttura di una azienda, l’ organizzazione di una azienda,
    finirebbe con il costruire un prodotto senza utilità x una azienda se non ci fosse il gestionale a diriggerlo,
    diciamo che l’ informatico è aperto alla tecnologia informatica in tutte le sue applicazioni, non solo a quelle che riguardano le aziende,
    ma quando si parla di applicazioni x le aziende deve seguire le istruzioni di un gestionale

  60. 60

    Salve a tutti,sono uno studente di quinta liceo scientifico interessato alla facoltà di ingegneria gestionale.Dato che sono in periodo di orientamento volevo cogliere l’occasione fornita dalla discussione creata per chiedere agli ingegneri gestionali laureati se mi consigliano la loro esperienza di studi e a Davide se mi consiglia l’università di Reggio,potenziale sede futura data la mia vicinanza a Reggio Emilia.Vi ringrazio tutti anticipatamente.Saluti Paolo

  61. 61

    rispondo a xxxxx
    secondo me senza una laurea non vai da nessuna parte,per quanto mi riguarda la mia in Ing. Gestionale effettivamente non mi ha dato delle competenze precise nel mondo del lavoro ma bensi’ un modo di pensare a 360°.
    Da neolaureato nel 2007 ti posso dire che avevo un bagaglio culturale che racchiudeva: tematiche IT tra cui anche qualcosina di programmazione (Java e c++) e simulazione,una solida base in ricerca operativa e economia (soprattutto l’aspetto di contabilità e analisi finanziaria),addirittura qualcosa legato al processo di vendita e marketing e per finire una buona base di fisica,chimica,elettrotecnica e gestione degli impianti industriali.
    Ora tutto questo, come dici tu ,mi ha aperto diverse porte,io ne ho scelta una relativa alla gestione della produzione ed è in azienda che sono stato formato attraverso training su testi e on the job.
    Ma che competenze credono di avere gli altri non le capisco proprio…da neolaureato non si hanno affatto competenze…ma delle conoscenze che a dir la verità in meno di un anno già vengono dimenticate.
    Pertanto mi sento di suggerire a chi volesse scegliere Ing. Gestionale che la facoltà è senza dubbio interessante,effettivamente è piu’ semplice delle altre facoltà di Ingegneria ma vi fornisce una visione piu’ completa anche se meno approfondita ma tanto è sul campo che poi si vede la differenza è c’è sempre tempo e modo di recuperare il gap con gli altri (basta documentarsi)
    Io personalmente ho scelto Gestionale perchè avevo voglia di capire bene come funziona un’azienda da tutti i punti di vista e non focalizzarmi su una singola area.
    E devo dire che lo rifarei sicuramente….

    E sono contento che questa Ing. non abbia una collocazione ben precisa nel mondo del lavoro….

    E sono contento di andare a fare i colloqui nelle aziende ed essere sempre il primo a risolvere i casi aziendali….grazie alla versatilità del mio essere Gestionale.

  62. 62

    Ciao, sono all’ultimo anno Laurea Specialistica Gestionale in Produzione al Politecnico di Bari.
    Qui i corsi di Meccanica e Gestionale sono quasi identici, abbiamo 26 esami uguali all triennale, e quando dico uguali intendo con gli stessi professori, stesse tracce agli esami…ecc…quindi bisogna fare una bella distinzione in base alle università..alcuni miei amici appena laureati hanno trovato lavoro a torino e milano, il nostro politecnico è uno dei più difficili in italia credo..quindi quando si parla di una categoria bisogna fare riferimento ad un partricolare contesto e non generalizzare..

  63. 63

    Intanto vorrei dire a paolo che reggio emilia secondo me è buona se proprio vuole avventurarsi come gestionale.
    Forse non mi sono fatto capire,
    secondo me non è per niente vero che gestionale è più facile delle altre, inquanto il fatto di dover affrontare temi diversi che spaziano dalla meccanica all’ informatica
    alla modellistica all’ economia alla controllistica all’ impiantistica, significa che x ogni esame devi imparare un nuovo approccio alla materia ed un nuovo linguaggio.
    Riconosco che ci sono atenei che presentano un piano di studi discreto , soprattutto quelli che si basano su una ossatura meccanica.
    Giusto x capirci quello che secondo me non và è questo:
    il fatto che se ti laurei tardi o non vieni assunto in nessuna azienda come alternativa lavorativa ci sia veramente poco.
    Se poi parliamo del politecnico di milano o torino il discorso cambia, le aziende appena vedono politecnico ti assumono subito senza nemmeno considerare che indirizzo
    hai studiato, non stò dicendo che gli altri non vengono assunti ma che quelli del politecnico sono trattati come privileggiati.
    Certo se potessi tornare indietro , io personalmente, e ripeto , io personalmente non avrei preso gestionale , ma legge;
    il perchè stà nel fatto che legge mi avrebbe permesso di lavorare ugualmente in azienda se avessi voluto, o comunque mi avrebbe aperto tante altre strade ,
    io per strade non intendo compiti seppur diversificati ma pur sempre in azienda,
    intendo tipologie di lavoro anche fuori dal contesto aziendale, avvocato, concorsi come dirigente pubblico, concorsi nelle forze dell’ ordine,
    etc.

  64. 64

    non voglio entrare in polemiche ma gestionale82 forse ho capito chi sei, abbiamo studiato nello stesso ateneo,
    certo col calcio in culo del professore di organizzazione della produzione è facile inserirsi, sappiamo tutti che a chi vuole lo sistema x bene ormai ha una sua rete di contatti,
    a me ad esempio x antipatia reciproca non mi ha inserito e sono rimasto fuori, queste cose certo non si dicono alla gente comune……….

  65. 65

    mi voglio proprio sfogare, siete voi della ricerca operativa che avete rovinato questo corso di laurea,
    mi rivolgo a gestionale82, vi dovrebbero togliere completamente dal corso di laurea di ingegneria gestionale, la ricerca operativa è fallita,
    vi siete impossessati di questo corso di laurea e lo avete rovinato, non servite a niente, il vero gestionale è un meccanico che si occupa di produzione con
    conoscenze di informatica,
    se le cose non dovessero cambiare cioè non tolgono la ricerca operativa dal corso di laurea di ingegneria gestionale ,
    mi auguro che fallisca tutto il corso di laurea e tutti i gestionali e che la Gelmini lo elimini completamente,
    ora venite a rompere anche quà, non basta gli inciuci che fate, per questo stavi a difendere che non è studiare ricerca operativa o scienza delle costruzioni che fà l’ ingegnere!
    Ragazzi ricerca operativa non serve a niente ,tutto tempo perso, non fate gestionale ,fate meccanica gestionale non serve.
    Lui lavorava a procter&gamble!
    ma và , và che se fosse x me vi butterei tutti in mezzo alla strada, compresi i professori, è per voi che poi si trovano male i poveri studenti,
    lui con solide basi di ricerca operativa, mi fai ridere multinazionale!
    ma perchè non andate nella facoltà di matematica che centrate voi ad ingegneria?
    voi non siete ingegneri siete matematici, la ricerca operativa è matamatica.

  66. 66

    Per xxxxx
    1) Mai avuto un corso di organizzazione della produzione
    2) Credo proprio che ti stai sbagliando dato che non ho assolutamente una mia rete di contatti,mai avuta!Ho sempre studiato per conto mio e non ho mai fatto parte a circoli viziosi tra studenti e professori.
    3) Per toglierti ogni dubbio ho studiato a Tor Vergata e mi sono laureato nel 2007
    4) Ho solo risposto alla domanda “Ing. Gestionale è una buona scelta” senza fare paragoni,sottolineando i pro e i contro,per il resto sono fatti tuoi…a me non interessa.
    5) Grazie per il matematico (magari….)

  67. 67

    per gestionale82
    anche io dico i pro ed i contro,
    di contro ci sono gli esami di ricerca operativa che non servono a niente, mai incontrati nel campo del lavoro,
    è stato solo tempo perso averli studiati e soldi pubblici sprecati x dare quegli stipendi, mi auguro solo che la Gelmini se ne accorga,
    sarei stato più contento di fare diritto commerciale giusto per dirne una.
    Ecco xchè gestionale và male, xchè voi che siete contenti di essere matematici state ad ingegneria,
    e rovinate chi invece vuole essere ingegnere, xchè allora non ve ne andate tutti alla facoltà di matematica?
    li sarebbe buono studiare ricerca operativa, infatti alcune università iniziano a farlo, ma lasciate i soldi x finanziare la ricerca di ingegneria agli ingegneri,
    x voi ci vanno di mezzo gli altri x questo hanno fatto la divisione degli albi, se a gestionale ci fossero stati gli esami di scienza delle costruzioni e tecnica delle costruzioni,
    non avrebbero tolto i gestionale dall’ albo degli ingegneri civili e ora avrebbero potuto fare i veri ingegneri e non la presa per il culo chiamandoli ingegneri ma non essendo di fatto tali.
    Vi assicuro che sarebbe stato più facile superare gli esami di scienza e tecnica delle costruzioni che non due esami di ricerca operativa, se non altro per il fatto che i professori di
    scienza e tecnica sono dei signori e non arpie frustrate come quelli di ricerca operativa.

  68. 68

    gestionale82 scusami anche tu, non è una cosa personale contro di te ma ho voluto dire le cose come le penso,mi volta lo stomaco, mi dà enormemente fasidio che per mantenere la cattedra a 4 faccie di tonno che altrimenti non saprebbero cosa fare e stanno all’ università, ci vadano di mezzo tanti studenti che già ci rimettono vedendosi declassata la loro laurea in ingegneria,
    ripeto se senza che nessun studente si accorgesse di niente, nel piano di studi ci fossero stati gli esami di scienza e tecnica delle costruzioni invece che tanti esami di ricerca operativa i gestionali sarebbero rimasti nell’ albo dei civili e avrebbero potuto firmare qualsiasi progetto,
    perchè gli esperti di ricerca operativa dell’ uni non vanno loro a trovarsi un posto in azienda e lasciano il gestionale in pace?
    te lo dico io perchè, perchè sanno che non troverebbero niente, si sono appollaiati bene in questo corso di laurea e vi riempiono la testa di stronzate, li pagano con soldi pubblici
    e tolgono spazio ad altre materie che potrebbero servire veramente,
    andatevene a matematica non ad ingegneria.

  69. 69

    concordo pienamente con xxxxx,
    nemmeno a me sono mai piaciuti gli esami di ricerca operativa, e devo dire che non sapevo che si studiavano queste materie ad ingegneria gestionale,
    altrimenti non l’ avrei presa, credevo che era una laurea in ingegneria e devo dire che sono rimasto molto deluso quando mi sono accorto cosa si studiava.
    Ma dite tanto che un ingegnere deve studiare dopo la laurea (documentarsi come dice gestionale82)
    io ho una soluzione intelligente, non sarebbe meglio che un ingegnere gestionale si documentasse dopo laureato sulla ricerca operativa se proprio è così importante come dite, tanto sempre bisogna documentarsi basta decidere su cosa fare all’ uni e cosa dopo la laurea;
    io ad esmpio avrei preferito studiare cose pratiche all ‘uni e documentermi sulla ricerca operativa dopo la laurea se proprio dovevo,
    mi auguro solo di non restare a spasso altrimenti sono per la rivoluzione dei gestionali, per ogni laureato che ha difficoltà ad inserirsi andrei a caricare un professore di ingegneria gestionale così gli faccio passare la voglia di fregare i soldi.
    Parola di gestionale………

  70. 70

    sono addolorato x aver usato certi toni con voi che siete miei colleghi, e che alla fine non avete colpe come non ne ho io, ma è un discorso che mi fà andare in bestia,
    dico solo che se ci dovesse essere un solo laureato in gestionale che si dovesse trovare male può contare su di me sarò lieto di adoperarmi per lui

  71. 71

    ciao a tutti sono nuovo della discussione…mi scuserete se arrivo in ritardo…cmq anche io ho intenzione di esprimere il mio parere, da persona conoscente dei fatti(non parlo a vanvera)..Dico immediatamente che sono d’accordo con tutto ciò che ha detto XXXXXX(inutile fare un riassunto), cmq sono anche io uno studente laureando in ingegneria gestionale mi mancano 3 esami e spero di finirli il prima possibile in modo da considerarmi libero e cambiare la mia vita, non facendo il lavoro per il quale ho studiato! Anche perchè ragazzi non prendiamoci in giro, io non capisco se gli unici con gli occhi aperti in questo forum siano vitto e xxxx, ma gli altri mi sembrano un branco di persone che brancolano nel buio senza aver ancora capito nulla! c’è chi paragona gestionale con meccanica(assurdità), meccanica è la vera laurea in ingegneria gestionale anche perche in meccanica hanno delle spec indirizzate verso argomenti aziendali ( produzione, logistica ecc ecc), NON PENSATE CHE UN ING MECCANICO E SOLO COLUI CHE PROGETTA MOTORI O IMPIANTI, fanno anche altro…con la differenza che un gestionale non può fare viceversa( qlk punto perso in partenza); altra discussione sui sistemi informativi di cui ho sentito parlare sopra, anche da gestionale82 che dice di utilizzare linguaggio java e c ++, sicuramente è vero perche delle basi vengono date, ma basta prendere il piu deficiente di ing informatica ed è gia battaglia persa in partenza, quindi un ing gestionale non ha le competenze dell informatico, peccato che partendo da informatico a farsi delle nozioni da gestionale sia molto piu semplice!!!
    Quindi anche la strada sistemi informativi è difficile da percorrere! Ora cosa manca…vogliamo parlare del mondo lavorativo..parliamone..inutile dire che la situazione è diff per qualsiasi laureato, inutile anche riportare esperienze di gente raccomandata ( ragazzi che dicono che gestionale è utilissima e poi lavorano in una grossa azienda perche guarda i casi strani della vita un signore che lavora all ultimo piano del palazzo ha il cognome uguale a lui), e quindi posso riportare i casi di gente normale..laureati in tempi giusti e con voti dal 100 in su..
    ebbene queste persone che conosco fanno dei semplici impiegati…1150 euro al mese e postazione sottoscala per i privilegiati:D…….
    però ho visto anche di peggio sempre di gente brava, dinamica e flessibile sotto i 1000…una mia amica che ha preso 110L non credo ci sia ancora arrivata!!!
    E poi ci sono quelli che capitano sotto gli imprenditori furbacchioni…. tipico esempio…….richiedono sempre uno stagista all università gli fanno occupare la posizione 6 mesi ( non pgandolo praticamente nulla) con la speranza dell assunzione e poi bom calcio nel culo…e fanno cosi con tutti in modo da ricoprire una posizione 3 anni senza pagare una persona!!
    quindi ragazzi sapete cosa vi dico io me ne sto nel mio….finito questo calvario sicuramente cambierò paese e rinizio tutto da capo con qlk amico che la pensa come me( conosco gente che è andata a vivere in inghiletterra o irlanda e sta benissimo)
    siate intelligienti da nn farvi sfruttare, perche vogliono farci credere che lo sfruttamento non esiste piu, ma è presente ogni giorno…ragazzi mandateli fanculo!!
    se valete non lasciatevi svalutare da sti 4 pezzenti di mezza tacca!!
    ciauz

  72. 72

    Allora ragazzi..sono confuso…cioè prima di leggere questa discussione ero orientato per gestionale..ora…bhooo..è un bene?davvero guardate sono scoraggiato!!quale facoltà secondo voi sarebbe mglio scegliere?vi dico non per nulla che per me a questo punto e in questa situazione italian divenatno fondamentali:lavorare dopo la laurea e guadagnare bene(perchè ca**o se dopo aver studiato devo vivere peggio di un muratore allora mi avvio da ora…)…cosa dite?non dite…fai quello che ti piace..non sempre si può!!Ad esempio a me piace molto il campo del design…sopratutto per le auto ma lì è un superenalotto entrare…aspetto consigli e chiarimenti anche per esperienze personali…(frequento attualmente il 4 anno del liceo scentifico con media dell’8,..)

  73. 73

    sono sempre io,scusate la mediocrità della forma lessicale del messaggio precedente..volevo capire…secondo voi come si fa per capire bene in cosa si è portati?Perchè in effetti non esiste il lavoro in cui si guadagna tanto…pure da calciatore se fai schifo non guadagni…bisognerebbe puntare sule proprie qualità e desideri…
    In tutto questo…l’università Federico II di Napoli come va?oppure quale università và meglio in campania?

  74. 74

    quoto mauro…….mi accodo alla richiesta……
    e concordo anche io sul fatto….che la mia convinzione per ingegneria ha iniziato a vacillare leggendo i vari commenti….
    insomma una marea di pareri discordanti……….tutti che sconsigliano questa facoltà……….
    poi però le statistiche danno i gestionali al primo posto……(per lavoro)……..
    nn so ormai cosa scegliere….

  75. 75

    basta evitar gestionale il resto è fatto ;)
    scherzo, bè per essere concreti rispondo a mauro…..anche io ho fatto il liceo scientifico e arrivato a luglio del 5 anno non sapevo ancora cosa fare!!!!
    sicuramente una materia scientifica ma non sapevo quale….per seguire alcuni miei amici ho fatto gestionale!!!! grosso errore…….ti consiglio di non ripetere il mio errore.
    ora cosa posso consigliarti……..punta a qualcosa che ti piace. so che il liceo non te lo fa capire, però se dici ad esempio di adorare il design delle auto buttati su ingegneria meccanica.
    a roma alla sapienza è moooolto buona. tu inizia fà i primi esami di mccanica e vedi se ti piacciono. fai sempre in tempo a cambiare! i fondamentali te li ritrovi anche negli altri indirizzi di ingegneria. per esempio io da gestionale con altri 5 o 6 esami avrei potuto passare a meccanica. 6 esami sono piu o meno 6 mesi (parlo del nuovo ordinamento).
    se non ti piace in generale la fisica ma adori la matematica potresti buttarti su statistica. a bologna e molto rinomata e si trova lavoro abbastanza facilmente.
    ti piacciono le scienze? sai bene l’inglese? o perlomeno avrai l’intenzione di studiarlo seriamente? buttati su biologia. mooooolto richiesta ebeeen pagata.
    poi ci sono le solite: economia, giurisprudenza che se fatte bene ti aprono molte strade….
    infine: ti piacciono le tecnologie? vivi di pane e java? invece di ascoltare l’ipod lo smonti e lo rimonti? allora senza pensarci fai elettronica. a mio modesto parere l’ingegneria piu richiesta oggi. lascia stare ingegneria delle telecomunicazioni……..
    se mi aiuti a capire cosa ti piace veramente posso darti un consiglio basandomi sulle strade intraprese dai miei coetanei di oggi…….. fammi sapere!

  76. 76

    mi fai tenerezza mi ricordi tanto quando io avevo la tua età, facevo lo scientifico, ero tra i migliori del liceo con la media quasi del nove, tanti sogni e forza per
    affrontare tutto, niente mi faceva paura.
    Non posso assumermi una responsabilità tale da consigliarti un corso di laurea, e quì vorrei fare appello a chi consiglia un corso in maniera spregiudicata;
    mi limiterò a raccontarti quel che sò, io mi sono laureato in gestionale, ho iniziato a cercare qualcosa ma da subito mi sono reso conto che tutto quello che mi veniva offerto non mi gratificava e professionalmente e economicamente, ora lavoro in una azienda di trasporto su gomma di mio zio, come direttore;
    gli studi fatti all’ università non mi sono serviti a niente per quello che faccio e per il motivo per cui sono stato assunto.
    Alla fine ragazzo brillante sono dovuto ricorrere alla raccomandazione ed alla mia famiglia di origine , quindi nel mio caso gestionale non mi è servita veramente a niente,
    le cose studiate non mi servono se non un pò di economia , e non sò se nelle statistiche dei gestionali assunti riportano la gente che trova lavoro come me o chi fà tuttaltro lavoro rispetto alle cose studiate.
    E’ vero oggi un ingegnere se gli và bene guadagna 1150 euro mensili, e tutto quello sopra senza ripetere.
    secondo me una laurea flessibile rimane legge xchè dopo laureati si possono percorrere tante strade, notaio, magistrato, manager x aziende private e pubbliche, avvocato , concorsi pubblici, insomma tante cose, io personalmente ad esempio se fossi stato laureato in legge avrei cmq potuto svolgere il lavoro che faccio forse anche con maggiore
    preparazione dato che avrei studiato il diritto.
    gestionale anche se è una laurea nuova non è più facile, i professori bocciano , non regalano gli esami,se guardi il tempo x laurearsi in alcuni casi supera gli altri
    indirizzi di ingegneria, e cmq devi essere raccomandato , se non addirittura più delle laurie classiche e intasate come legge, x andare avanti.
    questa è la mia esperienza , ti ripeto non posso assumermi la responsabilità di consigliare, ti ho detto la mia vita ed esperienza.
    io non avrei pensato quando scelsi di studiare gestionale di dover ricorrere al fratello di mia madre per trovare un lavoro discreto, personalmente mi sono sentito solamente
    sfruttato per aver pagato le tasse universitarie per tanti anni , ed aver onorato quei professori della mia presenza, ripeto ero un ragazzo abbastanza bravo, discendente di una famiglia
    di imprenditori da tre generazioni, ma probabilmente quei professori non riuscivano a capirlo , loro che forse non hanno mai visto una impresa nella vita.
    se proprio ti piace ingegneria , cmq senza guadagni stratosferici, con abbastanza buone possibilità di trovare lavoro, e cmq con una ottima formazione universitaria ci sono
    meccanica, informatica, elettronica, ed infine civile, sul civile devo dire che se ingrani bene puoi arrivare a guadagnare davvero tanto è quella che ti permette di guadagnare di più nel campo delle ingegnerie.

  77. 77

    ho visto ora il tuo messaggio, un saluto a vitto e a tutti gli altri

  78. 78

    innanzitutto grazie mille a tutti…parto col dire che io ho varie cose che mi bloccano…
    1)Fisica e Mate vado abbastanza bene però devo dirvi la verità…non mi appassionano così come legge…
    2)mi mette paura…moooolta paura il fatto che in una facoltà per accedere a un determinato indirizzo bisogni essere in sfida o in graduatoria e che comunque non si abbia la certezza di ARRIVARE..
    3)A me piacciono da morire le auto in quanto design,estetica,non mi interessa più di tanto il cuore motoristico,mi innamoro letteralmente..mi appassiona anche la tecnologia ma non in quanto hardware…più software direi ma non come il mondo delle auto e dei motori…però ve l’ho detto:entrare ad architettura…essere tra i primi in graduatoria e poi entrare in design è abbastanza scoraggiante…
    4)ingengeria meccanica mi spaventa perchè non mi definisco un genio della matematica e della fisica e non mi appassionano molto anche se poi in realtà non so cosa viene veramente dopo…in meccanica…poi mi dicono che se non si è dei TALENTI si finisce a lavorare come sottopagati e devo dirvi onestamente che io voglio studiare per gratificazioni professionali ma anche economiche,parliamoci chiaramente…con i tempi che girano!!
    5)Ingegneria edile in effetti fornisce buoni compensi economici ma non è facile entrare nel giro giusto?un pò come per i notai?bisogna discendere?
    6)economia la stavo valutando seriamente…soppratutto in aziendale e manageriale ma come compensi dopo come si va?
    7)Biologia…bella…mi piace,mi appassiona anche ma dopo che possibilità avrò?si trova lavoro?perchè è retribuita bene vitto?
    comunque—bho…davvero non lo so…accetto consigli volentieri…

  79. 79

    Ciao a tutti…volevo chiedere in base alle esperienze di tutti voi come giudicate la facoltà di ingegneria gestionale di Padova (sede Vicenza). Io sono in 5a superiore e sto x diplomarmi come perito informatico…Premetto che ero ispirato da questa facoltà x i brevi tempi di assunzione post-laurea di cui avevo sentito parlare e certo anche perchè mi piaceva l’idea di lavorare nell’ambito manageriale, ma dopo ciò che ho letto nn so più se proseguire con la mia idea o puntare più su ingegneria informatica o informatica sulle quali ho cmq una base generale di 3 anni. Il problema è che non ho mai capito nulla di elettronica (nn mi ha mai appassionato ma è anche colpa del professore che regala 6 e nn sa spiegare) e ho paura di ritrovarmi a impazzire x cercare di comprendere concetti che cmq in 3 anni nn sono riuscito ad assimilare, dato che da quello che ho visto le materie elettroniche nn sono poche all’interno di questa facoltà. Aspetto pareri riguardo tutte e 2 le sopra citate. Grazie. :)

  80. 80

    ne ho sentita un’altra ora!!leggete prima il mio post precedente…vi dirò che inizialmente mi sarebbe interessato anche l’ingegneria informatica o l’informatica…poi però ho sentito che in questo campo sono tutti disoccupati,sottopagati….e via dicendo…e allora cosa devo fare???ho ancora due anni di tempo davanti per scegliere e capire ma non ce la faccio…secondo voi a questo punto(oltre ai consigli su quello che potrebbe piacermi dopo aver letto il mio precedente post) cosa pensate vada meglio oggi?cosa abbia una prospettiva futura?tipo qualcosa di futuristico…bho davvero non lo so più…economia aziendale?manager aziendale?
    aspetto voi…mi sono perso ormai

  81. 81

    ti sei perso?
    questa è l’ ingegneria gestionale, ed ancora devi iniziare!
    essere o non essere ,questo è il problema

  82. 82

    vi racconto come è nata questa laurea.
    prima non esisteva, se non che, si è laureata non sò in che cosa la figlia di un rettore, penso di milano giacchè è stata la prima università ad istituirla,
    poverina era laureata ma non sapeva che fare,
    allora il padre pensò, pensò , pensò, come faccio a farla professoressa universitaria?
    deve fare il concorso, ci sono tanti candidati, ma poi per diventare ordinario deve studiare, ci sono tanti candidati,
    no ci vuole qualcos’ altro!!!!!!!!!!!!!
    pensò, pensò, pensò…………
    ho trovato disse un mattino!
    farò un decreto rettorale con il quale istituirò un nuovo corso di laurea, dove non ci saranno altri concorrenti perchè è nuovo l’ ho fatto io, pensò!
    si, si, farò un nuovo corso di laurea, e mia figlia diventerà presto ordinario perchè è la prima che si presenta a questo nuovo indirizzo!
    ma che intuizione geniale………….
    ma come lo chiamo?
    bè è stato frutto dell’ ingegno quindi di sicuro deve chiamarsi ingegneria!!!!!!!!!
    ingegneria, ingegneria però non basta , devo metterci un’ altra parola!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    allora essendo figlia di un rettore , metterò la parola gestionale, ecco la chiamerò ingegneria gestionale!!!!!!!!!
    si mi piace ingegneria gestionale!!!!
    ah ah ah ma sono geniale ………
    mia figlia avrà un posto di altissimo livello senza fare nessuno sforzo, sono proprio geniale.
    così fù, nacque ingegneria gestionale,
    gli altri atenei , guardando la mossa dello scaltro rettore, pensarono:
    ma se lo istutuissimo anche noi potremmo sistemare, figli , nipoti, ed amanti,
    bella mossa, ed incominciarono tutti ad accodarsi, con un fiorire di cattedre e cattedrine.
    ad ogni studente che andava a chiedere: scusi professore ma questa laurea a che serve? il professore rispondeva:
    studia studia ragazzo devi ancora colmare le tue lacune, non venire all’ esame così altrimenti ti boccio,
    quindi il ragazzo per farsi vedere preparato non faceva più quella domanda al professore !
    bravo vedo che ora hai capito diceva il professore hai colmato le tue lacune, promosso.
    e vissero tutti felici e contenti , con tanti figli o amici(coaptazione) che divennero professori ordinari, e tanti studenti che la presero nel culo………

  83. 83

    Ragazzi la mia è solo una delle tante opinioni:
    1. non decidete sulla base di un solo consiglio, valutateli tutti, ma non credete a tutti
    2. ingegneria gestionale garantisce un posto di lavoro, questo è fuori discussione. io stesso senza cercarli ho avuto l’imbarazzo della scelta..
    3. gestionale può avere un taglio differente in base alle diverse facoltà, dalle mie parti ha un taglio informatico, altrove può avere un orientamento meccanico: leggetevi bene la lista degli esami per capire..
    4. la matematica si affronta, ovvio che se non ti piace e non sei portato alle materie scientifiche è meglio evitare ingegneria (qualsiasi ingegneria..)
    5. non c’è una laurea che sia meglio di altre, a cosa serve laurearsi in giurisprudenza se poi ti fa schifo il lavoro da avvocato? a cosa serve medicina se poi ti fa senso il contatto col paziente? Scegliete in base alle vostre aspirazioni e non per le opportunità che altri decantano..
    Mi rendo conto che sembrano frasi fatte, ma è la verità.

  84. 84

    la soria del rettore è una storia realmente accaduta…………

  85. 85

    Caro fracchia, capisco l’ironia.. però non tenerla troppo lunga perchè questo non è un luogo per chiaccherare come si fa dal parrucchiere, ma per discutere come si usa tra persone serie.
    Tante cose ;)

  86. 86

    Ri-ciao ragazzi…i miei consigli caro mauro sono i seguenti:
    allora se vuoi fare ingegneria ( tieni presente che cmq qualsiasi facoltà i ing è difficile) io ti consiglio ing meccanica per una svariatà quantità di motivi che abbiamo gia detto e posso aggiungere che è quella che da la miglior base in una triennale, per poi decidere il 4 e 5 di “buttarti” negli argomenti che piu ti interessano e nei quali riesci meglio( produzione-logistico, propulsione terrestre, impianti industriali e altri ancora).
    Quindi è una delle facoltà di ingegneria che ritendo migliori, e a parere strettamente personale ( ma ti posso rispondere anche per una quantità enormi di miei amici/colleghi) che le materie sono molto piu studiabili che in ingegneria informatica o elettronica…per studiare quelle materie devi avere una testa particolare, altrimenti è una battaglia persa in partenza. ( con questo non sto dicendo che è facile, assolutamente, è uno dei corsi piu complicati ma allo stesso tempo dove l applicazione e lo studio ti possono portare in alto a livello di risultati, cosa che con le materie di informatica ed elettronica non è tanto possibile, esperienze vissute).
    Un consiglio che ti do cn il cuore però è il seguente: se non ti vuoi buttare su ingegneria perche in effetti è pesante io considererei questa alternativa molto valida;
    studiare economia ( i primi 3 anni) nella tua città o zone vicine( non so di dove sei, ma ormai economia è ovunque), fare sacrificio 3 anni lavorando anke 2 giorni a settimana per metterti dei soldi da parte e successivamente fare il 4 e 5 anni alla bocconi o alla cattolica a milano! se i tuoi posssono fartelo fare senza che lavori meglio ancora!!!
    alla fine è dove prendi il titolo che conta e non che titolo prendi….
    DEtto questo dico che dare dei consigli in questo ambito è complicato, ma io farei esattamente queste cose…sento che sono le cose piu ragionevoli ( se sei interessato su economia/ingegneria)
    io farei la seconda che ti ho consigliato ovvero economia e poi 4e5 anno a milano..
    ciao spero di esserti stato di aiuto..

  87. 87

    grazie mille per i consigli…io non sono convinto del fatto di riuscire ad affrontare ingegneria…non sono un genio..mi impegno ma a quanto pare si arriva a un certo punto dove l’impegno non basta più ma bisogna essere dei veri mostri….ma poi vorrei capire…DAVVERO GLI INGEGNERI GUADAGNANO 1500 euro al mese-max 2000?
    no perchè se è così guadagna di più mio padre diplomato che lavora come impiegato in un’azienda…quindi mi avvio da ora….economia in effetti mi piace…sono incuriosito…mi incuriosisce in particolare il lavoro e il ruolo del broker…dopo ci sono opportunità quando sarò laureato?in quale facoltà di economia iscriversi e specializzarsi?dove ci sono più opportunità?
    vi dico un’altra cosa…a me piacciono molte volte però non so perchè mi ispira anche una carriera del tipo….:entrare in una bella azienda come product o brand manager…scalare i vari ruoli per poter arrivare con un pò di fortuna a 40 anni-45-50 ai ruoli di direzione generale e amministrazione…è possibile o si parla di carriere del genere solo per quelli fortunati e non per i comuni mortali che non vincono nemmeno al gratta e vinci?
    infine dopo le due domande precedenti vi dico che sono di Napoli quindi andrò alla Federico II…com’è?
    P.S….X LUCA…non so se avrei la possibilità di trasferirmi per poter studiare alla bocconi o a milano…se non certamente lavorando ma poi sta laurea poi arriva a 28 anni e non più a 23
    io l’unico dubbio vi dirò la verità…lo ribbadisco…io non voglio studiare 5 anni per poi guadagnare come un operaio….senza nulla togliere a questi…quindi accetto volentieri i vostri consigli però sarei feliccisimo,giusto per curosità se mi diceste quali sono gli indirizzi e i percorsi da intraprendere per poter arrivare a ottime gratificazioni economiche…(escludete facoltà dove servono calci in c**o e raccomandazioni perchè io dovrò farmi tutto con le mie forze e con i sacrifici di mio padre)…

  88. 88

    scusate se intervengo forse un po in maniera dura…..però questo non è un blog dove si parla delle proprie passioni/volontà/futuro…..in realtà credo ci si debba concentrare su “ingegneria gestionale è una buona scelta?”.
    per carità mauro, i consigli te li diamo pure…..però chiederci se a 45 anni diventerai menager (poi non ho capito bene cosa vuoi diventare….sembra tipo il mestiere di quello che prende un sacco di soldi, è raccomandato e ………….. ha studiato ingegneria GESTIONALE!!!! :):):):):):) sto SCHERZANDO EEEEHHH non mi fucilate, vabbè che so ing. gestionale pure io ma non so racc. e non guadagno mille mila euri :( )
    mi sembra un po troppo!!! se vuoi guadagnare fai l’imprenditore che è meglio………
    non definire poi perdente chi si è fatto il culo e prende solo 1500 euro al mese…..non ci sono solo i soldi……..essere ingegneri è qualcosa di più……. si forse non sei adatto a fare ingegneria……. a prescindere dalla tua bravura certificata dai bei voti.
    Dite la vostra! raccontate le vostre esperienze! ciao a tutti!

  89. 89

    Sono un ingegnere informatico, non mi esprimo su ingegneria gestionale perchè non l’ ho mai capita nemmeno quando ero all’ università,
    ma su ingegneria informatica posso esprimermi , devo dire che io mi sono trovato benissimo, non ho mai dovuto preoccuparmi su cosa dovevo studiare e sul lavoro che
    avrei dovuto fare, mi è bastato seguire i miei studi ed i miei professori universitari che ringrazio per la formazione che mi hanno dato.
    Appena laureato non mi sono nemmeno preoccupato di dover cercare lavoro, alcune aziende che erano in contatto con il professore con cui ho fatto la tesi mi hanno proposto loro stesse un contratto di lavoro senza che io chiedessi niente , chiamandomi per telefono fino a casa .
    Ho accettato ed ho avuto il primo contratto con una di queste aziende che mi ha mandato in america per un anno.
    Tornato in italia ricevevo continuamente fino a casa proposte di lavoro da tante altre aziende, che ad un certo punto non contavo nemmeno più, aziende di tutto il mondo,
    grandissime e prestigiose aziende che operano nel campo dell’ i.t. ma non solo anche elettronica telecomunicazione , ed altri settori.
    Ho cambiato lavoro non appena ho avuto la possibilità di avvicinarmi a casa , scegliendo una azienda che dopo avermi mandato a milano per 9 mesi mi ha permesso di trasferirmi in una loro sede a roma , a casa mia, ed ora lavoro lì nella mia città.
    Altri miei amici che si sono laureati in ingegneria informatica si sono inseriti pure molto bene sono un pò sparsi in tutto il mondo, quindi non sò proprio come fate a dire che gli ingegneri informatici sono disoccupati e mal pagati, non mi risulta.
    Mi sento di poter dire a chi piace l’ informatica, che l’ informatica è il futuro, è la tecnologia del futuro, non potranno fermarsi i lavori di informatica, anzi penso che ancora
    non si è del tutto consapevoli di quello che sarà l’ informatica negli anni a venire……….

  90. 90

    @Francesco: informatica è indubbiamente affascinante, ammetto che era tra le mie prime opzioni di scelta appena finito il liceo. Tutt’oggi ho un po’ di amaro in bocca, se avessi la possibilità di una seconda laurea andrei dritto su informatica. Certo, il futuro è pieno di informatica e reti.. Mi fa piacere che tu abbia ricevuto molte richieste di lavoro, credo sia quello il valore aggiunto che deve darti una laurea: la possibilità di ‘scegliere’ il lavoro e non di ‘cercarlo’. Cosa che appunto credo tutte le facoltà di ingegneria ti offrono.

    @mauro: mi dispiace deluderti ma la triste realtà italiana è questa. Qualsiasi laurea tu prenda, inizierai con 1000-1500 euro al mese: lo dicono le statistiche ed la norma. Purtroppo a volte si parte anche al di sotto dei mille euro, ma non è questo il caso di ingegneria. Se guadagni più di 2000 euro significa che qualche spintarella probabilmente ce l’hai.. Poi col tempo, in teoria, dovresti avere più possibilità di carriera, perchè comunque lo studio ti dovrebbe aver dato delle competenze. Certo le competenze servono in una società meritocratica, ma questo è un altro discorso.
    Se vuoi guadagnare di più dopo la laurea, beh.. l’unica soluzione è andare all’estero.

    @vitto: d’accordissimo con te, non sono solo i soldi a fare l’ingegnere.

  91. 91

    Buonasera, come prima cosa mi presento, sono Matteo, un ex compagno di università di Davide. ( ciao Dade )
    Raramente intervengo nei forum o blog, a meno che non si parli di auto, di amici o conoscenti, ma voglio spezzare una lancia a favore di chi come me ha frequentato Ing. Gestionale. Io oggi ho la fortuna di lavorare in R&D come Project Manager Junior in una grande azienda del settore automotive. Tutto il giorno ho a che fare con tutti i tipi di Ingegnere conosciuti ( qualcuno ha studiato pure Ing. Aereospaziale ) e posso assicurarvi che la valenza che questo corso di Laurea ti offre sul mondo del lavoro è veramente alta. Quello che secondo me è il valore aggiunto del corso è la trasversalità che ti offre nel lavoro, hai infarinature di meccanica, informatica, elettronica e gestione aziendale, che ad esempio, in un lavoro come il mio sono fondamentali.. Chiaramente non mi chiederenno mai di fare il lavoro del progettista SW o meccanico o HW, ma in ogni caso sei in grado di capire perfettamente il funzionamento e soprattutto la motivazione di determinate scelte progettuali e esprimere pareri/opinioni fondate se e quando ti verranno chieste.. Nessun altra tipologia di corso ti offre tali caratteristiche, che in un mercato del lavoro sempre in continua evoluzione che richiede figure nuove, sicuramente è un valore oggiunto.
    Un ultima cosa, riguardo gli stipendi, non pensate che solamente perchè siete laureati vi meritiate uno stipendio alto o superiore alla media, la realtà è che quando uscirete dall’università il vostro salario sarà lo stesso di un normale impiegato (dai 1000 ai 1400 euro ) con contratti che, se sarete fortunati, saranno a tempo determinato che poi passeranno a indeterminato. Il salario non lo fa il titolo di studio o il voto di laurea, ma bensì la capacità di portare quel valore aggiunto che nella teoria l’università vi ha dato. Sembra una banalità ma non lo è affatto..

  92. 92

    allora giacchè ormai siamo dentro non arrendiamoci, cerchiamo di portare avanti questo tipo di formazione di raccordo tra meccanica informatica elettronica e gestione aziendale,
    freghiamoccene di quello che ci dicono, siamo noi promotori di questa figura, cercando di favorire le univesità del nord che per questo indirizzo sono migliori,
    diamogli anche un nome ingegneria gestionale mieg (meccanica informatica elettronica gestione aziendale).
    un consiglio a chi intende prendere questo indirizzo, prima guardate il piano di studi che vi propone quell’ ateneo e confrontatelo con quello che propongono gli altri atenei,
    guardando anche i programmi delle materie, poi decidete in base se vi piacciono le materie.
    non andate nelle università che non pubblicano il piano di studi con i programmi delle materie, non comprate a scatola chiusa.
    se potete andate a vedere pure la faccia dei professori e decidete in base a che faccia hanno, vi garantisco per esperienza personale che fare lo stesso esame
    con uno che non vi piace come persona è diverso del farlo con uno che vi mette a vostro agio.
    anche io penso che da questo abbinamento tra meccanica informatica elettronica e gestione aziendale possa nascere un ingegnere che si proietta verso il futuro…….

  93. 93

    ragazzi più ci penso e più mi sento che diventeremo famosi, ci pensate lo abbiamo inventato noi
    l’ ingegnere mieg

  94. 94

    ahahah…grandi…comunque in questi giorni almeno ho guadagnato qualcosa…non solo leggendo ma parlando con genitori,amici e zii laureati…
    la mia strada è ingegneria…farò tutti i sacrifici per diventarlo…ora l’unico problema è capire in quale settore…
    devo vedere un pò ma comunque resto sempre confuso riguardo a gestionale…
    a Vitto:forse avrai anche ragone,il topic è su gestionale e non sulle mie scelte..ma cercavo di capire perchè lasciare l’idea di laurearmi in gestionale valutando tutto…
    comunque ancora una volta…mi sono espresso male..c’è stato un fraintendimento…non chiedo assolutamente di guadagnare 2000euro dopo un anno dala laurea..io quello che vlevo sapere e se dopo anni di esperienza…tipo 7-8,dimostrando di avere delle capacità si arriva a delle gratificazioni economiche!
    dopo il commento di matte5c…sono ancora più confuso su questa facoltà…vitto tu che dici?
    a riguardo non ho esperienze essendo ancora liceale ma vorrei dire,se un gestionale ha delle capacità,he non si giudicano dall’ateneo frequentato,io penso che non sia tanto male…anche perchè diventare un product manager,un brand manager,un ingegnere del controllo qualità,un buyer,anche dopo 10-15 anni di gavetta non penso che sia da buttare ai cani,anzi a quel punto addio ingegneri meccanici,o sbaglio?dipende tutto dale qualità,dallo studio,dalla voglio di arrivare e crescere,dall’umiltà e dalla fortuna…non ci sono parametri assoluti per poter giudicare e sentenziare su queste cose…tutto è sempre relativo a riguardo ed è normale che si parli del comune e del generale ma non vuol dire almeno secondo me,buttare ed ELIMINARE addirittura ingengeria gestionale..
    Che ne pensate…?
    P.S.volevo chiedere una cosa…solo a chi vuole rispondere…informatica è impossibile(ingengeria sempre)?meccanica è più studiabile di informatica?
    vorrei dei consigli e per non disturbare troppo quelli che non vogliono se qualcuno ha voglia di contattarmi in privato per potermi aiutare posso dare il contatto msn..per favore…vorrei solo capire meglio e informarmi sul mondo dell’ingengeria

  95. 95

    mauro penso che la differenza la fà la persona, una laurea in ingegneria gestionale non ti fà diventare un manager, se vuoi entrare subito nel management prendi
    economia aziendale , meglio la bocconi , ingegneria gestionale ti prepara ad una figura da ingegnere con stipendi come tutti gli altri ingegneri che partono da 1100 euro,
    un ingegnere già è assai se arriva a 1500 euro, almeno in italia.
    poi stà a te come persona distinguerti o incanalarti verso compiti manageriali, il che significa transitare da compiti tecnici a compiti più economici se vogliamo,
    ma dovrai lottare con tutti , non credere che colleghi che saranno laureati in ingegneria chimica, o meccanica o economia ti diranno accomodati perchè
    tu sei un gestionale, anche loro avranno l’ambizione di crescere e spingersi verso compiti manageriali,
    certo un gestionale avendo trattato prima certe cose di economia potrebbe essere avvantaggiato, ma non è detto.
    il problema è identificare un segmento tecnico volando bassi dove vedere un naturale sbocco per i laureati in gestionale, dopo di che la gara è aperta, e ci si dà da fare
    per salire la vetta, tu pensi di essere l’ unico a voler diventare direttore generale o amministratore delegato?
    nel caso di ingegneria gestionale o economia aziendale penso proprio che la scelta dell’ università giusta faccia la differenza,
    se ti laurei alla bocconi appena esci tutti ti vogliono,
    per gestionale il fatto che ogni università presenta un piano di studi diverso ti fà capire che ci sono luoghi dove è fatta meglio e luoghi dove è fatta peggio,
    io sono per la formazione che stà a cavallo tra meccanica informatica elettronica e materie di gestione aziendale,
    questo ti permette di inserirti come ingegnere con buone basi tecnologiche e poi se la fortuna vorrà potrai andare avanti addentrandoti sempre più con materie manageriali

  96. 96

    Salve,
    sono uno studente 19enne che a breve si diplomerà (scientifico) e chequindi è alla ricerca di quella che potrebbe essere la migliore scelta universitaria. Ho letto all’incirca tutti i commenti fin qui postati e ammetto che invece di chiarirmi le idee, mi si sono un pò confuse.
    Premetto che sono indirizzato verso l’ingegneria gestionali per un semplice motivo: ho aperto da circa un anno una ditta individuale e poichè la molto bene come attività, ritengo che scegliende ingegneria gestionale potrei migliorare ancora di più. Devo anche ammettere che in realtà ho comunque qualche dubbio, nel senso che mi chiedo: ma se a 19anni, mentre studio per diplomarmi, riesco a mandare avanti un’attività semplicemente organizzando peculiarmente ogni cosa, mi chiedo se magari non mi sarebbe più utile una laurea in lingue o in informatica o in filosofia per il semplice fatto che sono materie che mi attraggono molto e al contempo mandare avanti così come ho fin’ora fatto la mia attività.
    Leggendo i vostri commenti tralascerei del tutto la più o meno difficoltà di una facoltà piuttosto che un’altra, ritengo che questo, a meno di non aver voglia di fare nulla o di non essere proprio tonti, non possa pregiudicare davvero una scelta tanto importante. Rispondo anche a chi sostiene che avere un insegnante che ci faccia una buona impressione sia meglio che non il contrario. Ritengo che invece sia esattamente l’opposto, dato che sfido a trovare sempre nel mondo del lavoro qualcuno che ci piaccia. Quindi tanto vale abituarsi sin da subito, anche perchè all’università si studia e comunque si passa (immagino), nel mondo del lavoro non credo proprio che basti questo, capita che uno dia il massimo e comunque non ce la fa se non sa trattare con chi ha davanti. Inoltre personalmente non vado alla ricerca di un qualcosa di semplice, vorrei solo fare la scelta giusta che per definizione non comporta nulla di semplice.

    Vorrei anche rivolgermi a chi sostiene che l’informatica è il futuro. Sicuramente in questo sono d’accordo, ma non credo che di fatto porti a qualcosa. Per quel che ne so non sono gli ‘specializzati’ che fanno carriera ma quelli che sanno un pò di tutto e sono in grado di relazionare le proprie competenze e di farle valere. Anche se l’informatica è il presente ed il futuro, ci sarà sempre qualcuno che non capisce assolutamente nulla di informatica ma che gestirà coloro che fanno davvero le cose, guadagnando decisamente di più. (se poi è una scelta dettata dal piacere tale facoltà è tutta un’altra cosa).

    Fatte queste premesse vorrei chiedere:
    - Cosa significa che in ingegnere gestionale non può mettere la firma a progetti? non è comunque un ingegnere?
    - Può bastare l’intuito? nella mia personale esperienza, seppure breve, mi sono trovato di fronte persone laureate ma totalmente incompetenti, ma non perchè non conoscessero ‘la materia’, semplicemente perchè non coglievano la realtà delle cose. Ora, un scelta come quella di ingegneria gestionale, ‘apre la mente’ o mi porterà ad essere un pò ‘ottuso’? Mi verrà chiesto di studiare un libro a memoria oppure di cogliere al volo problematiche che ancora non si sono verificate e porvi rimedio?
    - Scegliendo questa facoltà, quanto è grande il campo in cui posso lavorare e quale potrebbe essere un iter all’interno di una grande azienda? entrerei comunque come il primo laureato che passa oppure la mia laurea avrebbe un qualcosa in più?
    - E’ così necessario dover aspettare 7-8 anni per avere uno stipendio decente? Voglio dire, escluso il pubblico, siamo nel 2009, non si dovrebbe maggior peso alla concretezza delle cose che non alla semplice burocrazia?

    Finisco con una piccola riflessione personale sul mondo del lavoro:
    Non ho ancora il diploma e non potrei lavorare per alcuna azienda.
    Preso da qualche mese di follia mi sono aperto un’attività. Nel dettaglio mi occupo di formazione rivolta all’informatica e nell’informatizzazione di processi, dalla semplice realizzazione di un programmino per gestire la contabilità nel modo migliore, al creare delle intranet, dunque sono più rivolto verso il web. Ad oggi le cose mi vanno davvero bene e nel prossimo futuro sembrano esserci davvero ottime prospettive.

    Ora, non ho scritto questo per essere elogiato o altro, vorrei però far notare che alla luce di tutto questo, pur senza laurea nè diploma le cose si possono fare e si può lavorare. Inoltre sto notando da un mese circa che le persone, le aziende, mi cercano consapevoli che comunque non ho neanche un titolo di studio. Quindi alla fin fine, non conta di più avere buona volontà invece che un pezzo di carta con su scritto ‘bravo, ti sei fatto il culo per 3 anni, adesso continua per il resto della vita’?

    …e alla fine di tutto…ingegneria gestionale, informatica, ec. aziendale…a me danno molto l’impressione di essere ‘solo’ paroloni, come se poi ci rendessero davvero migliori o ci diano reali possibilità, maggiori di quelle che si avrebbero con una laurea in agricoltura.

    piesse: ho fatto un intervento un pò lungo e spero di non essermi contraddetto troppo…alla fin fine sono solo un 19enne che non ha ben chiare le idee su cosa sia questa laurea.

  97. 97

    ma un ingegnere gestionale non è una figura manageriale a tutti gli effetti?? perchè secondo voi è considerato quasi come “un impiegato con specializzazione? come è valutato REALMENTE questo tipo di figura? può avere grandi prospettive?

  98. 98

    @lorenzo: si, ma l’ingegnere in quanto tale è prima di tutto un tecnico.. non si può essere tutti manager, e sinceramente non è una laurea che ti abilita..

    @salvo:
    - Cosa significa che in ingegnere gestionale non può mettere la firma a progetti? non è comunque un ingegnere?
    Gli ingegneri civili/edili possono mettere la firma ad un progetto solo se iscritti all’albo, perchè se cade un ponte c’è una responsabilità civile. L’ingegnere gestionale, informatico, ecc.. hanno l’albo ma serve relativamente, nel lavoro di tutti i giorni non c’è da firmare progetti.. ma essere iscritti all’albo può servire in futuro per concorsi pubblici.
    - Può bastare l’intuito?
    No, può bastare lo studio. Volenti o nolenti il problem solving viene dopo la conoscenza tecnica.
    - Scegliendo questa facoltà, quanto è grande il campo in cui posso lavorare e quale potrebbe essere un iter all’interno di una grande azienda? entrerei comunque come il primo laureato che passa oppure la mia laurea avrebbe un qualcosa in più?
    il campo è davvero vasto, l’ho detto più volte: va dalla produzione ai sistemi informativi, dal controllo di gestione (ruolo economico) alla logistica. Ovvio che prima o poi è sempre bene specializzarsi, ad esempio nella specialistica appunto.
    - E’ così necessario dover aspettare 7-8 anni per avere uno stipendio decente? Voglio dire, escluso il pubblico, siamo nel 2009, non si dovrebbe maggior peso alla concretezza delle cose che non alla semplice burocrazia?
    E’ un male endemico italiano, non dipende dal tipo di laurea. I laureati in Italia sono pagati meno che altrove, si spera tutti che le cose cambino, ma nel frattempo è bene rimboccarsi le maniche e sapere ciò a cui si va incontro. Di una cosa sono certo, guardandomi attorno, alla lunga una laurea paga e al giorno d’oggi conviene.

  99. 99

    le mie sono esperienze personali e vorrei tanto che siano solo personali e non diffuse,
    se hai letto io discendo da una famiglia di imprenditori, anche se l’ attività di impresa di mio nonno non è stata continuata dai figli inquanto mia madre si è laureata e
    fà l’ insegnante e mio zio ha cambiato diciamo business passando al trasporto,
    io presi ingegneria gestionale perchè credevo che ormai era ora di studiare per fare l’ imprenditore cioè non bastava più il fiuto,
    inoltre avevo intenzione di avviarmi come manager in aziende di altri!
    non mi và di farla lunga, all’ università rischiavo di non laurearmi, ora mando avanti la baracca di mio zio quasi da solo, giro in tutta europa con contatti con
    imprenditori di tutta europa, sono molto stimato da banchieri da imprenditori e da dipendenti, il sangue che scorre nelle mie vene è venuto fuori, il mio stile di management è tutto improntato sul fiuto personale e non su quello che mi ha dato l’ università ho voluto dimenticare tutte le baggianate studiate ,per dar sfogo al mio io.
    nel tuo caso e dò sfogo al mio fiuto, potrebbe servirti studiare l’ aspetto informatico dell’ ingegneria gestionale quello che stà a cavallo tra informatica ed organizzazione aziendale, quello che tanto piace a davide per intenderci, giacchè tu operi già in questo settore e non devi pregare per essere assunto.
    se farai i soldi mi devi la consulenza ;)

  100. 100

    Intanto grazie per avermi risposto ^_^

    Dunque quindi sembrerebbe che mi convenga scegliere verso l’ingegneria gestionale con qualcosa di specifico per l’informatica, dato che non credo proprio farò mai alcun concorso pubblico. Nello specifico domani mi recherò al politecnico di Torino per avere qualche informazione sui corsi e sul livello di specializzazione che mi danno, dato che personalmente conosco già diversi linguaggi di programmazione quindi cercherò, nel possibile, di scegliere per qualcosa di nuovo da imparare.

    @Davide. Io ovviamente ho intenzione di laurearmi, la mia domanda sul’intuito era più riferita al dire: quanto in più può dare la laurea sull’intuito, dato che comunque laurearsi richiedo parecchie energie. Il mio dubbio più che altro nasce dal fatto che è vero, come dici tu, che la laurea paga, mi chiedo solo per quante persone sia vero questo, che dopo aver studiato per anni e speso soldi, si ritrovano a guadagnare quei 100€ in più al mese rispetto a chi laurea non ha. In questo momento io sono consapevole di guadagnare più di tantissime persone, volevo capire se il mio caso (senza laurea) e il caso di quello che è laureato e non fa ‘nulla’, sono isolati oppure costanti nel mondo del lavoro.

    @ xxxxx. Si ho letto che discendi da una famiglia di imprenditori, io invece discendo da una famiglia di gente con idea ma che non hanno mai avuto quel qualcosa in più per arrivare davvero in alto, o quando l’hanno avuto qualcosa è andato storto. Io invece personalmente mi sono sempre dissociato dalle loro idee e, diciamo, sto crescendo da questo punto di vista prevalentemente da solo.
    Vista la tua competenza vorrei poter restare in contatto con te via mail perchè, anche se le cose mi vanno bene, ho diversi progetti per il futuro e mi piacerebbe chiederti qualche consiglio, anche così solo a grandi linee sul come organizzare le cose o anche sul come funziona dal punto di vista organizzativo la tua azienda, sempre a grandi linee, senza voler rubarti troppo tempo.

    piesse: eheheh..se faccio soldi te la pago volentieri la consulenza ^_^

  101. 101

    Salvo e xxxxx,se non è di disturbo potrei aggiungervi in privato su msn?o voi a me?io non sono ancora diplomato,ho 17 anni e non posso esservi di aiuto però siete voi che potreste darmi qualche buon consiglio e aiuto per il futuro anche perchè il mio sogno dopo l’impegno per la laurea è fare poi in modo da poter creare qualcosa di mio quindi le idee e i consigli sono ben accetti…anche per prendere esempio e capire…grazie mille a tutti…se siete daccordo vi posto poi il contatto msn..

  102. 102

    x salvo, se sei di torino il politecnico di torino và benissimo come gestionale,
    cerca di mettere nel piano di studi, base di dati ,impianti di elaborazione ,sistemi informativi ,sistemi organizzativi, lo sviluppo dell’ ingegneria gestionale ruota intorno a
    queste materie, purtroppo però i professori sembrano imbecilli a non volerlo comprendere,
    altre materie come diritto commerciale, economia politica ed altre materie che ora non ricordo ma che a torino fanno sono altrettanto importanti per darti
    una mente più aperta ad una visione imprenditoriale, ma questo per volare più in alto.
    torino è un buon punto di partenza non perdi tempo.
    certo se incontrerai professori che a tuo avviso sono distanti dalla realtà, quello che limita i professori italiani, stai zitto, di di si, ma marcia con la tua testa,
    per superare l’ esame ripeti a pappagallo quello che ti dicono altrimenti non ti daranno pace non fare il mio errore, anche se penso che a torino
    dovrebbero essere più pratici i professori hanno contatti diretti con la fiat e non solo.
    ti dico che il settore che ti consiglio è la gallina dalle uova d’ oro, ancora gli scienziati universitari non se ne sono resi conto, lo hanno sotto il naso e perdono tempo per stronzate

  103. 103

    ho letto tutto quello che avete scritto,
    io vorrei prendere ingegneria gestionale, ma fortunatamente sono di Milano, quì và abbastanza bene come corso di laurea, si studiano un pò tutte le materie che consigliate,
    ho visto il piano di studi, la mia preoccupazione però non è tanto se prendere gestionale o un altro indirizzo di ingegneria quanto effettivamente se prendere ingegneria o qualche altra facoltà.
    Mi preoccupa il fatto che giorno dopo giorno chiudono un sacco di aziende, questa crisi economica che a detta di molti cambierà completamente quello che è il mondo del lavoro che oggi viviamo.
    Più che pensare se fare il manager o meno la mia preoccupazione è se si troverà lavoro o meno fra un pò di tempo.
    Quindi se dovesse capitarmi di trovare un lavoro con il diploma in qualsiasi settore che capita, cosa che accetterei subito,
    andrebbe poi a vanificare magari gli studi e i sacrifici che starei facendo in una facoltà di ingegneria che magari non corrisponderebbe all’ ipotetico lavoro capitato per caso.
    Forse una laurea in economia potrebbe essere più flessibile come formazione cioè da poter spendere in qualsiasi contesto.
    Voglio dire se trovo un lavoro come commessa in un supermercato riuscendo dopo a laurearmi in economia potrei sempre chiedere di essere inquadrata come laureata anche nel supermercato , con ingegneria la vedo un pò ristretta alla tecnologia o aziende che hanno a cha fare con la tecnologia come laurea.
    Sicuramente mi direte che le statistiche dicono che ingegneria è la prima a trovare lavoro, ma la mia preoccupazione ho detto quale sia, cioè effettivamente economia la sento più consona alla prospettiva che vi proponevo.
    Nelle aziende in cui voi lavorate i laureati in economia come vengono trattati?
    hanno meno potenzialità di voi ingegneri gestionali?
    guadagnano meno di voi?
    nel fare carriera sono più penalizzati?
    vorrei riuscire a capire se trovendo un lavoro e prendendo economia sarei dopo penalizzata da laureata.
    vi ringrazio.

  104. 104

    ………e fù così che i gestionali la misero nel culo ai professori…………..

  105. 105

    @ mauro: non c’è problema…dammi pure il tuo contatto che ti aggiungo ^^

    Dunque…ieri mi sono recato al politecnico di torino e dopo un’ora e mezza di ‘colloquio’ cercando di farmi spiegare più cose possibili, ho scelto e mi sono pre-iscritto ad ingegneria gestionale. Inoltre devo dire che mi ha fatto un’ottima impressione, ed in più il corso di studi mi sembra azzeccato, nel senso che non ci sono cose inutili. Sostanzialmente però si differenzia dagli altri corsi un pò secondo anno e per davvero solo al terzo.

    Credo di aver fatto la scelta giusta…grazie a tutti per i consiglio ^_^

  106. 106

    grazie mille salvo…eccolo:mauvin91@live.it
    dovrei capire anche io un paio di cose….e anche come cavolo hai fatto a 19 anni a crearti già qualcosa di tuo che frutta bene!!!che praticamente sarebbe il mio obbiettivo finale,creare qualcosa,metterlo in moto e farlo fruttare al meglio….chiunque voglia aggiungermi lo faccia tranquillamente il contatto l’ho postato..

  107. 107

    @ Michela

    Di come vengono trattati i laureati non ne so molto per ovvie ragioni. Posso dirti però la mia piccola opinione su questa crisi…
    Che cambierà il mondo del lavoro questo è indubbio, credo però che alla fin fine avremo meno aziende ma più grandi e quindi con più necessità di ingegneri gestionali. Più che altro perchè se le cose vanno male le aziende si uniscono e cercano di abbassare i costi, per esempio una volta unite non è detto servano 2 uffici del personale etc… Considera inoltre che il pensare che in un momento di crisi che non ci siano soldi è scorretto, magari ce ne sono meno, ma chi vuole sopravvivere deve necessariamente continuare ad investire, lo farà meno e in modo più prudente, ma lo dovrà fare necessariamente. Il che significa che al di là delle aziende che chiudono per motivi che non dipendono da loro, c’è anche da dire che moltissime aziende hanno gestioni che fanno letteralmente pena, ma fin quando le cose vanno bene anche un incompetente è in grado di gestire un’azienda, quando c’è crisi e c’è bisogno di dimostrare quello che si vale, ecco che si scoprono tutti i punti deboli e tutte le scelte sbagliate prese non sul momento, ma prima della crisi. Se però accade che l’azienda se ne rende conto a questo punto, credo, che gli ingegneri gestionali ne trarrebbero il maggior vantaggio, certo, purchè siano capaci.

    Considera inoltre che dopo la crisi (anche se chissà quanti anni serviranno ancora) le cose dovranno necessariamente andare a migliorare ma adesso le aziende saranno ancora più grandi e più difficili da gestire e dunque, credo, serviranno eccome gli ingegneri gestionali o comunque qualcuno con quelle basi.

    Questo almeno è il mio personale pensiero…

    @mauro
    Perfetto ti ho aggiunto tra i miei contatti msn, il mio personale è ‘thesaver’.
    eheheh…va bene ti spiego come ho fatto e come continuo a fare, non lo scrivo qui più che altro perchè non mi sembra pertinente ^^

  108. 108

    ciao michela
    ;;)

  109. 109

    davide senti potremmo chattare in qualche modo? siccome ho letto che lavori nei sistemi informativi volevo qualche tuo consiglio se non ti dispiace!
    fammi sapere se ti va!

  110. 110

    grazie salvo,
    ciao fracchia;)
    fino ad ora ho capito che nei momenti di crisi le aziende cercano di passare la gestione nelle mani dello stato che per definizione è il peggior gestore che possa
    esistere,
    poi per rilanciare l’ economia mi sembra di capire che lo stato deve iniettare soldi spendendo molti soldi in infrastrutture pubbliche, quindi probabilmente per un bel pò di tempo mi
    sà che è vero che gli ingegneri civili avranno un bel pò da lavorare e guadagnare,
    ma io ingegneria civile proprio no,
    si probabilmente serviranno manager competenti ma preferisco lasciare ad altri questo lavoro, io mi accontento di un semplice stipendio da laureati se è possibile,
    per restare in tema vi chiedevo solo se nelle aziende per quanto ne sapete ormai i laureati di economia sono considerati inferiori agli ingegneri gestionali,
    detto in parole povere , gli ingegneri gestionali rubano il lavoro ai laureati in economia o cmq i laureati in economia servono lo stesso?

  111. 111

    scusa davide ma non sò se sono io a non trovarlo ma sul sito della facoltà di ingegneria di modena e reggio emilia ingegneria gestionale non c’è per il 2008 2009;
    l’ hanno tolto?
    avevo sentito dire che volevano chiuderlo

  112. 112

    l’ ho trovato, scusa, stò guardando il piano di studi ed i programmi degli insegnamenti, io penso di orientarmi verso l’ indirizzo industriale mi piace di più;
    ma perchè hanno fatto ingegneria meccatronica ?
    non potevano fare studiare ai gestionali quelle materie, giacchè deve essere un pò di tutto?
    forse hanno un pò ragione che si inventavano corsi di laurea giusto per prendere i soldi per la ricerca……….

  113. 113

    ho fatto le mie considerazioni, io sono fuori sede e per me l’ università costerà tanto , affitto , vita fuori casa, e tante spese che uno studente che abita in una città dove c’è l’ università non deve affrontare, quindi non posso permettermi di prendere una facoltà con tante incognite, mi butterò sul classico,
    medicina o legge o ingegneria civile, almeno affrontando le difficoltà che sicuramente ci saranno , se riuscirò a portare a termine alla fine non arriverò a guadagnare quattro soldi,
    e poi effettivamente mi sono reso conto che per diventare manager non è detto che bisogna prendere una laurea che ti insegna questo lavoro, i direttori generali delle usl, e tutti i manager della sanità sono medici o avvocati, anche tanti ingegneri civili sono dei diriggenti ,
    mi sento anche più sereno dentro pensando di prendere una lauria classica

  114. 114

    Sarò molto diretta:
    io avevo preso ingegneria gestionale perchè volevo prendere l’ indirizzo più facile di ingegneria e laurearmi prima possibile,
    in realtà una volta dentro mi sono resa conto che non è così, ci stò mettendo più degli altri indirizzi di ingegneria e come me tante altre persone,
    mi sono resa conto che era meglio prendere qualsiasi altro indirizzo di ingegneria, mi sarei laureata prima ed avrei imparato qualcosa.
    Ora potrete dire quello che volete, ma io sono stata sincera, vi ho detto la verità senza mezze parole.

  115. 115

    Ciao a tutti sono uno laureato triennale in ingegneria gestionale che frequenta la specialistica. Di solito anche nel mio ateneo si fanno un casino di sproloqui sulla difficoltà minore (presunta tale) di questa laurea, sulla possibilità o meno di trovare lavoro. I dati sono alla portata di tutti e di certo non si può caratterizzare un corso di laurea tramite poche informazioni acquisite qua e là…è provato che questa è la laurea che consente l’inserimento più immediato nel mondo del lavoro! Questo è quanto…credo non ci sia altro da dire. Noi come futuri ingegneri dobbiamo obbedire solo ad una legge: quella del mercato del lavoro. Essa dice che questa laurea è di gran lunga la più richiesta..stop! non c’è altro da dire. Ora parlo in base alla mia esperienza (e quindi esprimo un giudizio cmq soggettivo): il valore aggiunto dell’ing.gestionale è la sua enorme flessibilità! Passare da un argomento all’altro nel proprio corso di studi e trattare tutti gli ambiti dell’ingegneria (compreso il ramo civile perchè io ho sostenuto meccanica razionale e scienza delle costruzioni) porta a sviluppare una capacità di adeguarsi velocemente alle nuove problematiche che si presentano senza distinzioni! Questo è proprio quello che non vedo in un meccanico…l’ing. meccanico non riesce ad uscire dal proprio ambito, se lo fa ha enormi difficoltà. Dunque sostengo l’esatto contrario di quanto ho letto in precedenza: un gestionale può adeguarsi a fare quello che fa un meccanico ma non viceversa.

  116. 116

    A chi intende prendere questo corso di laurea consiglio di fare allo stesso modo di chi deve comprare una nuova macchina,
    cercate di conoscere di persona qualcuno che già si è laureato in questa laurea ,
    e chiedete come si è trovato!
    facendo tesoro dell’ esperienza passata da altri, questa sarà la migliore o peggiore pubblicità che questo corso di laurea potrà avere,
    se son rose fioriranno,
    non credete tanto a quello che scrivono i giornali potrebbero essere cavolate, potrebbe essere tutta una bolla speculativa, o
    potrebbe essere vantaggioso veicolare tanti studenti verso un corso di laurea in modo da sfoltire gli altri corsi,
    io personalmente ne conosco un paio che non è che navigano proprio nell’ oro anzi sono abbastanza preoccupati perchè non hanno un lavoro ben preciso.

  117. 117

    Esperienza personale, sono un ingegnere gestionale.
    Gli ingegneri gestionali sono richiesti perchè gli vengono affidati tutti quei compiti frustranti che nessuno vuole fare,
    e sono richiesti soprattutto da quelle aziende dove gli altri ingegneri non vogliono andare a lavorare, sono un pò visti come i tappabuchi per lavori che gli altri ingegneri ritengono
    frustranti .
    Ho visto che nelle migliori aziende dove pagano bene gli ingegneri gestionali non vengono nemmeno calcolati, e i manager sono laureati in tutto tranne che in gestionale.
    Stò decidendo di cambiare lavoro , fare qualsiasi cosa meno che l’ ingegnere gestionale

  118. 118

    Studio ing.gestionale al poliba sono al secondo anno della laurea triennale e come è stato gia detto qui, tra un meccanico e me non corre differenza, a fine anno dovrò scegliere se continuare per la mia strada o passare alla laurea gemella di ing.meccanica….spero di decidermi

  119. 119

    vorrei sapere se a bari conviene scegliere ing.meccanica o ing.gestionale io sono al secondo anno di quest ultima e mi andrebbe di passare a meccanica convalidando ovviamente tutti gli esami………

  120. 120

    spostatevi a meccanica e cercate di entrare nell’ eni e vi accorgerete che bella differenza che c’è tra l’ essere un ingegnere dell’ eni ed essere un dipendente di un artigiano
    con le scarpe sporche di fango che si fà chiamare imprenditore

  121. 121

    grazie dario

  122. 122

    Qualcuno sa ke fine fanno i gestionali di bari anke quelli che escono con 110 e lode ….

  123. 123

    ciao a tutti,
    frequento l’istituto tecnico commerciale e a breve mi diplomerò.
    che facoltà scegliere??questa è la domanda che mi pongo di continuo!
    mi piace studiare scienza delle finanze,l’economia politica,il diritto,meno economia aziendale.
    prendendo una facoltà di economia riuscirei a trovare lavoro??
    non so se sarei portata per le materie scientifiche,mai studiate in tutta la mia vita purtroppo!!
    avete dei consigli da darmi???
    cosa ne pensate di economia e marketing internazionale??

  124. 124

    paradossalmente un ingegnere che si occupa di formazione in una grande azienda mi ha detto che i gestionali non tanto bravi lavorandoci un pò sopra con percorsi di formazione aziendale riescono a recuperarli ma quelli con 110 e lode hanno la testa così formata che difficilmente riescono a riconvertirli
    questo vale un pò per tutti penso valga anche per quelli di bari

  125. 125

    questa laurea è uno scandalo , gli studenti vengono attratti dal fatto che credono di diventare dei manager ma in realtà poi sono adoperati per compiti che nessuno vuole fare
    come la gestione dei magazzini, della sicurezza, della qualità, la manualistica, tutti compiti che nelle aziende nessuno vuole fare perchè considerati di bassa importanza, e che non sono proprio l’ aspirazione più alta per un laureato in ingegneria.
    non penso sia giusto che tanti poveri studenti debbano accollarsi la preoccupazione di cosa dopo dover fare, come pure ho sempre avuto il sospetto che gli ingegneri civili dicano che il loro mercato sia saturo proprio per sgombrare il terreno lavorativo , perchè nei fatti li vedo tutti felici, con villoni ,barche ,macchinone, tutti segni che gli affari in verità gli vanno
    bene .
    con questo corso di laurea ci mangiano tutti, i vecchi ingegneri sono contenti perchè così si liberano il terreno dalla concorrenza di altri professionisti ,
    i docenti universitarii sono contenti perchè prendono le cattedre con maggior facilità perchè altrimenti non riuscirebbero ad entrare in cattedre vecchie,
    gli imprenditori sono contenti perchè trovano degli ingegneri con basso potere contrattuale che si accontentano di fare qualsiasi cosa a qualsiasi prezzo pur di lavorare perchè altrimenti non saprebbero che fare,
    tutto sulle spalle dei poveri studenti che hanno questa laurea.
    questa è la mia opinione

  126. 126

    secondo me sarebbe meglio chiuderla e ritornare indietro cioè lasciare che gli altri ingegneri diventino dei manager se lo vogliono, cosa che nella realtà dei fatti avviene,
    ci si laurea in ingegneria e fai l’ ingegnere cioè quello per cui hai studiato , poi se hai le capacità diventi manager magari facendo qualche master all’ estero

  127. 127

    Secondo me è sbagliato credere che a ingegneria gestionale si studi per diventare manager.
    Io ho studiato reti, impianti, informatica.. si studia da ingegneri, solo che spesso e volentieri le materie hanno un risvolto di gestione aziendale: ma è ben diverso!

  128. 128

    bravo Davide sono d’ accordissimo con te, solo seguendo questa linea l’ ingegneria gestionale può proiettarsi in avanti altrimenti ci si trova davanti un muro,
    cioè studiare le tecnologie che hanno un risvolto aziendale compito che non fà nessun altro ingegnere,
    tecnologie nelle diversissime forme che possono concorrere a dare una marcia in più e più moderna alle aziende,
    ecco perchè è assolutamente sbagliato e riduttivo vedere il gestionale solo per la gestione dei magazzini,
    bisogna pensare ad un gestionale che possa essere attore attivo e di primaria importanza nella modernizzazione delle aziende,
    nelle università spesso invece tendono solo a voler far crescere il proprio ambito di insegnamento e non si aprono a nuove strade proprio per paura che il gestionale possa prendere una direzione diversa dalle materie che loro insegnano e quindi perdere la posizione di professori di riferimento in questa specializzazione che per loro è fonte di grossi guadagni e di prestigio

  129. 129

    Ragazzi provate a cercare su internet
    “quanto guadagna un ordinario universitario”
    sono veramente nauseata arrivano a guadagnare solo come stipendio base fino a 10.000 euro al mese e lavorano al massimo 3 ore in un giorno, cioè ci sono giorni che non lavorano proprio, vi inviterei a trarre tutte le logiche conseguenze…………….

  130. 130

    Salve sono un laureato in ing. gestionale presso la facoltà di ingegneria dell’Aquila. Devo dire che mentre leggevo alcuni dei commenti lasciati sono rimasto abbastanza sbigottito. Innanzitutto voglio dire ai cari colleghi ingegneri, che la preparazione offerta da tale corso non è affatto una preparazione incentrata sull’aspetto economico-statistico. Anzi nel mio caso è proprio il contrario. Per quanto riguarda la laurea triennale l’80% delle materie nel piano di studi vengono seguite insieme con quelle del corso di ingegneria meccanica. Per quanto riguarda la specialistica, qui da me si punta molto sui sistemi automatizzati e l’impiantistica vera e propria. Quindi io non so bene dove abbiano studiato coloro che con i loro commenti vogliono diciamo dare cattiva luce a questa facoltà, forse se fossi in loro mi preoccuperei di più di trovare qualche ateneo migliore……………..con dei percorsi di studio seri………………..,con esami seri (scienza delle costruzioni,fisica tecnica,macchine,disegno,impianti,macchine elettriche,tecnologie………………..) e non con i soli esami di ricerca operativa. Poi per quanto riguarda il mondo del lavoro, è chiaro che una preparazione simile può darti molti sbocchi. Per esempio molti ing. gestionali vengono inizialmente assunti come programmatori perche c’è una flessibilità maggiore e una maggiore predisposizione. Io non ho affatto problemi nel muovermi nel campo dei database o della programmazione java o visual basic. Io conosco anche i linguaggi macchina (assembly….) questo perchè ho forti basi e non mi è difficile imparare cose nuove. Ma un caro ing.informatico (è solo un esempio spero non ve la prendiate) cose ne capisce davanti a uno schema di impianto o è capace di farmi un’analisi economica e del rischio circa un impianto di cogenerazione? Spero abbiate capito dove voglio arrivare. Mi piacerebbe, in merito, conoscere il parere di atri. Ciao

  131. 131

    Ecco, è il primo commento su cui sono in toto d’accordo: ingegneria gestionale non è una laurea economica. Si tratta comunque di ingegneria.
    Nel mio caso era più tendente all’informatica, in altri alla meccanica.. In ogni caso non sarà mai un corso prettamente economico.

  132. 132

    Tanto per rispondere a Nicola , laureato in ing. gestionale presso l’Università degli studi de L’Aquila , vorrei far presente che conoscevo bene un ragazzo che ha iniziato gli studi di ing. gestionale diversi anni fa , il primo anno che il corso di studi fu istituito nell’ateneo per l’esattezza .
    Io , illo tempore , frequentavo ( si fa per dire , poichè ho sempre prediletto lo studio sui libri ) il terzo anno del corso quinquennale di ing. meccanica ( vecchio ordinamento , DPR/89 ) e ricordo che per ben due anni il ragazzo in questione si è rivolto costantemente a me per ottenere aiuto e delucidazioni riguardanti i corsi di analisi matematica I e II e di fisica .

    I suoi esami erano a crocette , almeno alcuni ( ricordo molto bene quello di analisi I ) , e di una facilità davvero scandalosa ( facilità che ho rilevato , sebbene meno marcata , anche nelle prove scritte delle medesime materie di altri corsi di laurea triennali in ingegneria .

    Per farvi capire il livello della sua formazione matematica vi dirò solo che un bel giorno , mentre già affrontava lo studio di analisi II ( e i suoi voti erano di tutto rispetto , da 25/30 a 27/30 per ogni materia , oltre al fatto che aveva sostenuto con successo quasi tutti gli esami ) , è venuto in stanza da me a chiedermi come poteva isolare l’incognita che compariva come argomento di un logaritmo naturale .

    Da allora immagino ( non ne posso avere la certezza non avendo frequentato di persona tali corsi ) che molte cose siano cambiate ( e spero in meglio ) : probabilmente molti atenei , essendosi resi conto del fatto che una percentuale “eccessiva” , o quantomeno insolitamente alta , di studenti riusciva a ottenere il titolo di laurea breve in tempi certamente non lunghi e con votazioni alte ( a fronte di un’effettiva scarsa qualità delle conoscenze tecnico-scientifiche acquisite ) , devono aver cambiato rotta , rendendo i corsi di studio più rigidi e sicuramente , almeno in parte , più formativi ( a parità di argomenti trattati ) .

    Tuttavia , ciò che voglio dirvi è che ognuno , indipendentemente ( o quasi ) da qualsivoglia fattore esterno , è artefice della bontà della propria formazione universitaria ( basta impegnarsi e studiare con serietà e dedizione , anche se buone basi pregresse possono aiutare , almeno in una prima fase ) .

    Detto ciò , però , non va affatto negata l’evidenza ( perchè di evidenza si tratta ) che certi corsi di laurea “di nuova generazione” , tanto in ingegneria quanto in altri indirizzi , siano scadenti rispetto ai corsi cosiddetti classici ( lauree quinquennali ) , già ampiamente rodati .
    Rimane vero peraltro che , a parità di corso di studio , va considerata anche la sede effettiva in cui gli studi si svolgono ( nel senso che in dipendenza dall’ateneo specifico e dal periodo storico , per lo stesso corso di studio , si possono incontrare docenti più o meno severi , più o meno formativi : a tal proposito ricordo che gli esami di ing. meccanica / elettronica vecchio ordinamento presso l’università di Ancona degli a.a. 1999/2000 e 2000/2001 erano facili , come so per esperienza diretta avendo visionato attentamente i testi degli stessi assegnati ad amici , se confrontati con i miei , e stando alle varie voci di corridoio il livello di difficoltà di qualsiasi corso in ingegneria presso tale sede è sensibilmente più basso rispetto a quello dell’ateneo aquilano ) .

    Ora , volendo riportare il discorso all’ingegneria gestionale ( che nella mente di taluni sembra essere il compendio dell’umana conoscenza ) , voi dovete dirmi come si può affrontare una modellizzazione matematica seria senza adeguate basi??? un ingegnere gestionale generalmente non può se non a fronte di un ulteriore sacrificio post-laurea per acquisire dimestichezza su concetti matematici e fisici che l’ingegnere meccanico padroneggia già ad un discreto livello , sacrificio che difficilmente affronterà viste le difficoltà insite .

    E poi Davide , ora mi rivolgo a te , parliamoci chiaro , quale grande ricerca si fa in ditta??? In un istituto di ricerca , dove le conoscenze teoriche approfondite costituiscono una solida base per il lavoro quotidiano , un gestionale difficilmente metterà mai piede , un meccanico sì .

    Per concludere , non contesto certo le statistiche che mettono gli ingegneri gestionali al primo posto nella classifica di rapidità con cui si ottiene un impiego fisso , ma sappiamo già che il mondo del lavoro di oggi è altalenante e bizzarro ( basti pensare che anche i laureati in scienze motorie o in scienze infermieristiche sembrano trovare molto facilmente discrete occupazioni , sebbene l’aumento vertiginoso delle iscrizioni a tali facoltà dovrebbe aver portato alla saturazione o quasi del mercato del lavoro in tali settori ) : va ricordato però che l’ing. meccanico ( specie quello di vecchio stampo , mi dispiace doverlo precisare , e per vecchio stampo intendo la qualità e l’impostazione dello studio , non necessariamente il fatto di essere stati iscritti al corso quinquennale ) può svolgere anche i ruoli gestionali ( persino quello della programmazione ) colmando gli eventuali gaps in molto meno tempo e con maggior qualità di quanto possa sperare un ing. gestionale che intenda svolgere ruoli di ricerca / progettazione a un buon livello .

    P.S. cari ragazzi , e con questo mi rivolgo a tutti voi , piuttosto che alimentare sterili diatribe ( cui anch’io in effetti mi sono unito , non avendo nulla di meglio da fare al momento ) , cercate di imparare l’italiano ( attenti alle doppie ; “sta” , “fa” , “so” non vogliono l’accento : semmai l’accento va sul verbo dare , modo indicativo , tempo presente , terza persona singolare , “egli dà” , poichè se non lo mettessimo non potremmo distinguere il monosillabo in questione dalla preposizione semplice “da” che indica origine / provenienza ; “vorrei che sia” non si dice : se usiamo il condizionale presente questo si accorda con il congiuntivo imperfetto , ossia va detto “vorrei che fosse” ; “faccie” è scorretto : la regola e il buon senso applicato all’eufonia dicono che il gruppo “cia” non vuole la “i” se preceduto da consonante…a esempio si scrive “arance” e non “arancie” , “camicie” e non “camice” che tra l’altro ha un diverso significato ) .

    In un mondo globalizzato in cui dovremmo saper parlare bene l’inglese nemmeno conosciamo ad alto livello la nostra stessa lingua ( e meno male che alcuni ragazzi che hanno scritto su questo forum studiano presso licei scientifici ) : come possiamo fare i manager e relazionarci con gli altri se manca lo strumento comunicativo basilare che è la nostra lingua???come possiamo svolgere quella mansione ( che qualcuno qui ha definito di basso profilo ) che consiste nel redigere documenti tecnici / manuali???

    Non facciamoci prendere per i fondelli da coloro che frequentano ( o hanno frequentato ) facoltà umanistiche e che , spesso , nemmeno sanno esprimere un concetto articolato senza infarcirlo di mille errori , intercalari vari , nonché senza renderlo così intricato e complesso da far desistere dall’ascolto anche il più interessato degli astanti .

    E’ per questo che vi ripeto quanto segue : evitate gli errori di grammatica e di forma per l’amore del cielo ! ( e non giustificatevi dicendo che sono solo errori di battitura , in quanto ciò che uno scrive lo può rileggere e correggere , oltre che risulta chiaro come nel 90% dei casi e più non sono di tal genere ) .

    Buone cose a tutti !

  133. 133

    Luigi.. ce ne fossero di commenti come il tuo.
    Premesso che mi unisco all’appello sull’italiano, ciò che ormai combatto senza speranza è la concezione che gli ingegneri di “vecchio stampo”, quelli puri, siano inevitabilmente migliori di quelli attuali. Non ci sono più gli ingegneri di una volta? Mi dispiace, ma suona di vecchio..
    Certo, in azienda difficilmente si fa ricerca pura: ciò che muove la ricerca in azienda è il mercato, per questo a volte può essere utile guardare al di là dei semplici aspetti tecnici, avere una visione un po’ più aperta (sull’intero sistema) può aiutare.

    Poi è vero: a fare la differenza è la “bontà della propria formazione universitaria”, impegnarsi e studiare con serietà aiuta.
    Essere seri non significa essere secchioni; ognuno faccia le scelte sulla base delle proprie impressioni.. ascoltare troppo gli altri può portare all’immobilismo.

  134. 134

    salve a tutti, io prima ero indeciso se prendere gestionale, ora sono sempre più convinto di prendere meccanica, mi piacciono di più le materie che si studiano a meccanica ho dato un’ occhiata ai programmi delle singole materie.
    ma se ingegneria gestionale non serve perché non la tolgono?

  135. 135

    ciao a tutti,
    sono una studentessa di gestionale, anche io ho perso un pò di tempo per vedere un pò quale erano i settori dove un gestionale poteva inserirsi, o quale erano le cose che tiravano di più; non è che il gestionale non serve, bisogna un pò indirizzarsi verso l’ informatica, ad esempio in lombardia c’ è un vero e proprio bum di richieste di ingegneri che si interessano di business process rengineering, business development, sono per lo più società di consulenza informatica per il business tipo sap ed altre,
    ragazzi non facciamocci fregare dagli informatici perchè questa è robba nostra, questo per quel che riguarda il mondo del lavoro, poi purtoppo per quel che riguarda l’ università penso che prima o poi le cose miglioreranno, con il tempo si adegueranno

  136. 136

    ciao Davide, scusami se ti disturbo, io sarei interessato a studiare la parte che riguarda i sistemi informativi per le aziende, faccio il 5 anno di scuole superiori;
    volevo sapere se ingegneria per l’ integrazione d’ impresa che hai fatto tu in questo ramo è messa bene.
    ti ringrazio ……
    nello

  137. 137

    Ciao nello, ripeto: qui a reggio emilia io mi sono trovato bene. Ho sempre fatto il curriculum di integrazione d’impresa (sia triennale che specialistica) e tutto sommato mi ritengo soddisfatto della formazione che ho avuto.

  138. 138

    grazie per avermi risposto, e mi sento anche abbastanza soddisfatto della risposta perchè avevo visto prima quello che si studiava,
    ripeto io sono interessato a diventare un professionista dei sistemi informativi, e vorrei prendere gestionale solo perchè a gestionale si studiano queste cose,
    ho voluto chiederti la tua esperienza da studente in modo da decidere dove iscrivermi se a reggio emilia o andare fuori!
    grazie di nuovo
    nello

  139. 139

    Carissima Giulia , roba si scrive con una b sola…magari compra un bel vocabolario di lingua italiana invece di pensare di essere a priori superiore agli informatici ( te lo dice un laureando in ing. meccanica , vecchio ordinamento )…quanto siete bambini e ignoranti , figli del reality in tv !

    Ah dimenticavo , visto che secondo alcuni ( troppi ) di voi la scarsa cultura paga , vi comunico con estremo piacere ( e il piacere è tutto mio ) che un mio professore ha sottoposto la mia candidatura per un PhD in USA ed è stata accettata…ma tanto voi siete gestionali , no?quindi avete una visione più ampia e generale…o forse spesso fate solo un fritto misto…auguri a tutti

  140. 140

    Luigi, robba può essere stato un errore di distrazione…per la fretta del rispondere…..nn credo che sia questa la situazione adatta a fare un processo o a mettere in mostra che tu sai meglio l’italiano (si dovrebbe vedere poi)
    Più che altro cio che distingue la classe di ingegneri tra tradizionali e gestionali è un pò questa sorta di mania di protagonism dei primi nei confronti dei secondi.
    Non facciamo di tutta l’erba un fascio….si è capito che gestionale è una facoltà mediamente più semplice delle altre ingegnerie, ma non per questo da scartare…….conosco persone laureate in ing. gestionale al politecnico che appena hanno terminato la laurea hanno trovato lavoro presso due case farmaceutiche e ora a distanza di 3 sono dirigenti .

  141. 141

    a Luigi, mi sarei meravigliata se un cervello come il tuo non l’ avessero mandato a fare il phD in USA, magari fra qualche anno ti ritroverai pure ad insegnare ai gestionali

  142. 142

    … ah quindi secondo te gli ingegneri informatici non sanno progettare reti intranet? O non sanno realizzare applicazione client-server in java? Prima di parlare, vai a informarti anche sulle altre lauree, soprattutto quelle del Poli. Per tua informazione un ingegnere informatico non è un mero scrittore di codice. Non prendetevi meriti di quello che non avete! Poi, se volete compiacervi di voi stessi fatelo pure, ma finite solo per fare una figura ben misera. Tra l’altro invito tutti a imparare a leggere in modo molto piu’ cauto le statistiche. A parte il fatto che onestamente leggendo gli annunci di lavoro non vedo tutta sta ricerca di ingegneri gestionali, c’è pure da dire che le statistiche parlano di laureati che lavorano… certo… un conto pero’ è lavorare e un altro è lavorare nel settore giusto. Ho già visto ingegneri aerospaziali e meccanici sacrificati a fare i programmatori (non nel senso che non servono,per carità, il mio fidanzato è uno di loro, è un esempio per far capire che a volte si leggono le statistiche in modo un po’ cieco). Lavorano, è vero, ma non significa che in Italia c’è tanta richiesta di questi 2 tipi di professionisti
    Per quanto riguarda ingegneria informatica, posso dire che tutti i miei amici lavorano, spesso anche prima ancora di aver finito gli studi.

    Certo, c’è da dire che non si puo’ pretendere di guadagnare 2000 euro al mese subito. Io mi sono accontentata di iniziare umilmente la mia gavetta (pur essendo uscita con un voto di tutto rispetto e senza ritardi) a meno di 1000 euro. Perchè non pensate che uscendo dall’università uno sia in grado di fare chissà che. L’università ti dà le basi e il metodo per specializzarsi e venire incontro alle esigenze delle aziende. Non si puo’ pretendere di uscire dopo 3, 5 oppure 10 anni e essere fatti e finiti. Anche perchè già solo nella mia area ci sono diversi tipi di sbocco, sarebbe impensabile immaginare di essere in grado di ricoprirli tutti appena laureati!
    Quindi che uno sia ingegnere, fisico, matematico, filosofo o qualsiasi altra cosa, l’uscita dalla “scuola” è solo l’inizio di un percorso per trovare la propria strada e diventare un professionista in quello.
    E come ultima cosa… nel mio corso di laurea di ingegneria informatica sono presenti diversi esami di elettrotecnica e di elettronica.. ma lungi da me pensare di essere al pari o quasi a un ing. elettronico. E idem viceversa. Il mio ragazzo ha dato 4 o 5 esami di informatica, ma credetemi che non si permette di paragonarsi a un informatico.

    Per il resto mi sento solo di dirvi di cercare di studiare bene quello che state studiando, ma senza la presunzione di diventare chicchessia subito dopo la laurea. Coi tempi che corrono bisogna tirarsi su le maniche e dimostrare sul campo il proprio valore.
    In bocca al lupo a tutti!!!

  143. 143

    “… ah quindi secondo te gli ingegneri informatici non sanno progettare reti intranet? O non sanno realizzare applicazione client-server in java?”

    Assolutamente no, anzi probabilmente lo sanno fare meglio di me..
    “Quindi che uno sia ingegnere, fisico, matematico, filosofo o qualsiasi altra cosa, l’uscita dalla “scuola” è solo l’inizio di un percorso per trovare la propria strada e diventare un professionista in quello.” Niente di più vero.

    Ribadisco la mia posizione: l’intenzione di questo articolo era semplicemente quella di ritrarre un quadro positivo della facoltà che ho frequentato. Odio tutti coloro che fanno a gara su chi ce l’ha più lungo, chi sa fare meglio cosa, chi guadagna e chi si vende bene. A me piace fare.. Ho notato spesso una sorta di presunzione tra ingegneri e credo che questo faccia male alla categoria tutta.
    Dopodichè.. in bocca al lupo!

    Se vogliamo davvero dimostrare che i laureati servono al Paese, dobbiamo essere i primi a rimboccarci le maniche. La gavetta va bene, ma spero tu possa convenire con me che dopo 5 anni di università partire con un contratto formazione-lavoro sia quantomeno riduttivo.. Se vogliamo davvero incentivare l’istruzione universitaria, dovremmo anche investire nei neolaureati!

    Per chi avesse voglia di meditare: http://www.athenaeumnae.com/public/allegati/1953_meritocrazia_-_roma_2009.pdf

  144. 144

    …..non riesco a capire come fanno gli informatici a progettare un buon sistema informativo se non hanno la benchè minima idea di come sia fatta una azienda, di come funzioni,
    di cosa sia un sistema organizzativo, forse è per questo che gran parte dei progetti di innovazione tecnologica in IT falliscono!!!!!!!!!
    mi sa che siete voi informatici che finite solo col fare una figura ben misera

  145. 145

    Bravi continuate a dare il buon esempio e a mettere in mostra quello che veramente sono gli ingegneri,forse è vero che non tutti possono fare tutto.
    Ingegneri che litigano tra loro,davvero rido guardate e quando poi incontro quella persona che davvero è un’ingengere e trasmette e parla del suo lavoro e dei suoi studi con il luccichio e la passione negli occhi,capisco che talvolta leggere queste cose sia inutili…daccordo al dibattito,ma scusa Davide non tutti capiscono il senso di determinate cose…..abbiate elasticità mentale….è la prima caratteristica per un’ingengere…(Non ho giudicato nessuno,non ho attaccato nessuno e spero che nessuno se la prenda,io la penso così…ho 17 anni,fra tre mesi sarò magiorenne e studio con passione in un liceo scentifico e non vedo l’ora di andare all’università per diventare Ingengere Informatico)
    W tutta la classe degli ingegneri,l’unione fa la forza,chi ha detto che in’un’azienda ci debba essere solo un gestionale o un’informatico,avete mai pensato che lavorare seriamente vi porterà a collaborare con tutte le figure di ingegnere?Dovreste cercare di conoscerli e così di raggiungere la completezza,professionale e personale.
    In bocca al lupo a tutti!

  146. 146

    Mauro.. ce ne fossero come te!

    Io davvero non capisco tutto questo astio.. cosa dobbiamo dimostrare? Chi ce l’ha più lungo?
    Forse è anche per questo che l’Italia arranca sempre e comunque, non sappiamo lavorare in team: siamo bravissimi a parlar male degli altri e pessimi nel fare autocritica.

  147. 147

    ….nemmeno a me piacciono i paragoni, ma non ci devono prendere a pesci in faccia;
    se questa laurea è stata creata così non è mica colpa nostra, se di fatto tirano le applicazioni informatiche e tra queste applicazioni servono anche conoscenze di tipo aziendale non devono venirci a dire che dobbiamo stare lontani dall’ informatica perchè non è il nostro campo , poi vorrei sapere se lo hanno comprato!
    nel campo dell’ informatica c’è bisogno degli informatici come anche dei gestionale c’è spazio per tutti;
    il mio fidanzato è laureato in ingegneria gestionale e lavora in una azienda di consulenza informatica e svolge benissimo il suo compito

  148. 148

    ragazzi ho un mal di testa assurdo….vi prego aiutatemi…..
    è meglio ing. gestionale o economia???
    vi prego

  149. 149

    secondo me non c’è grande differenza se parli di economia in quanto aziendale(migliore di economia e commercio perchè per esperienze familiari,o hai la fortuna che ti prendano in qualche banca-i raccomandati verranno prima di te sempre anche se sei bravo-oppure ti arrangi,fai un pò tu).
    come regola entrambe trattano di gestione,sono simili,ma,sempre in regola,economia dovrebbe essere più completa se ti interessa questo campo,a gestionale(sempre secondo me,leggendo gli esami) se almeno non sei interessato a prendere qualche campo specifico come quello di Davide,si fanno esami inutili all’inizio che a economia non fai e ti formi meglio per l’industria e l’azienda-per la carriera manageriale.
    tutto questo dovrebbe essere la regola,ma ormai c’è molta confusione perchè non si può sapere nulla,secondo me al giorno d’oggi conta la fortuna,quindi tanto vale che intanto studi quello che ti piace,tanto se la fortuna ha scelto te o il destino vuole una cosa,diventerai qualcuno.Se sei sfortunato piangerai.
    Io ad esempio ho già scritto prima,voglio fare ingegneria perchè sinceramente è un bel percorso di studi,serio per chi vuole lavorare seriamente.
    Vedi tu,Buona fortuna,scegli quello che ti piace perchè altrimenti,dopo tre esami te ne vai a lavoro o lasci.
    Immagina una cosa,ti faccio un’esempio,il MIO-frequento il liceo scientifico,quando devo studiare cose come: letteratura italiana-filosofia-latino,è una mazzata figurati se dovessi scegliere una facoltà simile!

    P.S. vorrei fare una domanda che non centra niente:l’ingegnere informatico,secondo voi fa carriera se bravo? è vero che gli ingegneri fanno la fame sempre? o solo all’inizio (ovvio secondo me)?

  150. 150

    Non so se quello che scrivo può servire a qualcuno , ma leggendo mi sentivo in obbligo di scrivere queste cose, di certo non lo faccio per discriminare nessuno, voglio dire la mia su ciò che ho visto e conosco.
    Io non sono un ingegnere ma frequento un gruppo di ingegneri chimici per il fatto che alcuni miei amici di infanzia sono degli ingegneri chimici, e la mia migliore amica è sposasta cono un ingegnere chimico.
    Non capisco perchè non si parli molto degli ingegneri chimici ma posso assicurarvi che stanno veramente bene economicamente e non hanno problemi a trovare lavoro ,
    il tenore di vita è molto alto.
    Noto che pochi la scelgono forse perchè hanno paura che sia difficile, ma penso che se si vuole la certezza di trovare lavoro e vivere dopo una vita serena si deve pur fare qualche sacrificio, anche se alla fine non penso sia molto più difficile degli altri indirizzi.
    Il mio vuole più essere una segnalazione per chi ancora deve scegliere e non conosce il mondo del lavoro.
    Luana

  151. 151

    Se posso intromettermi nel nostro discorso secondo me la laurea in economia e quella in ingegneria gestionale non sono paragonabili. Non so dire quale sia la migliore in senso assoluto, la scelta va fatta secondo le proprie aspirazioni. Io sono una studentessa di Economia e Legislazione d’Impresa, sono tornata a studiare dopo 2 anni di lavoro post diploma, perchè era il mio desiderio più grande. Secondo me ingegneria gestionale, vedendo il piano di studi, è più adatta per la pianificazione della produzione, il controllo della qualità, ecc… Economia dall’altro lato, ti prepara a capire le parti prettamente tecniche della materia: bilancio e contabilità generale, alcune branche del diritto e materie come micro/macro economia.
    Insomma, dipende da quello che ognuno vuol fare da grande…sempre con la speranza di riuscirci, una volta laureati.

  152. 152

    LE STATITSTICHE.
    Tornerò a dire la mia e a porre qualche quesito su questo sito.
    Ora volevo solo fare una considerazione sulle statistiche che reputano gli ing.gestionali i più ricercati in ambito lavorativo.
    Le statistiche sono utili si, ma vanno prese con le molle.
    A ing.gestionale molti degli iscritti (per lo meno nel mio ateneo) sono figli di imprenditori con una azienda più o meno grande da dirigere. Una volta laureati gli studenti vanno a lavorare direttamente nella azienda del padre oppure il padre ha le conoscenze giuste per mandare il figlio a lavorare in qualche altra ditta che non sia la sua.
    Per questo risulta che un ing.gestionale trova lavoro subito è il più richiesto e bla bla bla.
    Inoltre le statistiche non specificano il TIPO di lavoro che uno fa.
    Come detto ritornerò a dire la mia ma volevo solo dire una cosa ai futuri iscritti:
    lasciate perdere questo tipo di statistiche ma fate quello che vi piace.E basta.

    giordano ingegnere gestionale
    univ di padova

  153. 153

    come ha scritto uno sopra se volete fare i soldi prendete odontoiatria, per pagare il mio dentista ho dovuto fare un mutuo più grande di quello per comprare la macchina nuova

  154. 154

    ciao a tutti,
    vorrei sapere se per un ragazzo che viene da un istituto tecnico dve si fanno solo 2 anni di chimica e fisica sia possibile frequentare ingegneria gestionale…magari al politecnico di torino.

  155. 155

    Ciao Davide, siccome a settembre dovrei venire a reggio emilia per iscrivermi alla laurea specialistica in Ing. Gestionale, volevo chiederti se puoi darmi qualche informazione su costo della vita, mobilità e costo degli affitti a Reggio Emilia. In particolare puoi dirmi il nome di qualche zona economicamente conveniente a livello di affitti, ma comunque vicina alla facoltà di ingegneria. Ciao e grazie.

  156. 156

    Per quanto riguarda il costo della vita, è in linea con le altre città del nord.. Non è Milano, ma 400-500 euro al mese secondo me non fanno male.

    La mobilità invece soffre di qualche carenza per i collegamenti fuori città, il mio consiglio è quello di prendere casa in centro o comunque in città. Il primo passaggio per cercare casa è arestud, associazione che mette a disposizione per gli studenti diversi alloggi a prezzi vantaggiosi.
    Sempre sul sito dell’arestud puoi trovare diverse informazioni per quanto riguarda la vita universitaria a reggio emilia: http://81.29.193.70/arestud-unimore/

    Un saluto e in bocca al lupo! ;)

  157. 157

    Ciao Davide, scusa ancora se disturbo, ma siccome ho sentito parlare da alcuni studenti di Reggio Emilia di criteri di accesso per l’iscrizione alla laurea magistrale in Ing. Gestionale, mica puoi spiegarmi di che si tratta, se ne sei a conoscenza? Grazie e arrivederci.

  158. 158

    salve, io studio gestionale e non cambio ormai solo perchè altrimenti perderei un sacco di esami, non mi sono trovato bene, forse perchè ho fatto l’ errore di iscrivermi senza sapere prima cosa si studiava, secondo me questo corso di laurea avrebbero dovuto farlo più in una facoltà di statistica che ad ingegneria, tipo chiamarla statistica gestionale, afferente alla facoltà di statistica o economia.
    Sicuro che potendo tornare indietro non la rifarei , farei direttamente economia, perchè di bocciare bocciano e come se bocciano! si studiano cose diverse dagli altri indirizzi di ingegneria, ma non pensate che gli esami li regalano, se servono non lo so, ma non li regalono.
    Alcuni miei ex compagni di superiore hanno fatto economia si sono laureati e lavorano , io ancora a studiare e mi manca un bel pò, alla fine uno studia per trovare un lavoro non per altro………

  159. 159

    Ciao a tutti!!
    Sono Paola, ho appena finito il liceo scientifico e a settembre m piacerebbe fare ingegneria gestionale. Vorrei sapere se l’ing gestionale è in grado di gestire anche piccole aziende, tenere la contabilità, regolare le entrate e le uscite. Essendo ancora un pò idecisa vorrei sapere che cosa è capace di fare esattamente un ing gestionale e che ruolo può avere al’interno delle aziende.
    Grazie mille

  160. 160

    Salve,
    mi sono appena diplomato ed ho intenzione di iscrivermi ad ingegneria gestionale al politecnico di torino. Vorrei sapere se è possibile secondo voi lavorare e studiare, ho intenzione di aprire un ufficio di informatica per portare avanti la mia attività che già svolgo da un anno.
    Vorrei sapere a che tipo di impegno vado incontro in questo modo, cioè quante ore mi impegna l’università a torino?

  161. 161

    allora se volete fare gli ingegneri non prendete gestionale,
    se volete fare i professori universitari prendete gestionale,
    se volete fare i manager prendete economia

  162. 162

    Allora:
    ho preso gestionale e ora lavoro in una multinazionale come ingegnere industriale
    i colleghi che conosco e che hanno fatto ing. gestionale ora lavorano in:

    - Johnson&Johnson area IT
    - Accenture
    - Enel area processo
    - Unilever area supply chain
    - BNL area finance
    - aziende medio-piccole di cui non ricordo il nome sinceramente :)

    Nessuno fa il professore……per fare i manager bisogna avere almeno 10 anni di esperienza lavorativa ed ing. (qualsiasi ing.) può andare bene anche economia ovviamente!
    In alcune aziende i manager nemmeno hanno la laurea…

    Ma io dico…come fate a lasciare questi commenti??

  163. 163

    E dove ti saresti laureata?
    cosa farebbe l ‘ingegnere industriale?
    perchè esisterebbe la laurea specifica di ingegneria industriale?
    nelle aziende che menzioni quanti gestionali all’ anno assumereste? perchè sai che ormai gestionale è super intasata.
    Quelli laureati che conosco io sono all’ università come dottorandi ed altro

  164. 164

    dimenticavo , se anche i laureati in economia diventano manager , non sarebbe meglio fare economia che è più facile almeno si è più sicuri di laurearsi e prima ,
    economia rende di più: meno impegno e più rendimento economico e sicurezza di laurearsi prima e con voti più alti,
    da ingegnere dovresti capire il meglior rendimento: minore risorse impiegate maggiore guadagni

  165. 165

    Studio gestionale a Catania , all’ inizio ero scettico volevo andare al nord , poi ho scoperto Catania, ho visto cosa si studiava, mi sono informato e mi è piaciuta, mi trovo molto bene , conosco molti ragazzi laureati che lavorano anche in sicilia.
    Per chi è del sud e come me non ha le possibilità economiche di andare a nord la consiglio, le case costano poco ed anche la vita universitaria è piacevole e poco costosa
    http://www.ing.unict.it/
    questo è l’ indirizzo

  166. 166

    Davide ciao sono un ragazzo di 19 anni di reggio emilia e sono praticamente sicuro di iscrivermi ad ingegneria.
    Il dubbio principale è fra energetica a bologna e gestionale a reggio.
    Non parliamo di energetica perchè questa discussione verte sul gestionale,vorrei sapere intanto le differenze fra il corso business(che fai fatto te) e l’altro(produzione).
    Cioè:le materie sono molte in comune,il tuo è più propenso all’informatica,ma una volta laureati premettendo che non si può conoscere il lavoro a cosa andrai incontro con una laurea o con l’altra?che cosa ti permette di fare la tua laurea?e quella della produzione?
    poi ho sentito voci che gli esami sono facili…cioè del tipo che visto che rispetto a modena reggio emilia ha meno iscritti ed è una sede nuova si tende a far passare la gente per far sembrarla “conveniente”…
    spero tu mi possa aiutare…sicuramente conoscerai gente anche del corso di produzione…sono molto indeciso ed è una scelta molto importante…avrei mille domande da farti sui professori,sugli esami etc etc…non vorrei intasare il forum perciò ti lascio la mia mail matteomors@libero.it ma se preferisci continuo a romperti qui:)
    grazie mille per favore aiutami:):)

  167. 167

    La ricerca operativa é fallita come scienza ??????? Muahahahahahahahaha ma chi scrive queste assurditá ? Le 5 aziende che in Germania hanno avuto la miglior performance nel 2008 sono tutte aziende composte prevalentemente da matematici e si occupano di ricerca operativa per banche e assicurazioni, non dite idiozie. Non parlate di cose che non conoscete. Andate a disegnare pezzi meccanici , viti e bulloni….. e non preoccupatevi di cosa sta prima e dopo il vosto lavoro.

  168. 168

    Ciao Matteo,
    scusa se ti rispondo con un po’ di ritardo..

    La differenza tra gestione aziendale e e-business (i due corsi di laurea di gestionale a reggio emilia) sta solo in alcuni esami, ma fondamentalmente una volta laureato puoi ambire alle stesse posizioni indifferrentemente che tu abbia scelto un indirizzo o l’altro. Fondamentalmente i campi sono tre: logistico, informatico e produttivo. Dipende un po’ su cosa preferisci specializzarti..

    Per quanto riguarda le voci, semplicemente non credere. Il mondo è pieno di studenti che dicono che i loro cugini studiano meno e hanno esami più facili.. E’ la storia infinita: l’ingegnere di parma deride l’architetto di parma perchè ha gli esami di analisi più facili, il sociologo di bologna deride il comunicativo di bologna perchè ha l’esame di statistica più facile, il medico se la prende con l’infermiere.. e via così! Ogni facoltà è difficile se presa seriamente, in ogni facoltà ci sono esami farlocchi, magari in una ne trovi 4 e nell’altra 2, ma poco cambia. A reggio emilia siamo partiti il primo anno in una cinquantina, siamo arrivati all’ultimo in 14. Ergo: solo voci!

    Se hai bisogno di qualche dritta in più possiamo sentirci anche via mail..

  169. 169

    Davide sono Matteo ti ho scritto sulla mail come mi hai detto…grazie mille…se non ti arriva il messaggio scrivimi una mail vuota che ti rispondo! matteomors@libero.it

  170. 170

    roberto sei fuori tema, non stiamo parlando dei matematici ma degli ingegneri , e penso si riferisse alla ricerca operativa intesa come scienza
    manageriale, non come matematica per fare calcoli finanziari.
    Non sapevo che in germania facessero queste cose, ma in germania appunto non in italia

  171. 171

    Ciao,ragazzi, Mi sono da poco diplomata e sono interessata a iscrivermi ad ingegneria gestionale penso che almeno per il primo anno mi iscriverò al Poli delle Marche per poi vedere di andare al Poli di Milano o Torino?Voi che dite qual è il migliore?Il mio sogno è dare uno sfondo internazionale a questa laurea facendo per esempio il master in International Business Engineering,sperando di entrare in qualche azienda internazionale,potenziando naturalmente la conoscenza delle lingue,che ne dite un impresa troppo ardua?
    Una delle più grandi mie paure è studiare molto e poi ritrovarmi delusa e insoddisfatta soprattutto con un tipo di laurea come questa grazie alla quale,per quello che ho potuto capire,acquisisci delle competenze di ampio raggio dall’ ingegneria all’economia,ma d’altra parte si rischia di non trovare collocazione combattendo tra economisti e ingegneri che denigrano la tua laurea perchè considerata inutile.
    Ringrazio in anticipo chiunque mi aiuta a chiarirmi le idee sul argomento e ringrazio Davide per aver aperto questo argomento grazie al quale leggendolo mi ha aiutato a comprendere molte cose su questa laurea

  172. 172

    a Memoris, hai capito perfettamente la situazione, anche io ringrazio Davide la realtà bisogna guardarla in faccia e non tenerla nascosta.
    Sapevo che i politecnici sia milano che torino davano più opportunità ai laureati di gestionale, cmq ti consiglio di farti nascere una passione in qualche tecnologia e coltivarla anche se autodidatticamente, cmq ultimamente ho visto molti più manager provenienti da ingegneria meccanica, ingegneria informatica ( oltre che da economia ovviamente) che da ingegneria gestionale, sarà anche questo un altro segno che gestionale ha fallito il suo obbiettivo?
    o forse le aziende apprezzano di più una formazione universitaria più tecnica ?
    cmq in bocca al lupo e BUONA FORTUNA

  173. 173

    Ragazzi volevo sapere un ingegnere gestionale che sbocchi occupazionali può avere…
    magari ditemi cosa fate voi se lo siete o cosa fanno persone che conoscete laureate in questa laurea…

    grazie

  174. 174

    Cè qualcuno che fa o ha fatto gestionale a Parma???
    Pareri ? Confronti con reggio?

    Grazie matteo

  175. 175

    Reggio fa assolutamente schifo gli esami sono delle buffonate la struttura e l’organizzazione orrenda e sembra di stare alle superiori…credo Parma sia molto meglio

  176. 176

    Beh.. giusto per dare valore alla discussione, sarebbe bene motivare le proprie opinioni altrimenti è come non dire nulla..

  177. 177

    Opinioni su Ingegeneria gestionale a Bologna?!

  178. 178

    Luca te hai fatto ing gestionale a Reggio?Puoi dirmi di piu?

  179. 179

    Ciao a tutti !
    Ho letto qua e là i vostri commenti,in modo particolare ho letto la prima parte della conversazione, e sinceramente,come molti altri sono un po’ confuso…Qualcuno di voi,ha detto,forse giustamente,che non conta tanto come ti laurei,ma dove ti laurei…Io sono intenzionato a fare Ingegneria gestionale…Per ovvi motivi,la vorrei fare a milano,ma i miei sono scettici,perciò la scelta è ricaduta ovviamente su SAvona,essendo io di genova…C’è qualcuno che frequenta i corsi a Savona e mi può dire qualcosa?oppure c’è qualcuno che perlomeno sa se i corsi a Savona sono soddisfacenti,e se ci sono le giuste strutture????vi ringrazio in anticipo..

  180. 180

    Scusatemi se mi intrometto ma in questo forum ho letto delle bidonate assurde, sopratutto rispetto alla laurea di “Economia Aziendale” che in testa vosta non sarebbe seria. PREMESSA: L’oggetto di studio dell’economia, qui nessuno sembra averlo capito, sono i mercati ed il loro funzionamento (e non la contabilità come qualche cretino pensa). Uno che ha studiato per 5 anni esami di sistemi economici (dalla Macroeconomia, di base e avanzata, alla Microeconomia, anche questa di base e avanzata, all’Economia industriale all’Economia finanziaria all’Economia bancaria alle dinamiche concorrenziali etc..) come funzionano i mercati lo capirà sempre e comunque meglio di un ingegnere gestionale che di questi esami qua fa molto poco e sappiate che alle aziende serve quasi sempre uno che i mercati li capisca. In secondo luogo vi cito la mia esperienza personale. Laureato in Economia Aziendale (triennale) all’Università di Bologna con 109. Laurea specialistica in Francia in Marketing strategico (accessibile solo con una laurea in scienze economiche) in inglese mentre imparavo anche il Francese. Alla fine di tutto il percorso avevo 24 anni, parlavo 4 lingue (anche lo spagnolo oltre a inglese, francese e italiano ovviamente), buona conoscenza di determinati software, principalmente statistici e, sopratutto ero un superspecialista del Marketing a livello avanzato (non quei due esamini che fanno a ingegneria gestionale o scienze della comunicazione) con una conoscenza profonda dei mercati a priori. Ho iniziato a lavorare subito e dopo solo un anno e mezzo sto nel reparto di product development alla sede centrale di parigi di una multinazionale e becco 4000 euro al mese, con ovvie prospettive di miglioramento. Quindi smettetela di dire puttanate che gli studi economici, quando progrettati BENE e CON CRITERIO, sono potentissimi. Com’è che il 60% dei managers delle più grandi multinazionali ha lauree in discipline economiche?

    P.S. io mi muovo spesso tra Londra e Parigi e sti ingenieri gestionali non li vedo. A me sembrano una peculiarità dell’italietta, paese di piccole imprese che ORIENTAMENTO AL MERCATO nn sanno neanche che vuol dire.

  181. 181

    Vedi Horace, nessuno mette in dubbio che i tuoi 4000 euro al mese siano sudati e meritati, che tu possa parlare 4 lingue e il reparto di product development della multinazionale parigina sia entusiasmante. Io ritengo che economia aziendale sia un’ottima laurea, se leggi i miei interventi non ho mai detto nulla in contrario. Ma a volte, oltre a “capire il mercato” sarebbe bene anche concentrarsi sul prodotto e sul proprio lavoro. Il tono del tuo commento mi fa impressione.. così come quello di altri che ti hanno preceduto. Le scelte si fanno in base alle passioni, almeno così la penso io, che posso lavorare anche a distanza e tra Londra e Parigi mi muovo meno.

  182. 182

    salve già in precedenza ho fatto qualche intervento,intanto si avvicina la mia scelta e nn so ancora cosa fare,sinceramente mi affascina molto il mondo manageriale per il mio carattere intraprendente e volto alla strategia,mi entusiasma il solo pensare di avere a che fare con altri colleghi e insieme cercare di battere altri rivali nel mercato,lavoro di gruppo,entusiasmo,intraprendenza e coraggio…bello economia,ma ho bisogno di delucidazioni…Horace ti andrebbe di sentirci in privato?? MSN magari o come preferisci,vorrei capire un pò di cose e in base a queste valutare,sta di fatto che gestionale nn sarà mai la mia scelta dopo aver parlato con molte persone nel campo,perchè a quel punto tutti mi dicono vai ad economia…non sarà un caso,mi dispiace,poi ovviamente ognuno fa le sue scelte in base alle passioni.un augurio a tutti e attendo risposte da horace grazie…se vuoi posso darti il contatto di msn o come meglio credi…ciao a tutti

  183. 183

    Ciao a tutti, ho letto velocemente tutti i commenti di questo articolo e direi che mi hanno confuso non poco. A breve mi immatricolerò in ingegneria informatica presso l’ università di Bologna, anche se arrivare a questa scelta non è stato certamente facile.
    Ero veramente indeciso se affrontare questo percorso di studi oppure fare Ing. Gestionale presso il politecnico di Milano. Per ora ho scelto il percorso informatico. Vorrei sapere da quelli di voi che hanno avuto qualche esperienza diretta( amici, conoscenti ecc.) in questo campo che prospettive fornisce Ing. Informatica.
    Molti di coloro con cui ho parlato mi hanno detto che con questa laurea non si trova lavoro o se lo si trova è precario e malpagato.
    E’ veramente così oppure queste sono solo affermazioni da parte di persone che non hanno una conoscenza approfondita dei fatti ? Inoltre, una laurea in Ing. Gestionale mi darebbe prospettive occupazionali più sicure e redditizie ?
    Premetto che ho scelto questo percorso di studi in quanto ho deciso di seguire le mie passioni ed anche perché mi attirano molto le prospettive lavorative all’estero.
    In questo ambito, una laurea in Ing. informatica potrebbe essere migliore di una in Ing. gestionale?
    Infine, come vedete una laurea triennale in Ing. informatica ed una successiva laurea specialistica in Ing. gestionale a Milano? Si può fare ?
    Secondo voi sarebbe una buona scelta o meglio optare per una laurea sia triennale sia specialistica direttamente in Ing. gestionale ?
    Per prospettive lavorative all’estero meglio inoltre una laurea triennale e specialistica in Ing. informatica ?
    Scusate per le tante domande, ma la scelta è ardua e da essa dipende il mio futuro.
    Finisco dicendo che qualunque facoltà uno scelga, l’ importante è che segua le sue passioni.
    Perché se c’è interesse per le materie e gli argomenti trattati, allora ci sono sicuramente più possibilità di fare bene e di essere più soddisfatti !

    P.S: sia Ing. informatica che gestionale mi attirano molto, ma in primis metto informatica.
    P.P.S: Come vedete l’ università di Bologna per ingegneria? E’ comunque una buona scelta pur non essendo il politecnico di Milano ?

  184. 184

    Ciao a tutti! Ho letto in parte tutta la discussione, ora ho un consiglio da chiedervi,

    Sono uno studente di ingegneria meccanica all’università di bologna, sn al primo anno di ing. meccanica ma valutando bene le materie da studiare e gli esami, stavo pensando di passare a ing. gestionale sempre a bologna in quanto il lavoro da gestionale mi piacerebbe di più… So benissimo ke il lavoro da gestionale bene o male riesco a intraprenderlo anke con la laurea in meccanica, xrò guardando le materie da studiare preferico gestionale.
    Voi cosa ne pensate del gestionale di Bologna?? Faccio meglio a restare a meccanica??

  185. 185

    ragazzi perpiacere che ne pensate di ingegneria gestionale a bologna?è quella che mi piace di piu’ come facoltà e non vorrei cambiarla…

  186. 186

    ho seguito in maniera molto scrupolosa la vostra discussione e volevo chiedervi infurmazioni sul programma di ing. gestionale di trieste… cosa ne pensate? credete sia strutturato in maniera corretta? qualcuno ha studito lì?

  187. 187

    Ciao a tutti, mi chiamo Giuseppe e sono un laureato triennale in ingegneria gestionale al politecnico di bari, in procinto di iniziare il corso di specializzazione. Vorrei rispondere alle tante critiche che ho letto e alle tante illazioni sul conto dell’ingegnere gestionale. Vi riporto alcuni degli esami che ho dovuto sostenere io:
    Analisi I e II, Chimica, Fisica Generale, Geometria, Inglese I e Inglese Tecnico, Fondamenti di informatica, Principi di ingegneria elettrica, Fisica Tecnica, Tecnologia Meccanica, Scienza delle costruzioni, Tecnologia dei materiali, Sistemi energetici, Meccanica applicata alle macchine, Automazione industriale, Produzione assistita dal calcolatore, Disegno tecnico industriale + CAD, Sicurezza degli impianti industriali, Impianti Industriali. Questi sono solo parte dei 31 esami fatti.
    In più i primi due anni erano (ora il regolamento è cambiato ex DM 270) perfettamente identici a meccanica. Francamente non capisco questo accanimento nei confronti dell’ingegneria gestionale anche se è solo a livello accademico perchè mio fratello (ingegnere elettronico V.O.) mi dice sempre che l’ingegnere gestionale è ben visto in sede di lavoro.
    Ognuno faccia la sua scelta in funzione di ciò che vuole fare, non si basi su commenti fatti a sproposito e senza, molte volte, sapere e capire. A me piacciono tutti i corsi di ingegneria, li rispetto tutti e penso che sono tutti importanti perchè lo studio è sempre duro da affrontare, a prescindere dal corso di laurea. Quindi ragazzi “dell’opposizione” non fate falsa propaganda perchè ogni storia è fine solo a se stessa, inoltre rispettate sempre il prossimo perchè anche se si è ingegnere aerospaziale e il fattore umano viene meno, si rimane comunque più ignoranti di una capra!

  188. 188

    Salve vorrei esprimermi sui contenuti della laurea in ing gestionale della facoltà di reggio emilia, che ho frequentato per qualche settimana prima di accorgermi dell’inutilità dei corsi che vengono offerti. Mi iscrissi alla laurea specialistica circa 1 anno fa provenendo da un altro ateneo. Il percorso di studi era pieno di esami che riguardano la ricerca operativa e roba simile, che ok può andar bene 1 esame ma basare l’intero corso su materie così secondarie (un mio professore della triennale le definiva aria fritta) dimostra come poco ha da dire questa laurea a reggio emilia. Per non parlare dell’indirizzo che loro chiamano “integrazione” d’impresa”, in cui vengono insegnati dei modelli che mai nessuno utilizzerà e qualcosina di informatica. E la cosa bella che gli studenti si appassionano così tanto a quelle materie che le reputano fondamentali ai fini della preparazione. Io ho commesso un errore iscrivendomi a reggio, poi per fortuna ho rimediato presto. Però credo che aldilà della classifica del censis che classifica reggio tra le prime 10 ingegneria d’italia, di ottima didattica in quell’università proprio non se ne vede. E poi guardando i parametri con cui vengono stilate le classifiche un po’ mi viene da sorridere. Regolarità negli studi, tanto per citarne qualcuno, è uno di quegli. Ma cosa diavolo centra con la preparazione offerta. E’ chiaro che se l’università offre corsi che sono delle stronzate, scusate il termine, il numero di studenti in regola cresce. In giro ce ne sono tante di università serie, in particolare di ingegneria gestionale. L’importante è cercare bene. Ciao

  189. 189

    Salve a Tutti.
    Ho letto circa il 20% dei Post, da gennaio ad ora, son entrato in questo Forum per caso e vorrei dire la mia.

    1) Nel 95′ , anni del Boom informatico, scelsi Ing. Informatica a Catania, Vecchio Ordinamento, per i primi 3-4 anni andava tutto bene, davo 2-3 materie l’anno, NON esistevano Slide, NON esistevano molte fotocopie, ne (in almeno 24/30 materie) Libri di testo su cui studiare…. si prendevano solo apunti…. Gli esami erano Scritto+Orale e + Tesina in alcuni casi, Esami di Analisi I+II+III 3 ore di scritto e solo 3 giorni dopo Esame l’Orale, e la stessa identica cosa per molte altre materie. Studiavo 10-12 ore al giorno!

    Alcuni Professori, venivano a lezione e vomitavano Sintassi e Semantica e definizioni a non finire, tra cui una Prof. invece di farci studiare il C,C++ ci fece un bel corso completo di PASCAL… fu la mia rovina, infatti nelle materie successive, Sistemi Operativi, Sistemi Informativi, Ingegneria del Software e molte altre richiedevano come base di conoscenza il C… inoltre per poter essere ammesso all’esame orale si doveva portare una Tesina che funzionasse, superare lo scritto e alla fine l’orale.
    Mi son bloccato per 5-6 anni senza dare nemmeno 1 esame e mi mancavano per laurearmi 9 esami.
    Sentivo ex colleghi che avevan fatto la mia stessa fine per un motivo o per l’altro, arrivati a 26-28 anni senza veder la luce, decisero di fare il trasferimento al Poli di Torino e Milano soprattutto.
    Ebbene: dopo 2 anni laureati. Alcuni han dato 20 esami in 16 mesi…. io ho dato 18 esami in 8 anni…. C’è qualcosa che non va? Sono Tarato? Non fa per me Ingegneria?
    Nulla di tutto questo… a Torino e Milano i professori fanno le loro lezioni sono molto organizzati e non rompono le Balle agli studenti stressandoli oltre il dovuto..

    Perfetto, mi son trasferito al Poli di Torino, ma dopo 2 anni, avendo lo stesso problema riguardo a certi linguaggi di programmazione, ho scelto Ing. dell’Organizzazione d’Impresa, un ramo di Gestionale, che mixa o cerca di mixare conoscenze e competenze di Economia e Ingegneria… (“si esce Manager ^^” o come dice un mio prof. “Mona ger”).
    E’ “Belliffimo” il corso di studi, stimolante, creativo e applicativo, ci si immerge (a livello accademico) nella realtà dell’impresa, per trovare delle soluzioni che massimizzano o minimizzano certi fattori o aspetti legati al Monagement.

    Sottolineo che mi mancavano circa 10 esami alla laurea magistrale, e che son passato alla triennale, e ho cambiato anche corso di studi. Ing. Informatica= 46 esami, Ing. Gestionale= 29 esami.
    Adesso mi trovo a quasi 34 anni, senza capelli, ingrasso dimagrisco a secondo dal livello di stress, con le ultime 5 materie da dare.

    Lavoro in un azienda di costruzione e recupero edilizio legata alla mia famiglia indirettamete, in modo distaccato ma continuo, senza percepire nessun stipendio (io mammone), portandola da 50.000 Euro di fatturato annui a 550.000 Euro dell’anno scorso, e quest’anno prevedo un 1.300.000 – 1.500.000. (in futuro l’azienda sarà mia in parte MA PRIMA mi devo laureare). HO fatto spendere a mio padre, in questi 12 anni, circa 150.000 euro, ed ancora non sono laureato.

    MORALE e CONSIGLIO che do a quelli che vogliono prendere la strada di Ingegneria è questa:

    1) Scegliete Ing. Informatica se vi piace la programmazione, vi piace programmare, vi piacciono gli algoritmi e i circa 4-7 linguaggi di programmazione esistenti sul mercato e se lontanamente li conoscete già: ma dovete tener presente che non finirete MAI di studiarli, leggi Ver. 2.0 2.02 3.0 ecc ecc, Sarete, nel 95% dei casi dei dipendenti stipendiati a progetto senza un lavoro fisso e che vi pagheranno 1000-1500 al mese se vi va bene. Se poi siete dei mostri, migliori degli Indiani e dei Pakistani nella programmazione decidete voi il vostro stipendio e l’azienda in cui vorrete lavorare. In alternativa potete aprirvi un azienda di produzione software innovativo (sempre se funzioni).

    2) Scegliete Ing. Meccanica se vi piace la meccanica, l’automazione, la robotica e i macchinari industriali in generale e la “Ferrari”. Se siete bravini prenderete dai 1100 – 1700 al mese, ma dovete dimenticare il luogo dove siete cresciuti ed essere flessibili sugli spostamenti. Se volete fare il botto economico USCITE dall’italia, ci sono decine di compagnie che assumono con contratti che vanno dagli 80.000 – 130.000 euro l’anno… ma in questo caso scordatevi l’Italia e, dimenticavo, dovete saper parlare Perfettamente l’Inglese e qualche altra lingua di circostanza.

    3) Scegliete Ing. Edile/Civile e vi piace progettare: si inizia col training presso un altro ingegnere, spesso non pagati, ma quando deciderete di staccarvi da lui e aprire un vostro studio si inizia a guadanare anche molto bene! Progetti, altri Progetti, Perizie per conto del Comune, Magistratura ecc ecc.. Ottime retribuzioni e ambiente di Lavoro Indipendente. Ottimo.

    4) Scegliete Ing. Elettronica se vi piacciono i Bit e i Circuiti: Qui come Ing. Meccanica dipende da voi… Training in aziende medio grandi e poi otete decidere di stabilizzarvi a 1200 euro al mese oppure Uscire fuori dall’italia per avere sui 7000 – 14.000 euro al mese. Ottima conoscenza delle Lingue straniere ecc ecc e competenza soprattutto.

    5) Scegliete Ing. Gestionale o i sottorami se avete il sogno di sentirvi chiamare o rispondere a quando vi faranno la domanda: MA tu che lavoro fai? e VOI con petto all’infuori risponderete: Sono un MOnager! Stelline Luccicanti vi avvolgeranno su uno sfondo che d’un tratto si offusca per mettere in risalto voi e il vostro Essere, con un vostro sorriso a 32 denti. Non dovete saper programmare in C,C++,Pascal,Java,Fortran,ecc, Non dovete Plottare nulla, non dovete costruire Braccia meccaniche, non dovete disegnare circuiti e calcolarvi la V e la I. Vi servirà soltanto giacca e cravatta, buon portamento e dovete solo organizzare la Produzione, monitorare le linee, minimizzare i costi, massimizzare i profitti, operare delle scelte aziendali, organizzare il Product Placement, la distribuzione, sistemare il conto spese e ricavi….. Sarete il Padrone dell’Azienda. All’inizio serve dell’esperienza sul campo e sulle realtà aziendali, ma dopo aver costruito pian piano il vostro curriculum andrete a mirare Alto… Altissimo. Dipende sempre tutto da dove volete arivare ed i mezzi che utilizzerete: Master, Corsi, Aggiornamenti, spostarsi sempre per Solo Parlare coi pezzi grossi. E se sarete Veramente Bravi potrete avanzare delle opzioni sugli utili dell’azienda!

    Ma ricordatevi che per guadagnare 1200euro al mese non serve essere Ingegnere: potete benissimo andare a lavorare al Bar, e con lo stipendio+mance potree anche superarli i 1200 euro al mese.
    1200-1500 euro al Mese di Stipendio ad un Ingegnere.. magari padre di Famiglia…. Questa è L’italia… lascio a voi una ricerca su internet per controllare quanto prendono negli altri stati.

    Non travisate questo pallosissimo Post, non pensate che sia scoppio, esaurito e demente. Questo è quello che vedo in Italia, è quello che vedo nel futuro e se mi sbaglio il primo ad essere contento sono IO.
    Se ci sapete fare nelle cose, se siete Onesti, se siete professionali nella vita, avrete tutto quello che desiderate. Cosa desiderate? Soldi? Donne? Successo? Potere? Felicità? Conoscenza? Sapere? Potete ottenere quello che volete, indipendentemente se fate Ing. o meno.
    Ma occhio in quale facoltà andate, informatevi prima con persone che quella facoltà l’han frequentata, scegliete il minor danno e cercate di non buttare via anni preziosi, solo per aver scelto una facoltà sbagliata, informatevi gli sbocchi occupazionali offerti, livello remuneraivo, e soprattutto NON fate lo sbaglio di scegliere esclsivamente pensando a Quello che vorrete fare da grande; spesso poi le cose non vanno come avete pianificato, mettete queste ipotesi e possibilità nel cesto.

    e scusatemi di nuovo e perdonatemi se ho offeso indirettamente qualcuno, ma io da INGEGNERE, con la mia INTELLIGENZA, 1000 Euro al mese non li voglio e neanche 1500!

    In Bocca al Lupo a tutti voi.

  190. 190

    Roberto condivido pienamente quello che hai scritto … voglio solo aggiugere una cosa …
    Il conseguire una Laurea (qualunque essa sia) ti lascia aperte tante possibilita’ … io lavoravo in Italia e la mia azienda mi ha trasferito all’estero,
    adesso guadagno molto di piu’ … Senza Laurea questo non sarebbe potuto accadere,

    Essere ingegneri e’ un punto di partenza … da li’ bisogna costruirsi una carriera ed un lavoro retribuito bene e soddisfacente …
    lasciate perdere questi forum ognuno avra’ un percorso a se in base all’impegno e alla voglia di riuscire a prenscidere che sia un ingegnere
    meccanico, gestionale o ambientale

    In bocca al lupo a tutti.

  191. 191

    Ragazzi una domanda…
    Io sono inscirtto alla facolta di ingegneria dell’automazione(specialistica)..cosa ne pensate di questo corso??Inoltre posso fare dopo la specialistica un master in project management???Attendo delle vostre risposte inmerito alla mia domanda e ditemi se conoscete qualcuno che ha intrapreso questi studi e come si trova in questo corso..

  192. 192

    Ciao a tutti
    sono un Ing. civile laureato nel ´97, devo dire che ne ho viste di cotte e di crude, posso dire che riuscire a fare il mio lavoro c´é stato bisogno di molto lavoro con la politica, ma a volte va bene e volte va male. Posso dire che lavorare in italia non é il TOP per gli ingegneri, meglio paesi anglofoni, ma bisgona conoscere la lingua. Comunque si pone sempre il problema di cosa fare da grandi!!! qualsiasi cosa purché piaccia e sia allineata con la realtá, dopo, tutto viene con il duro lavoro , fortuna e opportunitá, quest´ultima non fatevela scappare, restate sempre con l´orecchio teso, bisogna cercare di capire quali sono le opportunitá che si possono sviluppare nel futuro, che siate impiegati, professionisti, manager o imprenditori, poi ognuno nella vita fará le proprie scelte, con i suoi pro e i suoi contro.
    Angelo ing. dell´automazione é molto sviluppata negli USA e in Canada ti converrebbe iniziare a studiare benissimo l´inglese e fare qualche viaggio in questi paesi, la scelta di fare project managment é ottima dopo se vuoi puoi certificarti como PMP vedi il sito http://www.pmi.org/Pages/default.aspx
    Tutto poi dipende dal singolo come ha ben speigato Roberto.
    In bocca al lupo a tutti.

  193. 193

    Lasciamo stare con queste discussioni se sia meglio meccanica o gestionale….guardiamo i fatti:

    Dunque DPR 328…un gestionale vale piu’ di un ingegnere meccanico, puo’ firmare sul settore industriale e dell’informazione, puo’ occupparsi di termotecnica, impianti elettrici elettronici ed automazione industriale, elettronica, informatica, telecomunicazioni, se ha le palle puo’ farlo, l’importante e’ che ha la possibilita’ di farlo.

    Detto questo da ingegnere delle telecomunicazioni magistrale, astenersi ed evitere di fare telecomunicazioni ed elettronica…se non si e’ cretini..

    Telecomunicazioni e’ in una morsa tra informatica e elettronica.
    ( un ingegnere delle TLC non e’ un informatico perche’ fa 2/3 esami di informatica)

    Il mercato lavorativo e’ crollato, le aziende chiudono in italia e lasciano aperte le sedi all’estero, tutto e’ fatto in cina.

    Se avete notato un ingegnere elettronico e delle tellecomunicazioni esperti di comunicazioni elettriche che sostengono esami di elettrotecnica obbligatori (non come i civili)…non possono e non hanno la possibilita’ di trattare segnali elettrici.

    O meglio ed Attenzione:
    - un ingegnere industriale puo’ trattare le fonti energetiche/elettriche senza LIMITI
    - un ingegnere civile fino a 20 Kw
    - un ingegnere dell’informazione fino a 6 Kw arrampicandosi sugli specchi…per ottenere questa possibilita’.

    Detto questo un perito industriale in elettronica e telecomunicazioni, puo’ firmare impianti elettrici senza limiti. Se il collegio della sua provincia lo lascia fare e lo lasciava fare.

    Matematica ne facciamo, ingegneri…venite a fare metodi matematici…e poi ne riparliamo…ricerca operativa e ottimizzazione anche se non sotto esame, si fanno sul campo.

    Che avete da lamentarvi voi gestionali…? Siete trasversali avete buone basi, potete trattare piu’ cose, ma sopprattutto avete la possibilita’ di esprimervi non a 360 gradi ma poco ci manca.

    ( Io Scienza delle costruzioni l’ho dovuta dare) anche se nuovo ordinamento e anche se non mi serviva.

    Ummm…guardate che un ingegnere era meglio se era trasversale come una volta ossia omnibus..osssia poteva trovare lavoro dove poteva, non come adesso Ghettizzato o sottopagato con stipendi da fame, a stage a cocopro ecc.

    Hanno gia’ pensato di farlo tornare dall’uovo di colombo….qualche furbo….il Safety engineer…ossia L’ingegnere della Sicurezza LM-26 firma su tutti i tre settori!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Rimane aperto il settore delle energie rinnovabili e automazione industriale, li c’e’ il lavoro.

  194. 194

    Ciao a tutti sono un uno studente in ingegneria gestionale dell’università di PARMA, volevo innanzitutto fare i complimenti a Davide per la discussione aperta perchè per quanto mi riguarda è molto interessante e può risultare anche molto utile, io ho scelto ingengeria gestionale a Parma ma sono stato molto combattuto tra il Corso di Reggio e quello a Parma(abito vicino alle due città..), chiedendo consiglio in giro mi hanno detto che il corso a Reggio risulta più facile di quello a Parma(per vari motivi anche per il fatto che ci sono meno persone e sono più seguite) ma io volevo chiedere se a livello di preparazione e di competenze una volta usciti le aziende fanno differenza o meno sui due corsi, perchè è questo alla fine ciò che conta, certo sono convinto che sia importante soprattutto la voglia di mettersi in gioco ma volevo sapere le opinioni e le differenze tra i due corsi..grazie mille!!!

  195. 195

    Io sicuramente studierò Ingegneria Gestionale.è il mio sogno!!

  196. 196

    Salve ragazzi, sono uno studente al 5° anno di ingegneria gestionale alla sapienza di Roma.
    Purtroppo, per motivi familiari, economici e personali, ho potuto iscrivermi tardissimo alla università; scelsi gestionale perchè si diceva fosse più facile, ma almeno mi dicevo è pur sempre ingegneria.
    All’epoca, avevo quasi 27 anni, ero molto combattuto, non consigliato e sottopressione, feci un terribile sbaglio.
    Ora ho ormai 32 anni, tecnicamente sono fuori dai giochi, praticamente fottuto, ma come si dice la speranza è l’ultima a morire… vabbe! La questione è questa: ing.gestionale almeno come è fatta qui da noi è molto “scarsa” (voglio essere diplomatico)
    I primi 2 anni sono tosti è vero, ma ci sono materie che all’epoca (ho avuto anche problemi a frequentare) non capivo a cosa mai potessero servirci, poi ho capito, non servivano a nulla!
    Premetto che di formazione base sono un meccanico, difatti ho il diploma di perito meccanico (60/60 di votazione finale), forse per questo ho mangiato la foglia prima di molti ragazzi più giovani e inesperti di me, cmq già dal 3° anno il nostro corso svacca di brutto.
    Tornando al discorso, fiutando l’inghippo ho cominciato a dare gli esami a scelta ad ing. meccanica, mentre gli altri davano fesserie come diritto e tecnica ed economia dei trasporti, nonostante tutti e dico tutti mi dicessero che ero un matto!!!
    Penso, forse sbagliando, che faccio prima a rattopare questa laurea che a ricominciarne un altra, non sono certo un giovincello, tanto vedo che i corsi che facciamo sono veramente facili da passare anche con voti molto alti e ancora qualche sforzo e riuscirò ad mettere al sicuro la media, anche in vista dei difficili esami supplementari che vorrei fare o che ho gia fatto.
    Per cui, vi chiedo se potete darmi qualche parere e consiglio e sul fatto che questa sia una strada percorribile o meno, non vi preoccupate siate schietti quanto volete, preferisco la verità anche se farà male, e vi ringazio già da adesso per le risposte che mi darete:

    Gli esami che voglio sostenere o ho già sostenuto sono:

    metallurgia meccanica
    metodologie metallurgiche e metallografiche ( tratta di saldature e controlli non distruttivi)
    fisica tecnica
    macchine I (ma questo non a ing.meccanica, perchè lì i prof. sono veramente terribili)
    elettrotecnica II (solo perchè sono trattate bene le macchine elettriche)
    misure industriali

    magari, potrei aggiungere anche qualcos’altro per andare più sul sicuro, certo perderò ancora un po’ di tempo, vorrà dire che farò gli straordinari, ma è pur vero che questi anni a ing.gestionale non sono stati del tutto buttati visto che mi hanno per lo meno formato dal punto di vista formale e logico e mi hanno consentito di far ripartire un motore ormai spento da ben 7 anni, consentendomi di farmi le “ossa”, speriamo bene.

  197. 197

    Ciao Claudio, scusami ma il tuo commento era rimasto per errore nella coda di moderazione.. e ci ho messo qualche giorno prima di capire. Sono ben lieto di ospitarti!

  198. 198

    Ciao Claudio mi dispiace non poterti rispondere al tuo quesito riguardo gli esami(non studio a Roma). Io sono al 2 anno di specialistica di Ingegneria Gestionale e sinceramente non ho sostenuto esami di diritto e tecnica dei trasporti( e robe simili) che si fanno da te. Quindi il mio sospetto che Roma non fosse il massimo si rafforza (da me macchine si segue con i meccanici). Però vorrei farti notare una cosa. La tanto accesa rivalità che si è venuta a creare tra ingegneri meccanici e ingegneri gestionali non ha motivo per esistere perchè sono figure professionali diverse. Un ingegnere gestionale fa meglio del meccanico il suo lavoro così come l’ingegnere meccanico fa meglio il suo lavoro del gestionale. Il punto è che i due lavori sono differenti. E il problema grande è che chi si iscrive a gestionale non sa perchè lo fa e non sa neanche qual’è la finalità di tale corso di laurea e purtroppo le tue parole lo testimoniano . Perchè pensi che L’Eni assuma ingegneri gestionali? Ti assicuro che ingegneri gestionali qualificati (e non improvvisati) sono ricercatissimi. Il punto è che in alcune facoltà la preparazione di tali figure viene troppo trascurata. E questi sono i risultati.

  199. 199

    Ciao Claudio, studia le discipline che ti appassionano di piú, io sono un Ing. Civile peró posso dirti che qualche esame di diritto o di amministarzione é bene farlo e sopratutto non pensare che sei fuori dai giochi perché, oggi come oggi, le opportunitá sono tante solo che é difficile afferrarle.
    Salvatore
    (Ps complimenti per il voto di perito industriale non é da tutti!!!)

  200. 200

    Grazie per l’osptalità Davide.
    Luca, diritto e tecnica dei trasporti non li ho fatti, per principio. Oggi ho pure avuto una buona notizia, o meglio mi hanno dato la speranza di poter sostituire uno degli esami opzionali con Fisica tecnica.
    Salvatore, esami di ‘amministrazione’ o organizzazione aziendale, che credo sia la stessa cosa, ne abbiamo fatti anche fin troppi, se poi per “amministrazione” si intende quella “robba” allora, forse, era meglio non fare nulla.
    Per quanto riguarda diritto, non me ne intendo, ma mi pare difficile fare seriamente queste cose a ingegneria.

  201. 201

    Dimenticavo, nella lista che ho stilato vanno aggiunti scienza delle costruzioni e meccanica applicata alle macchine, ma dobbiamo decidere in che indirizzo farli.
    Nel caso riuscissi a farli tutti e 8, allora mi riterrei sufficientemente soddisfatto.

  202. 202

    Claudio é senz´altro difficile assorbire una materia studiando solo per un esame, ma credo che sia importante avere una conoscenza anche basica della disciplina. Tieni presente che nella realtá italiana, un tecnico libero professionista deve essere quasi un mezzo avvocato. Infatti durante 12 anni di libera professione ho avuto a che fare(con profondo dolore) piú con il diritto che con altre materie, ció vale per il settore civile, per quanto riguarda il settore industriale forse le cose sono un poco migliori se si svolge attivitá di tecnico, ma se si va nel campo del management credo che sia analogo al civile.
    In ogni caso penso che tra le materie che formano un ingegnere gestionale non possano mancare scienza delle costruzioni e meccanica applicata alle macchine.

    alla prossima

    Ciao

  203. 203

    Ciao Claudio, con il mio intervento volevo dirti che esami come fisica tecnica, macchine, meccanica applicata alle macchine, scienza delle costruzioni, servizi generali di impianto, macchine elettriche…….dovrebbero (da me lo sono) essere obbligatori nel piano di studi………..quindi in quelle università dove sono gli studenti a fare i propri piani di studio conviene (per il bene del curriculum dello studente) scegliere esami più qualificanti. Tutto qua.

  204. 204

    W marketing e org. di impresa….. chi manda avanti le aziende sono loro…..

  205. 205

    Lavoro nel settore ICT da 4 anni, ho una certifica cisco , non ho ancora un lavoro stabile.
    Guadagno 1400 al mese ma ne ho ancora per poco…… mi sa che mi dedicherò a marketing , oggi chi crea i soldi fa i soldi non i meri operatori.
    Una mia amica ing.Gestionale dopo 3 anni guadagna 1200 al mese con un contratto di formazione, l azienda non la assumerà anzi questo mese é finita in Russia a fare consulenza…. le aziende non ti formano piu e quindi non conviene studiare materie tecniche perchè aggiornasi costa molto.
    Tipo : se lavori nell ICT ti devi aggiornare , corso CCNP = 10,000 euro…. ma dove li recupero piu……….

    Max
    maxbettini@libero.it

  206. 206

    ,,,, dimenticavo ,o 33 anni, sono sposato e sto per ricominciare tutto da capo…. sono stanco di lavorare nell ICT , é vero che di lavoro c e ne tanto , ma ti sfuttano con richieste assurde (tipo h24 e 7 su 7 )
    Ho letto di un inserzione di aziende che cercavano ma con disponibilità di questo tipo ,senza contare progetti e cocopro,,,,…..

  207. 207

    Ciao Matteo,
    Le scelte universitarie sono una cosa personale e dovrebbe essere presa a seconda delle proprie attitudini.

    L unica cosa che dovrebbero fare le facoltà, attraverso l ufficio orientamento, è cercare di capire sia a che cosa é portato lo studente (attraverso una valutazione delle potenzialità personali), ma anche attraverso una ricerca di mercato non basata solamente da pura statistica, perche questa non entra nei dettagli.
    Ti spiego meglio , oggi dicono che ICT é il futuro, ma nessuno ci vuole investire , primo perchè esiste un forte analfabetismo informatico e quindi se non si capisce la materia, si fa fatica a dare anche un valore all investimento. L italia é un paese che é molto arretrato rispetto a suoi cugini Europei.
    I manager spesso sanno di Economia o di Ing. Gestionale con un master in Businnes e Administration ma anche loro di Informatica non sanno nulla.
    Ho visto le materie , Reggio Emilia é molto all avanguardia anche rispetto a Milano che pur avendo una Storia, di lunga tradizione con ottimi insegnanti ma che essendo solo tali , non hanno approccio con il mondo del lavoro e quindi cercano di rendere la materia il piu astratta possibile, tanto che spesso si perde la cognizione della realtà, del concreto.

    Ho un po di anni di esperienza lavorativa e ti posso garantire che non ti servono quelle materie per creare e-business , ma ti serve sapere di :
    Base di dati, programmazione .net, sicurezza informatica , Marketing,Psicologia Sociale, Crittografia ecc…….

    E-business non é altro che l utilizzo di Internet per creare il Business dell Azienda, ma rifletti :

    Gli Ingenieri dell Automazione che non trovano finiscono nell informatica (ne conosco piu di uno) , lo stesso sono gli Ing Informatici, Elettronici, Informatici puri (e forse sono i piu preparati perche lavorano sul pezzo), i fisici, matematici e chi ha dovuto in qualche modo reciclarsi sul mercato del lavoro, tipo i laureati in Economia politica ecc…..

    Il mercato é saturo,
    ho fatto tanti colloqui di lavoro e la tendenza é quella di livellare gli stipendi perché pensano che l informatica sia una comodity e quindi deve costare poco perche deve essere alla portata di tutti ed é per questo che le aziende chiudono……. Vai a vedere quanto costa un portatile , con 700 euro te lo porti a casa, pensa a quanto hanno pagato per realizzarlo con un costo così basso ? Oggi il lavoro dell ICT si sta esternalizzando nei paesi dell Est perche la manodopera costa meno… un mio amico lavora per IBM in reppublica ceca per 800 euro al mese… se torna in italia con i quattro soldi che si é fatto muore di fame……
    Tante persone hanno cercato di fare i soldi attraverso e-commerce e il Web marketing ma hanno fallito, siamo un paese tradizionalista.

    La mia amica é ing Gestionale e come ti dicevo é in Russia per un lavoro di consulenza…….. spero per lei che trovi un lavoro fisso in qualche azienda.
    Ma le università questo non te lo dicono perche se no perderebbero iscritti e poi che gli paga lo stipendio se la gente non si iscrive ?
    Ho visto che a Reggio esiste una laurea on line in Marketing e Organizzazione d impresa e mi sa che mi iscrivo li, perche se crei i soldi fai i soldi,
    lavoro in Vodafone , i commerciali guadagnano piu di un ingeniere………. vedi tu ?!?

    Gestionale é molto buono ma ti consiglio produzione in quanto é piu versatile , se ci pensi ci solo molte industrie dove lavorare e gli stipendi sono ottimi.
    Se poi te la senti potrai fare un MBA in Business and Management cosi avrai delle solide e generiche basi scientifiche ma anche delle conoscenze di economia e legge.
    Infatti é questo che le aziende cercano, per amministrare non serve solamente conoscere la materia che l azienda produce ma anche di come ragiona e delle leggi che la governano.

    Sapere di un po di tutto va bene perché sei versatile e questo serve sia a te che alle aziende, ma se scegli ICT non ti basteranno le poche basi che ti danno ma dovra studiare a ggiornarti
    in continuazione , fatti un giro su Internet e guada le offerte e le opinioni, oggi cercano ing Informatici per amministrare la rete informatica ma che sappia anche di Windows, CIsco , Hp,
    Sonic Wall , java, C#, . net , Visual Basic, Oracle , SAP ecc…….. e tutto questo te lo devi pagare e i corsi costano, esistono persone che studiano una vita un solo vendor e questi pretendono tutto questo perche non sanno quello che cercano o hanno bisogno……. per infomazione un Ing dovrebbe gestire e non “operare”.. ma visto che non vogliono investire cercano tutto in uno. Un ing dovrebbe progettare ma in Italia l innovazione é morta. Nelle banche esistono ancora gli Windows NT un sistema operativo oramai dismesso da Microsoft ma dato che usano ancora il cobol non possono migrare, quindi cercano il consulente che si prenda la responsabilità di giostrare un bicchiere di cristallo, non so se capisci……

    Non ho ancora trovato un informatico veramente contento, quando ho incominciato me lo avevano detto che il settore era poco buono , ma non ci credevo, ora sento colleghi miei che mi sconsigliano di cambiare perché l unica cosa che mi dicono é che non sanno fare altro…..

    Io penso che si é sempre in tempo.

    Quindi l unica cosa che posso dirti é :

    -fai una ricera di mercato su internet per vedere cosa cercano le aziende e cosa offrono.
    -guarda se le materie che studi sono effettivamente utili al tuo lavoro.

    Spero di non averti depresso ma é la dura verità, non é difficile antrare nel settore ICT la coplessità é rimanterci e quando le cose non vanno il primo che ne fai le spese sei proprio tu…

    Max

    Ti allego dei link

    http://www.esse3.casa.unimore.it/OffertaDidatticaPDSORD.do;jsessionid=63F490AA69B482B79826FAC87A5B1D2C.jvm_unimore9?cds_id=10305&aa_ord_id=2009&pds_id=10001

    http://punto-informatico.it/1036110/PI/Lettere/ma-quale-preparazione-informatica.aspx

    http://it.wikipedia.org/wiki/E-business

  208. 208

    Ciao Matteo,
    Le scelte universitarie sono una cosa personale e dovrebbe essere
    presa a seconda delle proprie attitudini.

    L unica cosa che dovrebbero fare le
    facoltà, attraverso l ufficio orientamento, è cercare di capire sia a che cosa
    é portato lo studente (attraverso una valutazione delle potenzialità
    personali), ma anche attraverso una ricerca di mercato non basata solamente da
    pura statistica, perche questa non entra nei dettagli.
    Ti spiego meglio , oggi
    dicono che ICT é il futuro, ma nessuno ci vuole investire , primo perchè esiste
    un forte analfabetismo informatico e quindi se non si capisce la materia, si fa
    fatica a dare anche un valore all investimento. L italia é un paese che é molto
    arretrato rispetto a suoi cugini Europei.
    I manager spesso sanno di Economia o
    di Ing. Gestionale con un master in Businnes e Administration ma anche loro di
    Informatica non sanno nulla.
    Ho visto le materie , Reggio Emilia é molto all
    avanguardia anche rispetto a Milano che pur avendo una Storia, di lunga
    tradizione con ottimi insegnanti ma che essendo solo tali , non hanno approccio
    con il mondo del lavoro e quindi cercano di rendere la materia il piu astratta
    possibile, tanto che spesso si perde la cognizione della realtà, del concreto.

    Ho un po di anni di esperienza lavorativa e ti posso garantire che non ti
    servono quelle materie per creare e-business , ma ti serve sapere di :
    Base di
    dati, programmazione .net, sicurezza informatica , Marketing,Psicologia
    Sociale, Crittografia ecc…….

    E-business non é altro che l utilizzo di
    Internet per creare il Business dell Azienda, ma rifletti :

    Gli Ingenieri
    dell Automazione che non trovano finiscono nell informatica (ne conosco piu di
    uno) , lo stesso sono gli Ing Informatici, Elettronici, Informatici puri (e
    forse sono i piu preparati perche lavorano sul pezzo), i fisici, matematici e
    chi ha dovuto in qualche modo reciclarsi sul mercato del lavoro, tipo i
    laureati in Economia politica ecc…..

    Il mercato é saturo,
    ho fatto tanti
    colloqui di lavoro e la tendenza é quella di livellare gli stipendi perché
    pensano che l informatica sia una comodity e quindi deve costare poco perche
    deve essere alla portata di tutti ed é per questo che le aziende
    chiudono……. Vai a vedere quanto costa un portatile , con 700 euro te lo
    porti a casa, pensa a quanto hanno pagato per realizzarlo con un costo così
    basso ? Oggi il lavoro dell ICT si sta esternalizzando nei paesi dell Est
    perche la manodopera costa meno… un mio amico lavora per IBM in reppublica
    ceca per 800 euro al mese… se torna in italia con i quattro soldi che si é
    fatto muore di fame……
    Tante persone hanno cercato di fare i soldi
    attraverso e-commerce e il Web marketing ma hanno fallito, siamo un paese
    tradizionalista.

    La mia amica é ing Gestionale e come ti dicevo é in Russia
    per un lavoro di consulenza…….. spero per lei che trovi un lavoro fisso in
    qualche azienda.
    Ma le università questo non te lo dicono perche se no
    perderebbero iscritti e poi che gli paga lo stipendio se la gente non si
    iscrive ?
    Ho visto che a Reggio esiste una laurea on line in Marketing e
    Organizzazione d impresa e mi sa che mi iscrivo li, perche se crei i soldi fai
    i soldi,
    lavoro in Vodafone , i commerciali guadagnano piu di un
    ingeniere………. vedi tu ?!?

    Gestionale é molto buono ma ti consiglio
    produzione in quanto é piu versatile , se ci pensi ci solo molte industrie dove
    lavorare e gli stipendi sono ottimi.
    Se poi te la senti potrai fare un MBA in
    Business and Management cosi avrai delle solide e generiche basi scientifiche
    ma anche delle conoscenze di economia e legge.
    Infatti é questo che le aziende
    cercano, per amministrare non serve solamente conoscere la materia che l
    azienda produce ma anche di come ragiona e delle leggi che la governano.

    Sapere di un po di tutto va bene perché sei versatile e questo serve sia a te
    che alle aziende, ma se scegli ICT non ti basteranno le poche basi che ti danno
    ma dovra studiare a ggiornarti
    in continuazione , fatti un giro su Internet e
    guada le offerte e le opinioni, oggi cercano ing Informatici per amministrare
    la rete informatica ma che sappia anche di Windows, CIsco , Hp,
    Sonic Wall ,
    java, C#, . net , Visual Basic, Oracle , SAP ecc…….. e tutto questo te lo
    devi pagare e i corsi costano, esistono persone che studiano una vita un solo
    vendor e questi pretendono tutto questo perche non sanno quello che cercano o
    hanno bisogno……. per infomazione un Ing dovrebbe gestire e non “operare”..
    ma visto che non vogliono investire cercano tutto in uno. Un ing dovrebbe
    progettare ma in Italia l innovazione é morta. Nelle banche esistono ancora gli
    Windows NT un sistema operativo oramai dismesso da Microsoft ma dato che usano
    ancora il cobol non possono migrare, quindi cercano il consulente che si prenda
    la responsabilità di giostrare un bicchiere di cristallo, non so se
    capisci……

    Non ho ancora trovato un informatico veramente contento,
    quando ho incominciato me lo avevano detto che il settore era poco buono , ma
    non ci credevo, ora sento colleghi miei che mi sconsigliano di cambiare perché
    l unica cosa che mi dicono é che non sanno fare altro…..

    Io penso che si é
    sempre in tempo.

    Quindi l unica cosa che posso dirti é :

    -fai una ricera di
    mercato su internet per vedere cosa cercano le aziende e cosa offrono.
    -guarda
    se le materie che studi sono effettivamente utili al tuo lavoro.

    Spero di non
    averti depresso ma é la dura verità, non é difficile antrare nel settore ICT
    la coplessità é rimanterci e quando le cose non vanno il primo che ne fai le
    spese sei proprio tu…

    Max

    Ti allego dei link

    http://www.esse3.casa.unimore.it/OffertaDidatticaPDSORD.do;jsessionid=63F490AA69B482B79826FAC87A5B1D2C.jvm_unimore9?cds_id=10305&aa_ord_id=2009&pds_id=10001

    http://punto-informatico.it/1036110/PI/Lettere/ma-quale-preparazione-informatica.aspx

    http://it.wikipedia.org/wiki/E-business

    maxbettini@libero.it

  209. 209

    L’ICT non è un mondo che mi affascini, anche perchè lo conosco poco e niente, inoltre sembrerebbe anche fin troppo saturo sopratutto di gestionali.
    Conosco gente di ing. gestionale, già lauerata, che dice di lavorarci ma fino ad adesso non ho ben capito di cosa si occupino di preciso, speriamo non di fare fotocopie o la fila alle macchinette automatiche per fare i caffè ai loro capetti!!
    Scherzi a parte, è vero che nel campo dell’ ICT è un susseguirsi di corsi e “ricorsi”, insomma uno che si è appena fatto 5 anni di università, per lavorare deve farsi un corso dietro l’atro per raccimolare due spicci, sperando di rientrarci pure?? A che pro, poi?
    E cmq, ai voglia a cercare lavoro se il livello medio degli studenti, se non degli insegnamenti, del corso gestionale è così infimo, sembriamo dilettanti allo sbaraglio, per forza non ci trovano bene da nessuna parte, se non a fare i venditori di “tappeti”, ma per quello mica ci vuole la laurea in ingegneria, no?
    Ho l’impressione che alla fine si è studiato con lo scopo di diventare i professionisti del precariato.
    Sti ragazzetti non vogliono capire che saper gestire i processi non vuol dire nulla è una presa per il c*lo e loro se la bevono tutti contenti e fieri come bambinetti dell’asilo.
    L’ingenere deve saper progettare, quindi si prenda foglio di carta, matita, gomma e pc e si produca l’output! Il resto sono solo chiacchere e le chiacchere se le porta via il vento!
    Rimango sempre più dell’idea che sia meglio buttarmi a capo fitto nell’ing meccanica completare almeno il programma cui facevo riferimento sopra, chiudendo la pratica il prima possibile, anche se rimango sempre disponibile ad imparare qualcosa di diverso e veramente utile.
    Se poi c’è qualcuno qui che ha ancora voglia di iscriversi l’anno prossimo a ing. gestionale alla sapienza, per il suo bene lo scongiuro di non farlo, che il mero pezzo di carta oramai non serve più a nulla.
    Infine che l’italia sia un paese in via di veloce sottosviluppo economico, sociale, culturale, politico e aggiungerei antropologico è sotto gli occhi di tutti, piuttosto mi piacerebbe sapere che aria si respira, in questi tempi grigi se non bui, oltre confine, perchè il desiderio di fuggire da qui aumenta ogni giorno di più.

  210. 210

    ciao claudio, è da tempo che non scrivo su questo forum, e mi trovo quasi totalmente daccordo cn cio che dici!!
    iio sto finendo ing gestionale, mi mancano solo 2 esami e non vedo l ora di farli e di finire , anche se credo che la mia vita sarà tutta incentrata su altro!!
    ragazzi non tiriamoci dietro del ridicolo, io tutti quelli che conosco che sono usciti da gestionale fanno dei semplici impiegati, con uno stipendio da impiegato e una prospettiva di carriera da impiegato!!! se si vuole fare un ingegneria nel campo industriale fate meccanica e poi la spec. in produzione industriale o rami simili, anche se non sto dicendo che ora come ora le propsettive di lavoro siano migliori…ma sicuramente la laurea vale di piu!!!!
    poi basta con sto lavorare nel campo dell ict, ma ragazzi bisogna essere preparati, ci sono fior fiore di informatici che in alcuni casi nn sono in gradi di fare determinati lavori figurati altri!!! e poi ci devi esser anche portato mentalmente io non mi sentirei mai di re-imparare un nuovo linguaggio ogni volta che cambiano , cioe sempre!!
    POi una volta per tutte chiamamo le cose con il loro nome:
    fare un lavore che fino a 10 anni fa faceva un ragioniere non è esaltante per uno laureato in ingegneria, quindi tutti sti posticini da impiegato( nulla in contrario per carità) chiamiamoli cn il loro nome…perche ora tutto viene ingigantito!!!!
    prima si diceva faccio l impiegato ora invece si dice faccio ingegnere, per me fare l ingegnere vuol dire lavorare in eni, fiat …questi posti qui…
    una volta si diceva ” faccio un lavoro dove smanetto con il pc” oggi siamo tutti esperti di “high tech” e lavoriamo nel ict!!
    è meglio che ritorniamo a kiamare le cose cn il loro nome, e sarebbe meglio togliere piu della metà delle università che sono sul territorio italiano, invece di fare università in ogni provincia, cosi si assicura un alto tasso di serietà e di sapere..cosa che oggi non esiste piu…
    cmq ing.gestionale non è una buona scelta per me, a meno che tu non abbia delle conoscenza , parenti , amici che abbiano dei ganci cn aziende serie!!!
    perche lo ripeto per la 100000 volta a costo di essere noiso, ma non importa!!!
    lavorare in un azienda dove il proprietario arriva con le scarpe e mani sporche di fango con 3 dipendenti….non vuol dire fare l ingegnere…
    ciao

  211. 211

    Salve a tutti, concordo con Luca quando dice che oggi si tende ad ingigantire tutto……..per esempio mio fratello è un ingegnere meccanico ed è stato assunto da una medio-grande azienda qualche anno fa come progettista meccanico…..e oggi lavora per 1200 euro al mese e fa disegni meccanici (altro che progettazione avanzata). Cmq sulle altre cose dette non sono per niente daccordo. Mi spiego:
    1)dire che la prospettiva di carriera di un ingegnere gestionale è quella di un semplice impiegato di qualche anno fa mi sembra abbastanza inesatto, non è detto che ciò non avvenga, anzi ma credo che un buon percorso di studi dovrebbe fornire competenze “leggermente” superiori.
    2)multinazionali come eni, fiat, enel……..assumono molti ingegneri e una percentuale significativa sono gestionali
    3)nelle migliori facoltà l’indirizzo Gestionale è il classico indirizzo che una volta era all’interno del corso di Ingegneria meccanica, ovvero l’indirizzo Produzione
    4)pensare di fare carriera con il solo fatto di aver conseguito un titoto è un’assurdità.
    Suppongo che sia Claudio che Luca stiano affrontando un percorso in Ingegneria Gestionale più legato all’ICT. Vi chiedo gentilemente visto che non l’ho ancora capito, di illustrarmi cosa tratta il vostro percorso di studi. Poi mi sembra davvero strano che oggi in tempi dove si stanno diffondendo nuovi modelli di tecnologie informatiche (data warehouse, business intelligence……….) senza poi citare tutte le tecnologie informatiche per gli aspetti gestionali ( che tra l’altro offrono possibilità di lavoro anche a ingegneri non proprio vicini all’ambito informatico), che gente esperta (o cmq studiosa di tali ambiti) non creda di cimentarsi in quelle cose in cui sta spendendo soldi e tempo all’università.
    Poi come è stato detto più volte la maggior parte delle persone che studia Ing. Gestionale non sa bene perchè lo fa. Pochi hanno compreso quel’è il ruolo dell’Ing. Gestionale che all’approccio tecnico-tecnologico affianca un approccio economico-organizzativo. E inevitabilmente si aprono discussioni, come questa, dove intervengono Ing. meccanici, Ing. Informatici o laureati in Economia che giocano come bambini a vedere chi ce l’ha più lungo ( a capire chi è il migliore).
    Poi, scusa Claudio, cosa vuol dire che gestire i processi è una presa per il culo? No perchè a sentire certe cose uno rimane basito ( forse interpreto che ti riferisci a qualcosa riguardante la tua università) altrimenti non capisco proprio.

  212. 212

    ciao nicola, sicuramente ha un aspetto molto importante il piano di studi che ha la tua facoltà! e il mio è buono, a fine metà del 3 anno mi volevo trasferire anche a milano e non ci sarebbe stato problema ( poi nn si è piu fatto per questioni di cuore, ahime) e avrebbero tenuto gli esami , solo delle integrazione( io faccio l università di genova e ing. gest si trova a sv )
    è anche vero che ing gestionale sarebbe il vecchio ing meccanico con orientamento produzione..però io tornassi indietro darei ing meccanica, per me è una laurea che ha molto piu valore!!
    ho detto che i veri ingegneri lavorano in aziende come eni, fiat , enel ecc ecc e so che assumon in % anche gestionali ( a loro mi riferivo, non ad altri), sono quelli che hanno un bel lavor non quelli che fanno l impiegato, ma sostengono di fare l ingegnere io do peso a questa situazione che credimi è molto ma molto diffusa!!
    tutto qui..
    poi ovviamente tutto e ripeto tutto dipende dalle capacita personali e dalla fortuna che si riesce ad avere!!!
    te nicola sembri una persona preparata e intelligente che sa discutere, converrai con me che a volte escono fuori dei lavori o tirocini che ti chiedi perche nn sei andato a tagliare la legna gia tanti anni fa!!! avrei guadagnato piu soldi almeno!!!
    a me questa domanda mi sorge spontanea, ora vedrò se finità la triennale riesco ad integrare con qlks magari all estero, solo che ci vogliono valanghe di soldi che non ho….
    boh qlks succederà;)

  213. 213

    Si credo senz’altro che lavori poco realizzanti per una persona in possesso di una laurea, purtoppo possano capitare……….questo accade per quasi tutti i laureati italiani…….e per molti laureati in ingegneria indistintamente dal corso di studi. Vedi non è solo un problema del corso di Gestionale……….
    Sono daccordo con te nel dire che laureandosi in Ingegneria Meccanica c’è qualche possibilità in più di lavoro (questo è dovuto al tipo di tessuto industriale che c’è in Italia), però non sono daccordo con chi dice (non è il tuo caso) che un laureato in Ingegneria Meccanica può svolgere il lavoro di un Ingegnere Gestionale e non il viceversa. Un Ing. Gestionale non è un progettista meccanico quindi è chiaro che non può svolgere questo lavoro, ma ha altre competenze di tipo tecnico-economiche che dagli altri studenti vengono sottovalutate perchè ritenute meno importanti (sono portato a dire per questione di ignoranza e superficialità), ma che sul mercato del lavoro sono indispensabili e spendibili professionalmente e che fanno si che su alcuni lavori di tipo ingegneristico vengano preferiti ingegneri gestionali.
    Vedi competenze di tipo economico-finanziarie non sono così banali come qualche commento fatto su questo forum vuole far credere, anzi….. E’ chiaro però che alla base deve esserci una preparazione forte sia su materie ingegneristiche (macchine, impianti, fisica tecnica, disegno ecc) unite a materie più legate a processi di valutazione economica ( controllo di gestione ecc) ……..e quindi si torna al vecchio discorso della validità dei piani di studio. Scusa se te lo richiedo ma non ho capito che tipo di percorso di studi stai affrontando tu ? (produzione o ICT)

  214. 214

    ri ciao nicola:D
    il mio percorso è logistico-produttivo di ict c’è poco…abbiamo i vari fisica tecnica, sistemi energietici, impianti industriali ecc ) non voglio dire che è, ma sembra quasi un ing meccanica con qualche differenza, invece di di avere progettazioni meccaniche ci troviamo le materie economiche( nulla a che vedere con economia) per es :programmazione produzione, gestione scorte, economia industriale, gestione dei progetti ,gestione impianti ecc ecc…

    è il polo di savona univeeristà di genova

    te che percorso stai facendo?

  215. 215

    CIAO RAGAZZI,
    SE VOLETE IL MIO PARERE , ING GESTIONALE E’ UN BUON PERCORSO MA DIPENDE DAL PIANO DEGLI STUDI,ALCUNE FACOLTA INSERISCONO LE MATERIE COME CAPITA,ALTRE SONO PIU PONDERATE.
    A MILANO NELLA SPECIALISTICA, SI HA UN AMPIA POSSIBILITA DI COSTRUIRSI IL PIANO DI STUDIO A SECONDA DI QUELLO CHE SI VUOLE FARE.
    LE AZIENDE SONO PROPENSE AD ASSUMERE GESTIONALI PERCHE’ SONO PIU VERSATILI E CON UN BUON MBA POSSONO DIVENTARE DEI BUONI MANAGER, IN OGNI SETTORE.
    E ANCHE VERO CHE L UNIVERSITA TI DA LE BASI CHE SONO POI UNA MINIMA PARTE DI QUELLO CHE S IMPARA NEL LAVORO,QUINDI CONVIENE FINIRE IL PIU INFRETTA POSSIBILE E POI SPECIALIZZARSI.
    USCITI DALL UNIVERSITA NON SI E IN GRADO DI FARE NULLA , MA QUESTO E DOVUTO DAL NOSTRO SISTEMA UNIVERSITARIO, IN ALTRI PAESI (COME LA FRANCIA), GLI ING SONO OBBLIGATI A FARE MOLTI TIROCINI OGNI SEMESTRE CHE POI VANNO A FARE MEDIA……
    PER IL SETTORE ICT BASTA ANCHE IL DIPLOMA E DEI CORSI DI AGGIORNAMENTI (PAGATI DA VOI) PER POI FINIRE IN QUALCHE AZIENDA DI BODY RETAL PER POCHI SOLDI CON GLI INDIANI CHE FANNO LA CONCORRENZA…..
    POI SIAMO IN ITALIA E QUINDI SI FINISCE PER FAR FARE A L INGENIERE MECCANICO IL DIRIGENTE OPPURE IL COMMERCIALE QUANDO BASTEREBBE UN ECONOMO CON UN CORSO FORMATIVO PER CAPIRE IL PRODOTTO.
    GLI ING MECCANICI DOVREBBERO PROGETTARE I PERITI DISEGNARE E GLI OPERAI PRODURRE MA SIAMO IN ITALIA IL PAESE DOVE TUTTI FANNO TUTTO, QUINDI CI SI RITROVA CON ING MECCANICI CHE FANNO I DISEGNATORI E GLI ING INFORMATICI CHE FANNO I SISTEMISTI H24 E 7SU7 OPPURE SVILUPPANO SOFTWARE PER POCHI SOLDI….
    UNA MIA AMICA LAVORA PER 1200 EURO IN QUESTA AZIENDA http://www.it.capgemini.com
    LEI E UN ING GESTIONALE, QUANDO E USCITA NON SAPEVA FARE NULLA, DURANTE LO STAGE FACEVA FOTOCOPIE, IL SUO MENTOR NON GLI INSEGNAVA NULLA, POI DOVEVANO FARGLI FARE DEI CORSI IN FRANCIA, MA ANCORA NULLA, POI HA LAVORATO A UN PROGETTO DOVE LAVORAVA AL RIFACIMENTO DELLA FUNZIONALITA’ DI UN SITO, QUANDO HANNO PRESENTATO IL LAVORO AL CLIENTE LUI HA AVUTO DA RIDIRE E GLI ING AL POSTO DI FARGLI CAPIRE CHE ERA GIUSTO GLI SONO ANDATI TUTTI DIETRO….. INSOMMA ALLA FINE SI E RITROVATA A LAVORARE FINO ALLE 22 DI SERA SENZA ESSERE NEPPURE PAGATA GLI STRAORDINARI, ORA E IN RUSSIA PER UN LAVORO….. E IN TERMINE DI CONTRATTO “FORMAZIONE LAVORO” E NON SEMBRA VOGLIANO ASSUMERE….
    QUINDI IL MIO CONSIGLIO E’ :
    SE VOLETE FARE I PROGETTISTI FATE MECCANICA MA NON RESTATE IN ITALIA
    SE VOLETE FARE I MANAGER FATE GESTIONALE CON UN MBA MA RICORDATE CHE NON AVRETE MAI FINITO DI STUDIARE
    SE VOLETE FARE GLI INFORMATICI FATE INFORMATICA E NON ING INFORMATICA PERCHE RISCHIATE DI ESSERE DELUSI……. A FINIRE A FARE I SITEMISTI….
    UN ALTRA MIA AMICA HA FATTO GESTIONALE, SI E TROVATA PRIMA IN ACCENTURE , DOVE E ‘ SCAPPATA DOPO UN ANNO, LAVORAVA IN SAP MA SE PER CASO SAP FALLISCE DOVE CAVOLO TI RIVENDI ? POI E’ FINITA IN ASSICURAZIONE , DOVE SI INTERFACCIA CON LA CASA MADRE….. DITEMI VOI COSA CENTRANO TUTTE LE MATERIE CHE HA STUDIATO PER POI FINIRE COSì…. E TALMENTE INSODDISFATTA CHE OGGI HA DECISO DI FARE UN CORSO DI ARCHITETTURA, PERCHE GIUSTAMENTE VUOLE PROGETTARE E NON ESSERE UNA SEMPLI IMPIEGATA…. MA ANCHE LI IL MERCATO NON E COSI BUONO , ANZI…….
    BISOGNEREBBE CAMBIARE IL SISTEMA…….

    MAX

    maxbettini@libero.it

  216. 216

    http://www.ciao.it/Economia_e_Commercio__Opinione_923394

  217. 217

    Luca, almeno tu fai materie che sono materie, a molti tocca pagare il pizzo al barone di turno impelagandosi in esami assurdi e campati in aria, incentrati su discorsi di lana caprina, solo per arricchire loro e la loro cricca.
    Il fatto è che l’economia che servirebbe, noi non la facciamo, facciamo organizzazione aziendale che non serve ad una beneamata mazza robba per impiegatucci delle poste che magari ti insegnano all’università popolare; di meccanica non facciamo nulla, nulla delle macchine, di come funzionano gli impianti, dei materiali, di disegno tecnico, delle tecnologia dei processi produttivi, facciamo fatica anche ad usare excel e word, certi manco una calcolatrice scientifica sanno maneggiare, anche perchè per le chiacchere non serve, ma ci vantiamo di essere i soli a saper gestire i processi!!
    Ci sono interi indirizzi della nostra magistrale fondati sul nulla, gente che non sa fare nulla che poteva fare al massimo sociologia, con un pezzo di carta con su scritto ingegneria gestionale: 110 e lode e con cui ci si può pulire il sedere.
    L’Ottimizzazione? materia quasi inutile, sono tutti capaci oggi come oggi ad usare un software che fa i calcoli per noi.
    L’informatica? Aria fritta e minestra riscaldata, i corsi di informatica che ci propinano a ciclo continuo sono la riproposizione di argomenti visti e rivisti in altri corsi e cmq inutili, visto che per quanto ho capito serve ben altro, ma i soldi non li sprecano certo per investirli nell’università.
    Nell’ indirizzo produzione c’è chi fra il suo curriculum può vantarsi di annoverare esami “prestigiosi” come:trasporti ferroviari, marittimi o stradali, economia dei trasporti, diritto, gestione delle risorse umane, gestioni varie etc…, ma non fisica tecnica, macchine, meccanica applicata alle macchine, disegno industriale, metallurgia meccanica… tirate voi le conclusioni.
    L’ICT si finirà tutti lì, a fare gli schiavetti di qualche azienducola.
    Scusate se forse sono troppo pessimista, ma io la penso così.

  218. 218

    un po di link

    http://punto-informatico.it/2369304/PI/Commenti/informatica-gallina-dalle-uova-oro.aspx
    http://cor.unipv.it/offertaformativa/specialistiche/interfacolta/management.html
    http://didattica.polito.it/master/e-business/
    http://mpsrl.com/adon/files/business_marketing_presupposti_pianificazione_efficace.pdf

    max
    maxbettini@libero.it

  219. 219

    Dimenticavo

    http://www.progettopaeseindia.it/modules.php?name=hitech

    Max

  220. 220

    X MAX

    sono inscritto alla discussione e la stavo seguendo.
    Questo anno finisco il liceo scientifico e sono propenso a scegliere ingegneria gestionale, ho pensato di andare al politecnico di torino, li gestionale è articolata così i primi tre anni si può scegliere tra “Ingegneria dell’organizzazione d’impresa” e “Logistica e produzione” (dove il primo è incentrato maggiormente sull’area informatica il secondo su quella produttiva) poi gli ultimi due anni vi è la specialistica in gestionale che da come ho letto è una sorta di full immersion economica http://didattica.polito.it/pls/portal30/gap.a_mds.espandi?p_a_acc=2008&p_id_cdl=1075&p_sdu=38&p_cds=432&p_header=&p_lang=IT
    io vorrei scegliere ingegneria dell’organizzazione d’impresa e poi fare la specialistica………secondo te è una buona scelta?

  221. 221

    Ciao Simone,

    anche se la domanda non è rivolta a me credo di poter darti qualche informazione utile. Io sono uno studente al primo anno del Politecnico di Torino quindi, diciamo, posso darti un’opinione da chi è dentro.
    Anch’io come te all’inizio volevo fare ing. gestionale o produzione industriale poi fortunatamente ho scelto ing. civile.
    Dico ‘fortunatamente’ perchè all’interno dell’uni chiunque sa che ing. gestionale o, anche se in modo minore, ing. della produzione industriale, non sono vere lauree in ing. Ti assicuro che una volta entrati la differenza tra il come si fanno le medesime cose è tangibile. Nonostante questo si tratta comunque del polito che ti offrirà una preparazione, una formazione, un modo di pensare, un modo di organizzare le cose davvero eccellenti distanti anni luce da quello che si fa in altre università (non che gli altri sprechino il loro tempo, ma la differenza c’è e non è solo nel saper progettare o meno, ma nel modo di guardare e di apprendere). Se avrai modo di confrontarti con altri tuoi amici, che frequentino ing. da qualche parte o meno, ti assicuro che la differenza si nota eccome (per quel che riguarda la mia esperienza personale ovviamente, non voglio dire che il polito sia il meglio del meglio).

    L’unico consiglio che da dentro mi sento di darti è di scegliere qualcosa che ti appassioni perchè altrimenti è la fine. Il polito, c’è poco da fare, è tosto anche se scegli gestionale, e se non scegli qualcosa che ti appassioni non ce la si fa proprio.
    Detto questo non farti buttar giù da quelli che ti dicono che sono demoralizzati perchè hanno sprecato anni a studiare e fanno un lavoro che non c’entra con i loro studi…fondamentalmente non significa nulla. Chiunque impara cose che non servono, il mondo del lavoro non è certamente facile ma questo non significa che si sono buttati anni perchè nessuno ha una sfera per predire il futuro, ed allora è tutta una scommessa, scegli quello che ti piace.
    Sappi però che ci sono facoltà che ti mettono in grado di imparare qualsiasi cosa e altre invece qualcosa di meno.
    Non ti aspettare che ing. gestionale sia necessaria e indispensabile per diventare un manager; con il mio lavoro ho a che fare con tanta di questa gente e posso assicurarti che saper molto di economia non basta, ci vogliono doti relazionali, capacità di organizzare, capacità di cogliere il senso di quello che farai…e stai pur certo che se questa è la tua strada, ing. gestionale o meno, spetterà solo a te dimostrarlo (anche studiando ovviamente XD ).

    Questo è a grandi linee il mio pensiero…se ti serve qualche delucidazione sul polito non esitare a chiedere ^^ tra l’altro…è davvero un bell’ambiente, ogni volta che ci entro avverto un senso di libertà non indifferente, che poi tende a svanire pensando a quanto devo studiare XD

  222. 222

    salvo.sav ,
    si di questo mal modo di vedere i gestionali lo sapevo……ho un amico che fa aerospaziale al polito…..

    capisco il perchè…..gli esami di economia sono bazeccole a confronto ad altri…che fate voi—-
    Sin da piccolo credevo che la mia strada avrebbe dovuto riguardare il mondo informatico…..perchè facilmente tutto cio che mi veniva insegnato a riguardo lo apprendevo facilmente……..
    Inoltre tutto l’ambito tecnologico mi affascina di per se…….
    Ecco però ad un certo punto ho cambiato idea…..perchè mi ero accorto che se da un lato un qualcosa mi piaceva dall’altro il doverne fare un motivo di studio per tutta l’università non era il mio ideale.
    Così credo che gestionale sia la giusta strada perchè i primi tre anni focalizza l’attenzione sull’ambito informatico gestionale(per la consulenza) ,i restanti 2 su economia. IN tutto cio non manca però quella che è la formazione di un ingegnere classico…..le cosiddette basi (che la sola economia nn potrebbe darmi) .

  223. 223

    Simone:
    entrare nel mondo del lavoro é difficile, la laurea in ingegneria aiuta, ora, l´indirizzo da scegliere dipende in primo luogo dalla passione che si ha per quel campo, poi dalla contigenza di mercato.
    Solo se si ha una grande vocazione, si é disposti a fare sacrifici, é possibile affrontare con successo un percorso como questo.
    Cerca di scegliere un cammino che ti piace, ti appassioni e che ti insegni qualcosa.
    Purtroppo all´inizio della carriera l´ingegnere non riesce a occupare la posizione che il corso di studi prepara, per mancanza di esperienza, dopo con questa si riesce a lavorare abbastanza bene, é necessario avere pazienza, costruire rete di relazionamento fin dall´inizio dell´universitá, credere sempre in se stessi, e stare disposti ad apprendere sempre, perché in qualsiasi settore tutto stá mudando molto velocemente.
    Riassumendo, segui la tua vocazione, lavora duro per ottenere ottimi risultati, relazionati con tutti e cerca di apprendere sempre.
    In bocca al lupo

  224. 224

    Ciao Simone, sicuramente la parte d Informatica aiuta molto, ma la parte di logistica ancora di più, infatti se vuoi entrare fisso in un azieda, rimanre e fare così cariera questa facoltà , (che fanno anche in teledidattica con nettuno in collaborazione con polito), é ottima.
    La logistica infatti s interfaccia con tutti i settori dell azienda, capendone bene il funzionamento, con il conseguimento della specialistica e aumentando le parti di economia andrai a completare la tua formazione. Una volta incominciato a lavorare potrai fare un corso MBA in Business Administration e ambire a partecipare
    al consiglio di amministrazione.
    Se prendi la parte di Informatica, rischi di finire in qualche Azienda di Informatica dove fare cariera é moldo difficile, magari ti mettono a progammare in SAP una vita, che non é male, ma se un domani fallisce SAP , come ti rivendi ? Oppure a fare il responsabile informatico / sistemista –> Operaio
    Tanto ti assicuro che quello che studi d Informatica non ti serve a un ficco secco, non ti metterai mai a progettare porte logiche e circuiti integrati, vuoi fare il progammatore ? Allora non andare a fare ing, fai informatica oppure meglio , un corso di java, cosi vai a fare parte della schiera di quelli che lavorano a progetto per 700 euro al mese (da junior) , da senior 1300 , ma sempre a progetto. L anno scorso IBM ha perso un appalto con Vodafone per il rifacimento del Portale WEB, lo sai a chi lo ha dato ? A un azienda Indiana, con manodopera a basso costo ma con alti profili e sopratutto disponibili H24 e 7su7 . In Italia lo sviluppo tecnologico é pari allo 0,4% contro 25 / 30 degli altri paesi.Dopo la crisi ci sara un livellamento dei prezzi, quindi i servizzi e la consulenza dovra costare sempre di meno, a meno che non si inventi qualche cosa di davvero innovativo e anche li potresti rischiare. Con Informatica , profili alti a basso costo.
    Un gestionale non deve progettare come un ing meccanico, ma deve gestire, ecco perche é importante che sappia un po di tutto e che abbia una ampia visione dell insieme.
    Studia per passione ma anche per crearti un futuro, altrimenti sarai un ing frustrato che avrà buttato anni di studio e andra in giro dicendo che la cultura é
    solo tua e che anche se fai un lavoro diverso per quello che hai studiato nessuno te la porta via.
    Cosi, dice un mio collega in Vodafone , ing dell automazione Industriale che non é riuscito a entrare nel settore, oggi studia Cisco perche ha dovuto reciclarsi, sai quante volte mi ha detto se tornassi in dietro farei tutt altro ? Un altro che ha fatto ing delle Telecomunicazione e anche lui ha dovuto studiare Cisco ,perche non si mettera mai a progettare nuovi protocolli di rete o fibbre ottiche, se tornasse in dietro, adrebbe a fare gestionale per scappare dall incubo del lavoro a progetto.
    Per quelli che studiano ing Civile , aspetta che finiscano e poi vedranno quanto il mercato é saturo….. di Civili, sai quanti che conosco e sono disoccupati oppure ridotti a fare amministrazione di condominio ?
    La pura passione non basta a dare da mangiare, pensa al tuo futuro e non credere alle baggianate della gente che é ” ancora dentro ” al corso di studi dove ti fanno il lavaggio del cervello, il mondo del lavoro é Molto diverso da quello accademico, gli stessi Prof , sono gente che con il mondo del lavoro non ha avuto mai a che fare oppure poco ed é scappata perché avevano paura della concorreza. Chiedi alla gente che lavora !
    Oggi le uniche facolta,a mio avviso utili sono :
    Gestionale, Meccanica, Elettrica (Polito opure Polimi ), Marketing e Gestione Aziendale (Bocconi, Cattolica), perche ? Perche hanno degli accordi ben precisi con le aziende che hano l obbligo di assumene un certo numero di neo laureati, cosa che non succede per altre facoltà.In oltre insegnano a fare un lavoro di auto critica e analisi che ti servirà molto nel mondo del lavoro perché nessuno ti insegna nulla ma dovrai fare tutto da solo anche se dovrai reciclarti in altri settori.
    Non credere all ufficio orientamento perche quando vai li con un minimo di esperienza lavorativa e gli fai due domande mirate , questi non sanno cosa dirti e allora attaccano con la solfa del “ti deve prima di tutto piacere”, ok sono concorde ma poi mi da da mangiare ? Quello che studio mi serve veramente ?

    Finisci bene e finisci in fretta perche da studiare ne avrai per tutta la vita.

    Max

  225. 225

    Io lavoro nelle Telecomunicazioni in Vodafone e ti posso garantire che mi sarebbe bastato un corso Cisco , questo serve solo alle aziende per fare scrematura .
    Oramai visto che sono nel settore ICT pensavo di fare una base di Economia con Marketing e Organizzazione d Impresa con Reggio Emilia ( on line ) e poi fare un bel master al Polito

    http://didattica.polito.it/master/e-business

    http://www.laureaonline.unimore.it/2009/index.php

    Ma giusto per avere il bollino…… del Master

    Max

  226. 226

    Max ma parli sempre di Mba potresti spiegare meglio cos’è?quanto costa?etc etc…grazie!

  227. 227

    Simone

    quoto Max
    “Oggi le uniche facolta,a mio avviso utili sono :
    Gestionale, Meccanica, Elettrica (Polito opure Polimi ), Marketing e Gestione Aziendale (Bocconi, Cattolica)”
    dopo se voui puoi fare un master in aministrazione di impresa (MBA).

    Salvatore

  228. 228

    max dice cose esatte, forse molte cose qui vengono descritte “tragicamente” ma non sono cosi distanti dalla realtà!
    matteo un mba è un master in business administration( puo avere dicversi sottoindirizzi, ma è la stessa cosa) in italia costa se lo fai alla bocconi o cattolica all incirca sui 30.000 euro se non di piu!! considerendo che mentre lavori puoi fare solo il part time che dura 2 anni, non lavorando puoi farlo solo in un anno, ma tra i 30.000 del corso e almeno altri 15.000 per vivere a milano, ti ci partono quasi 50.000 euro!! altrimenti ci sono anche altre università dove costa intorno ai 15000 euro, ma la spesa o la fai grossa o è meglio non farlo, perche non ha lo stesso valore…
    per spendere una cifra cosi elevata allora non lo farei neanche in italia, ma direttamente all estero, dove trovi un posto di lavoro migliore e sei senz altro meglio pagato!!se lo fai tramite insead (solo si fa per dire) 52000 euro, ahahahaha!!!!!

    se ti interessa la mia esperienza personale mi sto mettendo da parte i soldi lavorando, e finita la triennale solo 2 esami spero di fare qlks all estero….
    sono stato a praga gia 2 volte, non mi sembra un brutto ambiente, paese che si sta svillupando alla grande, tanto lavoro, in quasi tutti i settori lavorativi inglese parlato benissimo, università americane e inglesi che offrono corsi e che costano molto meno anche sui 12000 euro..
    stipendi che sono buoni, è facile trovare offerte di stipendi 1800 2000 euro, che è come se fossero 3500 4000 qui…
    per me sono piu avanti loro rispetto a noi…
    ora vedo che fare..bisogna muoversi

  229. 229

    Luca ha ragione, l MBA sono dei corsi di specializzazione, quindi , per non accumulare teoria su teoria é bene prima inserirsi nel mondo del lavoro e poi fare MBA.
    Un alternativa é farlo a l estero e allora conviene andare in UK così si unisce il corso con un esperienza internazionale , una specie di Erasmus piu evoluto.
    In oltre sconsiglio di fare il master nell Uni di appartenenza in quanto spesso i docenti che tengono i corsi MBA sono gli stessi che hai avuto a lezione il giorno prima, quindi dicono le stesse e identiche cose.
    Quindi se fai il Politecnico vai a fare MBA alla Bocconi , se fai la Bocconi vai a fare l MBA al Politecnico, cosi accumuli nuovo sapere e ambiente diverso.
    Per quanto riguarda i paesi dell Est sono un idea ma occhio come tutti i paesi in via di sviluppo sono un rischio perche non sai cosa trovi ed eventuali sviluppi futuri.
    Per gli stipendi non sarei cosi ottimista, forse quei soldi li prendi se lavori da solo, ma se vai con Aziende del calibro di IBM (ad esempio), guadagni 800 euro al mese (come manodopera d importazione), che sono sempre un sacco di soldi per quella gente, ma se torni in Italia fai la fame, senza considerare che essendo un paese in via di sviluppo anche i prezzi sono in continuo aumento (vedi spesa , affitto ecc..)

    Ribadisco, non credete alle persone che dicono che basta l impegno e credere in quello che si fa, se il mercato é saturo , é saturo, se fai l avvocato ad esempio e ti metti in concorrenza con mille avvocati , quando devi fare il praticantato, fai fatica a trovare per lavorare a gratis, ma perché ? Se i posti sono quelli non te li puoi di certo inventare…
    Se ci sono tanti architetti ad esempio cosa cavolo ti metti a studiare Civile o Urbanistica o Ambientale ? Perche andare a saturare ancora di piu il mercato ?
    In oltre ricordate che se c e molta dente che studia come mandare avanti un azienda ci sarà un motivo ? Infatti c e stata la crisi economica e chi faceva il consulente d impresa o di Marketing si é fatto le palle d oro.
    Meccanica é ottimo perchè il nostro é un tessuto fortemente industriale e così per elettrica, insomma tutte le facoltà che hanno a che fare con le industrie.
    Se poi volete gestire un azienda fate gestionale con indirizzo industriale. Non buttate via gli studi facendo meccanica per andare a fare i manager, se il sitema Italiano e strano o assurdo non andate a incentivarlo.

    Andate sul classico, io non ho molta scelta e quindi mi butterò su e business, lo so che é un rischio, ma per voi che potete scegliere fatelo ora e fatelo bene.

    Un saluto
    Max

  230. 230

    ciao max, io ti parlo di stipendi della repubblica ceca e non est in generale..li sono documentato ed è molto facile trovare stipendi di 1500 euro o anche di piu…

    per gli altri paeseìi non saprei dirti….

    cmq qualsiasi paese straniero va bene, l importante è imparare bene sto cavolo di inglese…rimanere qui a fare la fame è no-sense.., questa è la mia opinione…

  231. 231

    Ti metto alcuni link

    http://www.myczechrepublic.com/boards/viewtopic.php?t=8326

    http://candidati.manpower.it/index.php/aziendeCheCercano/azienda/?id=46&IBM

    http://forum.zingarate.com/vivere-e-lavorare-a-brno-49965-45.html

    http://forum.zingarate.com/vivere-e-lavorare-a-brno-49965-150.html

    http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/02/Ibm_sceglie_Est_Europa_400_co_5_050302008.shtml

  232. 232

    Considero L’italia ormai “fottuta” e scusate il termine, cmq interessante sta storia della repubblica ceca, tra l’altro non mi sbaglio se dico che le donne di quella terra sono spesso bellissime.
    Dato che ho intenzione di buttarmi pesantemente sul versante meccanico della faccenda, qualcuno può dirmi se dato il “nostro” profilo di studi esiste una nazione che più delle altre offra più possibilità di profitto e carriera.

  233. 233

    Se vuoi che la tua laurea venga riconosciuta, ti conviene restare in Europa e in particolare la Spagna o Francia, offre tanto e hanno un governo “simile” al nostro.
    Se invece te la senti di rischiare prova con gli U.S.A. oppure Sidney

    http://www.australiaitalia.it/
    http://shrodiary.ning.com/profiles/blogs/due-giovani-italiani-cercano
    http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimodena/archivio/gazzettadimodena/2006/12/29/DC5PO_DC502.html

    Ciao
    Max

  234. 234

    Come se dice: “o spagna o franza pur che se magna…” scherzi a parte a me va bene tutto basta che si lavori, si guadagni discretamente, ma sopratutto si stia tranquilli, e non come qui in italia, comincerò a farci un pensierino.
    Ieri, ho fatto un esame di organizzazione aziendale: il nulla assoluto, una montagna di idiozie, una farsa indescrivibile, e mi sono accorto di essere l’unico ad essersene accorto, cioè i miei colleghi ci credono alle panzane che gli insegnano, se le discutono fra loro con aria seria ripetendole a pappagallo manco fosse una poesia di Ugo Foscolo, certe domande erano a crocette altre consistevano nel ricopiare delle tabelle da libro di 450 pagine del prof (ovviamente), robbe da scuola coraniche!!
    Non vedo l’ora di distinguermi da quella mandria di fighetti incapaci e ottusi!!!

  235. 235

    Te lo augugo, l importante é che ragioni sempre con la tua testa !!

    Max

  236. 236

    Un domanda sorge spontanea, dato che ora ing.gestionale è così di moda e anche non troppo difficile in molto la fanno e ciò comporta una rapida saturazione del mercato…quindi cosa finiranno mai per diventare gli ingegneri gestionali del futuro??

  237. 237

    Non te la prendere ma la domanda è un tantino poco intelligente…….Il numero di laureati in ingegneria gestionale ogni anno è uguale, e in alcuni casi minore, del numero dei laureati degli altri corsi di ingegneria. Poi cosa vuol dire la frase “cosa finiranno mai per diventare”. Anzi probabilmente la forza di questa figura è proprio quella di potersi adattare a scenari in continua evoluzione. Quindi quella che per te è una mancanza o pseudo tale è invece un qualcosa che potrà tornare utile. Poi sul fatto che non sia “troppo difficile” dipende dove la fai ed è un discorso che vale anche per tanti altri corsi di ingegneria. Poi parli di rapida saturazione del mercato. Sai quanti ingegneri civili, edili, ambientali e architetti ci sono in Italia? Eppure il numero di iscritti a questi corsi è sempre fra i più elevati. Poi il dicorso della saturazione è un dicorso troppo semplicistico perchè in realtà finchè non entri nel mondo del lavoro non sai con che realtà avrai a che fare. Ha senso parlare di saturazione in un settore lavorativo specifico. Per esempio molti ingegneri oggi si dedicano al settore dell’energie rinnovabili. Probabilmente fra qualche anno il settore andrà a saturazione e quindi ci si butterà su qualcos’altro. Ma non ha senso, come fai tu, parlare di saturazione nel modo in cui hai esposto la frase.

  238. 238

    Conosco dei ragazzi laureati in ingegneria, ma non gestionale.
    Laureati in ingegneria meccanica ed informatica ora fanno i manager, secondo me per fare i manager gestionale che dovrebbe essere la migliore è invece la peggiore.
    Poi conosco anche dei civili, uno a 35 anni si è già fatto la villa, si è pagato il matrimonio ed ha un suv della bmw tutto pagato con soldi del suo lavoro, perchè la mamma non lavorava ed il padre era un artigiano con pochi soldi.
    Secondo me i soldi li fanno i civili, ma fanno i furbi e dicono di prendere gestionale.
    Io non l’ avrei mai presa questa laurea.

  239. 239

    Dipende anche da quello che riesci a trovare, dalle materie studiate e dai tuoi obbiettivi….
    Ad esempio, oggi non consiglerei mai di prendere in considerazione il percorso gestionale con specializzazione ICT perchè anche se la richiesta é alta e ce ne sarà sempre bisogno, il mercato é saturo di matematici, fisici, informatici, ing Informatici, ing delle Telecomunicazioni, ing dell Automazione e perfino ing Meccanici che si sono appassionati al settore, le aziende anche se ci guadagnano una barca di soldi, si parla di appalti che vanno dai 150 ai 500 mila euro annuo, le azinede che non devono fare altro che “pescare” dal mare di offerta di tecnici, per poi pagarli “poco” rispetto a quello che fanno guadagnare.

    Quindi dipende molto dal settore e da quanta concorrenza puoi avere, la gente che si iscrive a l Uni in genere predilige solo l aspetto di cosa piace o si é portati, senza valutare altri aspetti che sono quanto offre quel settore.

    Sai quanti architetti, fisici, matematic ci sono, i avvocati , ambientali , civili che ci sono, pensate veramente che con la scarsa offerta che ce questi troveranno tutti lavoro ? No ! Allora andranno a ripiegare su altri settore, quindi chi avra avuto una formazione polivalente e ad ampio raggio potra sicuramente reciclarsi in altri settori che magari danno più sodisfazione.

    Credo che oggi in un mondo lavorativo come il nostro non bisognerebbe essere troppo specializzati , specialmente a l inizio della cariera lavorativa , di modo da poter cambiare se le cose non vanno bene.

    Credo che oggi tanti ing gestionali si ritrovano a fare lavori da impiegato , ma perchè é il nostro sistema che non funziona e che prima di farti fare cariera ti fanno fare anni di gavetta (ingiustificata). Ricordate che le aziende non formano più e che quindi bisogna cercare quelle facoltà più pratiche e più orintate al mondo lavorativo.
    Credo che ing Gestionale sia ottima ma con indirizzo logistico e i ndustriale, con un MBA alla Bocconi poi ti potrai buttare sulla Consulenza d impresa e guadagnare veramente tanti soldi specialmente in un momento come questo.

    Oppure fare un corso di Business and law e sviluppare il Business delle aziende e guadagnare veramente tanto, ricorda che oggi fa i soldi chi fa fare i soldi….

    Se poi credi di campare di passione ,fai quello che ti piace e poi accendi un cero in chiesa…….

    Mac

  240. 240

    max, tu mi devi perdonare, ma se non sei gestionale perchè dai consigli?
    Io sono un gestionale pentito, ho visto nelle offerte di lavoro che ultimamente cercano ingegneri che si interessano di ict, perchè dire ai ragazzi di non seguire questa strada?
    Conosco un ingegnere informatico, un ragazzo che senza fare master come voi suggerite è un manager di una società di consulenza, perchè dite ai ragazzi di fare master?
    Io consiglio a chi deve scegliere di scegliere oculatamente cercando se possibile di conoscere qualche laureato in gestionale e rendersi conto, e non ascoltare solo chi ha interessi a far prendere gestionale.
    A chi è dentro ormai, stringere i denti e cercare di andare avanti.
    Però, nel futuro, se si troveranno bene o meno, di essere onesti, tornare in rete e raccontare la propria esperienza in modo che si possa fare tesoro.

  241. 241

    Che cosa ridicola, un gestionale dopo laureato deve anche fare il master per diventare un manager, quelli con altra laurea no. ma siamo all’ assurdo…
    e vi garantisco che il mio amico è un manager senza aver fatto nessun master, ha solamente la laurea in ingegneria informatica….

  242. 242

    chi mi dà i soldi per fare il master?
    se sapevo che dovevo fare il master, allora prendevo un altro indirizzo di ingegneria e poi facevo il master, tanto valeva arrivavo prima…

  243. 243

    Ragazzi, io mi sono laureato 3 anni fa in ing.gestionale vecchio ordinamento a Napoli. Da tre anni lavoro come consulente esterno in un’azienda che progetta e produce nel settore elettro-meccanico…io in particolare mi occupo di affidabilità e safety.
    Voglio entrare nel merito della discussione circa la figura dell’ing. gestionale, da premettere che a napoli ing. gestionale è molto simile ad ing. meccanica, ci sarà una differenza di 4-5 esami su 29. Penso che la qualità dei colleghi gestionali per quello che ho potuto constatare in giro sia molto elevata, in particolare penso che la maggior parte di essi siano persone molto intelligenti, dinamiche, preparate, molto propense al problem solving, per citare una cazzata molto ricorrente oggi. Il problema vero è che tuttavia questa intelligenza, voglia , desiderio si perda e venga annichilita nel momento in cui si va avanti con il lavoro.
    Il problema è che tutti gli ing. gestionali (perlomeno è il mio caso) hanno studiato da ingegnere (e ribadisco che mi sono fatto un mazzo con tutti gòli esami del tipo scienze delle costruzioni, mecc.applicata, fis.tecnica, elettrotecnica, anl.dei sistemi ecc..), quindi hanno la voglia di fare l’ingegnere, ovvero cimentarsi nella progettazione. Il problema è che all’ing. gestionale vengono dati tutti gli imput essenziali (mi riferisco alle principali materie ingegneristiche), ma poi improvvisamente tali imput non vengono approfonditi, e plasmati fino alla fine , come dovrebbe essere, ma rimangono quasi aleatori, indefiniti. Ciò significa che l’ing. gestionale ha tutte leconnoiscenze di base per progettare, ma alla fine rimane monco, indefinito. In pratica si esce dall’uiversità che si ha una conoscenza di base di tutto, ma in pratica non si sa definre niente, e questo è un peccato.
    Questo significa che in un settore quale la progettazione l’ing. gestional potrà fare solo attività di supporto, ma non sarà mai lui l’artefice principale, il progettista anche perchè proprio per il titolo che ha nelle imprese nessuno gli affiderà mai attivitò di progettazione.
    Gli ing. gestionali quindi sono richiesti solo per cazzate come qualità, logistica, management, la logistica fino a pochi anni fa nelle imprese la facevano quelli con la terza media, il manager può essere di qualunque estrazione, quindi si dicono solo cazzate sulle spalle di ragazzi intelligenti che magari per curiosità si iscrivono a questo corso.
    Il mio consiglio che do ai giovani è quello di iscriversi alle ingegnerie tradizionali e non scegliere gli ibridi come ing. gestionale, ambiente e territorio, biomedica, materiali ecc. Queste facoltà vi inganneranno solo , rovinandovi per sempre.
    I prof. di tale corso dovrebbero rendersi conto dell’inconsistenza di tale insegnamento ed eliminarlo perchè è un ibrido insignificante.
    Che ne pensate ,segute il mio consiglio!!!!

  244. 244

    Due cose, la prima , io parlo perché ho sperienza nel mondo del lavoro e mi confronto tutti i giorni con le più svariate categorie di professionisti e consulenti.
    Non sono un gestionale ma uso il mio intelletto e vi garantisco che l Italia é il paese meno settoriale di Europa , qui tutti fanno tutto e si usano figuire che poco hanno a che fare con quello che é il lavoro effettivo.

    Il gestionale é nato per la gestione dei proggetti e lo sviluppo, poi non deve essere lui a farlo, ma deve chiedere ai professionisti di farlo ed ecco che come un buon P.M. tiene assieme tutti i pezzi del progetto. L MBA serve dopo una certa esperienza lavorativa per ampliare le proprie conoscenze in campo Business e Amministrazione ossia ti aiutano ad approfondire certe tematiche di Economia avanzata per poi diventare Manager.

    Il Gesionale é nato per questo , che poi lo si voglia ” usare ” per altro allora questo é un altro discorso………
    A mio avviso vedendo le materie mi fanno intuire una vasta conoscenza ma senza specializzazione proprio perchè devono gestire i progetti.
    Poi io sconsiglio di fare ICT perchè il mercato é saturo e la proposta é più alta dell offerta , vuol dire avere maggiore concorrenza. Vuol dire che se sei ing Informatico rischi di fare il lavoro del Perito , o peggio lavori H24 e 7su7, perché é un settore che lavora sia di giorno che di notte, senza contare che quello che studi poco serve effettivamente al tuo lavoro.
    Buono sarebbe studiare qualche cosa che poi si possa usare e non dover buttare nel cesso tutto e ricominciare da 0 pensando che tanto sei un Ing Informatico e che basta il titolo e la forma mentis

    In italia la tecnologia non va avanti….. ma é risaputo, andate in internet e leggete di quanti sono insoddisfatti del settore informatico…

    Questi sono i motivi che mi spingono a dirvi quanto ho scritto, poi ragazzi , fate vobis.

    MAx

  245. 245

    Quante Cazzate!!
    Conosco un ingegnere gestionale che lavora a Londra e guadagna 5.000 euro al mese,
    non avete ancora capito che dipende da quanto siete capaci e non dal titolo di studio??
    C’e’ tanta gente con il diploma che ha costruito degli imperi economici,
    SVEGLIA!!!!!

  246. 246

    Vero…. diciamo che il titolo ti serve per incominciare,come biglietto d ingresso, poi per il tuo amico 5000 euro al mese a Londra sono POCHI, diverso se se fosse stato in Italia……..

    Max

  247. 247

    Ah scusa … dimenticavo che il mio amico ha anche la casa pagata dall’azienda a Londra …
    Il titolo di studio conta solo se hai studiato in prestigiose universita’ americane dove si paga centinaia di migliaia di dollari all’anno,
    quindi nel caso di noi comuni mortali il problema non sussiste,
    Ciao.

  248. 248

    ma a londra tutti i professionisti guadagnano!
    5000 euro sono proprio il minimo, un informatico arriva a guadagnare anche 100.000 euro l’ anno.
    Un mio amico architetto è lì già da un pò, ha avviato uno studio di design, l’ anno scorso è arrivato quasi ad 1 milione di euro in un anno.
    Poi a londra non esiste la figura dell’ ingegnere gestionale, probabilmente farà il lavoro di un normale laureato in economia aziendale.
    Cmq io non la rifarei.
    E poi, uno studia in italia per trovare lavoro in italia. Perchè dire che è la laurea migliore, quella che trova lavoro, che fa diventare manager se poi bisogna andarsene all’ estero?
    Invece gli altri rimangono in italia, e lavorano tranquilli, e guadagnano anche bene? certo se mi faranno fare il project manager lo farò, ma se non me lo faranno fare, e assumeranno solo ingegneri che si interessano di ict, non farò di certo il disoccupato per accontentare gli informatici, se mi assumeranno mi occuperò di ict.
    E se parla qualcuno gli dò un cazzotto.
    Scusate ma non potete pretendere che i gestionali muoiano di fame, dove mangia uno mangiano tutti.

  249. 249

    Quante cazzate si dicono su questi forum………….Vi raccontate stronzate l’uno con l’altro, quasi a giocare a che dice la cazzata più grossa………”Io conosco quello che fa civile e si è fatto la villa”…….”Io conosco un tizio che ha fatto meccanica ed è pieno di soldi”. Chi è convinto di se stesso e di quello che fa non ha bisogno di sentirsi dire se quello che fa vale qualcosa o no. Se hai fatto gestionale con indirizzo ICT e sei un fenomeno lavori e guadagni tanto. Se hai fatto produzione e lavori alla programmazione, dopo alcuni anni potrai considerarti un professionista di altissimo livello e potrai guardarti attorno per cogliere le migliori offerte. Ci sono ingegneri gestionali che si occupano del processo e sono pagati molto profumatamente.
    E poi basta a dire che l’ing. gestionale verrà assunto come un impiegato. Ma perchè pensate che gli altri verranno assunti con un contratto diverso?

  250. 250

    Alex non ti offendere ma secondo me vivi nel mondo delle favole: un informatico guadagna 100 mila euro all’anno? Guarda che attualmente
    sul mercato ci sono tantissimi esperti informatici provenienti dall’India o dal Pakistan che costano niente e lavorano 20 ore al giorno.
    Tantissime aziende molto importanti hanno venduto i loro rami di ICT e di ingegneria ad altre societa’ e hanno mantenuto soltanto le
    aree che si occupano di management, perche’ e’ proprio quello che fa la differenza attualemente.
    Se fosse vero che a Londra tutti i professionisti a Londra guadagnano 5.000 euro al mese in Italia non resterebbe piu’ nessuno.
    Per fare il Project Manager devi capire di Project Management … sai che esistono degli istituti internazionali che si occupano di questo,
    hai mai sentito parlare di certificazione PMP?

    Ciao.

  251. 251

    Allora secondo me sei tu a vivere nel mondo delle nuvole.
    Si, in inghilterra un informatico arriva a guadagnare anche queste somme vai a vedere, non in italia certo.
    chi si interessa di project management nelle società di consulenza? te lo dico io, gli ingegneri informatici senza avere certificazioni PMP.
    Sai chi sono i professionisti?
    te lo dico io: avvocati, medici, ingegneri, architetti e se vai a vedere quanto guadagnano in inghilterra rimani a bocca aperta.
    perchè non vanno via? perchè guadagnano anche in italia, ma non lo dicono, e non lo dichiarano. Certo in inghilterra guadagnerebbero di più, ma preferiscono stare comodi al loro paese, non si scomodano , preferiscono fare scomodare gli altri, e dire che il loro settore è saturo.
    Giovanni mi auguro che tu abbia preso gestionale, e non abbia interessi affinchè la gente prenda gestionale.
    Io non la rifarei. Avrei preferito fare altro invece di fare tutti questi sacrifici.
    Economia ad esempio, così senza fare master, avrei studiato direttamente materie manageriali.
    E’ vero un manager guadagna più di un semplice ingegnere, allora non diciamo che conviene fare ingegneria facciamo direttamente economia.
    E diciamo anche che nelle aziende diventano manager e fanno carriera soprattutto quelli che hanno raccomandazioni.
    Ecco perchè, anche se sei un ingegnere informatico, senza certificazione PMP o master, ti ritrovi prima pm e dopo manager, come il mio amico.
    Diciamo che potresti addirittura essere laureato in filosofia e ritrovarti manager, senza PMP e senza master.
    Dite conta la persona, si arricchisce chi ci sa fare anche con un diploma.
    ok, è vero.
    Allora che ci sono andato a fare all’ università? iniziavo a 18 anni ad intraprendere e dopo 10 anni avevo costruito un patrimonio.
    Io sono pentito, e chiudo, auguri a tutti.

  252. 252

    1) Io ci vivo in Inghilterra e ti posso assicurare che non e’ come dici tu;
    2) Gli ingegneri informatici si occupano di management nelle societa’ di consulenza informatica (esempio: accenture ICT);
    3) I professionisti che dici tu in Italia sotto i 40 anni non guadagnano niente perche’ viviamo in un paese colluso dove non conta
    quanto sai ma quante persone importanti conosci;

    Per la cronaca sono laureato in Ingegneria Gestionale e tornassi indietro farei il barista in un villaggio turistico,

    WLF

    Saluti.

  253. 253

    E ti sembra bello che quella che doveva essere la migliore laurea, che offriva più possibilità di lavoro in italia, sei dovuto andare da solo in un paese che non è il tuo con tutti i sacrifici anche affettivi?
    e di cosa ti occupi? onestamente però!
    dici la verità! se eri laureato in economia aziendale non avresti potuto fare ugualmente il lavoro che fai?
    certo le società di consulenza quelle sono, si interessano di informatica, sono quelle che ora come ora vanno tanto di moda e guadagnano un sacco.
    I professionisti sotto i 40 anni guadagnano poco perchè ci sono le lobby in italia.
    vero. Però, intanto la famiglia la mantengono, e stai sicuro che le 1000 euro al mese le superano tranquillamente e non lo dicono. Quelli che sono nella lobby iniziano subito a macinare soldi anche prima dei 40 anni.
    Ma man mano che i vecchi vanno in pensione poi recuperano dopo, girano un sacco di soldi intorno a quelle professioni.
    Un medico in italia guadagna più di 5000 euro al mese, ma giusto un medico qualsiasi,il più scarso, se sei un grande luminare, ti perdi dai soldi.
    Se sei in privato poi non parliamo proprio.

  254. 254

    Lavoro in una compagnia petrolifera e quello che faccio io un laureato in economia lo potrebbe fare solo se interessato
    ad aspetti tecnici quali piattaforme, sealine, compressori, turbine etc. ; esiste un laureato in economia che ha queste passioni?
    Sinceramente fare un’esperienza di lavoro all’estero e’ quello che ho sempre sognato ed al momento sono veramente
    soddisfatto di come sta andando, non la considero una punizione anzi alla fine come minimo avro’ imparato bene l’inglese e scusa
    se e’ poco.
    Per quanto riguarda la libera professione tanto di cappello a chi riesce ad inserirsi in quel mondo perche’ ci vuole anche tanto
    coraggio sapendo che tanti mesi puo’ capitare di non riuscire a portare a casa niente ed inoltre devi anche essere molto bravo a curare
    le relazioni interpersonali in modo da metterti nelle grazie di qualche politico.
    Alex mi sembri molto sfiduciato, sicuramente l’avrei sentito un milione di volte: la laurea non e’ un punto di arrivo ma e’ un punto di
    partenza.

    Ciao

  255. 255

    Più che sfiduciato, ti senti tradito.
    Avevo fatto il liceo, cercando di farlo bene perchè ci tenevo a diventare un grande professionista.
    Arrivato il periodo di scegliere l’ università, avrei potuto scegliere qualsiasi percorso, me la cavavo in tutto.
    Che faccio? in quel periodo si parlava di questa laurea, è la migliore, è il top, diventi manager, guadagni un sacco di soldi, diventi una persona importante più di qualsiasi altro tipo di laurea.
    Che faccio? mi dico. Si, è quello che voglio. Anche se dovrò sudare ,se è il top è questa la mia strada.
    Ed invece alla fine?
    non parliamo.
    cmq ciao e grazie.

  256. 256

    Ragazzi, è vero nella vita tutto dipende da cosa si vuol fare e se le tue aspettative si realizzeranno, noto da quanto letto che si lega sempre la figura dell’ingegnere gestinale a quella del manager, ebbene credo sia una grande cazzata per due ragioni: 1) parlo da ing. gestionale v.o. , di materie in management o materie di gestione aziendale in 29 esami ne ho studiati si e no 4 ( non liavessi mai fatti!!! solo cazzate) , questo significa che il naturale sbocco professionale di tale laurea non è fare il manager; 2) credo che in economia e comm. o aziendale tali discipline si studino molto di più , come logico che sia.
    Sono peraltro molto convinto che come me molti abbiano scelto tale lcorso sostanzialmente perchè è ingegneria e non ec.aziendale, quindi credo che il naturale sbocco sia fare l’ingegnere e non il manger di subito, perchè è irragionevole, si diventa manager o perchè si è raccomandati, o perchè si fa un lungo percorso, ovvero si inizia con la gavetta e alla fine del percorso si divenbta manager, con alle spalle esperienza, duttilità, dinamismo, conoscenze tecniche (che sono sempre necessarie). Tutti i manager nelle aziende europee (parlo sempre di figure tecniche) sono sempre ingegneri, di diverso indirizzo, che arrivano a tale traguardo dopo anni di lavoro sul campo. Se si vuole parlare di manger che si occupa di marketing o amministrazione o acquisti o commerciale (parlo di settori), onestamene non vedo il nesso con ing. gestionale, onestamente è una cazzata da un punto di vista razionale!!!
    Ma come… ho studiato scienze delle costr., elettrotecnica, termodinamica, anal. dei sistemi, disegno industriale ecc.. per fare il manager nel settore marketing o nel commerciale????BBò!!!!
    Il problema reale di tale facoltà è che si ha una preparazione tecnico-ingegneristica, senza che ti diano gli strumenti per metterla in pratica. Mi spiego meglio: non ha senso fare scienze delle costr. senza fare dopo costruzione di macchine, non ha senso fare mecc.applicata senza fare dopo macchine, o fisica tecnica senza fare dopo esami che mettano in pratrica quelle conoscenze, o elettrotecnica senza fare dopo impianti elettrici indutriali o macchine elettriche ecc.. Potrei fare tanti altri esempi del genere, tutte incongruenze che ho vissuto durante il mio corso di studi. Alla fine mi sono smazzato, ma non ho avuto fino alla fine quello che mi occorreva per fare una professione finita.
    Questo è un handicap , perchè nella sostanza avendo basi in tutto con un pò di applicazione si può arrivare a tutto, ma il mondo del lavoro non sempre è diposto a darti chances.
    Ecco perchè alla fine l’ing.getionale oggi è richiesto per grandi cazzate come acquisti, commerciale, marketing. ict (ma mi dite cosa hanno a che fare con l’ing.gestionale???)
    Per quanto riguarda i guadagni non fatevi ingannare in Italia gli stipendi sono uguali per tutti, non c’ è differenza per diverso indirizzo. Se andate in Germania o Inghilterre o USA gli stipendi sono superiori per gli ingegneri cosi come per tutte le rofessioni!!!!

  257. 257

    Metros io proprio non capisco una cosa…………..ma scusa se proprio eri interessato alla progettazione meccanica visto che citi sempre l’esame di costruzione di macchine (che tra l’altro io da ing. gestionale ho fatto così come macchine elettriche, macchine e servizi di impianto) perchè non hai scelto meccanica? Da nessuna parte sta scritto che l’ing gestionale deve fare il progettista meccanico……….. Poi per favore smettetela di dire cazzate. Gli ingegneri gestionali che lavorano in produzione dopo pochi anni di esperienza arrivano a guadagnare cifre importanti se rapportate agli stipendi da fame in Italia (emerge anche dall’ultimo rapporto AlmaLaurea). Poi non mi sembra che il lavoro che fa Giovanni possa essere svolto da un non ingegnere.
    Infine per Alex, vorrei chiederti sei ancora uno studente o sei già nel mondo del lavoro?

  258. 258

    Non dimenticate che i rapporti almalaurea vengono fatti su quanto le persone dichiarano di guadagnare, non su quanto guadagnano effettivamente.
    Ed in Italia è noto che non dichiarano quanto guadagnano effetivamente.

  259. 259

    per Erik, a saperlo sicuramente li avrei fatti, è che in sei anni di studio non si ha (opinione molto personale) una visione completa, a 360° e soprattutto lungimirante circa quello che un domani puoi poter fare, (se tu hai avuto questo intuito, complimenti). Mi spiego meglio: ho fatto l’università con la prospettiva di finire quanto prima per lavorare, probabilmente a suo tempo non ho riflettuto molto, o forse non ero pienamente conscio di ciò che avrei potuto fare, vedevo il mondo del lavoro come una successiva scoperta, forse dovuta anche alla troppa multidisciplinarità di questa facoltà che in certo modo è oggettivamente spiazzante,…. non ti trasmette quella passione che forse trasmettono altri indirizzi ing.
    Quando sono entrato nel mondo del lavoro mi sono reso conto che è un mondo, per quanto si voglia non dirlo, molto settorializzato, in cui ti chiamano se sai fare una cosa ben precisa, nelle aziende formazione non se ne fa più (i miei colleghi di 35-40 anni , ingegneri) sono entrati in azienda molti anni fa ed hanno seguito, lavorando, ben due anni di corsi-formazione-pratica (cosa interessante perchè ti fa apprezzare ancora di più quello che realmente ti piace). La facoltà di ing. gest. è tutt’altro che settorializzante, dà tutto e niente, quindi molti come me (ho il 90% di colleghi gest. che oggi la pensano cosi) si trovano nella situazione di essere attratti da un mondo non del tutto esplorato all’università, e oggi esclusi perchè non pienamente formati. Il mondo della produzione è stato sempre appannaggio di diverse figure di ingegneri (mecc. elettr. elettron. aerosp. ecc.) non h senso creare una figura ad hoc (che sappia fare solo o quasi solo quello) se poi tutti gli altri ci possono arrivare ugualmente senza alcuna difficoltà e al contrario per tale figura professionale arrivare ad altro è quasi impossibile!
    Oggi nel mondo del lavoro ci vuole specifica competenza fin da subito, per tante ragioni, e credo questa facoltà sia proprio su binari sbagliati… se poi si vuol fare programmazione della produzione o attività varie di supporto tecnico…. va bè ho sbagliato tutto…..
    Ciao

    tiche

  260. 260

    Ciao a tutti, ho letto la maggiorparte della conversazione, frequento l’ultimo anno di liceo scientifico….e sono giunto dopo 1 ora e mezza ke leggo al dubbio fra ing.gestionale ed economia e commercio. Mi potete spiegare x favore in pochi punti le sostanziali differenze fra le due facoltà?..grazie a tutti in anticipo!

  261. 261

    Io più che altro chiedererei: in ambito lavorativo quali sono le mansioni che svolge un laureato in economia e commercio, quali invece quelli dell’ ingegnere gestionale?
    quali sono i posti di lavoro che occupa un laureato in economia e commercio, quali quelli che occupa un laureato in ingegneria gestionale?
    con una laurea in economia e commercio quali lavori si fanno? con una laurea in ingegneria gestionale quali lavori si fanno?
    cmq con economia e commercio si fa tutto,libera professione, impieghi in tutti gli enti pubblici e privati di qualsiasi settore, banche, anche nella banca d’ italia.
    Quasi tutti i pezzi grossi del mondo hanno una laurea in economia, quindi la strada per fare carriera c’è.
    Ingegneria gestionale non capisco che lavoro fa.
    Scusate ma mi sembra ridicolo il fatto che se l’ ingegnere gestionale è stato fatto per fare il project manager, dopo laureato non sia nemmeno abilitato per farlo ma debba fare un corso per la certificazione PMP.
    Secondo me invece il governo ha finanziato questi studi per creare dei manager con soldi pubblici, invece che andare a pagare in privato dei corsi manageriali che una volta si facevano solo se avevi i soldi e li pagavi privatamante.
    Cioè il governo per la prima volta pagava con soldi pubblici una formazione manageriale, questo era l’ obiettivo, non solo quello di fare i project manager.
    Poi però in Italia funziona tutto a ………. quando paga lo Stato e non perseguono questo obiettivo.
    Per salvare questo corso di laurea secondo me dovrebbero mettere degli imprenditori e dei manager ad insegnare in questo corso di laurea, Chi più di loro è in grado di formare dei manager? chi più di loro sa cosa studiare?

  262. 262

    Ciao Elena, giusta domanda..

    Io ti rispondo riportando gli sbocchi che cita il profilo descrittivo del corso di reggio emilia: “Gli ambiti professionali tipici ai quali dà accesso la Laurea magistrale in Ingegneria gestionale sono prevalentemente: la progettazione e la gestione dei processi produttivi e dei sistemi logistici integrati; l’approvvigionamento dei materiali e le scelte di outsourcing; l’automazione dei sistemi di produzione; la scelta delle tecnologie e la loro integrazione; l’innovazione di prodotto e di servizio; la valutazione dei progetti nel campo della ricerca; la progettazione e la gestione dei flussi di informazioni e dei sistemi informativi integrati; la reingegnerizzazione dei processi intra e inter-organizzativi; la pianificazione; il controllo di gestione e l’analisi degli investimenti; la valutazione delle performance individuali e collettive. I settori di sbocco sono sia le imprese di produzione che quelle di servizio.”

    Dove sono capitato io? Esattamente qui: “la progettazione e la gestione dei flussi di informazioni e dei sistemi informativi integrati”. Che tradotto significa ICT.

    Ingegneria gestionale non è un corso per “formare dei manager”, non sta scritto da nessuna parte e nessun corso potrà mai farti uscire “arrivato”. Io ho sempre diffidato da chi dice fai questo perchè diventi “un pezzo grosso”. Ho preferito fare ciò che mi piaceva. Le mansioni di un ingegnere gestionale sono esattamente quelle sopra: logistica, ICT, produzione, controllo di gestione. Sia come consulenza che in aziende produttive. Cazzate rispetto alla progettazione pura e cruda? Beh.. sfido chiunque a dire che la progettazione di un sistema informativo integrato, al giorno d’oggi, sia una “cazzata”..

    Detto ciò, sembrerà una frase fatta ma non c’è nulla di più vero: fate ciò che vi piace e non ciò che vi dicono che è bello.

  263. 263

    qualcuno di voi ha fatto ing gestionale a torino? ho visto molti indirizzi tra i quali finance…l’unica che non è coperta da altre brache di ing.
    Ho fatto 3 anni in ing elettronica e molto probabilmente cambiero in ing elettrica o ing gestionale

    http://didattica.polito.it/pls/portal30/gap.a_mds.espandi?p_a_acc=2010&p_lang=IT&p_id_cdl=1921&p_sdu=38&p_cds=432

  264. 264

    Ciao Lewis, sono ottime tutte e due, con Elettrica vai a progettare impianti oppure fare corsi sulla sicurezza del lavoro, con gestionale potrai fare il consulente
    d impresa , lasciando perdere l ICT !
    Se fai elettrica lascia perdere automazione , PLC ed energie alternative in quanto in Italia non c e futuro assieme a ICT , hai fatto bene a cambiare !

    Non credere che a fare gestionali ti porterai a casa molti soldi, chi guadagna sono le imprese, per questo ti dico di valuutare la libera professione, forse con Elettrica hai maggiori possibilità in quanto di gestionali nei prossimi 5 anni si saturerà il mertcato,al massimo potrai fare l ipiegato evoluto, dai un occhio alle ricerchedi mercato in internet, valuta cosa cercano le aziende e non ti fidare mai delle facoltà e di chi le frequenta, in quanto i primi hanno interessi economici e i secondi parlano solo per passione senza sapere nulla del mondo del lavoro.

    In ogni caso avrai maggiori possibilità cambiando , in quanto sia elettronica che informaticache TLC sono un settore saturo e poco pagato, in Italia, in oltre quello che si studia é solo forma mentis perché non lo userai mai sul lavoro, anzi dovrai studiare i vendor e diventare un sistemista a progetto o a P.iva !!

    Il PoliMi e il PoliTo, sono le migliori e riconosciute a livello Europeo, dai un occhio anche al MIB.

  265. 265

    Ciao a tutti,vorrei fare una domanda relativa all’università!
    Con la nuova riforma è nata la laurea Magistrale, che prende il posto della laurea Specialistica.
    Io sono iscritto alla triennale di Ing.Gestionale e sono al secondo anno quindi faccio ancora parte del vecchio ordinamento!
    In quanto parte del V.O. avrei la possibilità di scegliere tra due percorsi per la laurea specialistica,ma con la Magistrale sono aumentati questi possibili indirizzi..
    ..la domanda è: posso iscrivermi ad un corso di laurea magistrale anche se ho una laure triennale del vecchio ordinamento??

  266. 266

    Chiedi in segreteria se hai degli esami da integrare .

    Ciao
    max

  267. 267

    grazie del consiglio
    intendi questa?
    http://www.mib.edu/home.aspx

    Ho fatto i 3 anni a torino ( 4 a dir la verità ) penso che finiro li
    Elettrica non mi dispiace, era piu vicina alle mie mansioni e agli studi precedenti itis etc…. sulla libera professione penso che anche li sia saturo, pero c’e sbocco all inizio sottopagato

    Gestionale l’ho sempre sottovalutata forse nella triennale è piu soft, ma nella specialistica si fanno un bel po’ di esami tosti impresa, eco politica, ed industriale con tutta la parte di nash etc etc

    Elettirca ha un pregio che se concludi e poi fai altro,es in ambiti economici dovrai recuperare solo la parte di economia, se fai gestionale ( ind. finace o industrial) rimani pressoche li….ti manca tutta la parte tecnica…sui crediti sono 140 Elettrica contro 125 tesi esculuse dove qui esistono esami ridotti per agevolarti in pratica sono 115….
    E’ un bel dilemma della serie scegli e pentiti, sarei piu propenso per Gestionale

    E tu che percorso hai fatto?

  268. 268

    Io sono stato vecchio ordinamento , ma il tuo ragionamento non fa una piega. Con Elettrica finiresti prima !!
    Come elettrico ti da maggiori possibilità, anche ad esempio , pur rimanend il mercato Arabo con la progettazione di condizionatori elettrici ecc…. Da subito potrai essere operativo e anche se sotto pagato le offerte ce ne sono a palate e in tutti i settori.
    Con il tempo se e quando ti stancherai di fare la parte tecnica cin il MIB del Poli potrai integrare le conoscenze di economia che ti mancano e passare ad altri ruoli.
    Sul gestionale , tieni presente che sai un po di tutto e un po di nulla, cosi se sceglierai questa strada dovrai trovare qualcuno che ti forma su un settore ecco perché é ottimo per svolgere il consulente d impresa , per via dela sua visione a 360 gradi e per la sua conoscenza del perché esistono certi meccanismi. Chi ha intrapeso questa strada e si é messo in proprio in periodi come queto si é fatto le palle d oro , come si dice, tieni conto che hai la concorrenza anche degli Economi e Comunicazione ecc…
    Se invece ti piace la vita comoda, con Elettrica gli schemi sono quelli, le normative sono quelle , diciamo che é un percorso classico, testato già da decine di anni, in oltre ho visto e letto testimonianze di persone che pur essendo donne (e il mercato é prettamente maschilista), sono riusciti a fare cariera , guarda sul sito del PoliTo.
    Guarda ing Gestionale mi sembra un pochino il Boom del momento , un pochino come Informatica fino al 2000,di lavoro c e ne sempre ma é diventato un mal lavorare, poi una volta saturato completamente il mercato non ce ne sarà più per nessuno !
    Di ing elettrici ne cercano e poi il lavoro é quello , non devi inventare nulla di nuovo , potrai avere una vita normale.
    Se fai ing Gestionale potrebbe capitare che lavori fino alle 22 di sera oppure sabato e domenica perché le Aziende di consulenza ti spremono fino all osso, al contrario degli uffici tecnici dove il lavoro é più tranquillo. Pensa che potresti aprirtene uno anche a casa tua .
    Unico investimento un Pc e una targhetta sul citofono.

    Spero di essere stato di aiuto !!

  269. 269

    si grazie
    con le tesi sono 150 di elettrica e 145 di gestionale dove qua avrei due esami ridotti da 20 crediti per un totale 125 approssimati….
    O finiresti a fare disegni tutto il gg come un perito.
    Si onestamente non mi piacerebbe finire in ditte di consulenza, alta concorrenza molto sottopagato e ritmi assurdi.
    Ho visto compagni che finito la laurea in ing elettronica sono finiti nel commerciale a far preventivi\ ordini etc etc
    Tornassi indietro andrei a far radiologia, tranquillo con le tue 7 ore, unico rischio alta percentuale di morte per cancro
    Un bel dilemma….

  270. 270

    Guarda per fare radiologia fai vita comoda ma lavori un h24 e 7su7.
    La differenza tra te e un perito elettrico é la visione a 360 gradi e ti posso garantire che le occasioni non mancano,guada in internet, primo per la firma sui progetti, poi perche potresti progettare non solo impianti banali, ma anche macchine elettriche ,anche a casa tua con uno studio in casa, cose che un perito non fa , oppure fare corsi e diventare il responsabile sulla sicurezza del lavoro, anche la ENI cerca figure di questo genere.

    Sulla consulenza hai ragione a meno che non trovi assunzione diretto da un cliente , sei “carne da macello” !!

    Il problema su gestionale é che sai un po di tutto e un po di nulla, quindi tra le due, anche se di primo acchito potrebbe essere più che allettante gestionale , ti consiglio vivamente Elettrica , anche per via delle forti base di elettronica che già possiedi .

    Un mio prof , ha progettato impianti complessi per anni, dopo di che si é messo a fare corsi sulla 626 e non guadagna male..
    Diciamo che oggi se vai sul classico non sbagli , anche perché le mode con il tempo cambiano e gestionale , un pochino come l’ informatica / elettronica, prima o poi passano… o si spostano nei paesi a basso costo (vedi india e cina)

  271. 271

    Ciao a tutti! Mi chiamo Matteo e studio ingengeria gestionale alla sapienza. Ho avuto una vita universitaria abbastanza complicata: avevo iniziato a Padova, poi ho mollato per 2 anni e me ne sono andato a Barcellona a fare un corso di fotografia che ovviamente non mi dà da mangiare… Così sono tornato in Italia e sono finito a Roma e ho deciso di riiniziare l’università. Per settembre dovrei chiudere la triennale e mi si presenta la scelta della specialistica. In questo momento ho 3 alternative:
    1) specialistica in ingegneria gestionale alla Sapienza, indirizzo Tecniche decisionali;
    2) specialistica in informatica a roma 3, si chiama gestionale e automazione ma ci sono 3 curriculum e io pensavo di fare automazione (http://didattica.dia.uniroma3.it/moduli/270-manifesto-laurea-MAG-ING-GEST%20E%20AUTO-%202009-2010-02.pdf);
    3) specialistica a Barcelona all’upc in robotica e automazione
    In tutte tre verrei accettato senza debiti e con percorso di studi da 120 cfu.
    Il mio problema è che durante la triennale ho scoperto di non avere interesse per le discipline più economiche (eoa, gestione aziendale) e di essere invece molto più attratto da quelle più tecniche (elettronica, elettrotecnica, meccanica, tlc) e anche da quelle più teoriche ( analisi, fisica, ricerca operativa). Quindi inizialmente pensavo di fare tecniche decisionale dove si fa un sacco di ricerca operativa e magari puntare a un dottorato, poi ho scoperto queste altre due alternative. Avete dei consigli?
    Grazie mille
    Matteo

  272. 272

    Io ti consiglio o gestionale ma con specialistica Industriale e non automazione in quanto le materie che studi poco ti serviranno per il tuo lavoro.Idem per ricerca operativa che non é altro che un modo di ragionare teorico.Rischi di avere tanta teoria che non serve a nulla sulla parte pratica

    Le aziende cercano per l automazione e robotica , Ing Elettrici / Elettronici ,pochi Informatici ma che sappiamo di Visual Basic, c, c++, PLC, motori elettrici, attuatori, bordo macchina, disegno tecnico ,meccanica, impianti Elettrici ecc..Devi saperne veramente tanto. cerca di capire cosa vuoi fare e poi cerca in Internet le aziende che profili cercano.

    In Italia per l utomazione é morta, c e quache cosina a Milano, oppure a l estero il mercato é buono, . Tieni presente che chi progetta spesso deve anche operare manualmente a meno che non fai meccanica oppure elettrica , a quel punto tu disegni il progetto e ci sarà “l operaio” che lo esegue.

    Quindi io una volta visto le materie, andrei a Barcellona , luni mi sembra migliore, piu pratica, oppure mi sposterei su Ing Elettrica , ing Gestionale ma sulla parte industriale (non informatica), anche al PoliMi o PoliTo, riconosciuti entrambi a livello internazionale.

    La parte Economica e Finanza, ti servirà quando non seguirai piu la parte tecnica ma ti sposterai di più sulla parte gestionale.

    Max

  273. 273

    caro alex, intanto grazie per la risposta. alcune considerazioni: sei sicuro in automazione non cerchino informatici? alla fine il corso di studi a roma3 è pensato per il controllo informatico di sistemi automatizzati e robot, in più, a loro dire ovviamente, c’è richiesta nel territorio. Comuqnue la cosa mi interessa fino a un certo punto perchè comunque potrei andare all’estero senza problemi. ti linko il pinao di studi di barcelona che è una scelta che mi interessa parecchii, magari mi dai una tua idea: http://webesaii.upc.edu/index.php?option=com_content&task=view&id=114&Itemid=107&lang=es_ES.
    grazie ancora! ciao ciao

  274. 274

    Forse faccio l’errore della vita ma penso sceglierò gestionale sia per gli esami 15/16 contro 27/28 di elettrica…. molti esami li trovo interessanti, molti come termodinamica fondamenti di macchine fluidodinamica li vedo molto da meccanico 10 sono tanti praticamente è come rifarmi una altra triennale dove ho gia impietato 4 anni !!! sicuramente le due lauree non sono minimamente comparabili per il carico e la mole di studio (molta fisica e meccanica) , con questo non dico che gestionale sia facile, tutt’altro ci sono dei bei esami tosti che fanno una bella selezione e con moli di studio belle grosse ma avendo meno esami di sicuro aiuta….

    Intanto provo ad inviare curriculum e vedo le opportunità……

  275. 275

    Prendete facoltà che hanno a che fare con la medicina, farmacia, chimica, fisica, anche lauree brevi come infermieri, igienisti dentali, informatori scientifici, biologia, insomma tutto che ha a che fare con la medicina ed i farmaci, si guadagna bene.
    ingegneria bisogna buttarsi sugli indirizzi più difficili, tipo strutture,edilizia, nucleare, chimica, elettronica, aeronautica, insomma più difficili sono e più potete stare tranquilli perchè la prenderanno in pochi ed il lavoro è sicuro.
    Certo secondo me non conviene più proprio fare ingegneria, non è pagata per i sacrifici richiesti.

  276. 276

    Ben detto, che poi gli indirizzi piu difficili è relativo, a volte non sono cosi difficili sono magari meno interessanti di altri. Magari a qualcuno vedi ragazze ing meccanica fa cagare come areonautica, elettronica etc etc forse in chimica la cosa cambia
    io trovo che in tlc/elettronica il mio ramo, conoscendo le persone e certe situazione ci sono medie molto piu elevate di gente di gestionale dove cazziano e fanno selezione a go go…. le medie finiali sono piu basse e di molto, forse peccando di presunzione uno pensa a gestionale si impegnano di meno….poi se vede la situazione dall interno certi esami e certi prof capisce il perche!!!

    a livello retributivo che differenza c’e tra una laurea triennale ed una magistrale??

  277. 277

    A distanza di 3 mesi vengo di nuovo a commentare su questo tread, poichè avendo fatto due conti ho capito che la magistrale era più conveniente prenderla in ingegneria meccanica piuttosto che in gestionale certo devo recuperare dei debiti formativi per avere diritto all’accesso al corso magistrale in meccanica: giustamente sono esami basilari come: disegno tenico, meccanica applicata alle macchine, elementi costruttivi delle macchine, meccanica dei solidi e fisica tecnica mica pizza e fichi!
    Dovendo, inoltre, sorbirmi successivamente il corso di macchine e progetto di macchine tanto per fare esempi più altri 5, mentre gli altri che già ho fatto me li riconoscono.
    Nonostante che così facendo allungo la mia permanenza all’università di almeno 7-8 mesi, credo di averci guadagnato con il cambio, per una serie di motivi troppo lunghi da elencare, cmq sia qualche corso di economia non da buttare a gestionale l’ho fatto e parlo di un corso sulla valutazione economica degli investimenti, sui mercati finanziari, sulla macroeconomia di base, sulla microeconomia di base e un paio su conti economici e bilanci che, secondo me, saranno molto utili in futuro.
    Adesso dormo sogni più tranquilli, perchè il mio piano di studi è molto più equilibrato e adeguato al ruolo d’ingegnere (non dico che sia perfetto ovviamente!!), perchè cmq rimane il fatto che senza la capacità di progettare qualcosa di concreto con tutta la robba economica cui sopra ci si fa ben poco nella vita professionale, perchè ad esempio i laureati in economia e commercio, su questi argomenti, ti asfaltano se ti vuoi buttare sul solo versante economico, invece gli altri ingegneri ti ridicolizzano se ci si vuole inprovvisare ingegneri in qualche ambito, invece credo che così, si possa dare un colpo al cerchio e una alla botte.

  278. 278

    Claudio voglio solo dirti che gli esami che tu citi (meccanica applicata, macchine, elementi costruttivi di macchine….) in molti corsi in ingegneria gestionale d’Italia si fanno………..però il problema è sempre il solito, tu tendi a confondere i due corsi (meccanica e gestionale), identificando gestionale come un sottocorso di meccanica, il che è più che sbagliato e il mercato del lavoro insegna……

  279. 279

    salve a tutti, sono un ing. laureato in gestionale vecchio ordinamento 3,5 anni fa. Mi occupo attualmente del settore elettrotecnico-elettronico in una industria metalmeccanica. Lavoro si in questo settore , ma nello stesso tempo ho dovuto , dopo la laurea, prendere i libri in mano di elettronica di potenza, circuiti, ecc. ecc.
    in particolare svolgo attività interessanti , ma comunque di supporto alla progettazione. Vi assicuro che progettare azionamenti è interessantissimo, è un vero sballo…. mi piacerebbe molto farlo, ma non vi viene permesso nemmeno per sogno, poichè quando leggono ing.gestionale cambia tutto, anche se sanno che magari lo potresti fare perchè in quello che fai rendi molto e della materia ne capisci. Con questo solo una cosa: scegliete le ing. classiche che ti permettono una carriera da progettista, poi comunque puoi fare quello che vuoi, ma non scgliete gli ibridi, perchè sono percorsi amorfi, che alla fine, nel mondo del lavoro molto settorializzato, non contano a un cazzo. Sarete costretti, tranne casi fortunosi di fare al massimo tecnici di secondo livello, quando di ing.gestionali capaci e intelligenti ce ne sono più degli altri tipi di ing., ma avrete sempre questa etichetta. Io proporrei di levarla da mezzo, ma ormai si creano solo stronzate nelle università da 10 anni a questa parte , perchè non sanno più come impiegare la gente.

  280. 280

    Mio caro mm, il problem solving lo si acquisisce con l’esperienza e non con lo studio.
    Un ingegnere inoltre può essere in gamba o non valere niente indipendentemente dalla specializzazione (specie al giorno d’oggi dove la laurea se la prendono cani e porci).

    Lavoro da 5 anni e ho lavorato per diverse multinazionali di rilievo internazionale, senza bisogno di raccomandazioni, per cui non credo di essere un incompetente, e sul lavoro ho conosciuto anche ingegneri meccanici piuttosto che altri di un’incompetenza indescrivibile.

    Nel tempo libero do anche ripetizioni a studenti di ingegneria, no comment…

    La verità è che ai non gestionali rosica il fatto che i gestionali gestiscono (dicono cosa fare) e gli altri umilmente devono eseguire.

    E per finire, vergognati.

  281. 281

    Pagliacci prima di parlare informatevi sulle cose e soprattutto rifletteteci…
    Punto 1- Se veramente volete farvi chiamare ingegneri, laureatevi in un ateneo che forma veri ingegneri (2 su tutti gli altri non sono nessuno)…quindi a meno che la vostra laurea non provenga dal Polito o dal Polimi…voi siete ingegneri come io sono Obama… e se vi chiedete su che prove baso questa teoria, beh ho tanti amici che hanno fallito al polito e sono andati in altri atenei decantandomi le lodi sulla facilità del loro nuovo percorso (Atenei come Bologna,Roma,Bari ecc).

    Punto 2- Se dite che ingegneria Meccanica è simile ad ingegneria Gestionale vi allego il programma di studi qui al Polito.

    GESTIONALE
    1 02ACEEG Analisi matematica 10 R. Camporesi
    R. Camporesi
    1 05EAREG Chimica A 5 G. Malucelli
    G. Malucelli
    1 06AZNEG Fondamenti di informatica 10 A. Lioy
    F. Corno
    1,2 01LKIEG Lingua inglese I livello 5
    2 01AWREG Fisica 10 A. Lavagno
    M. Trigiante
    2 01EFEEG Geometria B1 5 C. Cumino
    C. Cumino
    2 03CIIEG Sistemi elettrici industriali 10 F. Piglione
    F. Spertino

    2° anno

    1 02ENWEG Reti e sistemi telematici 10 P. Giaccone
    1 05CESEG Ricerca operativa 5 Si F. Della Croce Di Dojola
    F. Della Croce Di Dojola
    1 01EFSEG Statistica A 5 Si P. Siri
    R. Fontana
    2 03ARHEG Economia e organizzazione aziendale 10 Si P. Neirotti
    2 01BUWEG Nozioni giuridiche fondamentali 5 A. Mantelero
    M. Sarale
    2 05CBLEG Programmazione e controllo della produzione 10 Si P. Chiabert
    A. Alfieri
    2 05CDUEG Reti di calcolatori 5 F. Lamberti
    1 02AFQEG Basi di dati 5 E. Baralis
    1 05CHWEG Sistemi di produzione 5 M. Galetto

    3° anno

    1 11AGIEG Calcolo numerico 5 Si S. Pieraccini
    S. Pieraccini
    1 03BIDEG Ingegneria del software 5 M. Torchiano
    1 03EMYEG Logistica di distribuzione 10 Si G. Zotteri
    P. Brandimarte
    2 02FRQEG Tecniche decisionali per la qualità 5 F. Galetto
    1 07BDYEG Gestione industriale della qualità 5 Si F. Galetto
    1 Oppure 0
    1 01CITEG Sistemi informativi 5 Si M. Morisio
    1 01EOAEG Sistemi di supporto alle decisioni 5 Si M. Norese
    2 01ENYEG Tecnologia per il commercio elettronico 5 Si A. Lioy
    2 Moduli a scelta da Tabella 1 10
    2 33CWHEG Tirocinio 15
    Prova finale 5

    Tabella 1 – Esami a scelta consigliati dalla Facoltà
    Periodo Codice Lingua Insegnamento Crediti Vincoli Docente Note
    2 01JDWEG Complementi di statistica 5 F. Vaccarino
    2 02ATTEG Elettronica digitale 5 V. Pozzolo
    2 01KSOEG Fisica e tecnologia 5 A. Lavagno
    2 01ENLEG Gestione dei sistemi energetici 5 S. Manco’
    2 02ENTEG Manutenzione e sicurezza 5 C. Delprete
    2 01FRQEG Tecniche decisionali per la qualità 5
    2 01ENUEG Tecnologie ambientali dei siti produttivi 5 M. Zanetti
    2 03FZTEG Storia dell’industria in Italia 5 V. Marchis (1)
    2 01JEKEG Storia dell’ingegneria 5 (1)

    MECCANICA

    1 16ACFFJ Analisi matematica I 10 V. Chiado’ Piat
    R. Camerlo
    A. Bacciotti
    S. Lancelotti
    E. Serra
    M. Codegone
    1 14AHMFJ Chimica 7.5 M. Vallino
    D. Mazza
    S. Ronchetti
    B. Onida
    A. Delmastro
    S. Fiorilli
    1 13APGFJ Disegno tecnico industriale 5 E. Vezzetti
    R. Quenda
    A. Zompi’
    M. Violante
    S. Tornincasa
    S. Moos
    1,2 01LKIFJ Lingua inglese I livello 5
    2 13AXOFJ Fisica I 7.5 G. Barbero
    M. Scalerandi
    A. Stepanescu
    G. Rizzi
    V. Penna
    R. Iotti
    2 15BCGFJ Geometria 10 C. Massaza
    P. Valabrega
    L. Gatto
    L. Gatto
    L. Corgnier
    E. Carlini
    2 06BHDFJ Informatica 5 M. Poncino
    G. Amongero
    C. Fornaro
    G. Squillero
    A. Acquaviva
    A. Bottino (1)
    2 02CLYFJ Storia della tecnologia
    1 19ACIFJ Analisi matematica II 7.5 M. Codegone
    M. Galizia
    1 14AXPFJ Fisica II 7.5 B. Minetti
    G. Ghigo
    1 01IHRFJ Fondamenti di meccanica strutturale 7.5 F. Cura’
    F. Raffa
    1 02IHQFJ Termodinamica applicata e trasmissione del calore 7.5 R. Borchiellini
    V. Giaretto
    2 24AGIFJ Calcolo numerico 5 P. Baratella
    P. Baratella
    2 01JWDFJ Elettrotecnica/Macchine elettriche

    * Elettrotecnica
    (C.Ragusa, A.Canova)

    * Macchine elettriche
    (A.Tenconi, L.Ferraris)

    10 C.Ragusa
    A.Canova

    2 07BOTFJ Meccanica applicata alle macchine 10 G. Belforte
    F. Vatta
    2 08CFRFJ Scienza e tecnologia dei materiali 5 C. Vitale Brovarone
    C. Vitale Brovarone
    2 05EDMFJ Statistica sperimentale e misure meccaniche 5 G. Barbato
    A. Germak

    3° anno

    1 01KBMFJ Elementi di costruzione di macchine 7.5 T. Berruti
    M. Rossetto
    1 02IJIFJ Fondamenti di macchine 5 C. Ferraro
    A. Catania
    1 14BGGFJ Impianti industriali 5 A. Carlin
    G. Valle
    1 05BOXFJ Meccanica dei fluidi 5 L. Butera
    S. Sordo
    1 05CQXFJ Tecnologia dei materiali metallici 5 D. Firrao
    G. Scavino
    2 02EIZFJ Disegno meccanico 5 A. Zompi’
    R. Quenda
    2 02ERAFJ Oleodinamica 5 N. Nervegna
    2 01CRLFJ Tecnologia meccanica 7.5 A. De Filippi
    L. Settineri
    2 Moduli a scelta, consigliati in Tabella 1 5
    2 Moduli a scelta, consigliati in Tabella 2 5
    1; 2 Prova finale 5

    Tabella 1

    2 02EQYFJ Controllo dei sistemi meccanici 5 G. Jacazio
    2 01IGWFJ Controllo delle macchine e dei sistemi energetici 5 D. Misul
    2 01BTAFJ Misure termiche e regolazioni 5

    Tabella 2

    2 04BCVFJ Gestione aziendale 5 A. Caridi
    2 01FZMFJ Progetto e fabbricazione degli stampi 5 P. Minetola

    Insegnamento a scelta proposto dal Collegio Einaudi

    1 01LTWFJ Tecnologie CAD avanzate per lo sviluppo del prodotto 3 S. Tornincasa

    Tabella delle Scienze dell’uomo e della società tecnologica

    1 01JJZFJ Sistemi giuridici 5 C. Sartoretti
    1 02KCWFJ Storia dell’informatica 5 A. Benso
    1 01JJWFJ Storia e sociologia delle comunicazioni di massa 5 C. Ottaviano
    1 02FZUFJ Tecniche di comunicazione e di scrittura 5 M. Beltramo
    2 01JJYFJ Etiche della società tecnologica 5
    2 01JJXFJ Filosofia della scienza 5 F. D’Agostini
    2 03CKYFJ Storia contemporanea 5 G. Trivero
    2 01KTQFJ Storia dell’energia nucleare 5 B. Panella
    2 02FZTFJ Storia dell’industria in Italia 5 V. Marchis

    Quindi se nei vostri atenei Meccanica e Gestionale sono simili, vuol dire che siete finiti in un bel laurificio, visto che manco l’organizzazione di 2 corsi sono riusciti a fare.

    Punto 3- si è vero che noi non sappiamo costruire niente (come se voi foste capaci…) ma conosciamo tutto cio che serve alla sua realizzazione, e soprattutto abbiamo una pluralità di conoscenze che intelligenza permettendo ci permettono di integrare le nostre conoscenze ed ottenere un modello valido sotto tutti i punti di vista: realizzativo, economico, produttivo e tecnologico…

    Punto 4- quello che caratterizza veramente un ingegnere è il settore della laurea specialistica…tutto quello prima è la base su cui costruirsi la mente forma…la specialistica da gli strumenti per lavorare su quelle basi e svilupparle…

    Punto 5- I dati del polito dicono questi numeri: i laureati in ingegneria gestionale hanno il voto di laurea piu basso rispetto alle altre facolta ( da noi i 100 si contano sulle dita di una mano), hanno la media più bassa dell’ateneo (una media del 23 è un eccellente risultato), ci impiegano mediamente qualche mese in più delle altre facolta…ora volete veramente dirmi che tutti i gestionali sono più stupidi? se lo pensate dimostrate ancora una volta di non essere ingegneri…senza contare che la nostra facoltà è stata la prima a mettere lo sbarramento al primo anno, e l’accesso alla specialistica vincolato… e già solo queste 2 cose vanno schizzare il livello di difficoltà…

    un piccolo commento personale….prima di vantarvi si qualcosa…abbiate almeno prima la minima decenza di chiedervi se quella cosa merita o no il vostro vanto…

  282. 282

    Xanno hai completamente ragione!E inoltre vorrei aggiungere un’altra cosa:
    Per coloro che si sono laureati in Ing.Gestionale e si maledicono ogni giorno per non aver fatto Meccanica o cos’altro..io direi che semplicemente bastava scegliere il corso di laurea guardando gli esami nel manifesto degli studi,informarsi bene da fonti vicine all’università…e voilà ecco che prende forma Ing.Gestionale!Tutto ciò che dite riguardo al fatto che un Ing.Gestionale ha difficoltà in settori elettrotecnici o meccanici e non è in grado di progettare ciò che progetta un ing.meccanico è chiaro e limpido!
    L’ingegnere gestionale ha tutt’altro compito e progetta tutt’altre cose!
    Nella vita bisogna essere consapevoli di cosa si fa!

  283. 283

    Una mia amica che fa la ricercatrice in germania, mi diceva che gli ingegneri gestionali in germania li assumono nelle università e negli enti di ricerca per gestire ed ottimizzare le risorse impiegate per la ricerca.
    Vengono assunti come dipendenti delle università non come professori ma come dipendenti fissi delle amministrazioni ( non hanno niente a che fare con il ruolo di professori), e sono i responsabili delle risorse stanziate ad un determinato gruppo di ricercatori.

  284. 284

    Ciao a tutti, sono un ing. gestionale vecchio ordinamento laureato a Brescia… realmente il mio corso di studi è stato molto simile a quello di ing. meccanica indirizzo impianti… comunque sia penso che la specializzazione vera e propria uno se la faccia nella vita cominciando a svolgere il lavoro che sceglierà o che dovrà fare.

    Io da gestionale mi trovo a dirigere il service di un’azienda tecnica sia sotto un punto di visto “gestionale” (ottimizzazioni varie es. magazzino, logistica, acquisti etc) che “tecnico” dedicandomi costantemente alla soluzione di problemi elettrotecnici e meccanici compresa la progettazioni di impianti elettrotecnici per la generazione e il trasporto di energia elettrica.

    In più da libero professionista attualemte sto seguendo la restrutturazione di un’abitazione di tre piani… fate un po’ voi.

  285. 285

    Ciao Matteo,
    concordo con te, l uni ti fa le basi, poi sei tu che ci costruisci sopra…. ma solo con il vecchio ordinamento potevi spostarti facilmente da un settore a un altro e mettere firma se ne avevi le competenze, oggi invece se sei meccanico fai il meccanico, se sei elettrico fai elettrico ecc….
    L importante é vedere le materie e se sei portato a quel lavoro, oggi il gestionale é chiamato a ricoprire ogni attività che spazia dalla logistica aò controllo di gestione a ITC . Oggi il mercato ti vuole settoriale .

    Massimiliano

  286. 286

    Beh io scrivo fuori dal coro perche’ non sono ne un gestionale ne un meccanico ne un civile… Ingegneria Informatica.

    Credo che l’unico punto chiaro sia la normativa giustamente riportata da Paolo: dei tre “settori” dell’albo un gestionale e’ tra i pochi fortunati (insieme agli ingegneri biomedici e agli ingegneri dell’automazione) che puo’ iscriversi a due. Tant’e’ per “la firma”: e’ vero che la libera professione e’ interessante soprattutto per ing civile (ma quello e’ un percorso totalmente separato e taglia fuori tutti, compresi ingegneri meccanici, elettronici, elettrici eccetera), molti lavori comunque richiedono la firma di un Ing. del settore industriale (impianti eletrici, macchine meccaniche, strumenti medicali, ecc.) e per ora quasi nulla e’ prerogativa degli ingegneri dell’informazione (ma si spera che questo cambi); un ingegnere gestionale comunque puo’ iscriversi all’albo sia per il settore industriale che per quello dell’informazione e quindi come “pezzo di carta” la sua laurea vale piu’ di quella di un meccanico o della mia.

    Ben diverso e’ il mondo del lavoro, soprattutto nel settore privato (leggi: realmente competitivo), li, credetemi, contabno piu’ competenze ed esperienza del titolo. Ho sentito gente lamentarsi del fatto che gli hanno offerto 1000 euro al mese. In tutta franchezza: se sei un ragazzino di 23 anni appena uscito dall’universita’ che non ha mai lavorato laurea o non laurea il tuo lavoro quello vale, ebbene si: dovrai come prima cosa imparare a fare le fotocopie.

    Quando sarai in grado di progettare un impianto industriale (o un sistema informativo integrato, o un ponte), cioe’ quando avrai qualche anno di esperienza di lavoro reale, allora il titolo sara’ un dettaglio marginale. Ci sono ingegneri elettronici che sono diventati capitani di industria e altri che insegnano come precari applicazioni tecniche al liceo, ci sono ingegneri gestionali che a 50 anni fanno ancora fotocopie in una societa’ di consulenza per 1500 euro al mese e altri che diventano direttori generali di multinazionali: qualcuno pensa davvero che serva a qualcosa prendersela con “il sistema” o insultarsi a vicenda ?

    Forse tocca tirarsi su le braghe e basta :)

    Ciao,

    A.

  287. 287

    Sto cercando i programmi studi di ingegneria gestionale,ingegneria meccanica,economia aziendale,QUALCUNO POTREBBE DIRMI DOVE POSSO TROVARLI PRIMA CHE IMPAZZISCO???grazie

  288. 288

    Sono appena uscito dal liceo scientifico e il mio sogno è quello di fare il manager nelle aziende,disposto anke ad andare all’estero.Sono indeciso tra ingegneria gestionale economia e commercio ed economia aziendale kosa mi konsigliate????preciso ke abito a napoli quale ateneo mi konsigliate x le varie facolta??? Ekko a voi i 2 piani di studio quale mi permette di realiizare il mio sognoooo 1)http://podcast.federica.unina.it/files/_docenti/web-learning-federica/doc/federica-weblearning-14961-57.pdf2)http://podcast.federica.unina.it/files/_docenti/web-learning-federica/doc/federica-weblearning-14961-49.pdf
    P.S Non ho nessuna passione x l informatica e qualche carenza in matematica xD

  289. 289

    “Davide92″, di solito tutti i piani di studio sono messi in bella vista nella homepage del relativo corso di laurea.

    “InDeCISo”, senza offesa, tanto per cominciare ti consiglio di smettere di scrivere con la ‘k’ fa tanto bimbominKia è poco manager.

    Cari ragazzi, ma dico chi ve lo fa fare di studiare ingegneria, economia e quant’altro? Ma lo sapete, ad esempio, quanto guadagna un qualsiasi medico?
    In particolare oggigiorno non conviene più fare ingegneria dato che in Italia le aziende chiudono e delocalizzano e scarseggia il lavoro qualificato, le retribuzioni sono in picchiata, la concorrenza professionale si fa sempre più dura e la professione dell’ingegnere non è tutelata dalla legge tanto che periti, geometri etc… sono spesso più considerati degli stessi ingegneri che sputano sangue e si prendono tutte le responsabilità civili e penali e ovviamente andrà sempre peggio!!!

    Ma poi se volete fare i manager superpagati non è meglio la professione dell’avvocato o iscriversi ad un partito in vista di una futura carriera politica, dato che si vedono avvocati e politici addirittura a capo di banche e industrie tanto importanti che è inutile fare i nomi, ma poi per fare il manager di azienda io sapevo occorressero le “spintarelle” mica la laurea.
    In sintesi, cari ragazzi, lasciate perdere, se potete, l’università italiana e l’Italia e andate a studiare all’estero, fatevi un giretto all’estero e non tornate mai più qui. allora forse un futuro lo avrete…

  290. 290

    Per diventare manager ti viene richiesto di laurearti velocemente con il massimo dei voti, e poi avere un curriculum di altri studi oltre la laurea,non importa il tipo di laurea l’ importante è aver finito nel migliore dei modi, conta più il risultato che il tipo di laurea, se prendi ingegneria rischi che ti mettano voti bassi o di uscire fuori corso il che significa che dopo potrai scordarti di fare carriera, la carriera è compromessa.
    Io ti consiglierei economia aziendale in qualche Università che ti garantisca un buon servizio di placement, purtroppo in Italia sono poche e sono al nord.
    Meglio se hai la possibilità di fare qualche Università straniera per diventare manager.Comunque se vuoi fare il manager ti consiglio di incominciare a guardare verso l’ estero, In Italia secondo me gli studi manageriali non sono sviluppati come si deve,sono fatti all’ italiana come ogni cosa, certo qualcuno è meglio di altri ma comunque sono dell’ idea che in questo campo sia meglio l’ estero.
    Poi ormai comunque sono dell’ idea che convenga prendere una laurea più facile possibile e laurearsi prima che possibile invece di andare a dare l’ anima nelle Università.Poi appunto si impara ciò che serve sul mondo del lavoro, questo se si parla di lavori dove non siano richieste lauree specifiche, perchè ovvio per fare il medico bisogna fare medicina, per progettare case devi fare ingegneria civile, ma per fare lavori aperti a tutti meglio fare lauree generiche e facili.

  291. 291

    @Leonida: hai perfettamente ragione quando scrivi che questo è un mondo di spintarelle e anche quando dici che la nostra è un’università “all’italiana”, ma io francamente non sopporto frasi come: “il medico sì che prende dei soldi” o “è meglio scappare da qui e fare carriera all’estero e non tornare mai più”, e questo per vari motivi:

    A-Il medico prenderà anche più soldi, ma dieci anni di studi e una vita passata in ospedali o centri specializzati non ti ripagano con un super stipendio se dietro non c’è anche e soprattutto la PASSIONE per quel mestiere, i soldi per quel che mi riguarda non possono essere il metro di giudizio per una scelta che condizionerà la tua vita(la scelta universitaria). Poi questa chiaramente è una mia opinione.

    B-Prendersi sù e andare a studiare all’estero di per se è una scelta che ci può stare, ma dubito fortemente che ESTERO=SOLDI,FELICITA’,CARRIERA ecc…e poi in paesi come gli USA dove è presente un forte senso meritocratico la strada non è certo in discesa rispetto all’Italia soprattutto riguardo alla concorrenza. Poi è scontato che l’esperienza fatta all’estero è fondamentale ma piuttosto che non tornare mai più io preferirei riportare in Italia quello che di buono c’è nel mondo e “diffonderlo” (nei limiti del possibile).

    C-Un geometra o perito come hai detto bene te non si assume delle RESPONSABILITA’ come gli ingegneri, ma io credo che sia proprio il fatto di potersi assumere responsabilità che nobilita e rende fiero un ingegnere (chiaramente parlo di ingegneri con un briciolo di cervello, non sono tutti uguali)
    Farsi il culo tutta la vita forse ti porta a raggiungere delle soddisfazioni,ma arrivare a cazzeggiare anche nei posti alti del potere dopo una bella spintarella..beh Lapo Elkan docet.

  292. 292

    Ciao, mi sono appassionato a leggere queste discussioni….Intanto vorrei chiedere una cosa…perchè quando si parla di ingegneri gestionali deve arrivare sempre qualche meccanico ad offendere o a dire che non è una vera laurea in maniera poco costruttiva e dimostrando lui stesso che la sua capacità dialettica è basata su un piedistallo di ignoranza? (sottolineo che non mi sto riferendo a tutti i meccanici, ma sappiamo che gli idioti si annidano in realtà in qualunque facoltà)…

    Inoltre non riesco a capire perchè semplicemente non si accetta il ruolo che si ha…L’ingegnere vero e proprio progetta e l’economo gestisce le risorse finanziare questo non lo nego. Ma è proprio questa tendenza a lavorare ad isole che ha portato non pochi problemi all’industria occidentale (l’ottimo locale è diverso da quello globale). Ed ecco che la figura dell’ingegnere gestionale si è andata a creare in mezzo alle altre, una figura che, secondo quanto mi è stato detto, è un pò la catena tra gli specialisti dei singoli settori. E’ vero, non potrà sapere tutto di meccanica, informatica ed economia (servirebbero 15 anni di studio) e dovrà sempre appoggiarsi a chi sarà in grado di supportarlo in quelle carenze o cercare di sopperirle in maniera autonoma con ulteriori studi (d’altronde diciamoci la verità, nessuno finisce di studiare a 25 anni se non vuole essere cacciato dopo 3) lì dove gli sia necessario, ma sarà anche colui che aiuterà i vari reparti a lavorare per lo scopo comune (il profitto se vogliamo essere meno teorici). La tendenza dovrebbe essere quella di collaborare, non litigare su chi ne sa di più. Ed ecco spiegato perchè il gestionale non sa cose tecniche specifiche che gli altri ingegneri sanno: per le sue mansioni, non sono necessarie!! Il gestionale deve assolutamente conoscere le basi dell’ingegneria per poter capire ciò che dovrà richiedere al tecnico o ciò che il tecnico tenterà di spiegargli, ma nulla di più. Per cui tanto i gestionali non dovrebbero cimentarsi nella progettazione (a meno che nn siano parte di un gruppo in cui la parte tecnica sia assegnata a chi di dovere) tanto i meccanici non dovrebbero adirarsi perchè i gestionali non sanno tutte le nozioni di dimensionamento che loro conoscono => Sveglia, altrimenti non sarebbero 2 facoltà diverse!!!!

    Vorrei inoltre chiedere perchè nella discussione ho letto che se non ti laurei in fretta in ing gestionale sei fuori mercato. Perchè? Nelle altre facoltà la cosa è diversa per caso? No, ditemelo, perchè nonostante le credenze popolari, mi sto facendo un mazzo così (per usare un eufemismo) per finire la mia laurea magistrale di secondo livello in ingegneria gestionale entro i miei 24 anni e se ne esiste una dove non c’è problema a finire in 7 anni mi iscrivo subito.

    Detto questo vorrei sottolineare un ultimo aspetto che spesso viene dimenticato : il gestionale è anche l’unica figura a conoscere gli approcci produttivi di tipo Lean, jit, le tecniche come lo shojinka, il kanban, il jidoka o le filosofie come il kaizen e le 6 sigma, conoscenze in cui l’intera realtà produttiva occidentale dimostra molte carenze (molte volte considerandole inutili, senza sapere di cosa si trattino in realtà). Ne è stato una dimostrazione il predominio orientale degli anni 90, che ha scosso un pò tutta la realtà produttiva da questo torpore e che sta aumentando sempre di più la richiesta di figure che siano in grado di far interiorizzare all’area gestionale questi concetti.

    Da non dimenticare poi la grande importanza che i gestionali possono occupare in molte aziende di consulenza, quali per esempio quelle volte al mondo dei sistemi informativi. L’informatico, infatti, ha enormi conoscenze dal punto di vista di della programmazione di database, datawarehouse e applicativi generici, ma è limitato dal punto di vista reale del problema (quali sono le informazioni importanti per un controllo di gestione? Come è meglio gestire questa query per la produzione?Cosa potrebbe servire all’ufficio qualità? ecc..). Ed ecco che ancora una volta la figura del gestionale si integra con un’altra per creare un Team di lavoro completo.

    Per cui a tutte le persone che non fanno altro che lamentarsi delle altre facoltà vorrei solo dire che si può studiare anche per 50 anni, ma non si sarà mai poliedrici come un gruppo di lavoro completo di figure specializzate nei diversi ambiti e la base di ogni gruppo è la comunicazione e la condivisione. Per cui ad ognuno il proprio mestiere………

  293. 293

    Salve ragazzi,volevo chiedere qualche informazione in merito alle BORSE DI STUDIO.
    Io frequento il 3 anno di Ingegneria Gestionale, esiste la possibilità di vincere borse di studio per la magistrale?
    per lo meno vorrei sapere se esiste questa possibilità, poi da lì a vincerla chiaramente ne passa di acqua..
    Però sapevo che grazie ad AlmaLaurea ti propongono questo tipo di cose(magari un anno negli USA non so..) se esci dalla triennale con un voto piuttosto alto..chi sa qualcosa aggiorni pure, grazie a tutti!

  294. 294

    Salve ragazzi.
    Io studio ingegneria gestionale, ma vorrei terminare i miei studi all’ estero, sarei orientata verso Londra, però ho un problema:
    nelle facoltà di ingegneria inglesi in generale trovo tutti gli indirizzi di ingegneria italiani ma non riesco a trovare l’ indirizzo che corrisponde all’ ingegneria gestionale italiano. Forse sono io a non essere capace a farlo. Mi sapreste dire a cosa corrisponde nei percorsi inglesi? e magari anche tedeschi e francesi? grazie

  295. 295

    Buonasera a tutti,
    vi espongo il mio dubbio:

    sto frequentando il secondo anno di ingegneria gestionale a reggio emilia e alla fine di quest’anno devo scegliere uno tra questi due percorsi: ICT o PRODUZIONE.
    Io devo dire che in quanto a interesse non ho particolari preferenze fra uno e l’altro, penso di potermi esprimere abbastanza bene in entrambi i settori.
    La laurea sarà per entrambi in ingegneria gestionale, ma cambieranno un tot di esami specialmente alla specialistica.

    A questo punto la domanda è, considerando l’aspetto lavorativo in senso lato (tenete presente che abito a reggio emilia e mi piacerebbe lavorare vicino a casa, poi non si sa mai, ma può essere rilevante come dato), in quale settore pensate sia meglio investire al momento?
    E inoltre se riuscite magari a darmi una spiegazione più accurata di cosa potrei affrontare scegliendo un percorso invece che l’altro, presupponendo che non si può sapere cosa si andrà a fare esattamente.

    Per un approfondimento vi posto i link ai manifesti degli studi dei due differenti percorsi:

    Terzo anno(i primi due sono identici) ICT
    http://www.esse3.casa.unimore.it/OffertaDidatticaPDSORD.do;jsessionid=9630B980B5E101F30151B11312B90FDE.jvm_unimore_esse3web04?cds_id=10305&aa_ord_id=2009&pds_id=10000

    Terzo anno(i primi due sono identici) PRODUZIONE
    http://www.esse3.casa.unimore.it/OffertaDidatticaPDSORD.do;jsessionid=9630B980B5E101F30151B11312B90FDE.jvm_unimore_esse3web04?cds_id=10305&aa_ord_id=2009&pds_id=10001

    Specialistica ICT
    http://www.esse3.casa.unimore.it/OffertaDidatticaPDSORD.do;jsessionid=3081525FB7BD94CA0C2DC6518620C374.jvm_unimore_esse3web04?cds_id=10307&aa_ord_id=2009&pds_id=10000

    Specialistica PRODUZIONE
    http://www.esse3.casa.unimore.it/OffertaDidatticaPDSORD.do;jsessionid=3081525FB7BD94CA0C2DC6518620C374.jvm_unimore_esse3web04?cds_id=10307&aa_ord_id=2009&pds_id=10001

    Vi ringrazio calorosamente, dei consigli da chi è più informato di me sul mondo del lavoro mi saranno molto utili in questa scelta, grazie mille Matteo.

  296. 296

    In altri termini se scegliessi PRODUZIONE entrerei nella classe delle lauree in ingegneria industriale mentre se scegliessi ICT entrerei nella classe delle lauree in ingegneria dell’informazione.

    E’ solo una puntualizzazione.

    Saluti, Matteo.

  297. 297

    Davide oramai è passatao piu di un anno da quando hai scritto questo articolo,perché non ci dici un po che fine hai fatto??? e le varie impressioni che hai avuto sul lavoro…raccontaci un pòòòòòò

  298. 298

    Ciao a tutti….capitato qui dentro per caso visto che stavo ravanando per cercare Ingegneria Gestionale on-line con qualche università (a 48 anni e con famiglia è difficile riprendere un corso regolare).
    La mia situazione è molto diversa da quanto sopra scritto, ma si riassume in poco. Diplomato come Perito Chimico, ho fatto l’operaio conserviero e poi 12 anni di Controllo Qualità in una Farmaceutica. Nella stessa azienda ho poi fatto 12 anni in Logistica (export e import) occupandomi di progetti anche a livello internazionale (2 anni in UK). Da 2 anni sono in Informatica sempre nella medesima azienda. Ho un buon livello (A2 del CCNL Chimici), un capo in Spagna ed un ruolo aziendale di Project Manager per il sud-est europa. Completo il quadretto con una RAL di 50’000 € (che comunque a parer mio è poca, ma essendo sempre rimasto nella stessa azienda mi sono bruciato le possibilità di contrattare tipiche del cambio di azienda).
    La mia ricerca era tesa a dare “un pezzo di carta” alla mia professionalità acquisita sul campo: in Italia vale SOLO la laurea e non l’esperienza acquisita (come invece è in tutto il resto del mondo) e quindi io comunque rimango solo un Perito Chimico per gli Head Hunters (Sigh!). Dai post sopra capisco che forse è meglio che io cerchi un’altra facoltà. Avete qualche suggerimento per me?

  299. 299

    Bhe scusa….ma se hai lavorato 12 anni in logistica, e se questo è il campo di cui ti occupi ingegneria gestionale è l’unica che lo tratta in maniera seria….tant’è che ho fatto 3 esami di logistica…poi se adesso ti stai buttando nell’informatica c’è ingegneria informatica oppure ingegneria gestionale delle comunicazioni…
    Però non fermarti a quello che dicono le voci di corridoio…la serietà della laurea in ingegneria gestionale dipende sia dall’università che scegli, sia da come tu stesso l’affronti…per farti un esempio nella mia sede ci sono 2 curriculum, che risultano entrambi sotto la gestionale, ma il livello di preparazione e di difficoltà che danno non è neanche comparabile…Poi queste voci dell’ingegneri delle caramelle sono solo quello che sono: voci.. Ho sentito un sacco di gente parlar male di gestionale senza nemmeno sapere cosa fosse in realtà…Poi calcola che con le nuove riforme le triennali di qualunque ingegneria adesso sono state tutte rese uguali…quindi che tu scelga meccanica, informatica, gestionale, almeno il 90% degli esami dei primi tre anni saranno gli stessi….guardati i piani di studi per farti un’idea…
    E comunque, tanto per dirne una, un neolaureato della specialistica del mio corso ora lavora alla Illy, avendo rifiutato un offerta della Luxottica…quindi ti ripeto, dipende solo dalla serietà dell’università e dalla serietà della persona che ti parla….

  300. 300

    Ciao Sergio,
    potresti certificarti come Project Manager Professional (PMP) attraverso un esame rilasciato dal PMI (Project Management Institute) molto riconosciuto in Sud America, USA e Canada, oppure certificarti Prince2, riconociuto in ambito europeo insieme alle certificazioni IPMA.
    In Bocca al lupo.
    Salvatore

  301. 301

    90% degli esami uguali?? Che? Senza contare che poi alcuni esami hanno lo stesso nome ma di fatto si fan cose decisamente diverse..giusto i primissimi sono piu o meno la stessa cosa.

  302. 302

    Ciao Salvatore,
    riesci a mandarmi qualche dettaglio? Sembra tu mi stia dicendo che non vale la pena x me iscrivermi a Ing.Gestionale online e che invece è meglio una certificazione in Prj Mgmt?
    Grazie

  303. 303

    Sav, parlo della triennale post-riforma…è stata pensata apposta per permettere il cambio a metà percorso tra le varie ingegnerie…Ad ogni modo scienze delle costruzioni, fisica tecnica, analisi 1 e 2, informatica di base, fisica, elettrotecnica, chimica, calcolo, geometria, disegno tecnico industriale, inglese, sistemi energetici, scienze dei materiali, tecnologia meccanica, economia per l’ingegneria, fondamenti di automatica gli ho fatti e sono un pre-riforma…per i programmi poi non è vero che si fanno cose diverse.. Molti dei professori che mi hanno fatto queste materie sono gli stessi del corso di Meccanica…La realtà è invece che ogni professore di qualunque università fa un programma diverso da quello che fa un qualsiasi altro suo collega…e questo è un grandissimo problema delle università Italiane che non standardizzano corsi e programmi….Comunque per confermarti quello che dico, la triennale di gestionale di Padova, permette di iscriversi alla specialistica di Meccanica con il recupero di soli 6 crediti (un esame)…

  304. 304

    Si e’ vero anche da noi e’ piu’ o meno la stessa cosa, ma in realta’ non e’ una cosa positiva almeno per ingegneri. Prendi per esempio analisi, disegno, meccanica razionale (tre a caso molto comuni). Ad ing. Civile le fai in un modo perche ti serve un determinato grado di conosxenza, senza contare che nvece disegno cambia proprio se non forse per un po’ di geometria descrittiva. Inoltre il tutto si basa sulla possibilita’ di cambiare corso, ma come fai se praticamente non stai provando davvero tuo corso? Io per esempio che non rientro nella riforma dal primo.esame di disegno ho capito a che tipo di studi arei andato incontro, ma questo perche’ il corso er strutturato per ing. Civile. Per assurdo anche analisi, anche se medesimi argomenti, il modo in cui vengono affrontati e’ diverso. Per dare analisi io e altri miei colleghi (di corsi diversi) ci siam fatti il mazzo perche giustamente, se i futuri conti dovranno tener su delle case o macchine, e’ chiaro che analisi va saputa, e bene. In altri corsi, come ho visto in biomedica, gestionale, cinema e altre, faceva ridere questo esame. Non dico che siano corsi semici, ma chiaramente dovendo fare cose diversevengono preparati in modo diverso.

    Adesso vedo dei poveretti che si ritrovano in corsi assurdi per quel che gli serve e altri che in avanti dovranno riprendere a studiare certe.cose perche passano l’esame facilmente e quindi non studiano bene bene (a partepochi chiaramente).

    Comunque si, adesso ci sono piu’ esami in comue hai ragione, il che mi sembra un po’ assurdo i primi esami dicono siano ‘la base’, ma ti assicuro che il mio esame di geometria, geologia etc…altro che base (di questo te ne sarai reso conto anche tu :-) )

  305. 305

    Ps. Scusami per il tono dell’altro messaggio, l’ho scritto un po’ di fretta, non volevo essere scortese :-)

  306. 306

    Tranquillo, però, purtroppo ti devo contraddire…come ti dicevo dipende non dal corso, ma dai professori… Ad esempio per me Analisi (prendo questa,ma nella mia esperienza non è l’unica) non sarebbe un esame Base della mia specializzazione, ma mi sono ritrovato a farlo con il prof che attualmente tiene lo stesso corso per la facoltà di Meccanica e di Matematica. Per cui il risultato è stato che il corso è durato il doppio di quello che doveva (parlo di ore) e l’esame tra provette per lo scritto ed orale su tutti i teoremi spiegati in classe è stato un massacro…Ora l’anno scorso il contratto di quel professore per il nostro corso è scaduto, e le persone che si sono ritrovate a farlo ora, si sono beccate un prof che fa uno scritto semplicissimo ed un orale sui soli 22 teoremi principali…So anche, come dici tu, che alla gestionale di Udine Analisi è fatta a crocette e anche io lo trovo assurdo e ho amici che sono stati costretti a ristudiarsi da soli la materia…
    Questi sono i fatti che molto spesso mettono in ridicolo alcune facoltà, ma il problema sta tutto in una mancata standardizzazione e controllo dall’alto, che lascia, invece, piena libertà ai professori di decidere TUTTO sul loro corso…
    E’ vero come dici tu che in teoria questa non sarebbe una materia per me fondamentale, però è sbagliato l’approccio con cui tutto il sistema è organizzato…Secondo me dovrebbero fare una sola unica triennale di ingegneria comune, che dia basi su tutti i campi e che permetta alle persone di potersi meritare il titolo di Ingegneri, e solo nei successivi due anni dividere i corsi per specializzare le persone nei vari settori…In verità questa sarebbe anche la linea di pensiero della nuova organizzazione di esami…Il problema è che come dici tu, ci sono personaggi che spiegano la stessa materia in modi completamente diversi ai due corsi, non capendo che così facendo denigrano solamente la validità della laurea…Infatti non dico che mi sia andato tutto bene…Il mio fisica base ammetto che è stata una vera farsa….

  307. 307

    ciao a tutti! non ho letto tutti i vostri commenti ma solo una parte perchè sono infiniti!
    sono al 3 anno di ingegneria gestionale presso l’università di bergamo, penso che mi laurerò (spero) verso settembre-dicembre..
    volevo sapere secondo le vostre opinioni com’è considerata questa università..
    vi posto il piano di studi della triennale per una migliore valutazione

    http://wwwdata.unibg.it/dati/bacheca/624/43061.pdf

    e se volete dare una sbirciata anche alla specializzazione, che penso (voci che girano) si internazionalizzerà dal prossimo anno:

    http://wwwdata.unibg.it/dati/bacheca/812/43151.pdf

    se potesse darmi una valutazione oggettiva del programma di studi ve ne sarei molto grato

    by:
    uno scemo che ha scelto ingegeria gestionale ( e ne è ancora convinto visto che son passato da meccanica a gestionale..non ero affascinato dalla meccanica, anche se voglio saperne qualcosa in materia, o almeno avere un’infarinatura generale) e che si preoccupa del proprio futuro

  308. 308

    Come corso triennale non mi sembra male anche se magari manca un corso di sistemi informativi (“database e gestione dati fatta + specificatamente”)….ottimo comunque che ti abbiano fatto statistica… Per quanto riguarda la magistrale, dipende da te…Nel senso che vedo che sarebbe strapiena di economia e finanza, però completamente priva di materie tecniche…Questa è una scelta che dipende da ateneo ad ateneo…alcuni si concentrano su economia, altri su materie informatico-informative e altri ancora lasciano grande spazio a materie meccaniche…Si chiama sempre Ingegneria gestionale, ma ogni Uni fa quello che vuole….

  309. 309

    ho appena scritto a un mio professore che mi ha riferito che a partire dal prossimo anno la specialistica avrà un indirizzo internazionale (management engineering) con tutti i corsi in lingua inglese,
    qua il programma http://www.mastersportal.eu/students/browse/programme/22263/management-engineering.html

    non so se è una buona scelta (programma ancora approssimativo)
    pero’ mi sembra una grande opportunità..dal momento che voglio andare a lavorare all’estero..
    come la pensate? ci sarebbero vantaggi rispetto a quella normale?

  310. 310

    Ottima! Farla in Inglese è sicuramente la scelta migliore che puoi fare. Anche da me il prossimo anno parte una double degree in collaborazione con un Università tedesca che ti permette di prendere in 2 anni sia il titolo magistrale in Italia, sia la laurea specialistica in Germania…in pratica fai un anno qui e un anno in Germania….se solo le avessero fatte partire quest’anno ste cose….

  311. 311

    Nessuno per ha rilevato una questione. So che potrebbe infastidire messa gi diretta cos, per da ing non voglio polemizzare ma analizzare.
    La mia esperienza in aziende di medie-grandi dimensioni, mi ha portato a contatto con laureati di varie discipline: architetti ed ingegneri V.O. e ingegneri N.O. laureati nei vari indirizzi.
    Architetti per ci che riguardava la progettazione degli immobili e dei relativi interni e spazi commerciali. Mi spiace doverlo rilevare ma qui comandano loro, se mettete fianco a fianco architetti ed ingegneri ITALIANI, con pari esperienza, non c’ paragone. Se dovete partire da zero e concepire un oggetto architettonico per poi trasformarlo in un progetto funzionale e ANCHE esteticamente bello, non vi rivolgete ad un ingegnere. Fanno scatole. Non il loro mestiere. In tutto il mondo la progettazione architettonica la fanno gli architetti, POI vengono gli ingegneri per la cantierizzazione. Quando l’ingegnere “vuol fare l’architetto” (anche se ingegneria edile-architettura) entra in un campo dove non ha i mezzi per muoversi.
    Questa la mia esperienza diretta. E’ come parlare di economia con un dentista o di giurisprudenza con un farmacista.
    Gli architetti hanno una formazione progettuale (parlo ad esempio quelli del Politecnico di Milano) estremamente pi completa. Come all’estero, la progettazione architettonica degli edifici, -vale a dire tutto tranne le specifiche consulenze strutturali ed impiantistiche, che sono una parte importante ma subordinata all’architettonico, al progetto vero e proprio- deve essere affidata ad architetti. Loro, comunque ci se la racconti tra noi ingegneri anche gi da studenti, hanno una visione assolutamente pi plastica e completa della progettazione. In pratica, SANNO e capiscono prima di noi, quali sono i loro limiti e la differenza tra la progettazione (che l’architettura) e le cosulenze specialistiche su strutture ed impianti (che non attengono all’architettura se non di conseguenza, MAI viceversa). Noi ingegneri, per quel caos normativo e di prassi storica (dove tutti fanno pi o meno tutto, inclusi geometri e periti che fanno gli ingegneri, a volte…), e per quell’arroganza -assolutamente dannosa- che ci inculcano gi dall’universit con quella “supremazia” dell’ingegnere che non si capisce cosa sia, visto che io ho colleghi laureati in altre discipline con cui non riesco a volte neanche a comunicare, come se parlassimo tra sordi, gi da studenti ci mettiamo in testa di “sapere tutto”. Poi andiamo a lavorare freschi di laurea, e ci rendiamo conto che non assolutamente cos. E che a volte colleghi NON laureati in ingegneria, imparano sul lavoro a fare le stesse identiche cose che facciamo noi. Serve umilt.
    Questo sugli architetti e ingegneri V.O. che operano nella progettazione.
    Sugli ingegneri che operano nell’area logistico-gestionale, ma anche controllo, acqisti, ecc., c’ di tutto.
    Una cosa da rilevare per che una cosa che molti ingegneri sanno e sussurrano, ma non dicono mai apertamente, che tanti scelgono ingegneria gestionale perch risaputamente pi “abbordabile”.
    Non mi aspetto che tutti convengano, anzi. Per osservate l’enorme “stacco” che c’ tra chi cerca info sulla facolt gestionale e chi poi ne esce. Prima dicono apertamente: dove vado? com’ camerino? vero che questa o quella facolt meno tosta? vero che l quegli esami si passano pi velocemente?
    Se siamo onesti, vediamo che cos. Sono gomito a gomito con gestionali che parlano di materie di cui non conoscono l’ABC… a volte anche la matematica. Il problema che in Italia, a differenza di altri paesi, ormai l’ing non si nega a nessuno.
    E ci si ritrova davanti ad ingegneri (spesso V.O.) con una preparazione di base fortissima, che davvero lascia sbalordita. Come alla sedia di fianco ingegneri che pare la laurea l’abbiano trovata sotto l’albero di Natale.
    In conclusione, secondo me, per la mia esperienza diretta con ingegneri e architetti, ritengo che alcune figure ben definite siano preparatissime e utili.
    Il proliferare invece di “ingegnerie” di tutti i tipi oltre quelle 4-5 “classiche” (manca solo l’ingegneria della palla rotonda), non fa altro che dequalificare un p tutti noi.
    Il fatto che i gestionali trovino cos facilmente impiego (si dice, le statistiche delle universit NON sono attendibili, e l’ISTAT si basa molto su quelle se non erro), dipende anche dal fatto che non sono richieste competenze specifiche.
    Cio, senza offesa, un gestionale oggi corrisponde pi o meno al vecchio impiegato di livello. Dove lo metti sta. Serve nell’ufficio acquisti? ci metto un gestionale. Serve al personale? ci metto un gestionale.
    E’ un p la laurea indefinita, che suona bene con l’ing davanti. Ho parlato anche con selezionatori, e vi assicuro che in Italia difficilissimo che una piccola o grande azienda vada a verificare e valutare con precisione le attitudini dei candidati.
    Spesso sono gli stessi selezionatori che provengono da tutt’altro settore, che nulla sanno di personale, che finiscono per motivi meramente di distribuzione interna, ad assumere.
    Tutto ci facilmente verificabile da chi ha esperienze aziendali inglesi, tedesche, nord-europee. Ci sono capi di personale in italia, che non sanno manco cosa vanno a pretendere dai candidati perch non hanno idea n delle loro competenze, n dei settori aziendali per i quali si candidano.

  312. 312

    Ciao ragazzi, io sono un dot. ing. gestionale che sta seguendo una specialistica in logistica presso UNIPD. Innanzitutto vorrei dire che tutte le opinioni quei espresse sono pi o meno condivisibili, ma prima di tutto va sottolineato che l’indirizzo gestionale molto vago e che come gi detto dipende dall’ateneo. Posti il politecnico di Torino e Milano ai vertici per contatti con le aziende devo dirvi che la triennale gest. a Padova corrisponde per il 75/80% alla triennale in meccanica. I primi due anni sono praticamente identici, eguali matematiche, eguali fisiche e costruzioni di macchine, elettrotecnica, fisica tecnica e solite. Di gestione e logistica alla triennale ne ho vista molto poca (qualche stupidaggine di economia applicata all’ing, applicazione org. aziendale, impianti industriali, supply chain). E ahim, sebbene faccia infuriare un meccanico, io mi sento pi ing. che gestionale (passatemi l’ing. anche se non sono iscritto all’albo), e non tanto una questione di competenze, ma il modo di ragionare e di affrontare i problemi che cambia rispetto a qualsiasi altra facolt. Io mi accorgo che a tavola involontariamente controllo le % di Ni-Cr negli acciai dei vassoi, mi guardo in aria per vedere che sistema di condizionamento hanno, butto un occhio alle cerniere delle porte, mi meraviglio delle porte scorrevoli e di qualsiasi cosa utilizzi degli ingranaggi e SI penso anche a che sistema di riordino dei magazzini possa avere Media World. Essere ing. secondo me questo: un approccio mentale, poi viene tutto il resto. Sicuramente agli ing. gestionali mancano le competenze specifiche, ma semplicemente perch non gli sono richieste. Un ing. gest. sta tra l’ing progettista e il marketing: il progettista mi realizzer sempre la miglior macchina possibile, il marketing vorr la macchina meno costosa, il gestionale deve saper dire al marketing se certi componenti sono irrinunciabili e contemporaneamente valutare con il meccanico se vale la pena costruire una macchina perfetta ma non vendibile. E questo solo uno dei suoi ruoli. Ora che sono alla specialistica della magistrale non crediate che stia facendo solo logistica, sto imparando il funzionamento di tutti i possibili sistemi di condizionamento e all’esame mi richiedono valutazioni economiche sull’acquisto di macchine termiche che prima devono essere dimensionate sulla base delle conoscenze approfondite di macchine e fisica tecnica (altrimenti non saprei come sfruttare al meglio un compressore il cui raffreddamento mi alimenta un circuito di recupero termico). Certo contemporaneamente studio la gestione delle scorte e il layout degli impianti, ma essendo argomenti nuovi (10-15 anni) non prevedono montagne di th certa e sicura, ma prevedono mille variabili e continue evoluzioni che proprio il gestionale deve saper cogliere e mixare. In ogni caso una figura nuova, che sta esplorando il mercato, come in passato lo sono stati gli ing. meccanici, civili, aereospaziali e cosi via. La societ evolve, e ha bisogno di figure sempre diverse perch i bisogni sono diversi, inutile rimanere aggrappati al passato. Anche perch ci sar sempre bisogno del meccanico perch altrimenti il gest. non saprebbe come fare, e viceversa, perch il gest. ragiona diversamente da un meccanico. Ripeto, non una mera questione di competenze, sono modi diversi di affrontare i problemi.

  313. 313

    Secondo me ci sono molti luoghi comuni da sfatare. Questa storia dell’approccio dell’ingegnere che sarebbe diverso da qualsiasi altro innanzitutto. C’è molta spocchia nell’ingegnere italiano secondo me.
    Quando si dice “l’ingegnere ha un approccio diverso da tutti gli altri”, è un modo alquanto banale di dire “l’ingegnere è migliore/più bravo/più tutto di qualsiasi altro”.
    E’ una cavolata. Scusate ma è una cavolata galattica che ci si può raccontare solo se si rimane chiusi in ambienti frequentati solo da ingegneri. L’ingegnere, è e deve essere, per definizione (lo è sempre stato da quando esiste la figura), uno “specialista”. Infatti i bravi ingegneri sono specialisti in qualcosa. Quelli che non sono specialisti in nulla, non servono a nulla. Non come persone, ovvio, ma come ingegneri. Cioè: un meccanico serve in quanto “teoricamente”, massimo esperto in meccanica (non in gestione economica di una impresa meccanica, che è GIA’ tutt’altra cosa). Un nucleare, idem. E così via. Se guardiamo la figura dell’ingegnere “dal di fuori” (per questo sono da ammirare immensamente quelli di noi che posseggono la rara dote della modestia e della conoscenza dei propri limiti oggettivi e non solo teorici), c’è un mondo di altrettanti luoghi comuni, che possono essere ritenuti altrettanto veri. Uno su tutti: la scarsissima flessibilità dell’ingegnere “tipo”.
    E’ verissimo. Far cambiare idea ad un ingegnere, anche se è palesemente illogica e sbagliata, è opera pressochè impossibile. Per l’ingegnere esiste una strada: la sua. Il resto è incapacità, caos, ecc.
    Peccato che poi la stragrande maggioranza delle imprese di successo NON sono governate da ingegneri. Esattamente come i migliori economisti quasi MAI riescono nella finanza pratica (leggasi arricchirsi oppure governare efficacemente macrodinamiche economiche).
    Qualcuno prima ha fatto riferimento al rapporto tra architetti e ingegneri. Quando si comprenderà che il ruolo dell’ingegnere NON E’ quello dell’architetto, ma è un ruolo specialistico e settoriale, allora forse il nostro paese farà un passo avanti verso la modernità.
    Oggi, purtroppo, e lo dico con cognizione di causa, siamo un paese di “finti” ingegneri. Ingegneri che come spesso si sente dire, ritengono di essere “tuttologi”, capaci di tutto, addirittura ci si autodefinisce adattabili!
    Relativamente al settore delle costruzioni, l’Italia è satura di pseudo-ingegneri, affatto preparati, che a 50 anni sono paragonabili ad un bravo ingegnere francese trentenne.
    In Italia, su 100 ingengeri che operano nelle costruzioni, forse una decina sono “capaci”. Nel senso che sono autonomi nella progettazione strutturale-impiantistica e che la fanno con reale capacità tecnica ed autonomia.
    La maggior parte “timbra” e basta. Ripetono per tutta la carriera banali strutture in c.a. ed alla prima richiesta un pò “spinta” da parte di un architetto (che DEVE fare progettazione architettonica, DEVE innovare, DEVE inventare qualcosa di nuovo e ogni tanto sperimentale per non operare terra terra e realizzare brutture come i geometri e gli ing che si danno alla progettazione architettonica), iniziano a smadonnare e a sparare fesserie sulla presunta incapacità degli architetti.
    Ditemi, se siete davvero ingegneri strutturisti, vi è mai capitata la richiesta di un vero architetto progettista, di mettere (favola molto in voga tra i colleghi ing) un pilastro in mezzo ad una stanza con sotto la soletta il nulla?
    A me MAI.
    Dico queste cose perchè chi opera nelle costruzioni, sa bene che la situazione italiana è diventata un assurdo sotto tutti i punti di vista: all’estero gli ingegneri strutturisti e impiantisti, FANNO QUELLO e solo quello. E quindi dopo un pò di anni ci si trova davanti a figure davvero specializzate e capaci.
    In Italia si trovano ingegneri con studi enormi, che fanno di tutto! dalle strutture agli impianti alla progettazione architettonica… fino (così dicono loro) all’interior design! ci rendiamo conto di che mostri abbiamo davanti?
    Sono figure che all’estero FANNO RIDERE.
    Io sono per la dignità della professione dell’ingegnere, che se strutturista faccia quello E BASTA, se impiantista, faccia quello E BASTA.
    Il gestionale, con tutto il rispetto, è un laureato mancato in economia aziendale che ha infarinature vaghe sia rispetto a un ingegnere classico, sia ad un economista classico.
    Io conosco solo gestionali che hanno studiato ingegneria gestionale “per avere il titolo” facendo il percorso di studi in ingegneria “più facile che c’è”.
    La storia di tutto un pò e quindi dopo posso mettere bocca in tutto, è inaccettabile. Perchè troverete che tanti laureati in qualsiasi materia scientifica (anche fisica o matematica pura) potrebbero fare le stesse identiche cose nello stesso identico tempo di un gestionale. Io conosco gestionali che davanti ad una pianta di un impianto di condizionamento complesso, non sapevano la differenza tra condotti blu e condotti rossi…

  314. 314

    Ciao ragazzi, io sono un laureando in ingegneria gestionale e ho già trovato un lavoro per quando finirò la specialistica, per cui non posso che dire un gran bene della mia facoltà :-)

    Ho fatto una specializzazione informatica con una tesi sugli ERP, in particolare quelli di nuova generazione come Panthera di Infracom, che sono un pò la nuova frontiera in questo campo :)
    (ok, non vi sto a parlare di cose che magari non vi interessano… però ci ho lavorato per mesi quindi datemi un pò di soddisfazione!!)

    In ogni caso tutte le ingegnerie sono buone facoltà, così come molte facoltà di economia. Basta solo uscire in pari e con una media alta (sopra il 100 di voto) e se te la giochi bene un lavoro lo trovi. se esci in tanti anni o con una media bassa farai fatica indipendentemente dalla facoltà ;)

    Buona fortuna a tutti!
    Lepre

  315. 315

    Risposta a il commento di ing al commento….”Il gestionale, con tutto il rispetto, è un laureato mancato in economia aziendale che ha infarinature vaghe sia rispetto a un ingegnere classico, sia ad un economista classico.Io conosco solo gestionali che hanno studiato ingegneria gestionale “per avere il titolo” facendo il percorso di studi in ingegneria “più facile che c’è”. [...] Io conosco gestionali che davanti ad una pianta di un impianto di condizionamento complesso, non sapevano la differenza tra condotti blu e condotti rossi…”

    Allora innanzitutto se tu stesso ritieni che nessuno può sapere tutto e non esistono i tuttologi, come ti permetti tu di trarre queste considerazioni in cui sembra che tu sappia perfettamente cosa sia e chi sia un ingegnere gestionale prendendo alcune tue esperienze e generalizzandole a tutte le Università e a tutte le persone laureate in questo campo? Sopratutto come ti permetti di dire che è il percorso “più facile che ci sia”?. Caro mio, persone ignoranti ci sono dappertutto. L’italia non cresce proprio perchè esistono persone come te “sputasentenze” che pensano di sapere come il mondo dovrebbe andare avanti e passano tutto il loro tempo solo a lamentarsi e a denigrare il lavoro delle altre persone. Se davvero pensi di sapere come dovrebbe andare il mondo perchè non fai qualcosa? Fondati una tua azienda o una tua Università no? Tanto hai esposto la tua ricetta del successo….Questo lo posso dire perchè se pensi veramente che un Ingegnere Gestionale sia un laureato mancato in”economia aziendale” o debba saper leggere la pianta di un impianto di condizionamento complesso (detto comunque che la differenza tra tubi blu e rossi la conosco) non hai la minima idea di cosa sia la laurea in Ingegneria Gestionale, per cui prima informati, poi magari parla…

    Riguardo poi alle conoscenze specializzate, un mondo, come lo pensi tu, é un mondo in cui ancora di più ogni persona pensa di sapere tutto del suo campo e non accetta la flessibilità. La conoscenza generale che un ingegnere DEVE avere non ha il fine di renderlo un tuttologo, ma quello di fornirgli mezzi, termini e conoscenze che gli permettano di parlare, discutere e ricercare insieme a un team di lavoro, in cui ogni persona ha la sua specializzazione, ma tutti hanno una base comune che permette l’instaurazione di un dialogo costruttivo. Ad esempio, nel processo di sviluppo di un prodotto spiegami come un ingegnere focalizzato solo alla meccanica, possa trovare un punto di incontro con un designer, se nemmeno conosce il vero significato della parola design?

    Poco tempo fa sono stato ad un convegno di uno dei più importanti imprenditori del nostro paese, non per volumi esorbitanti (circa 30 milioni di fatturato) ma perchè il suo marchio è conosciuto in tutto il mondo. Uno dei punti su cui si è più battuto è proprio quello riferito al fatto che le persone specializzate sono le peggiori perchè sono le prime che tendono a fossilizzarsi e a non vedere il cambiamento.

    Certo, alcuni ingegneri sono proprio come li descrivi tu, ma non è certo questo che è stato insegnato loro all’università. Sono persone, che secondo me, indipendentemente dal percorso che avrebbero scelto, avrebbero ritenuto incapaci tutti al di fuori di loro.
    In contrapposizione ti dico che nel 60% degli esami che ho fatto almeno una paio d’ore di corso sono state spese a ribadire l’importanza del lavoro di gruppo.

    Infine vorrei farti una domanda sulla frase “Peccato che poi la stragrande maggioranza delle imprese di successo NON sono governate da ingegneri.”…Per caso esiste l’università dell’imprenditore dove tutti quelli che escono vanno a dirigere aziende?

  316. 316

    Capisco benissimo che dia fastidio sentirselo dire. E capisco benissimo che qualcuno magari scelga ingegneria gestionale “senza” pensare che sia più facile.
    Però la norma è quella che ho descritto. Perchè le università le ho frequentate da studente e per altri motivi le frequento tutt’oggi (non sono un docente, sia chiaro).
    Ho il polso perchè ti assicuro che da nord a sud, la domanda più frequente che ricevo è: “Dove è più facile?”. Questo già da sè fa cadere ogni discorso.
    Poi ci sono i dati: con i vecchi ordinamenti delle ingegnerie classiche, un buon 50% abbandonava gli studi al primo anno. Questo non certo perchè i docenti erano antipatici…
    In più, e ti ripeto, ho un punto di vista privilegiato, si assiste ad una “furbata” sempre più diffusa. Molti prendono la laurea triennale in università ritenute “facili” (perchè chiunque cerchi notizie sa quali università fanno laureare velocemente e dove certi “fondamentali” si passano scopiazzando per non dire altro…) e così eliminano alla faccia della preparazione e della meritocrazia, tutti gli scogli fondamentali.
    Dopodichè si trasferiscono per la specialistica in facoltà più prestigiose e successivamente sui curriculum riportano solo quella.
    E’ un andazzo incredibilmente diffuso, fidati. Stiamo sfornando furbi e somari a ritmi impressionanti.
    Per quanto riguarda ingegneria gestionale, purtroppo è uno di quei corsi creati dalla mente malata degli italiani.
    Secondo te, esiste un paragone con un titolo di studio straniero? La figura dell’ingegnere “gestionale” (che sarà mai questo nato “dirigente”…) non ha pari al mondo. Se vuoi gestire una azienda, studia economia aziendale.
    Sono lauree create esclusivamente per fini commerciali dalle università, cioè per “vendere” posti e incamerare più iscrizioni.
    L’ingegnere per definizione E’ IL TECNICO per antonomasia, in tutto il mondo. E’ specialista.
    Io con dei gestionali ci parlo. Non conoscono bene la matematica (la conoscono come in quelle facoltà dove si fa un paio di esamini e via) e già questo dovrebbe far cancellare l’ing davanti.
    Non sono specialisti in nessuna tecnica. Non conoscono bene l’economia a livello di chi ha studiato economia. Non conoscono approfonditamente NULLA. E’ la verità. E’ una laurea svuotata di contenuti, che fa dire loro, ignari dell’assurdo del titolo che ottengono: “Noi non dobbiamo sapere bene niente, perchè noi come laureati, nasciamo per gestire gli altri”.
    Non c’è niente di più assurdo di questo. Un incompetente, non potrà mai essere in grado di gestire altri. Ma questo, gli “skills” reali in Italia non li chiede nessuno…
    Io consiglio comunque le lauree “classiche”. Belle toste sì, ma ingegneria non è da ragazzetti che vogliono laurearsi facilmente.
    Le cose bisogna dirle, anche quando non piacciono.

  317. 317

    Guarda Gianluca88, ingegneria gestionale è pacifico,palese, detto da docenti e studenti, evidente dai piani di studi che richiamano materie delle ingegnerie classiche ma poi nei fatti si fanno solo per “cenni” (salvo ECCEZIONI, di singoli docenti o singoli corsi che sono “duri” a prescindere), che è l’ingegneria più facile.
    Ma non è colpa di chi ci si iscrive. Tantissimi studenti chiedono, si informano, ed optano per gestionale perchè non affronterebbero mai elettronica, meccanica, civile/edile, aerospaziale ecc.
    La “colpa” se così si può chiamare, è nel sistema Italia. L’Italia è l’unico paese al mondo, dove sotto il cappello di “ingegnere” (in quanto per l’Italia, paese dove la fanno da padrone gli studi umanistici e la pochezza matematico-scientifica in genere), per motivi puramente “commerciali” (cioè sfilare studenti alle altre facoltà “ricche”, in primis economia ed econ. aziendale) si è creata la figura di “ingegnere gestionale”.
    Che sicuramente ha appeal nello studente perchè pare un superuomo. “Tecnico e Manager” (in un colpo solo!).
    Non ci sono paesi pari al mondo in cui ci sono così tanti ingegneri per abitanti (già questo dimostra l’estrema difficoltà di laurearsi oggi in ingegneria in Italia…).
    Se parlate con un ingegnere tedesco o francese, siete certi che tecnicamente ha un livello altissimo. L’ingegnere italiano assolutamente no.
    Ce ne sono, in un numero così abnorme, molti capaci. MA, ed è assurdo, troverete una marea di ingegneri che non sono assolutamente all’altezza neanche delle competenze minime richieste e date per scontate negli altri paesi europei.
    Ingegneri che progettano strutture che non ne hanno idea e devono richiedere “consulenze” a fisici o ad altri ingegneri, anche se timbrano poi loro. Inconcepibile in qualsiasi altro paese europeo.
    Ed è solo un esempio. Certo non mi aspetto che un gestionale ammetta che la sua è una ingegneria per modo di dire. Ma ormai la proliferazione di facoltà con “l’ing” davanti, sa di ridicolo.
    Un ingegnere è e deve essere un tecnico specialista al massimo livello. Se non lo è, o “è altro” o “un pò e un pò”, significa che è aria fritta.
    Quanti gestioali capiscono di matematica più di -ad esempio- uno che ha studiato economia o statistica???
    Su, lasciamo perdere. Sono ottimi impiegati ricercatissimi dalle aziende. Perchè sono persone poco pretenziose che devono mettersi là ad imparare qualsiasi mestiere gli si prospetta, non potendo fare e NON SAPENDO FARE, niente di specialistico.
    Sono i più ben visti da chi assume, proprio per questo. Ambiziosi, presuntuosi, ma senza pretese. Perchè non sanno bene nè ti economia, nè tantomeno di ingegneria.
    Provate a parlare di matematica con un gestionale. L’ingegneria E’ LA DISCIPLINA TECNICO SCIENTIFICA per definizione. Se gli togliete quella base, diventa nulla.
    Il fatto di essere molto richiesti ha certo un vantaggio concreto ed è importante nella scelta. Ma questo, non c’entra NULLA con le competenze e la preparazione che dà una laurea molto generica e superficiale.
    Più o meno, l’ingegnere gestionale è oggi quello che era il “ragioniere” di una volta per le imprese commerciali. Ben visto perchè si ritenevano persone “inquadrate” che stavano al loro posto, in qualunque posto li mettevi.
    E oggi magari se non rompi e non hai grilli per la testa, hai pure possibilità di diventare manager e fare carriera!

  318. 318

    Il discorso è un altro….ho letto i commenti di un pò tutti, e ritengo che la morale della favola sia che NESSUNA UNIVERSITA’ italiana riesce veramente a formarti e a prepararti per il lavoro e per trovare lavoro. Sono alla fine dei 5 anni di ingegneria di Firenze(non vi dico quale per non essere simpatico/antipatico a nessuno), e sono veramente depresso nel pensare di dovere andare alla deriva per trovare un posto di lavoro, essere messo davanti a un computer e non capire una mazza di quello che effettivamente dovrò fare se non con mesi (forse anni) di pratica. E’ questo il vero problema: mentre noi ingegneri italiani dobbiamo fare esami con sessantenni che ti fanno imparare a memoria 1000 pagine di libro (velo assicuro, io l’ho fatto) e non ti fanno passare perchè quel giorno hanno il giramento, in tutti i paesi europei civilizzati, fanno più di 60 crediti di esperienze in aziende PAGATI (Danimarca). E’ l’università italiana che fa schifo e più saremo costretti a rimanere fermi sull’organizzazione di oggi, più la situazione andrà a peggiorare (oggi ormai veniamo sopraffatti dai laureati indiani e cinesi, che con tutto il rispetto stanno ancora soffrendo la fame!). E’ l’università che non funziona, non l’ingegnere gestionale/meccanico o l’economista. Il consiglio sarebbe di non fare l’università, ma di certo non è una strada oggi percorribile (a meno che tu non voglia lavorare come lo fanno quei poveri immigrati clandestini, senza diritti e sicurezza).
    La mia esperienza mi ha portato a questa (bruttissima) conclusione, e credo che sia veramente triste! Nonostante non abbia avuto problemi a laurearmi in MENO di 3 anni alla triennale e ora dopo 2 anni alla specialistica, ritengo che siano davvero stati 5 anni buttati nel cesso, necessari solo ad avere il FOGLIO di carta, per poter andare a guadagnare 1000 euro senza tutti i giorni rischiare di rimanere schiacciato da un macchinario. Quindi il consiglio è fate quello che più vi piace e vi appassiona, in modo da finire il prima possibile

  319. 319

    Ciao a tutti, sono appena diventato perito elettronico al “Montani” di Fermo e sono indeciso se continuare ancora nel mio ramo intraprendendo ingegneria elettronica oppure iscrivermi alla facoltà di ingegneria gestionale. Quest’indecisione è derivata dal fatto che le mie capacità non sono prevalentemente tecniche ma anche socio-umanistiche essendo appassionato di psicologia, filosofia ecc. Leggendo il commento di chi ha proposto questo dossier ho capito che chi è portato per le materie tecniche ma ha anche interessi che vanno oltre la sfera tecnica, l’ingegneria gestionale è un ottima scelta forse meglio di tante altre. Poi non ho ben capito ancora cosa fa un ingegnere gestionale cioè tutte le varie descrizioni mi sembrano astratte. Forse perchè non riesco ad addentrarmi in un determinato meccanismo di coesione tra capacità metodico-tecniche e la struttura aziendale. Il problem solving non riesco a capire effettivamente cos’è, come si agisce, quali sono le competenze necessarie e come si fa a capire se si è portati o in qualche modo si è appassionati alla funzione/i che svolgerà un ingegnere gestionale. Penso che questa figura sia molto duttile ma vorrei cortesemente una descrizione dettagliata o per lo meno descrivermi le differenze tra questa figura e un ingegnere classico come quello meccanico, elettronico ecc. Vi ringrazio anticipatamente della risposta che mi darete.

  320. 320

    Ciao a tutti, sono al quarto anno di liceo e sto pensando al mio futuro universitario e sono un po’ in ansia.. Frequento un liceo scientifico e in fisica e matematica ho la media del 7.. volevo sapere se questa è una buona media per poter frequentare ingegneria gestionale senza problemi.. poi volevo sapere se io, che non sono per niente un “genio” del computer, posso comunque farcela, con buona volontà, studiando normalmente quello che c’è da studiare per i vari esami, a superare gli esami informatici previsti dalla triennale.. (viene richiesto l’ecdl?) Ringrazio subito moltissimo chi mi potrà dare le risposte che potrebbero tranquillizzarmi definitivamente!!!!!!!!!!

  321. 321

    Cari studenti di ingegneria cui auguro a tutti una bella carriera.
    Chi vi scrive è un ING (nè meccanico nè gestionale) per il quale il tempo dell’università è ormai finito da un po’. Vi dirò delle cose e fatene tesoro. Non perdete tempo in inutili risse da pollaio e campanilismi inutili.
    Leggete ATTENTAMENTE:
    1. RISPETTO E UMILTA’. Se uno ha scelto una facoltà perchè gli piace, agli esami era interessato, ci è andato per accrescere il suo bagaglio culturale, ha sempre studiato e fatto il suo dovere merita RISPETTO. Sia che sia ing. gestionale meccanica scienze politiche o legge. Se uno all’università ci è andato per prendere il pezzo di carta, scambiando l’università per un esamificio, scegliendo ing.gestionale perchè gli dicevano fosse più facile va DISPREZZATO. Questo relativamente alla vostra lite da pollaio gestionale meccanico. Poi rispetto e soprattutto umiltà vi serviranno appena entrerete in un’azienda dove troverete periti che lavorano li da 30 anni preparatissimi.

    2.EVITATE FIGURE DI M…..A. Sapete quanti ing neolaureati vostri colleghi si presentano e non sanno o non ricordano il calore specifico a pressione costante dell’aria e dell’acqua? Queste sono cose che dovete sapere su DUE PIEDI. Questo è il vostro biglietto da visita quando parlate con un tecnico. E questo vale specialmente per voi cari amici ing.MECCANICI. Ma anche per voi gestionali. Siete o non siete ING.? Per non parlare delle UNITA’ DI MISURA. E delle conversioni…si vede gente che non riesce a convertire kWh in kcal. E qua amici miei non parlo solo di gestionali.

    3. FATE UN PERIODO ALL’ESTERO (ERASMUS..). Questo vi valorizza tantissimo il CURRICULUM. Andate in Spagna a Barcellona. Fate le sei di mattina ogni notte. Discoteca e feste. Poi ogni tanto andate a lezione. Svegliarvi alle 2 di pomeriggio per andare a lezione sarà un problema vista le festa della sera prima. Poi fate gli esami. Abituati all’Italia gli esami saranno una passeggiata. Preparate qualche presentazione, studiate al massimo 100 slide. Poi tornate in Italia e i vostri colleghi sono diventati matti per fare macchine a fluido, macchine elettriche, sono alle prese col dimensionamento di una pompa..voi macchine elettriche lo avete fatto in Spagna tra un party e l’altro facendo qualche presentazione..
    Poi in sede di colloquio dite che avete studiato in Spagna che avete imparato la lingua, raccontate che vivevate da soli, che lavoravate in team. Magare non sapete cosa voglia dire il termine impedenza. O ignorate cosa sia un giunto saldato. Però siete stati all’estero e valete 100 volte di più di uno che è rimasto all’unversità in Italia a studiare ore e ore e ore e ore. Voi amici allievi ingegneri credete che ad un colloquio magari in ferrari vi chiedano la struttura molecolare dell’alluminio? O il diagramma di Wohler? O che sappiate usare ansys? Niente di tutto ciò.

    Ora mi rivolgo a chi frequenta GESTIONALE e pongo delle domande.
    Il sig.ing in qualche punto credo dica cose molto molto sensate, altre volte meno.
    Quello che chiedo, essendomi informato e avendo visto negli atenei come il numero di iscritti a questa facoltà sia NETTAMENTE MAGGIORE che alle altre ingegnerie, è:
    1. Perchè nei diversi atenei i piani di studi cambiano radicalmente? Si passa da chi approfondisce bene materiali ed energia a chi approfondisce ICT a chi fa un sacco di economia e finanza?
    2. Non è che è vero che in ogni posto state? O che vi iscriviate solo perchè volete il prefisso ing? Lo scrivo perche io vedo che molti ing.gestionali vanno a lavorare nel marketing. Ma come nel MARKETING. Studiate ingegneria, fate esami di matematica e fisica per poi finire nel marketing? Ma non vi sentite deleggitimati? Nel marketing ci va un onesto laureato in marketing o in economia. Non un ingegnere. Allora se volete lavorare nel marketing perchè fare ingegneria? Il marketing scusate se lo dico ma con l’ingegneria non ha nulla a che vedere. Perchè infarcire la specialistica di esami di economia e finanza? Perchè allora non fare direttamente una specialistica in economia?
    Mi sembra strano vedere ingegneri gestionali che fanno i revisori interni. Ma come i revisori interni. Quello lo han sempre fatto gli economisti. Riflettete.
    Come vedete io pongo la questione da un punto di vista lavorativo non meramente accademico.
    Ricordate amici ingegneri gestionali che una base tecnica è FONDAMENTALE. Sempre che vogliate fare gli ingegneri e non un lavoro da economista.

  322. 322

    cosa ne pensate del corso di ingegneria gestionale a firenze??

  323. 323

    ragazzi mi presento, mi mancano tre materie per laurearmi alla triennale di gest a palermo e volevo sapere opinioni sull’ingegneria gestionale del POLITO perche è li che vorrei fare la specialistica?
    ritornando ai discorsi precedentemnte fatti io credo che l’ingegnere gest non sia secondo a nessuno l’importante è come si affrontano gli studi, se si acquisisce una certa forma mentis poi il mondo del lavoro è tutta un altra storia quindi non vi bloccate troppo sull’indirizzo da scegliere ma piuttosto su cio che volete fare e dove potete dare il massimo

  324. 324

    @Alex

    Il politencico di Torino e’ eccellente e anche ben piazzato a livello internazionale (nei ranking mondiali per ingegneria sta al centesimo posto, che a livello mondiale non e’ affatto male), tra l’altro adesso sta lavorando in stretta collaborazione con il politecnico di Milano che e’ messo ancora meglio (63esimo a livello mondiale).

    Se hai un motivo specifico per spostarti proprio a Torino da Palermo direi che va benissimo, se invece spostarti in un posto o un altro per te non cambia credo che l’unico motivo per scegliere torino invece che milano e’ che li la vita (affitto, eccetera) costa sicuramente meno.

    Se invece non hai problemi dal punto di vista economico il mio consiglio e’ uno solo: ESTERO. Non perche’ il giardino del vicino e’ piu’ verde, solo perche’ spostandosi vedi culture diverse, modi diversi di pensare, lavorare e studiare (se tu fossi tedesco o francese ti consiglierei tranquillamente il politecnico di milano o torni invece che restare dove sei).

    Ciao,

    A.

  325. 325

    Io sto facendo la triennale di Gestionale a Torino e posso dirti che come ateneo è ottimo, sotto molti aspetti.
    Attento però sono molto rigorosi(forse più di milano) la specialistica ha uno sbarramento, devi avere una determinata media per poterti iscrivere, ma immagino lo avrai gia letto.
    In ogni caso la specialistica al polito è una sorta di full-immersion nell’economia….a differenza di altre università italiane, qui l’economia c’è ed è molta; questo perchè alla triennale si preferisce formare lo studente sulle materie prettamente ingegneristiche/logistiche/informatiche (dipende dall’indirizzo).
    Non so se sia possibile, ma fino a qualche anno fa si poteva optare per una specialistica di 3 anni e passare 2 anni a Londra (Business school) poi tornare in italia e prendere il doppio titolo di laurea(inglese e italiano) .

    Concludo dicendo che nelle classifiche italiane Sole 24 ore e del ministero è la prima università Italiana, non a caso riceve più fondi di tutte le altre.
    Inutile dire che milano è milano, comunque entrambe ottime.

  326. 326

    @simone

    per carita’ non apriamo un’altra faida di campanile!

    Io sto prendendo una seconda laurea al PoliMI, ecco perche’ sono “di parte”, come ho detto secondo me come formazione l’uno e l’altro pari sono, poi uno nel prendere un titolo guarda anche quanto “viene valutato” (e squallido, ma e’ un fatto” e ho riportato i dati della prima graduatoria internazionale che ho trovato :)

    Francamente ho visto con attenzione regolamenti didattici e altre cose dei due atenei, se devo dare una opinione su chi opera in modo piu’ pragmatico, ragionevole e costruttivo… dico Torino. PoliMI e’ piu’ grande forse, piu’ facile “avere un nome”.

    Poi c’e’ una verita’ assoluta che prescinde da cosa e da dove: su N professori troverai gente meravigliosa e alcune teste di C.; saper “prendere” il meglio da chi ha qualcosa da dare, sopravvivere alle teste di C, e capire che non stai studiando per un 30 ma per imparare, capire che non ti tocca imparare perche’ questo ti fara’ avere uno stipendio migliore ma che “sapere e’ bello” e’ il vero punto.

    Capiscilo e in una facollta’ di scienze della marionettologia del bangladesh otterrai una laurea che ti serve nella vita, ignoralo e… anche una laurea a Princeton non ti insegnera’ a non essere un bischero :)

    A.

  327. 327

    ciao, io mi sono diplomata quest’anno e domani farò il test di verifica delle conoscenze per la facoltà di ingegneria. l’ho scelta perchè ho da sempre preferito le materie scientifiche e tecniche, e ingegneria era la facoltà da cui mi sentivo più rappresentata. però avevo ed ho tutt’ora le idee poco chiare su quale indirizzo intraprendere poichè ce nè più di uno che interessa e che tratta materie che mi piacciono. so che probabilmente non è una grande idea chiedere un parere qui, perchè ne ho già chiesti molti e ogni volta sono uno l’opposto dell’altro, quindi servono ben poco a chiarirmi le idee. però ormai sono diventata abbastanza brava ad ascoltare e valutare i consigli senza prenderli come oro colato, quindi ci provo lo stesso.. le mie domande principalmente sono:
    un parere su ingengeria gestionale a bologna.
    un parere sull’indirizzo di ingegneria energetica.
    e se secondo voi sarei in grado di affrontare l’inidizzo di elettronica e telecomunicazioni pur avendo fatto il liceo e non un istituto come l’itis.
    grazie in anticipo per chi mi dirà qualche parere.

  328. 328

    Ciao Serena,
    ci sono tre cose che si dicono da sempre a Ingegneria, saranno luoghi comuni ma come tutti i luoghi comuni hanno una base di verita’:
    - Gli esami piu’ difficili non sono quasi mai quelli “tecnici” come quelli specifici di elettronica e telecomunicazioni…. sono quelli di base (matematica, fisica, poi di nuovo matematica, poi ancora un po’ di fisica, poi tanta altra matematica…)
    - Chi “si fa piu’ male” a ingegneria sono quelli che arrivano dagli istituti tecnici, dopo quelli che arrivano dal liceo scientifico e (strano ma non e’ solo un luogo comune, lo dicono le statistiche) chi fa meno fatica e’ chi arriva… dal Liceo Classico !

    Cio’ detto non ho fatto ne gestionale ne energetica e quindi non so dirti, credo che energetica sia un titolo con MOLTO futuro…

    A.

  329. 329

    ciao a tutti! sono incappato in questo forum proprio perchè sono in alto mare con la scelta della specialistica… ad ottobre otterrò la laurea triennale in Economia e Commercio a Torino e mi piacerebbe continuare nel settore del Management. Purtroppo la specialistica in Management di Torino (cdl in Economia e Direzione delle Imprese) non ha una buona reputazione, oltre al fatto di essere un corso iperinflazionato. Così mi si è accesa una lampadina: perchè non continuare con la specialistica in Ingegneria Gestionale al PoliTo? Voi consigliate o sconsigliate?

    PS: mi sarebbe piaciuto tanto prendere una triennale+specialistica in Ingegneria Meccanica ma basi di fisica e chimica non ne avevo =( così ho optato per la seconda scelta in Economia

  330. 330

    Ciao a tutti.
    Partendo dal presupposto che, secondo me, non esiste una fcoltà perfetta e senza difetti, mi sento di dover difendere ing. gestionale.
    Io terminerò la laurea specialistica nel mese di marzo e ho davanti a me l’imbarazzo della scelta.

    Io l’ho frequentata a Bergamo, dove la facoltà di ingegneria è nata proprio per ing. gestionale.. e qui gestionale è riconosciuta come un corso di ottimo livello (pari al politecnico di Milano, cosa che non si può affermare per le altre ingegnerie di Bergamo).

    Essendo un’area ad alta intensità industriale, l’offerta di lavoro non manca, soprattutto in organizzazione d’impresa, area acquisti, controllo di gestione. Inoltre non mancano le opportunità nel campo della consulenza, tanto che l’università ha aviiato un programma di supporto per l’imprenditorialità giovanile e familiare e per l’ambito della responsabilità sociale. Parallelamente a questo centro sono nati dei corsi che preparano proprio in questi campi della strategia e dell’imprenditorialità, con numerosi interventi di manager e imprenditori dall’esterno…

    Insomma, tutto questo per dire che non è vero che ing. gestionale è tutto fumo… se ben strutturata, si possono seguire corsi e attività che altre facoltà non offrono. Essendo un’area un po’ ibrida, dipende sempre dalla direzione si vuole percorrere.
    E non mi interessa se i meccanici ci considerano “mezzi ingegneri”… Rimangano pure sul loro piedistallo, nel frattempo io so cosa ho appreso, cosa ho visto, cosa so fare e cosa posso imparare, e mi basta. Inoltre ho diverse testimonianze di ing.gest apprezzati per la loro flessibilità e per l’apertura mentale, altre cose che ho coltivato molto nella mia carriera universitaria.

  331. 331

    io a 39 anni laureato nel 2000 e riesco solo a trovare lavori nel campo dei Sistemi Informativi. Adesso con la crisi , con la concorrenza spietata degli informatici che vengono visti dalle ditte come ragazzini programmatori .evitate di rovinarvi la vita.

  332. 332

    Ciao a tutti,

    Leggendo la discussione mi è venuta voglia di descrivere la mia storia. Sono laureato in Ingegneria Biomedica presso il Politecnico di Torino (da sempre riconosciuto come uno tra gli atenei migliori d’Italia ed Europa) con una votazione complessiva di 110 e lode. Posso assicurarvi che i corsi di base come Analisi matematica I e II non furono semplici. Tra l’altro, essendo corsi non di specializzazione, vennero seguiti da colleghi di altri indirizzi senza alcuna distinzione. Credo che l’Ingegnere gestionale sia una figura altamente utile in aziende medio grandi. La sua utilità credo vada molto spesso oltre quella che può offrire un Ingegnere Civile o Meccanico. Dico questo in quanto, in Italia, la progettazione è cosa abbandonata. Dico questo in quanto il guadagno delle aziende deriva molto spesso da attività di distribuzione o, in generale, di Supply Chain. In sostanza, in Italia, (SE) si progetta lo si fa per 1 anno e poi il business sta tutto nell’ottimizzazione della fase distributiva. In questo contesto, l’ingegnere gestionale, è tutt’altro che inutile. Inoltre, conosco una bella schiera di Ingegneri Civili, Meccanici o Elettronici che lavorano in assicurazioni o addirittura sono disoccupati. Credo derivi dal fatto che certi settori sono saturi e spesso ricchi di caste parentali difficilmente scardinabili. Attualmente lavoro in una grande multinazionale che si occupa della produzione e distribuzione di gas medicinali e tecnici. Credo quindi di essermi speso benissimo sul mondo del lavoro. Inoltre, il giorno dopo laureato lavoravo già all’interno di un’azienda di sviluppo Software.
    In definitiva credo che qualunque laurea sia solo un minuscolo punto di partenza. Con voglia di sacrificio e volontà si può imparare tutto. Credo che non esista al mondo un Ingegnere di qualsiasi genere che, appeno laureato, possa sentirsi indispensabile per qualsiasi azienda. L’elettronica esiste già, l’informatica anche e la meccanica èè la cosa più vecchia del mondo. La marcia in più risiede nella voglia di imparare.

    Saluti

  333. 333

    Stefano, certo che se uno vuol imparare ed è in gamba, col tempo e la pratica si forma.
    Però è indiscutibile che certe facoltà sono “esplose” in Italia in modo vergognoso. Nel senso che solo in Italia esistono così tante università senz’arte nè parte.
    Anche come corsi di studio. Ingegneria è diventata una cosa che ha del ridicolo. Una cosa è un “ramo” di una disciplina. Cioè fortissima base tecnico-scientifica comune (ingegneria) e differenziazione successiva.
    Ma ti assicuro, che ci sono almeno l’80% delle sedi (e della gente che sceglie ing gestionale) che lo fa per avere un titolo “importante” (ing., o meglio dottore in ingegneria, ing solo dopo l’abilitazione) nel modo più veloce possibile.
    Certo che chi fa ing gestionale non lo ammetterà mai. Ma sappiamo benissimo che è tipico, oggi, fare la triennale (dove si concentrano TUTTI o quasi i fondamentali) in università FACILI. Poi ci si trasferisce in università più blasonate come i Politecnici.
    E dopo la specialistica sci si “dimentica” della triennale.
    Il problema è che si immettono sul mercato (non mi interessa il singolo caso, guardo al sistema generale), decine di migliaia di giovani impreparati ma arrogantissimi.
    Certo che le grande aziende, come giustamente dici tu (che comunque hai studiato in una ottima università dove storicamente non si regalano gli esami, ndr), oggi cercano soprattutto gestionali.
    Sanno, in generale, te lo assicuro perchè questi discorsi li conosco molto molto bene, persone “inquadrate”, che sanno un pò di tutto e niente.
    Sono l’impiegato perfetto, per le aziende. Non sono così preparati specificatamente per cui hanno voglia di operare in un campo specialistico, e li puoi mettere in qualsiasi settore/ramo aziendale.
    E’, come detto da qualcuno, una sorta di ragoniere laureato. Nel senso che ha sostituito quello che tantissimi anni fa era il diplomato in ragioneria. Diverso è il laureato in economia, che comunque ha una destinazione che lentamente si fa più specifica. Va più verso il settore finanziario, marketing, e simili.
    Certo che ci può essere pure un gestionale capacissimo e ferratissimo suio fondamentali.
    Però un fatto è indiscutibile: definirlo ingegnere è una forzatura estrema. Non basta qualche esamino un pò più tecnico per un ingegnere.
    Altrimenti anche il laureato in economia potrebbe definirsi “ingegnere aziendale”. E non basta che uno esca da una facoltà di Ingegneria, per essere ingegnere.
    E’, a mio parere, una stortura assolutamente italiana. Che fa parte di quell’andazzo generale in cui da una parte le lauree, anche le più difficili, oggi si regalano a go-go. E dall’altra, si sta massacrando il mercato perchè ditemi quello che volete, ma tra un ing davvero ing (meccanico, civile, aerospaziale, ecc) e un gestionale, come preparazione e durezza del corso di studi, non c’è paragone. Addirittura ci sono facoltà dove iniziano a “tirar via” la meccanica razionale… e le analisi si riducono a roba che fa ridere anche un “aziendale”, per non parlare di facoltà tecniche come architettura al POLITO e al POLIMI… dove ormai rispetto a questi “ingegneri”, ne sanno molto più gli architetti di cose scientifiche.
    Ogni laurea ha una dignità. Però ingegneria gestionale si poteva chiamare in 200 altri modi. L’ing è un regalo tutto italiano, sul filone che pezzo di carta, e oggi anche col “dottore in ingegneria” non si nega a nessuno.
    Sappiamo tutti, magari non i giovanissimi, che ingegneria gestionale è stata una invenzione (molto intelligente peraltro) di alcune facoltà di grandi città del nord, per rastrellare “clienti” anche dalle facoltà di economia, che erano mercati non raggiungibili altrimenti.
    Vogliamo parlare proprio dei politecnici di milano e torino? e l’idea ha funzionato benissimo.
    MA, e c’è un MA, l’ingegnere è ovunque nel mondo una figura tecnica IPER-specializzata. La figura tecnica per eccellenza. Un gestionale che nel 99% dei casi conosce poco o molto poco proprio le materie tipiche dell’ingegneria, scusate, ma è un ing farlocco.

  334. 334

    Se siete indecisi e vi piacerebbe fare ing gestionale fatela subito e non badate a tante di quelle cavolate che la gente scrive. Molti altri ing. sono invidiosi perchè il carico di studio è leggermente più basso e poi ci ritroviamo in cima alla vetta a comandarli. Ve lo dice uno che aveva scelto ing meccanica a causa di tutte queste voci e poi è passato al secondo anno a gestionela, per fortuna gli esami erano gli stessi e non ne ho persi, ma non badate a ste voci. Andando a tocare con mano non sono vere, nascono solo da invidia. Poi nel mondo di lavoro è tutta un’altra storia.
    Spero di essere stato utile a chi è li indeciso. Vi capisco non ascoltate ki la critica. Ciao

  335. 335

    Ciao a tutti, secondo me è stato un grande errore fare un corso specifico in gestionale, sarebbe meglio un corso di laurea in ingegneria meccanica orientamento gestionale. Infatti anche la logistica in realtà ormai non è che distribuisce prodotti finiti in scatola chiusa, ma semilavorati di cui bisogna conoscerne le caratteristiche, le possibilità di utilizzo, quindi il discorso deve necessariamente integrarsi con conoscenze di tipo costruttivo, progettuale, di assemblaggio, di manutenzione. Inoltre la logistica tende ad essere inclusa nei sistemi informativi quindi a diventare più un discorso informatico che a se stante. Ci sono anche studi di analisi dei marcati finanziari, anche quello è un grande errore, che c’ entra con l’ ingegneria? quelle cose già le studiano gli statistici, i matematici finanziari, ci sono già corsi di laurea in scienze bancarie ed assicurative che si occupano di quelle cose, perché fare doppioni? perché occuparsi di cose che non c’ entrano con l’ ingegneria? ognuno faccia il suo. In sostanza secondo me non era male l’ idea di fondo, ma è sbagliato per le cose che si studiano. Sarebbe meglio un ingegnere meccanico orientamento gestionale con materie manageriali.

  336. 336

    scusami ma generalizzare in assokuto credo che sia la cosa piu sbagoiata di questo momdo solo per il motivo che tu nn hai idea di tutte le facolta di ingegneria gestionale italiane, non puoi dimostrare quello che dici parli soltanto attraverso luoghi comuni e credi alle storielle come i bambinelli di due anni, come fai a sapere che gli ingegnieri gestionali non hanno i fondamentali? sei un professore che fa esami agli gestionali di tutta italia?? Sono solo sciocchezze basta aprire gli occhi e vedere i piani di studio di molti corsi di studio in gestionale e nn hanno proprio niente di meno rispetto al resto… un ingegnere meccanico e’ molto simile ad un gestionale, sono la medesima cosa solo che noi abbiamo maggiori conoscenze nell ambito organizzativo produttivo e nell ambito dello sviluppo prodotto. Ora il ragazzo che ha commentato per ultimo mi deve spiegare che razza di senso ha dire che il gestionale rispetto l’aereospaziale non vale nulla… Come si fa a fare un discorso piu vuoto di questo? È chiaro che il gestionale ricoprira mansioni differenti, mi dici come saprebbe farti lo sviluppo prodotto o organizzarti una filiera produttiva o dimensionarti un impianto produttivo o gestire molteplici funzioni aziendali dalle risorse umane alla ricerca e innovazione un ingegnere aereospaziale?? non potrebbe!! E allora come si fanno a rapportare due cose differenti, come fai a dire che una e’ meglio dell altra?? Ah tu dicevi che siccome hanno tolto meccanica razionale.da molti piani di studi nn sono degli ingegneri… forse dovresti aggiornarti perche nn siamo piu negli anni 80 il mondo è cambiato esistono i computer li conosci?? si richiedono adesso competenze fondamentali specifiche in vari settori come si fa a perdere ancora tempo in una materia come meccanica razionale??? bisogna guardare al concreto, allo specifico, bisogna avere conoscenze specifiche perche oramai i campi di applicazione sn molteplici e non ha senso imbottire i nuovi dottori di conoscenze teoriche fino alla nausea e poi escono che nn sanno manco utilizzare excel per farti un campionamento su una popolazione, non hanno mai visto una macchina a controllo numerico o non hanno mai fatto una simulazione di organizzazione di un sistema produttivo…
    ultima cosa: l’ingegnere gestionale si trova in un momento altamente positivo perche grazie alla propria duttilita, alle svariate conoscenze nel campo economico industriale può ricoprire piu mansioni e di conseguenza essere un ottima finte di risparmio per le realti industriali che in periodi di crisi del genere hanno anche bisogno di risparmiare sul personale!
    Quindi ingegnere farlocco ci sarai tu, è un ingegnere moderno, con le giuste conoscenze che si richiedono nell ambito in cui si va a piazzare, meccanica razionale falla fare ai strutturisti, penso che tutte le analisi, la geometria, la chimic

  337. 337

    la chimica, la scienza delle costruzioni, la fisica tecnica bastino a creare quella forma mentis tipica dell ingegnere..poi basta conoscenze puramente teoriche, è giusto dare nozioni concrete essere piu pragmatici possibili, è cio che è richiesto dal mercato del lavoro adesso!!!
    (scusate per la qualitá del messaggio ma ho scritto dal mio smartphone e quindi si è mangiato qualche lettera qua e la!!)

  338. 338

    Concordo appieno con gli ultimi commenti…è la multidisciplinarietà che fa la forza dell’ingegnere gestionale, così come la specializzazione tecnica è l’arma migliore di un Ingegnere meccanico. Ne l’ingegnere meccanico dovrebbe considerarsi tuttologo, ne quello gestionale dovrebbe pensarsi progettista. La forza delle grandi aziende moderne (e la debolezza di quelle medio-piccole) è l’integrazione di funzioni e l’ingegnere gestionale è una figura costruita proprio per essere l’ingranaggio tra le diverse funzioni aziendali, riuscendo nel contempo ad allinearne velocità e obbiettivi. Questo non vuol dire che sia più importante degli altri (una macchina senza ruote non serve a nulla), ma che semplicemente ha un ruolo nuovo, diverso. Nell’azienda o si vince in gruppo o si perde da soli. Un ingegnere meccanico può dimensionare qualunque prodotto in maniera perfetta, ma se poi non si confronta con una realtà economica e una produttiva (parlo di layout, gestione dei materiali a magazzino, design, logistica, 4p del marketing,ecc..) sarà un prodotto fallimentare. L’ingegnere non è colui che ha passato gli esami di analisi,meccanica razionale,ecc.., ma è una figura che pensa con una filosofia ben precisa e che sa applicarsi razionalmente al suo ambito lavorativo. Dato che molti cosiddetti ingegneri (io trovo che pochi di quelli che sono in giro, meccanici, gestionali o chi volete voi, si meriti questo titolo) pensano che, ad esempio, la stessa economia sia una cavolata e che sia matematica da bambini, perchè non provano a mettersi davanti a un grafico qualunque (ovviamente parlo di quelli estratti da dati reali) di qualche variabile economica (che ne so, la propensione al consumo o anche il semplice andamento di una domanda di beni) e tirano fuori una legge per prevederla? Difficile vero? Si tratta di applicare studi di funzione, matrici di Vandermonde per ottenere un polinomio interpolante, magari anche ci si può buttare su un controllore automatico predittivo…E questa secondo voi non è ingegneria?

  339. 339

    Salve a tutti! Ho appena scoperto questo forum e ho letto l’articolo su Ing. Gest. e mi è piaciuto molto!! In effetti sono tra i più richiesti (lo dicono anche i miei Prof.)…
    Volevo però raccontare la mia situazione ed avere un vostro parere! Io sono al Primo Anno di Ingegeneria Meccatronica (Padova)… Fino a circa tre mesi fa ero convinto che gli Ing. guadagnassero quasi quanto i medici specializzati sia all’inizio che dopo anni di esperienza, ma leggendo tra i forum ho capito che non è così. Infatti se un Ing. prende sui 1500/1700 ? iniziali (dopo 5/6 anni di studio) un medico guadagna già circa 3000 ? (dopo 6+4 anni di studio)… Ma un medico arriva a circa 5/6 mila ? al mese già dopo 5/10 anni di esperienza e più tardi se diventa primario o cmq se riesce ad assumere posizioni dirigenziali e/o direttivi raggiunge circa tra i 10 mila ? e i 20 mila ? al mese…
    Quindi dopo cinque anni di esperienza un buon Ing. quanto arriva a guadagnare? E dopo 10/15 anni di esperienza, magari cambiando anche varie aziende?
    Vi starete domandando perchè scrivo tutta questa paranoia! Ebbene lo scrivo perchè a settembre mi sono trovato a scegliere tra Medicina e Ingegneria Meccatronica… E ho scelto Ingegneria in quanto mi ha sempre affiscinato (soprattutto in seguito ad un progetto per la realizzazione di un autoveicolo da competizione a basso consumo energetico), infatti mi sono sempre visto come un manager o un Ingegnere con posizioni dirigenziali in futuro (sono uno studente serio!)… Tra l’altro io provengo da un ITIS ben noto a Vicenza e nei dintorni per la sua qualità e difficoltà! Io sarei anche disposto a trasferirmi pur di vedermi realizzato (preferibilmente in un paese a lingua inglese).
    Ultimamente però sto pensando di passare il Primo Anno bene, ma di cambiare (dopo aver sostenuto e passato il test d’ammissione) ed iniziare Medicina! Questa scelta è nata soprattutto in previsione di un buon posto di lavoro remunerativo in futuro. Ma ribadisco che a me piace di più Ingegneria!!
    Penso che chiunque si sia chiesto chi guadagna quanto in base alle professioni… Quindi qual è il vostro parere al riguardo?? Spero di non avervi seccato con le mie lamentele!
    Rispondetemi per favore! Grazie in anticipo…

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    X ALESSANDRO
    Infatti, tu stesso dici che hai fatto la furbata di passare a gestionale. Come moltissimi altri, meccanica non l’avresti mai portata a termine.
    Poi uno che descrive gestionale dicendo “comanda tutti gli altri”, dimostra di essere proprio il classico italiano ignorante e arrogante.
    Allora te ne dico un’altra: anche il titolare della Ditta Tal dei Tali, ex-operaio con la quinta elementare, ti mette sotto l’ing gestionale e lo comanda.
    Tu descrivi una situazione in cui la preparazione non conta nulla e conta solo il pezzo di carta.
    Comunque è inutile discutere: sei uno delle decine di migliaia di “nuovi ingegneri” che letteralmente invadono l’Italia. Tutti gestionali, ovviamente, negli ultimi tempi.
    Tutti a “gestire” senza saper fare una min***a. Ricordati una cosa: nessuno può dirigere bene, oppure organizzare o fare il manager di alcunchè se non lo conosce i prima persona meglio degli altri.
    E’ così in TUTTE le imprese di successo. W l’Italia dei 550.000 ingegneri! e delle aziende gestite da cani e della ricerca e sviluppo pari a zero.
    “Ingegnere Gestionale” è una cosa tutta italiana per beccare orde di neo iscritti a facoltà che non avrebbero mai affrontato.
    A cominciare da te, che scommetto che hai abbandonato meccanica perchè hai capito precocemente la vera strada del Mega Direttore D’Azienda. ah ah ah…
    Il gestionale è il nuovo “impiegato”. Quando non sapresdti fare niente bene, fai gestionale.
    E non parlare di fondamentali perchè E’ PACIFICO ovunque in Italia, che è una ingegneria “farlocca”. E’ l’ingegneria “facile”. L’Ingegneria del “pezzo di carta”. Provate a fare meccanica, civile, edile, nucleare, aerospaziale, ecc… e poi parliamo di ingegneria.
    La prossima sarà I.G.I.G.: Ingegneria della Gestione degli Ingegneri Gestionali. E verrà fuori il ragazzetto che dirà: Noi comandiamo sopra gli ingegneri gestionali. e così via all’infinito sull’autostrada delle idiozie tutte italiane e della competitività delle aziende sempre più impresentabile.

  341. 341

    L’Alessandro che ha scritto il commento del 30/11 è un altro Alessandro, io ho scritto gli altri due commenti piu recenti, e mi dissocio dal fatto che il carico di studio è leggermente più basso e poi ci ritroviamo in cima alla vetta a comandare. Questo non è vero, perche ogni persona fa la propria carriera con le proprie capacità le proprie caratteristiche, propria intelligenza,e propri modi di fare ecc… Questi discorsi preconfezionati del gestionale che è un farlocco sono assolutamente vuoti, bisogna scendere nello specifico dell’università, della persona, delle esperienze! Quanti ing. non gestionali che non valgono una cippa ci sn?? oppure tutti gli ingegneri aereospaziali sono dei geni? Ma poi come fai a dire che è piu facile elettrica o meccanica di gestionale? E’ un concetto molto relativo, dipende in gran parte dalle tue attitudini, se hai una intelligenza piu geometrica e descrittiva fai il settore dell’ingegneria relativa al ramo edile se sei piu portato in ambito informatico fai informatica se preferisci ramo chimico-industriale alimentare fai chimica.. dico è chiaro che ognuno sceglie in base alla propria vocazione e tu invece presupponi che alla base dell ing gestionale ci sia l’economia e che quindi sia una stronzata ,invece l’economia non credere che sia poi cosi tanto facile, dipende fino a quale livello di dettaglio la vai a studiare. 2 cosa: io sto finendo la triennale ma su 21 materie soltanto 2 erano economiche, i primi due anni del mio piano di studio sono uguali con tutte le altre ingegnerie industriali, quindi caro il mio giovanni ripulisci la tua testa da tali pregiudizi infondati, poi se ti piace continuare a credere alla fiabetta che i gestionali sn degli incompetenti perche nn fanno meccanica razionale fallo pure ma fai veramente ridere ahahah

  342. 342

    x Giovanni
    Se vuoi rispondere a una persona sei pregato di rivolgerti a quella persona e non alla categoria, altrimenti fai la figura degli stessi italiani ignoranti di cui ti lamenti.

    “E non parlare di fondamentali perchè E’ PACIFICO ovunque in Italia, che è una ingegneria “farlocca”. E’ l’ingegneria “facile”. L’Ingegneria del “pezzo di carta”. Provate a fare meccanica, civile, edile, nucleare, aerospaziale, ecc… e poi parliamo di ingegneria.”
    Penso che già solo con questa frase ti sei dimostrato il re degli ignoranti e probabilmente vivrai chiuso nel tuo mondo per tutta la vita, convinto come sei che in azienda tu sei una specie di Dio che non ha bisogno né di consulenti né dei colleghi laureati in altre facoltà. Tanto tu sai tutto no? Sei meglio su tutto no?

    Se poi prendi come esempio il fatto che gestionale secondo te esiste solo in Italia ti dimostri ancora più chiuso nella tua roccaforte di luoghi comuni (uno dei tanti cancri del nostro stato). I corsi all’estero sono completamente diversi. La stessa ingegneria meccanica viene fatta in maniera completamente diversa all’estero tanto che non c’è un riconoscimento universale da parte degli “albi” degli stati europei, ma la laurea si limita allo stato in cui l’hai conseguita. Inoltre all’estero esiste un sistema scolastico organizzato in maniera profondamente diversa (l’università dura in molti paesi 4 anni). Per cui la persona che si dimostra ignorante in questo caso sei proprio tu.
    Poi rimani chiuso nella tua generalizzazione in cui pensi che chi non ha voglia di fare un cazzo = ingegneria gestionale.
    Caro mio, ti posso dire una cosa? Io ho scelto ingegneria gestionale perchè quella meccanica mi faceva proprio cagare (ed è una scelta mia, soggettiva) e non avrei mai voluto avere come sbocco occupazionale quello del progettista o simili. Io ho scelto ingegneria gestionale perchè mi piace, mi stimolano molto le materie che vengono affrontata e sono contento di avere anche buone basi delle normali materie di ingegneria (proprio per poter comunicare con le altre persone, a differenza tua), nonchè gli sbocchi occupazionali che mi offre sono quelli che più mi sono piaciuti durante la mia scelta. Non mi pentirò mai della mia scelta, né mi riterrò mai peggio (o meglio) degli altri ingegneri. Tu poi parli della “gestione” come del “comando” e questo è l’ennesimo luogo comune da italiano medio che ti ho visto scrivere (tra l’altro se la vedi così spero seriamente che in futuro o tu cambi la tua idea o tu non rivesta mai una posizione gerarchica elevata in azienda). Fatti un bell’esame di coscienza invece di parlare. Conosco molti ingegneri meccanici farlocchi, smettila di pensare che la tua facoltà sforna divinità.
    La maggior parte delle aziende italiane non cresce proprio perchè alla dirigenza c’è gente che non ha un metodo, non ha una cultura manageriale né conosce gli strumenti o gli elementi che gli servono nel suo lavoro. Questo bastava 40 anni fà, ma oggi non si può pensare di andare ancora avanti solo a “naso”.

  343. 343

    Ragazzi gestionale vi farà perdere solo tempo, pensate che per fare concorsi pubblici c’è tempo fino a 32 anni e facendo gestionale perderete solo tempo e non vi formerà per nessun concorso, infatti per tutte le lauree bene o male ci sono concorsi, solo per gestionale non esistono concorsi pubblici. Vi faccio un esempio anche scienze della comunicazione è meglio di gestionale, perchè potrete fare il concorso per l’ ufficio stampa delle diverse amministrazioni, oltre a poter fare carriera in diversi contesti, con stipendio previsto per persone laureate. Quindi anche le lauree meno considerate sono migliori di gestionale. L’ unica cosa che vi darà la laurea in gestionale è dire sono laureato e quindi dovrei guadagnare come laureato, ma per dire sono laureato potete prendere una qualsiasi laurea magari la più semplice ed almeno imparerete qualcosa in un settore specifico, invece di scombussolarvi con gestionale. Un esempio? Prendete filosofia, i laureati in filosofia sono i migliori manager, e non che filosofia sia facile, ma almeno vi farà nascere una passione e conoscerete la filosofia. Se proprio volete fare gli ingegneri manager, fate la triennale in ingegneria classica e la specialistica alla bocconi in economia. Perchè parliamoci onestamente le Università italiane che azzeccano qualcosa di management in Italia sono si o no due o tre.

  344. 344

    ..dimenticavo, volevo far notare che all’ estero che hanno le aziende e di una certa dimensione non hanno il corso di laurea in ingegneria gestionale, in Italia dove non ci sono aziende di certe dimensioni e dove comunque c’ erano già i canonici percorsi di studio universitari in materie manageriali come nel resto del mondo, e dove il numero di corsi di laurea è sproporzionato rispetto al resto del mondo c’è ingegneria gestionale….
    del tipo una cosa per uno, all’ estero le aziende ed in Italia i corsi di laurea

  345. 345

    teca…ma li leggi i post o vieni qui a sparare solo sentenze? Se avessi letto il mio ultimo post avresti notato che il fatto che ingegneria gestionale non abbia una diretta controparte all’estero non vuol dire niente. Cos’è? Il quinto anno universitario all’estero non esiste…Per questo ti senti di dire che tutte le lauree italiane non servono? Semplicemente all’estero ingegneria gestionale viene trattata in alcuni rami della facoltà di Economia (vatti a leggere un programma di un università estera e vedrai che “economia” come è intesa in Italia, all’estero viene trattata molto più dal punto di vista ingegneristico). La stessa ingegneria meccanica è molto più pratica e in tutti gli altri stati e non tratta molti elementi matematici che vengono trattati in analisi 1 e 2 nei nostri atenei (per quegli esami devi fare matematica). Inoltre se guardi il sistema universitario americano, questo viene pensato come un percorso in cui lo studente decide i propri esami e in base ai tipi di esami che fa, ottiene un titolo o un altro, per cui chi fa un percorso di ingegnere gestionale semplicemente diventa comunque meccanico. Il mio prof di analisi uno era infatti solito lamentarsi che quando aveva insegnato in america nessun ingegnere sapeva nemmeno la definizione di spazio vettoriale. Per cui un confronto di questo tipo lo trovo davvero assurdo da parte tua.
    Poi, non so dove hai trovato i tuoi dati, però conosco almeno 3 ingegneri gestionali che lavorano nel pubblico con posizioni di ingegneri. Se poi posso essere sincero sembra che uno debba trovare lavoro solo con i concorsi pubblici da come ti spieghi tu…
    Poi altro commento senza senso che fai: ” Vi faccio un esempio anche scienze della comunicazione è meglio di gestionale, perchè potrete fare il concorso per l’ ufficio stampa delle diverse amministrazioni, oltre a poter fare carriera in diversi contesti, con stipendio previsto per persone laureate.” Ma ti sembra facile avere una carriera come questa? Ne sei davvero convinto?…Inoltre siccome sono un Ing. ti riporto un pò di dati di almalaurea (così si supportano le proprie considerazioni non con post a caso):
    “Il guadagno mensile netto dei laureati in Ingegneria è più alto della media. A un anno dalla laurea i laureati in Ingegneria guadagnano 1.136 euro contro i 986 euro del totale dei laureati. A tre anni, il guadagno mensile netto sale a 1.375 (contro 1.142 del totale), a cinque anni è di 1.540 contro 1.281 del totale. A cinque anni il guadagno è di 1.530 euro mensili netti per gli ingegneri civili, di 1.549 per i laureati in Elettronica,!!!!!!! di 1.655 per chi ha fatto Ingegneria Gestionale!!!!! e di 1.611 per i meccanici.”

    “Il guadagno mensile netto è in linea con la media nazionale dei laureati: a un anno è di 922 euro. A tre anni il guadagno sale a 1.133 euro. A cinque anni si arriva a 1.331 euro, un valore decisamente superiore a quello del complesso dei laureati.. ” <= Scienze delle comunicazioni

    Ma va? In media guadagna di più di tutti il gestionale… In realtà tu sei uno di quelli che vive la laurea per avere un pezzo di carta. La verità è che uno dovrebbe laurearsi solo se trova passione in quello che studia. Se uno ci mette la volontà in quello che fa e ama il suo lavoro farà carriera indipendentemente dal pezzo di carta che ha…il senso della laurea è imparare non passare gli esami….

  346. 346

    Parole sante Gianluca! Dio te stràdora!

  347. 347

    Gianluca tu sei libero di fare le tue considerazioni ed io di criticare, anche le tue considerazioni.
    Facessero allora studiare ad economia quelle cose, e magari potrebbero anche portare le laureee a 4 anni… 3+1.
    Anche io conosco qualche gestionale che è riuscito ad entrare nel pubblico….(diciamo che il contesto in cui si muovono è agganciato….)
    comunque in realtà è come se avessero rubato il lavoro ad ingegneri civili o meccanici o ambientali o idraulici perché in realtà si occupano di cose che studiano quei tipi di ingegneri menzionati, non usano le cose studiate da loro. E comunque quando vogliono assumere qualche gestionale nel concorso mettono cercasi un generico ingegnere senza specificare proprio per permettergli di potersi presentare.
    Se sei bravo in matematica allora dovresti capire che le medie del guadagno si fa su tutti i laureati.
    Se io ho in tutto 10 laureati in gestionale e quello che guadagna di più guadagna 1500 euro, e poi ho 1000 laureati in legge e quello che guadagna di più guadagna 1600 euro, facendo la media i gestionali in media guadagnaranno di più perchè è calcolata su 10 persone invece che su 1000.
    Poi considera che nella media c’è il nipote della nota azienda automobilistica ed altri figli di papà che gadagnano cifre stratosferiche, ci sono quelli che sono diventati professori universitari, e portano in alto la media di tutti gli altri, ma non tutti faranno la loro carriera.
    E comunque spesso ci si riferisce a dati vecchi del 2006, bisogna vedere i dati recenti. INFINE, I GUADAGNI VERI NON LI CONOSCE NESSUNO.
    Comunque giustamente ognuno è libero di dire la sua, quindi sei libero di dire anche tu la tua.

  348. 348

    Ciao a tutti. Sono laureato in economia aziendale e quindi non ho le competenze per poter dire se ingegneria gestionale sia meglio o peggio di meccanica e le altre. Però una cosa la so: guardo tutti i giorni le offerte di lavoro, e tra i più ricercati ci sono i gestionali (ad esempio ufficio acquisti o contabilità analitica). La laurea in economia non la caga nessuno. Si con ingegneria gestionale vai a fare l’impiegato, ma cazzo con economia neanche quello! Se sei fortunato vai in banca, altrimenti provi a fare 3 anni di praticantato gratis da un commercialista. E di miei colleghi “economisti” ne conosco parecchi, e per tutti è stato uguale.

  349. 349

    Grunt ti stai sbagliando e sei anche mio collega. Un Economista ed un Ingegnere hanno competenze differenti ed entrambe le figure sono ricercate, con il dato di fatto che gli ingegneri sono preferiti nel settore aziendale e industriale mentre gli economisti in quello finanziario, contabile e commerciale.

    Ci che per l’ingegnere l’azienda, la banca per l’economista. Anzi mentre in una banca l’ingegnere non ci mette piede, in un’azienda un economista pu metterlo. Non c’ azienda che non abbia reparto di contabilit o commerciale che se prima era ad appannaggio dei ragionieri dal 2006 estinti, oggi sono prerogativa degli economisti.

    Secondo i dati istat, analizzati da repubblica jobs: su 10 laureati assunti, 3 sono ingegneri e 3 economisti.
    Il numero dei laureandi ogni anno si equivale circa 13 mila Magistrali a testa, fonte “osservatorio studenti della MIUR”.

    http://miojob.repubblica.it/notizie-e-servizi/dossier/dettaglio/occupazione-2011-lavoro-e-laureati/3725345
    http://miojob.repubblica.it/notizie-e-servizi/notizie/dettaglio/lavoro-per-laureati-nel-2011-economia-e-ingegneria-al-top/4032441

    Il resto sono chiacchere. Sei un economista dovresti basarti su fati concreti e ti consiglio se non riesci ad inserirti nel settore commerciale o finanziario, di iniziare il praticantato presso un commercialista perch solo imparando il mestiere che diventerai un contabile in una qualsiasi potenziale impresa.

    http://miojob.repubblica.it/notizie-e-servizi/notizie/dettaglio/dai-contabili-ai-commerciali-i-mestieri-che-danno-lavoro/4050866

    I contabili sono i pi richiesti, anche pi degli ingegneri.

  350. 350

    Economista

    chiacchiere non ne faccio, guardo le offerte di lavoro e giudico. Diffido sempre delle statistiche, non so chi le ha fatte e con quali dati. Che in banca l’ingegnere non ci possa andare è falso. Per quanto riguarda le aziende, in amministrazione richiedono quasi sempre il diploma di ragioneria (e la conoscenza delle lingue), perchè sanno benissimo che la sola Laurea in economia non vale nulla per quanto riguarda l’insegnamento della ragioneria/contabilità. I laureati in economia, se alle superiori non hanno fatto ragioneria, non sanno niente di contabilità. Questo dicono le offerte di lavoro che consulto quotidianamente, altro che chiacchiere. Dei dati istat me ne frego, mi interessa la realtà in cui vivo, che purtroppo è un’altra.
    Ho già lavorato in banca, ed ho anche fatto due anni di praticantato da un commercialista, senza imparare quasi nulla, come avviene nel 99% degli studi di commercialisti, dove sei solamente manodopera a basso costo.
    Atteniamoci ai fatti, non alle statistiche.

  351. 351

    In risposta a teca:

    “Se io ho in tutto 10 laureati in gestionale e quello che guadagna di più guadagna 1500 euro, e poi ho 1000 laureati in legge e quello che guadagna di più guadagna 1600 euro, facendo la media i gestionali in media guadagnaranno di più perchè è calcolata su 10 persone invece che su 1000.”
    Primo punto, la media è fatta su chi LAVORA, per cui come ci può essere il gestionale che guadagna di più su 10 gestionali, ci possono essere 100 avvocati che sui 1000 guadagnano di più (non puoi dirmi che non esistano molti avvocati che guadagnano cifre stratosferiche, pensa a tutti quelli che lavorano per multinazionali/politici ecc…Non credo che un gestionale possa puntare a quelle cifre, ma qui si parla di top dei top). Per cui il rapporto tra chi guadagna tanto e chi guadagna poco nelle professioni si può ipotizzare essere lo stesso in tutti i campi. Tant’è che se come hai messo nel tuo esempio c’è un rapporto 1 a 100 tra gestionali e avvocati (sempre parlando di persone occupate) significa che c’è sì maggiore concorrenza tra avvocati, ma anche maggiore mercato (ripeto i disoccupati non rientrano nella media quindi parlo in numero di posti di lavoro disponibili, non del rapporto laureati/posti di lavoro che vedrebbe un discorso completamente inverso).

    “Poi considera che nella media c’è il nipote della nota azienda automobilistica ed altri figli di papà che gadagnano cifre stratosferiche, ci sono quelli che sono diventati professori universitari, e portano in alto la media di tutti gli altri, ma non tutti faranno la loro carriera.”
    Altra frase enigmatica…I professori sono solo gestionali?????? Mha…ero convinto che ogni facoltà avesse i propri…Nipote della nota azienda automobilistica…anche qui…sono solo gestionali?? Ero convinto fossero economi o giuristi o anche in possesso di altri titoli…Ma si vede che tu sei in possesso di dati che nessun altro ha..Se poi la vogliamo vedere in questo modo=> Figlio di medico famoso=medico, Figlio di avvocato famoso=> Avvocato, Figlio di Regista => Regista…Cavoli! Sti maledetti alzano le medie di tutte le facoltà!

    E comunque spesso ci si riferisce a dati vecchi del 2006, bisogna vedere i dati recenti. INFINE, I GUADAGNI VERI NON LI CONOSCE NESSUNO.
    Qua ti do ragione sulla seconda frase, ma per la prima ti dico che i dati sono del 2009. Per quanto riguarda il discorso generale, io almeno parlo con dati alla mano, seppur si parli sempre di statistica ho una probabilità sicuramente maggiore di parlare di cose vere rispetto al caso in cui mi esprimessi per mie sole esperienze personali (sicuramente un solo campione non può essere valido per un processo di inferenza :D )

  352. 352

    Ah scusate, mi sono dimenticato l’ultima considerazione…fosse anche come dici tu, teca, che c’è un ingegnere gestionale su 10 che guadagna 1500 (il massimo) e un avvocato su mille che guadagna 1600 (il massimo) con media di guadagno dei gestionali più alta, vuol dire che nel primo caso ho 0.1 di probabilità di guadagnare una bella cifra, nel secondo 0.001 di probabilità (ammesso che siano i massimi a sfalsare le medie, che è quello che stai dicendo tu)

    Quindi sembra ancora meno rischiosa la prima professione (sto facendo un ragionamento sul tuo esempio, non su dati reali sia chiaro). Certo per avere dei dati più significativi dovremmo possedere anche una misura della dispersione. Se la trovi sono contento :D…

  353. 353

    dimenticavo: non è vero che i gestionali hanno competenze totalmente diverse dai laureati in economia. Ad economia il controllo di gestione e la contabilità analitica si studiano eccome. Peccato che le aziende però in quel ruolo cerchino quasi sempre ingegneri gestionali. Quindi di fatto fanno concorrenza ai laureati in economia.

    Gianluca88

    ti rispondo perchè mi sento tirato in ballo dal tuo ragionamento sulla statistica. Certo che un singolo caso non conta niente in un processo inferenziale. Ma siccome non vivo su Marte, ma in una realtà ricchissima di aziende (Emilia Romagna), quando per anni guardi le offerte di lavoro, e sono sempre uguali, il campione comincia a diventare un minimo significativo.
    Se non avete mai lavorato o cercato lavoro in vita vostra, astenetevi dal fare i professorini solo perchè avete appena preso trenta in un esamino del cazzo.

  354. 354

    Primo Grunt non parlavo con te…ma il mio discorso era riferito a una considerazione di teca errata dal punto di vista matematico. Secondo quello che sembra fare il professorino sei tu dato che vieni fuori anche con frasi da tipico “nonnista” (io so gli altri no, perchè non hanno la mia esperienza). Terzo se pensi di saperne di più di chi fa le statistiche nazionali sono fatti tuoi…Il fatto che io le leggo non c’entra con gli esami che faccio. Io a te non ti conosco, nessuno sa chi sei per cui se permetterai mi fido di più di quello che leggo su ricerche riconosciute piuttosto di quello che dici tu. Se pensi di avere più informazioni delle banche dati nazionali vai a fare quel lavoro.
    Altra cosa poi è il fatto che Economista ti ha scritto “su 10 laureati assunti, 3 sono ingegneri e 3 economisti.”…Il confronto prima di tutto si svolge sugli assunti (quindi non tiene conto dei non lavoratori), seconda cosa non fa differenza tra meccanici, civili, gestionali ecc… Per cui supponendo che i gestionali siano molti meno e gli economisti siano molti di più potrebbe essere tranquillamente vero che il rapporto laureati gestionali/assunti sia più alto di quello laureati in economia/assunti, basta che ci siano altre categorie di ingegneria (aerospaziale ad esempio) più selettive che hanno molte più difficoltà in questo periodo. Da cui la statistica non va contro una tua eventuale esperienza.
    Ultima cosa, se pensi davvero che basti la tua sola esperienza limitata alla regione dove vivi per fare un campione statisticamente valido a livello nazionale di consiglio di andare a rivedere qualche esamino del cazzo.

  355. 355

    Ho forse parlato di campione valido a livello nazionale? No. Ho risposto a chi mi accusa di fare delle chiacchiere, portando argomentazioni banali e lontane dalla realtà (ad esempio l’amministrazione riservata agli “economisti” e gli ingegneri che non possono andare in banca). Io voglio discutere sui requisiti che chiedono le aziende, non su quanti laureati nella facoltà x trovano lavoro.
    Continuate pure a considerare come verità assoluta le statistiche, i sondaggi. Continuate a fidarvi dei professoroni che fanno le leggi senza chiedere a chi lavora davvero.

  356. 356

    salve a tutti allora studio ing edile da un po di anni esiste la facoltà ingegneria edilearchitettura,una parte di ing edile e della facoltà di architettura cosa insolita visto che esiste solo in italia,il guaio della nostra nazione è proprio questo molte facoltà si assomigliano e ci si crea solo casino;ingegneria gestionale ha sorpassato economia,come tipo architettura (che all’estero e ben valutata in italia no vale di più ingegnere edile oppure edile architettura in pratica a breve nemmeno la mia varrà a qualcosa)all’estero e differente ogni facoltà ha la sua specifica locazione lavorativa,anche se credete che ingegnere gestionale sia diverso da economia vi sbagliate gestionale a preso origine proprio da economia solo che vi ci trovi esami di base di ingegneria,analisi 1 e 2 ,geometria,fisica ecc cambiano i nomi ma gli esami sono quasi gli stessi,ho amici e parenti a economia gia laureati e anche in vari ambiti di ingegneria,la mia riflessione però è un altra si vero un ingegnere lavora molto di piu di un economista ma i guadagni???bassi a stento dopo anni di lavoro arrivi a 2000 euro al mese parlo dopo ben 7 oppure 1o anni di lavoro,sempre se ti fanno un contratto indeterminato perchè se molti di voi non sanno ormai fanno contratti a partita iva che seppure guadagnate 1500 euro al mese piu della metà pagherete di tasse vedete la puntata di presa diretta generazione di sfruttate e vedete bene parla di molti ambiti,altri contratti stage/determinato,progetto che non valgono a nulla quindi non sarei cosi pazzo da studiare cosi tanto a ingegneria qualsiasi ambito per guadagnare cosi infatti proverò il test a odontoiatria mi metterò in proprio una volta partito fuori dall’italia e di sicuro non farò la fame,questa e la vergogna dell’italia,avrei preferito continuare con ing edile nella mia città ma onestamente questo paese è assurdo ingegnere civile,edile architettura,l’architetto il geometra diplomato assurdo fanno tra di loro la stessa cosa ci si ruba il lavoro dopo anni che studio eppure mica c’è il divieto no ecco perchè del mio cambiamento,stessa cosa tra ing gestionale che l’economista si ruba il lavoro,come il laureato in lettere e quello scienze della comunciazione stessa storia in italia non si divide dopo laurea sbocco occupazionale,proprie conoscenze,meriti ecc.All’estero invece no per fortuna l’ingegnere in base all’ambito viene collocato,stesa storia ambito medico sapete che lotta che c’è tra medici e biologi?eppure etrambi non posso far meno dell’altro ogni laurea dall’archeologo all’economista non viene fatto nessun giudizio,pensiero negativo,richiesta o altro ognuno lavora oguno è un professionista e in base al merito quello lavora e guadagna bene,quindi nel nostro paese e un caos molte facoltà esistono solo qui ma non valgono a nulla servono solo per iscrivere ragazzi e far guadagnare professori,quindi valutate bene informatevi bene su tutto non ascoltate professori,centri orientamenti non sono buoni voi siete solo un numero per loro andate all’estero pure per viaggio vedete come lavora l’ingengere del vostro indirizzo di studi solo cosi capirete io lho fatto e per fortuna ho compreso molte cose,se non entrerò a odontoiatria puù darsi che farò ing civile che all’estero esiste quella in ambito costruttivo apparte facolta di architettura quindi aprite gli occhi che in italia l’università e una vergogna molte lauree non valgono a nulla anche alcune di ingegneria e posso dimostrarlo visto che ci sono stato spero che abbiate tutti fortuna.

  357. 357

    ah uan cosa dati di almalaurea e altri enti di ricerca,svliluppo non valgono a molto vedete la graduatoria mondiale e vedete l’italia in ogni ambito di studio in che posto si trova i nostri atenei sia nord che sud in classifica quelli sono i dati che dovrebbero interessarvi,tanto per come vanno le cose in molti lavorano in proprio avvocato,medico,e anche alcuni ingegneri quindi non credete a tutto aprite gli occhi siamo nel 2012

  358. 358

    Grun scusami mi dici quale beota assumerebbe un diplomato contabile al posto di un laureato contabile a parità di costo? Fugge da qualsiasi logica umana, le competenze si acquisiscono lavorando.
    Per i diplomati nel settore terziario i posti si riducono sempre di più soppiantati dai laureati, questo vale per molte professioni. Se la Laurea oggi ha perso valore il diploma è manovalanza! C’è un innalzamento culturale giustificato.

    Ritornando alla questione, in ambito aziendale l’igegnere gestionale è più richiesto di un economista. Quindi chi oggi vorrebbe lavorare in azienda non è Economia che deve studiare ma Ingegneria, in termini occupazionali e proporzionali.

    Si studia Economia per entrare in Banca, Assicurazioni, Società Finanziarie, Commercialista, Consulente del Lavoro, Esperto Contabile, Contabile, Reparto Commerciale d’azienda.

    Ancora non mi spiego perchè molti miei colleghi proseguono in gran numero studi manageriali, rispetto ad altri percorsi di laurea nella facoltà di Economia, quando il tessuno produttivo italiano non è quello anglosassone o tedesco. Cosa ci deve fare una piccola e media impresa di un economista quando sono tutte a conduzione famigliare che detengono il capitale sociale!

    Per fortuna che si studia Economia…dovremmo sapere che il 99% delle imprese italiane sono di piccole e medie dimensioni.

  359. 359

    Grun scusami mi dici quale beota assumerebbe un diplomato contabile al posto di un laureato contabile a parità di costo? Fugge da qualsiasi logica umana, le competenze si acquisiscono lavorando.
    Per i diplomati nel settore terziario i posti si riducono sempre di più soppiantati dai laureati, questo vale per molte professioni. Se la Laurea oggi ha perso valore il diploma è manovalanza! C’è un innalzamento culturale giustificato.

    Ritornando alla questione, in ambito aziendale l’igegnere gestionale è più richiesto di un economista. Quindi chi oggi vorrebbe lavorare in azienda non è Economia che deve studiare ma Ingegneria, in termini occupazionali e proporzionali.

    Si studia Economia per entrare in Banca, Assicurazioni, Società Finanziarie, Commercialista, Consulente del Lavoro, Esperto Contabile, Contabile, Reparto Commerciale d’azienda.

    Ancora non mi spiego perchè molti miei colleghi proseguono in gran numero studi manageriali, rispetto ad altri percorsi di laurea nella facoltà di Economia, quando il tessuno produttivo italiano non è quello anglosassone o tedesco. Cosa ci deve fare una piccola e media impresa di un economista quando sono tutte a conduzione famigliare che detengono il capitale sociale!

    Per fortuna che si studia Economia…dovremmo sapere che il 99% delle imprese italiane sono di piccole e medie dimensioni

  360. 360

    Guardate, giriamoci intorno quanto vi pare, ma basta vedere i numeri.
    Ingegneria gestionale, OGGI, è affrontata negli stessi numeri in cui pochissimi anni fa, per circa un decennio, in italia si assfrontava “scienze della comunicazione”. Sono quelle lauree che acchiappano perchè vendute bene.
    Non mi aspetto certo che uno che scelga gestionale dica che è facile! ci mancherebbe! Eppure, se steste nel mondo reale, e foste onesti, dovreste ammettere: ognuno sceglie l’università che gli pare.
    E ci sono facoltà (SINGOLE facoltà) che sono serie e gli studi sono rigorosi (con esami “seri”). Quelle facoltà sono buone a prescindere.
    Ma come qualcuno ha rilevato, chiedetevi come mai Ingegneria “gestionale” esiste solo in Italia.
    E’ una questione che dovreste conoscere perchè è basata (in modo conclamato, ma forse non lo volete sentire) su scelte di marketing lato ateneo.
    C’era stato un crollo verticale negli ultimi anni delle iscrizioni alle facoltà tecnico-scientifiche. Sempre numeri relativamente bassi, data la difficoltà MAGGIORE OGGETTIVA di questi percorsi di studi, anche se richiestissimi dalle aziende/imprese.
    Allora, queste facoltà, hanno creato NON per esigenze delle imprese, ma proprie di iscrizioni crollate, una facoltà dal titolo “altisonante” (ING in Italia è il titolo più apprezzato dal pubblico perchè -per ignoranza, e ricerche lo dimostrano- la gente comune crede che quasiasi ING sia ING e basta, quindi sa fare tutto, dalla casa alle auto agli impianti ai computer), abbinato però all’appeal di quello che fa il manager per definizione, il laureato in economia aziendale.
    Allora è nata, sulla base ovvio dei percorsi di studi dell’ingegneria, “ingegneria gestionale”.
    POI PERO’, e qui mi fermo perchè ognuno ha la sua opinione, i NUMERI (ma voi gestionali, i numeri li leggete o no?), siccome si è capito immediatamente che ingegneria gestionale era una ingegneria atipica, cioèp che non aveva sbocco nell’ingegneria “classica” (la progettazione) quindi era anche meno impegnativa a livello di curriculum, c’è stato l’assalto. E infatti il 50% degli studenti di ingegneria, OGGI si iscrivono a gestionale.
    E’ richiesta? Certo! E fate benissimo a farla, sono il primo a dirlo! Ma perchè è richiesta? e a livello TECNICO, mi pongo questa domanda. Perchè il gestionale è un multiruolo senza pretese.
    Non è un meccanico che VUOLE fare ciò per cui ne sa più di chi non è meccanico e solo lui può fare. NOn è altro tipo di ingegnere specialistico.
    E’ appunto una sorta di laureato nella vecchia economia, in azienda, dove lo metti sta. E non rompe le balle perchè non è così “tecnico” e specializzato, da essere pretenzioso.
    E’ l’impiegato modello. E se foste anche dall’altra parte, sapreste che è visto così dal grosso delle imprese. Quando cercano generici impiegati da inquadrare in un ufficio qualsiasi dell’azienda (medio-grande), cercano direttamente l’ing gestionale.
    I numeri, poi dicono altro: che sia l’ingegneria più facile, è così evidente dato anche che non c’è un posto, un ufficio, una università dove non ci siano studenti a dire voglio fare o faccio gestionale perchè così sono ING ma non capisco niente di cose tecniche e di matematica.
    Mi pare un pò come quelli che negano che al sud regalano l’esame di stato (o si compra). Generazioni di avvocati o medici a reggio calabria, catanzaro, aversa per architettura, ecc, ma poi, una volta abilitati, tutti a spergiurare che “non si può dire, è razzismo, ogni caso è storia a parte”, ecc…
    Per concludere, nella vostra situazione, farei anche io gestionale, OGGI. Sempre che non si abbiano particolari aspirazioni.
    Come quello che qui su scriveva “non so se fare gestionale o passare a medicina che guadagno 3000 euro almese da subito”… proprio uguale! gestionale o medicina! a me fanno rabbrividire persone che “giovani” già ragionano così e sono completamente prive di oggettività e di riconoscere merito al merito.
    In ogni epoca c’è stata una facoltà che rappresentava, per le masse indistinte e senza pretese (di impegnarsi pesantemente) una facoltà che primeggiava.
    30 anni fa filosofia e sociologia per chi voleva un semplice “pezzo di carta”.
    Poi giurisprudenza che raccoglieva il 50% di tutti gli studenti italiani. Oggi c’è il forte appeal di ingegneria gestionale.
    E poi a milano ogni tanto vedete gli ing del politecnico che girano con le magliette “Io non sono un gestionale”. Qualcosa vorrà dire o no?
    Poi, CERTO, ogni persona certamente non è identica alle altre.
    Ma le motivazioni, basta ASCOLTARE COSA SI DICE IN GIRO, COSA CHIEDONO GLI STUDENTI E I GENITORI, sono simili: voglio fare una facoltà col titolo “vendibile” (ING) ma senza rischiare di non finirla (gestionale).
    Non sono affatto motivazioni risibili. Le condivido perchè sono ciniche e pragmatiche e anche queste cosiderazioni sono fondamentali nella vita.
    Però, poi, tra questo e pretendere di vendersi con ING scritto enorme e gestionale piccolo piccolo sul retro del bigliettino da visita (figurativamente) ce ne passa…

  361. 361

    30 anni fa filosofia e sociologia per chi voleva un semplice “pezzo di carta”. ?????????????????? Ma ti sembra tanto facile Filosofia come facoltà? In ogni caso ti vorrei far notare che oggi nella gestione risorse umane laureati in filosofia e psicologia vengono ancora largamente assunti, non mi sembra tanto una moda come dici tu Giovanni. In ogni caso se uno punta solo che al pezzo di carta, può laurearsi in che facoltà vuole, gli basta trovare il giusto ateneo o la giusta combinazione di professori. Poi non so dove vedi tu sta gran moda di gestionale, sì è cresciuta negli anni (ti credo era nuova), ma è ben lontana dai grandi numeri delle facoltà più frequentate…Poi Giovanni, è vero, in alcune facoltà la specialistica di gestionale è uguale a economia, ma in molte altre no…Guardati un pò di piani di studio, vedrai che non tutti gli atenei la pensano alla stessa maniera (i politecnici di Milano e Torino tra l’altro hanno mischiato molto ingegneria con Economia). E fidati, non sono solo i due esamini base che vengono fatti a ingegneria gestionale.
    Poi secondo me la figura dell’ingegnere gestionale non mi sembra per niente una figura buttata là. Oggi come oggi alle aziende è richiesta una sempre maggior flessibilità, cosa che il gestionale rispecchia bene nel suo percorso, e una comunicazione tra persone che hanno conoscenze sempre più qualificate. Ing. gestionale nasce anche molto dal fatto che molti ingegneri si sono trovati in difficoltà perchè laureati ad esempio in meccanica, si sono trovati a lavorare su temi quali la gestione della produzione, il miglioramento aziendale, la rivisitazione delle procedure interne, ecc.. tutte cose che non c’entravano con i loro studi e nelle quali, senza voler togliere nulla agli altri titoli, si trovavano a tirar fuori soluzioni sulla base dell’intuito…(conosco chi lavora da 10 anni e me lo ha testimoniato in prima persona).
    Poi, per la terza volta in questa conversazione, LA LAUREA ALL’ESTERO E’ COMPLETAMENTE DIVERSA, non si possono fare paragoni sul fatto che gestionale non esista, semplicemente negli altri stati quello che da noi viene fatto a gestionale , loro lo fanno in altri tipi di facoltà chiamandolo Management con indirizzi speciali. Lo stesso Economo è una figura completamente diversa se formata all’estero (fidati sono stato a fare un corso universitario di Marketing in Michigan)…
    La dimostrazione ultima è che aziende estere e multinazionali nonchè agenzie di consulenza mondiale assumono Ingegneri gestionali italiani…
    Poi anche la laurea mista ing-architettura non mi sembra una cosa buttata là, oggi infatti, e te lo dico di nuovo da persone che hanno 30 anni di esperienza nel settore delle costruzioni, si trovano sempre più spesso architetti “troppo artisti” e ingegneri edili “troppo tecnici”. Il risultato è una continua lotta tra i due, in cui molti architetti presentano progetti bellissimi, ma il 50% delle volte totalmente irrealizzabili (non sto scherzando, è così) e l’ingegnere edile invece punterebbe sempre a un bel cubo di cemento…E’ vero che Architettura all’estero è valutata molto di più di quello che è oggi da noi, ma il problema è nato dal fatto che in Italia le lauree in architettura hanno visto l’eliminazione di molti esami tecnici per cercare di introdurre esami su Rendering, Restauro, ecc..L’Architetto all’estero purtroppo ne sa di più dal punto di vista tecnico…noi ci salviamo solo perchè siamo notoriamente il popolo dei creativi e del design…

  362. 362

    Gianluca, è proprio ciò che scrivi tu ad essere un minestrone di luoghi comuni di chi non conosce le cose ma parla per luoghi comuni e per sentito dire.
    Se cos’ non fosse, non scriveresti ciò che hai scritto. A cominciare dalla “profonda” analisi del rapporto tra architettura ingegneria in Italia. DIrei che qualcosina ne so visto che attualmente è lo specifico settore in cui opero.
    La differenza unica e fondamentale è che SOLO in Italia, agli ingegneri è dato mettere mano alla progettazione generale degli edifici. All’estero l’ingegnere fa (salvo rarissime eccezioni di singoli ingegneri) l’ingengere: cioè progetta le strutture.
    E infatti è chiamato, in modi diversi “statico”, “calcolatore” (non è una offesa, anche in Italia si definisce “calcolatore”). I progettisti degli edifici sono SEMPRE E SOLO architetti. La progettazione ovunque si chiama progettazione architettonica perchè la fa l’architetto. L’ingegnere, ma se conoscessi la realtà vera del mercato delle costruziooni non avresti scritto ciò che hai scritto, fa parte dell’elenco dei “consulenti” dell’architetto.
    Si qualsiasi progetto internazionale, troverai sempre “progettista: architetto tal dei tali”. E poi l’elenco dei consulenti: strutture, impianti, illuminotecnica, ecc. Che sono appunto ingegneri e svolgono un lavoro specialistico che da noi il 99,9% degli ingegneri non sa fare.
    E’ un fatto (se conoscessi anche il mercato interno italiano) che il grosso dell’offerta è scadente. Appena oggi un architetto cerca un ingegnere un pò più flessibile da realizzare una struttura “non convenzionale”, “non da manuale”, non se ne trovano.
    Sui grandi progetti (non come cubatura… perchè quella non richiede particolari competenze) che richiedono innovazione e capacità di soluzione di problemi non standard, devi cercare le società straniere.
    Ma è cosa nota. Anche per gli impianti e per le soluzioni avanzate, la risposta strandard è “non si può fare” “costa troppo”, ecc. Nel 99% dei casi sono scuse perchè l’ingegnere italiano, abituato alle “statole di cemento armato” standard prodotte con software specifici che NON si è in grado di verificare (anche a causa di una normativa nostrana assolutamente farraginosa e avvolta su se stessa).
    La tua affermazione che l’architetto “è più artista” e l’ingegnere troppo tecnico, è proprio una fesseria. Se mi parli, ed è quello che affermo per TUTTE le facoltà, di università scandalose diffuse a decine in tutta Italia, ok. E’ vero. Dalle università italiane, soprattutto quelle del SUD, oggi escono somari totali. Non è una affermazione assoluta, ma negarlo significa negare una realtà che è così palese da far vergognare.
    Il fatto della irrealizzabilità, è una fesseria grandiosa: è la classica baggianata da luogo comune, detta da gente che NON HA MAI AVUTO A CHE FARE CON UN ARCHITETTO E NON HA LA MINIMA IDEA di cosa e come si faccia un progetto.
    Neanche di cosa sia. Quante volte si sente dire questa cavolata alla massaia che l’ha sentito dire dal cognato che l’ha sentito dire dalla moglie che l’ha sentito dire dal fruttivendolo e così via.
    Architetti che fanno progetti “irrealizzabili”, non esistono. Se mi parli dello studente, ci sto. Ma NESSUN architetto progettista farà mai un progetto irreralizzzabile, salvo che nel mondo dei sogni di qualche ingegnere o geometra che semplicemente, per ignoranza totale, deve trovare una giustificazione al fatto che l’Italia sia l’unico paese occidentale in cui i progetti architiettonici (cioè TUTTI) non siano fatti da architetti.
    Immagina in Francia uno “statico” a cui affidassero una progettazione! Quando si dice progettazione, naturalmente si intende la “progettazione architettonica”. Che non è il “render”, o lo schizzo, come ignorantemente molti affermano perchè non sanno di che parlano. La progettazione architetonica “è il progetto”. cioè contiene “tutto”, salvo l’approfondimento specialistico di strutture e impianti, che però sono SEMPRE PRESENTI.
    Io non conosco alcun architetto che faccia “progetti irrealizzabili”. Ingegneri che fanno progetti “mostruosi”, sì. Poi, accade di frequente che arrivi in studio lo strutturista per fare “il suo” mestiere di consulente, e si metta le mani nei capelli, IN ITALIA.
    Per il motivo detto prima. Perchè o gli metti davanti un progetto “regolare”, un rettangolo in cui piazza la griglia “regolare” di pilastri e travi, o nella maggior parte dei casi, non saprebbero dove metter mano.
    E’ l’opposto dell’Inghilterra, ad esempio, dove l’ingegnere strutturista è una professione avanzatissima. Lì hai consulenti (leggi cosa ne dice Zaha Hadid, architetta di fama mondiale che ha base a Londra) strutturisti da paura.
    Non è un caso che ARUP, OVE, ecc siano società di lì…
    L’Italia è profondamente arretrata dal punto di vista tecnico-culturale. Rendiamocene conto. E creare 200.000 corsi di laurea senza capo nè coda, per far felici i “clienti-studenti” che pagano ed escono velocemente da troppe parti cazzeggiando come ragazzini alle superiori, non è normale.

  363. 363

    a proposito gianluca, solo una precisazione. quando dici “Design”, fai la confusione tipica degli italiani che ignorano l’inglese e il sigificato corretto delle parole.
    Da noi il “design” è considerato il design industriale (la sedia, la poltrona, l’arredo in genere, al massimo l’interior design).
    Nel mondo anglosassone, la parola “design” ha il significato di “progetto”.
    Quando leggi o senti dire a livello internazionale “architectural design” o design in generale, significa “il” progetto.
    E Designer sta per “progettista”. La valenza “artistica” della parola, è una deformazione italiana.
    Sui progetti infatti leggi “Designer” o “Architect”. che non sta per disegnatore, ma progettista.
    ciao.

  364. 364

    Mi sa che mi hai capito male, ti spiego meglio quello che volevo dire:

    “E’ un fatto (se conoscessi anche il mercato interno italiano) che il grosso dell’offerta è scadente. Appena oggi un architetto cerca un ingegnere un pò più flessibile da realizzare una struttura “non convenzionale”, “non da manuale”, non se ne trovano”

    Infatti non intendo che l’ingegnere-architetto progetti la forma dell’edificio,ma proprio come dici tu qui che si avvicini di più al mondo dell’architetto, da cui oggi è troppo staccato, ed impari qualcosa di architettura in modo da poter essere flessibile e in modo da sapere il perchè si richieda un certo senso estetico nelle strutture…E’ la stessa cosa che intendo per l’ingegnere gestionale, non dico che debba fare il lavoro dell’ingegnere meccanico, ma serve come figura perchè sa far comunicare in maniera costruttiva la parte meccanica con la parte gestionale/economica. E’ ovvio che servirà comunque il tecnico e servirà comunque il gestionale, non è che uno esclude l’altro.
    Allo stesso modo non intendo escludere l’Architetto, ma mettergli in fianco una persona che magari non ha fatto l’esame di calcolo numerico, ma magari ne ha fatto uno in storia dell’architettura.
    E’ anche vero però che l’architetto a volte pecca dal punto di vista della fattibilità (forse è meglio usare questo termine) Ti faccio un paio di esempi:
    Mi è passato sotto le mani un progetto in cui era prevista una grande facciata a sud (con ovvi disagi per il raffrescamento interno), e allora l’architetto per far rientrare l’edificio nella classe energetica che gli era stata richiesta ha semplicemente indicato di scegliere dei vetri con tot caratteristiche…bhe non esiste nessun vetro al mondo con quelle caratteristiche (è dovuto alle caratteristiche stesse del materiale vetro)..Ma in ogni caso qui è più un architetto che ha voluto fare il lavoro di un ingegnere, ti faccio un altro esempio…Richiesta su un progetto un anta-ribalta di 4 metri di altezza…NON ESISTE nessun produttore che la realizzi, il peso stesso del vetro richiederebbe una forza per la sua chiusura assurda…Ti sembra poi possibile che il ponte di Calatrava di Venezia sia stato gestito in quel modo? Per carità, esteticamente ineccepibile, ma dal punto di vista tecnico è veramente un disastro: il progetto è costato il triplo di quello che doveva costare, gli scalini sono scivolosissimi e più di qualcuno si è lamentato delle cadute che si è procurato, non prevede accesso per i disabili…..A volte è vero che l’architetto è troppo artista….
    Ecco perchè credo che avvicinare di più le due figura non sia uno sbaglio, ma un punto di forza. Non significa eliminare uno dei due, significa creare, come nel caso dell’Ingegnere-Architetto una figura che sia più aperte al dialogo tra le due parti…Poi esempi su architetti che realizzano cose infattibili ce ne sono a bizzeffe, basta che pensi ai piccoli studi. All’estero le facoltà tendono ad essere molto più flessibili delle nostre…in America il percorso di studi praticamente te lo costruisci da solo e sulla base delle tipologie di crediti che accumuli ottieni titoli diversi…

    In ogni caso non sono ignorante in inglese, ma la parola Design (e direi che possiamo anche permetterci di utilizzarla dato che i due movimenti principali che ne hanno segnato la nascita (parlo ora del design industriale moderno) sono stati il fenomeno Memphis (gruppo guidato da Ettore Sottsass) e l’apertura culturale della Olivetti) in Italia è ormai ufficialmente riconosciuta. Pensa che esiste addirittura l’ADI associazione designer italiani, e non intende progettisti puri. Nella mia frase intendevo appunto che la creatività e il design ci hanno salvato..in generale, non solo nell’architettura…Noi abbiamo tanto potenziale, ma il più delle volte lo lasciamo crollare in una lotta di clan tra specialisti.

    L’idea delle facoltà miste secondo me è un buon primo passo verso la flessibilità.

  365. 365

    Ho letto qualche commento, e capisco come la maggioranza di chi critica Gestionale non solo spesso non ha mai neanche visto come è strutturato un corso di Ing.Gestionale serio, ma non sa neanche come funziona una azienda o industria.
    L’Ingegnere Gestionale è una figura ESSENZIALE nelle industrie moderne. I processi di gestione della produzione, di controllo della qualità, in generali tutti quelli di operation management e supply chain sono settori di ESCLUSIVA competenza dei Gestionali. O pensate che un laureato in Economia Aziendale possa mettersi a fare l’Ingegnere di Linea (se non sapete cos’è, lasciate questi discorsi) o a studiare progetti meccanico-industriali senza sapere niente di meccanica? E un Meccanico, con zero competenze di gestione dei costi e statistica applicata non avrebbe le capacità di fare altrettanto.

    E come Elettronica e Informatica, un Elettronico in linea di massima può arrivare a capire come lavora e cosa fa un Informatico, ma non è specializzato per fare ciò. Tra l’altro in Informatica si fondono conoscenze di Elettronica, Telecomunicazioni e Scienze Matematiche, così come un Gestionale del settore Industriale fonde conoscenze di Gestione dei Costi, Impiantistica e Matematica Statistica.

  366. 366

    Ciao Giant,

    Concordo con te su quasi tutto quello che hai appena detto tranne che su una specifica affermazione “…e Supply Chain sono settori di ESCLUSIVA competenza dei gestionali”. Io sono un ingegnere biomedico è lavoro nell’ambito della supply chain per conto di una grande multinazionale farmaceutica. Credo che la stessa cosa la potrebbero farla i laureati in ingegneria meccanica in una qualsiasi azienda specializzata in componentistica meccanica. Detto ciò, personalmente ho un gran rispetto per l’ingegneria gestionale come peraltro per tutte le altre ingegnerie. Dopotutto, di corsi in ingegneria “facili” non ne esistono. Questo lo posso certamente sostenere per quanto concerne il Politecnico di Torino dove ho avuto il privilegio di studiare.

    Saluti

  367. 367

    Conosco ingegneri che fanno la fame, gestionali, meccanici, elettronici, chimici …
    Conosco economisti che fanno la fame, aziendalisti o meno …
    Ne conosco tanti altri che hanno trovato la loro strada e oggi ricoprono ruoli più o meno importanti in aziende più o meno importanti.

    Dopo 12 anni di lavoro in un determinato settore quando ti presenti (parlo per esperienza personale) non hai bisogno di spiegare a nesuno in cosa sei laureato, il dott. pinco pallino AD della Coca Cola Italia … è uno con le palle. L’ing fraccazzo, direttore di produzione della buciodeculo Inc. è uno con le palle.

    Salvo scelte azzardate un buon corso di lurea è un buon punto di partenza per entrare nel mondo del lavoro, conta molto l’ateneo ma anche il corso di laurea che sia Ingegneria, Economia, Giurisprudenza … Una volta fuori dall’università inizia la vera guerra e allora so cazzi !!!

    La preparazione accademica influisce per il 25% sull’esito di una carriera professionale, il grosso lo dovete fare voi tirando fuori le (palle !!!) vostre qualità personali.

    La prima cosa è cercare di avere un contratto di lavoro degno di questo nome, anche se poco poco lontano da quello che pensavate di fare.
    La seconda cosa è iniziare a muoversi verso l’obiettivo che prefissato, da insider ci si può muovere da precario è un po’ più difficile !!!
    La terza e più importante è che capirete col tempo che a lavorare onestamente non si fanno i soldi e che l’unica regola che vige è quella del guadagno.

  368. 368

    Manlio studi Economia?

  369. 369

    Per GIANT: se ti riferisci ai “titoli” degli esami… beh, ti assicuro che 9 gestionali su 10 con cui ho avuto a che fare stavano all’ingegneria come ci sta un avvocato o un laureato in economia.
    Quello che sostengo io, dimostrato anche da fatto che all’estero non ci siano figure corrispondenti (e il sistema universitario italiano non pare proprio definibile di eccellenza viste le classifiche…), non è che il ruolo di una figura “come” il gestionale, sia inutile. Quello che sostengo io, e che ritengo PALESE e dimostrato dai fatti, è che è assolutamente IMPROPRIO definire il gesitonale un INGENGERE.
    NON LO E’ per i contenuti reali della formazione. Intendo dire: l’ingegneria non è un enunciato teorico. Un ingegnere DEVE essere e rimanere la figura TECNICA per eccellenza.
    Altrimenti è come definire un avvocato, “INGEGNERE DEL DIRITTO”. esempio più chiaro non mi riesce.
    Non è che uno che ha una infarinata di nozioni tecniche (perchè di quello si tratta) allora è ingegnere. Altrimenti anche un laureato in economia, visto che fa matematica potrebbe chiamarsi ingegnere aziendale? O ingegnere dell’economia?
    Oppure solo perchè la facoltà è quella di ingegneria, per “osmosi” scientifica, a tutti gli studenti viene infuso il sapere ingegneristico?
    Ma su.
    Il punto è che è una invenzione tutta italiana. Serviva recuperare il gap di iscritti alle facoltà scientifico/tecniche, esi sono inventati l’ingegneria gestionale.
    E’ l’”ING” che è fuori luogo completamente.
    Non è possibile che un ingegnere abbia di matematica una infarinatura sommaria. O di meccanica razionale. E’ un controsenso.
    E questo non fa altro che togliere ancora più credibilità al sistema formativo italiano.
    Poi, i “pochissimi” che vanno all’estero, non è che trovano lavoro perchè “il sistema universtitario italiano è tra i migliori al mondo”, come siamo sempre bravi a raccontarci.
    Trovano lavoro perchè spesso è la gente in gamba che va all’estero perchè qui da noi non trova lavoro.
    E quindi “mediamente” sono italiani sopra la media. Parlo naturalmente dei laureati, non di chi va a fare i panini o il commesso.
    Occorrerebbe fondamentalmente un pò di umiltà. E finirla di pretendere competenza che nei fatti non si hanno.
    Tempo fa, solo un aneddoto, in una azienda dovevamo fare alcuni calcoli “al volo”. C’erano alcune persone tra cui in gestionale e un laureato in giurisprudenza alla Luiss. Bene, non ci crederete, ma il gestionale era completamente spiazzato.
    Non riusciva a fare neanche dei calcoli banali a mente. Sparava “tentativi” e sistematicamente 2 secondi dopo dovevamo correggerlo e annotare i numeri. Si è ripetuto almeno 5-6 volte.
    Non ne beccava uno. Beh, neanche una delle volte ha accettato di stare zitto. Ogni volta tentava di sormontare con la voce gli altri presenti. E ogni volta si stizziva alla conseguente correzione.
    E’ solo un esempio banale. Credo che molti gestionali siano in grado di padroneggiare MOLTO bene la matematica. Ma là’ era evidente che una figura (peraltro neanche l’impiegatino neoassunto, ma una figura di una certa responsabilità), stava alla matematica di base come uno si aspetterebbe un filosofo o un sociologo: lo zero assoluto.

  370. 370

    per GIANT:
    ribadisco che salvo pochissime facoltà del nord italia, i corsi di ingegneria gestionale, a parte il “titolo” dei singoli corsi che può sembrare sovrapponibile a quello di corsi di altre ingegnerie, sono completamente svuotati dei contenuti.
    cioè:la matematica si fa male, le materie tecniche si fanno male o malissimo. ed escono ingegneri che di matematica e delle BASI fondamentali di qualsiasi ingegnere al mondo, sanno poco o nulla.
    per non dire hanno gravissime lacune proprio nelle materie scientifiche. non serve? perchè sono “gestionali” e non “tecnici”. proprio questo è il punto: NON SONO INGENGERI.
    la tua affermazione che l’ingegnere gestionale è FIGURA ESSENZIALE nell’industria moderna, è ridicola: esiste solo in Italia!!! come è evidente, le industrie italiane sono le più efficienti e produttive del mondo… ma dai. un pò di senso del ridicolo?
    il gestionale è una figura creata per portar via studenti alle facoltà di economia. piace all’azienda italiana medio-grande, in quanto è l’impiegato tipo da “formare” internamente all’azienda.
    senza skills particolari, come piace al management e alla proprietà industriale “tipo” italiana. cioè gente che non rompe le balle, mediamente ambiziosa, che dove la metti sta. punto.
    se poi devi cercare la competitività sul prodotto e sull’organizzazione… beh… lasciamo stare. è così evidente quanto sia fallimentare (mediamente) tutto l’apparato “gestionale” dell’impresa italiana medio-grande che è inutile approfondire.

    sia ben chiaro: non parlo delle singole persone, rispettabilissime, che scelgono ingegneria gestionale. e i pochissimi che sono particolarmente dotati che riuscirebbero anche nelle ingegnerie “vere” (intendendo quella che è l’ingegneria tecnica, cioè l’unica comunemente intesa nel mondo).
    parlo invece della “facoltà” di ingegneria gesitonale. che si posiziona benissimo (ripeto, salvo pochissime facoltà), nell’enorme numero di facoltà e indirizzi spuntati come funghi nel recente passato.
    altrimenti iniziamo a dire che anche scienze della cominicazione (che ha soppiantato giurisprudenza) è una facoltà difficile e seria. e così via. poi, guardacaso, il 50% degli studenti di tutta Italia, per qualche anno, erano iscritti a scienze della comunicazione. uno su due!!! e se glielo chiedevate tutti sostenevano che era completissima-difficilissima-altamente formativa…
    stessa cosa per gestionale: tutti vogliono l’ING facile-facile. tutti chiedono “dove è più facile?”, “è vero che ing gestionale è la più facile e hai comunque il titolo “ing”?”, e così via.
    ma una volta iscritti o laureati miracolosamente tutti pretendono di affermare che ingegneria gestionale è questa roba iper-completa che forma i super-super-super manager che non devono sapere nulla perchè vengono formati a “gestire gli altri”.
    ma su… sono italianate che fanno sorridere.
    l’importante è studiare e prepararsi. se gestionale fa trovare lavoro, allora fate gestionale. ma non pretendete che vengano riconosciute competenze importanti che sono appannaggio delle ingegnerie ben più difficili e selettive.

  371. 371

    1. Hai fatto ingegneria gestionale e dopo 3 anni non sai nemmeno vagamente quali possono essere gli sbocchi lavorativi? Sinceramente con tutto il rispetto doveva essere LA PRIMA COSA DA CHIEDERE AI TUOI DOCENTI prima ancora dell’iscrizione. Purtroppo molti attratti dai termini che oggi vanno di moda si lasciano “fregare” (anni fa andava di moda “informatica” lo mettevano dappertutto come “indirizzo”).
    Non mi stupirei se i soliti insegnanti di matematica (perché gira e rigira sempre quella insegnano) inventassero il corso di Ingegneria BioSocialNetwork con specializzazione in Sicurezza.

    2. Gli sbocchi lavorativi non li decidi tu ma il mercato. Pensa che io con una laurea in informatica ho difficoltà perché i miei potenziali clienti/datori di lavoro non sanno cosa sia e cosa si studiamo.

    3. Ingegneria civile, edile, elettrica sono lauree di serie A (come Medicina, Odontoiatria, ecc) nel senso che terminati gli studi hai un albo professionale che ti tutela (= poca concorrenza e professione ben definita…decidono loro tutto anche il num. di bottoni del camice). Tu che concorrenza avrai? Che lavori andrai a fare? Penso un lavoro “generico”… ovvero impiegato/ prestatore d’opera… e credimi sarà dura perché le aziende per tali figure preferiscono sempre donne giovani con il diploma di ragioneria e che sanno tenere la contabilità…i maschi come prestatori d’opera sono richiesti per scaricare le cassette di frutta e tadaaa come “programmatori-polli”.

    4. Sicuramente dopo aver girato e trovato le solite porte chiuse come TUTTI (Informatici, Matematici, Fisici, Ingegneri vari, diplomati senza speranza) sarai tentato di intraprendere la “bellissima” carriera di programmatore.
    Qui arriva il bello nel senso che la parte “gestionale” è molto apprezzata, ma sai progettare/sviluppare software? Perché le aziende non è che vanno da 500.000 professionisti vogliono tutto pronto a basso costo da una sola persona “un programmatore” per cui non è che chiamano l’analista, l’ing. gestionale, un grafico, ecc.. vogliono una sola persona di riferimento, che costi poco e possibilmente che NON sia laureata (altrimenti non è un pollo).

    5. Sicuramente dopo aver provato per una settimana a fare il punto 4. opterai per la più umana figura del commerciale (magari di software gestionali)…a questo punto sorge spontanea una domanda… chi te lo fa fare visto che i margini su quel prodotto sono miserevoli?

  372. 372

    Salve a tutti. Tra un mese circa mi devo laureare nella triennale di ingegneria meccanica e avrei intenzione di immatricolarmi alla magistrale di ingegneria gestionale. Il passaggio sarebbe indolore dato che non devo fare nessun esame integrativo. L’unica cosa che mi blocca è il fatto che ho paura che la laurea ibrida cioè triennale e magistrale in due ingegnerie diverse potrebbe essere vista di cattivo occhio dalle aziende. Volevo chiedervi che ne pensate a riguardo? Grazie

  373. 373

    L’Ingegnere Gestionale non è presente all’estero? Ragazzi, ma non diciamo cose senza neanche avere fatto una ricerca su google.
    Ti aiuta pure wikipedia se vuoi, in USA è strutturato come addirittura tre corsi di laurea, cambia il nome, si chiama Industriale, ma il corso è quello li, fidati.
    Addirittura come facoltà nasce in Giappone (il loro boom industriale è dovuto all’applicazione di modelli ingegneristici alla produzione e al controllo statistico, cosa che in Italia ancora oggi non facciamo), e si sviluppa subito dopo in USA e Germania, dove è un “must” nelle amministrazioni pubbliche addirittura.
    Ingegneria Gestionale (o come viene chiamata nei paesi anglosassoni, Industriale, nome che in Italia non è stato usato per evitare ambiguità con il settore di studi) è una facoltà talmente poco presente all’estero che si tratta solo della seconda laurea in ingegneria più diffusa in USA (mi sembra dopo solo Elettronica), tra le più diffuse in UK, Germania e Francia, e che può vantare personaggi “poco” illustri come il CEO della Honda (che tra anni 90 e 2000 ha rivitalizzato un marchio schiacciato dal gigante Toyota), il CEO di Vodafone, il nuovo CEO di Apple (che negli anni 90 ha risollevato le sorti produttive di un’azienda sull’orlo del fallimento, agendo “solo” sugli impianti), anche il CEO di Reanult-Nissan. E’ Ingegnere Gestionale/Industriale l’ex Ministro per l’Economia e le Attività Produttive della Turchia, che ha guidato la nazione nel boom industriale degli anni 2000, e tanti altri… non è una laurea nata l’altro ieri, ma basta cercare su wikipedia se non credete.

    Poi vado per punti:
    A chi parla di “solo qualche università del nord italia” rispondo dicendo che o vi informate VERAMENTE, o non parlate. Io studio nel PROFONDO SUD, il mio corso di laurea triennale si articola in 23 materie, di cui le materie di ingegneria “classica” svolte insieme ai meccanici e agli elettrici. E parlo di Analisi 1 e 2, Fisica 1 e Fisica 2, Chimica, Algebra e Geometria, Fisica Tecnica, Tecnologia Meccanica, Ingegneria dei Sistemi, Meccanica Applicata alle Macchine, Disegno Tecnico Industriale, Meccanica dei Materiali, Elettrotecnica e Impianti Industriali. Sentirmi dire di stare ad ingegneria come un avvocato mi fa venire i nervi, peggio se lo fa con la solita idea che al nord solo c’è qualche eccezione buona.

    Le uniche differenze che ho notato sono:
    In Tecnologia Meccanica, noi studiavamo processi per asportazione di truciolo e processi per la deformazione plastica, i meccanici solo la prima parte ma con un modulo dedicato al tornio a controllo numerico
    In Fisica Tecnica, noi studiavamo meglio i motori a turbo-gas (tipici delle centrali di produzione energetica moderna), i meccanici i classici schemi dei motori otto,diesel
    In fisica tecnica da meccanici/elettrici si studia anche la fluido-dinamica, da noi è oggetto di materia a parte al terzo anno.

    Le materie specialistiche riguardano:
    1) Economia e Organizzazione Aziendale I – Presente Ovunque ormai in Ing. ma fatta nettamente meglio da noi
    2) Economia e Organizzazione Aziendale II – Parte Teorica: Teorie Manageriali Parte Pratica: Gestione dei Costi (ovvero metodi di algebra applicata estremamente lunghi e che necessitano di precisione, leggi mille zeri dopo la virgola e sistemi a 16 incognite in media, per il calcolo dei costi unitari di produzione)
    3) Gestione dei Sistemi Produttivi e della Qualità – Programmazione Operativa, Scheduling e Statistica della Qualità
    4) Legislazione sul Lavoro e sull’Infortunistica – Concetti di base di sicurezza sul lavoro e diritto del lavoro
    5) Metodi di Matematica Statistica Applicata – Statistica, Calcolo delle Probabilità…

    Al di fuori di Legislazione (Che a crediti però sta come le materie di “laboratorio” di certe facoltà dove bisogna solo prendere le presenze) abbiamo materie che qualcuno potrebbe definire per niente attinenti all’ingegneria? Non parlatemi di Economia, perché ho avuto MOLTI meno problemi con Algebra e Geometria o con Fisica Tecnica e Tecnologia Meccanica, che con questa materia, dove un semplice errore dovuto alla fretta può farti sballare due matrici e relativi sistemi di equazioni.

    Nella specialistica conto di studiare (vado a memoria):
    *Programmazione della Produzione Industriale
    *Gestione Sistemi Energetici
    *Logistica
    *Progettazione Integrata di Prodotto
    *Marketing Operativo (se non sapete cosa sia, google vi aiuta)
    *Affidabilità dei sistemi Produttivi
    *Modellistica e Ottimizzazione
    *Gestione della Qualità
    *Sistemi di produzione di beni e servizi

    e qualcosa che non ricordo, oltre alla materia a scelta.

    Mi dici cosa mi manca per essere un ingegnere secondo te?
    Se poi pensi che le attività di Operation Management siano da economisti allora abbiamo l’ennesima prova di stare a parlare con gente che neanche sa cosa sia la Gestione di un Impianto Industriale a livello di conoscenze tecnico-operative e di progettazione di processi.

    PS: Una differenza NETTA tra Gestionali e Ingegneri “Classici” c’è, l’ingegnere classico ragiona solitamente su dati puntuali di tipo progettuale e con risultati spesso assolutamente prevedibili in maniera analitica, basa quasi tutto sulla sua preparazione tecnica e sugli assiomi e leggi che ha studiato. Il Gestionale ragiona su dati statistici di tipo previsionali per progettare processi su cui prima si possono solo fare supposizioni con grado di affidabilità variabile, e che invece si rifà a teorie o “regole” che devono essere adattate e verificate caso per caso. Se siamo più “versatili” nel mondo lavorativo il motivo è solo questo, noi impariamo modelli matematici che si applicano nel settore industriale ma che possono essere facilmente adoperati anche in quello finanziario, amministrativo, informatico, ovunque sia applicabile la teoria del caos ecc, senza fare affidamento su uno o due teoremi intoccabili, in molti casi vedi che le ricerche di lavoro sono rivolte a Ing.Gestionali, Matematici e Statistici, non a caso.

    Se per te tutto questo poi è poco o niente ingegneristico, che posso dirvi, Ingegneria è nata come facoltà dove si usava “l’ingegno” per le operazioni più disparate, se oggi è diventata una scienza esatta e totalmente in-flessibile nei modi, nei problemi, e nella necessità di adeguarsi ai tempi, allora non siamo ingegneri.

  374. 374

    Bah bah..
    Ho cominciato ad interessarmi a questa discussione quasi tre anni fa, quando dovevo scegliere l’indirizzo di laurea.
    Ad oggi sono a un passo dal prendere la triennale in ing. Civile a Torino.

    Faccio solo un paio di considerazioni prettamente personali, che derivano dalla mia esperienza e da quella che ho recepito dai miei insegnati.

    ‘Ing.’ significa tutto e niente. Ci sono indirizzi che, se non per le materie di base, non c’entrano nulla gli uni con gli altri. Per altro poi, le materie ‘toste’ NON sono quelle di base!! Sono una difficoltà perchè sono all’inizio del corso. Le materie toste, almeno per il mio indirizzo, sono meccanica razionale, scienza delle costruzioni e idraulica. A confronto analisi è una quasi bazzecola. Da me vedo che la ‘critica’ che si fa agli ing. gestionali non è tanto il fatto di non fare fatica, cosa non vera, ma semmai il fatto che manchino materie davvero complesse. Oppure il fatto che la vita sia semplificata, che un esame di analisi si riduca ad un esamino a crocette! contro il mio pre-test, test a domande aperte, th scritto pre-orale e orale! FORSE è per queste cose che a molti futuri ing. stanno un pò sulle scatole gli ing. gestionali.

    Nonostante tutto, affermazioni come ‘un ing. meccanico può fare quello che fa un ing. gestionale’ non hanno, a parer mio, alcun senso.
    Ogni indirizzo nasce principalmente per rispondere ad una esigenza del mercato, ma questo non significa che le ‘persone’ debbano rispondere ‘solo’ a quella determinata esigenza.

    L’ing. non si basa solo su dati, fissi e non discutibili ma anche su intuito, intraprendenza, buon senso. Sono queste le cose che fanno la differenza tra un Grande ing. e un qualsiasi ing., tra uno che diventa CEO e uno che è ‘solo’ un impiegato, non certo il ramo di specializzazione che di una persona dice poco o nulla.

    Essere ing. significa aver passato 5 anni a studiare, e parecchio. Eppure presa la laurea serve pratica…e serve andare a riguardarsi un pò di cose. Forse un ing. gestionale non potrà fare il lavoro proprio dell’ing. meccanico ‘da subito’, ma non è che in ing. meccanico prende la laurea e si mette bel bello a progettare! comunque, dopo, bisogna continuare a studiare!
    Senza contare che un ing. meccanico che si mette a cercare lavoro tra le mansioni di un ing. gestionale…forse ha qualche dubbio su cosa abbia studiato e perchè.

    Concludo dicendo che è comunque indubbio che alcuni corsi siano più semplici di altri. E qui è inutile sparare palle sulle materie di base etc.. Alcuni corsi sono obiettivamente più complessi, anche nelle stesse materie base. Il punto è che sono I CORSI ad essere meno o più complessi NON le persone! Chi fa un corso impossibile NON vale più di chi non ha una laurea!! Sono solo indirizzi di studio dettati da quello che piace fare!! Se studiate e vi ammazzate la vita SOLO per trovare un lavoro, andare a zappare la terra che di quello c’è sempre bisogno! Piuttosto che fare la gare a chi fa il corso più difficile, chiedetevi se vi piace quello che studiate, se siete soddisfatti di voi e del corso.

  375. 375

    @Informatico

    Sul punto 4 hai pienamente ragione.

    Ti parlo per esperienza personale. Oltre a studiare lavoro come sviluppatore di applicazioni web. Ogni azienda per cui lavoro/ho lavorato vuole che si faccia tutto. Nel mio caso tutto significa: analisi delle sue esigenza (mostrando quali sono, visto che spesso neanche lo sanno), analisi sw, sviluppo. Ma non solo, e no perchè poi il sw deve essere ‘bello esteticamente’, poi magari devono stampare dei volantini o altro…e vuoi che non lo chiedano a me? Ed in un attimo serve conoscere il mondo. Anche perchè poi se viene ‘brutto’ o non vende, non è che gli si può dire ‘si ma io faccio analisi e sviluppo, non sono mica un ‘visionario’ o un esperto di marketing’. Inutile dire che se ne fregano. Loro pagano, pocuccio, e tu devi saper fare tutto. Altrimenti non prendi il lavoro.

  376. 376

    Giant:
    lascia stare che non hai capito nulla. Gestionale è una cosa, Industriale, come la intendono nei paesi anglosassoni, è TUTT’ALTRA COSA. E tra l’altro ing industriale esiste eccome pure da noi. lasciamo perdere.
    Per Sav, invece. Il tuo discorso è naturalmente “vero”. nel senso che vale non solo per ingegneria. Però quando si generalizza al massimo e non ci si limita alla singola facoltà, allora si può anche affermare che è giusto che in Italia (e SOLO IN ITALIA) siano nate 2000 facoltà in pochissimi anni. In altri paesi hai magari 6-7-10 università che hanno una facoltà specifica, da noi ce ne sono 100 per ogni facoltà. le cosiddette “università di quartiere”.
    quello che voglio dire è che se si segue il tuo discorso si dovrebbe dire: tutto dipende dalle singole persone. ogni facoltà è dura o seria allo stesso modo e comunque più o meno il risultato qaunto a preparazione (dipendendo tutto dalle persone), non cambia.
    scusa ma è inaccettabile.
    come mai ci sono gli esodi per l’abilitazione professionale? come mai vanno tutti in “determinate” sedi a sostenere l’esame?
    come mai, per non parlare solo di università, ormai decine di inchieste, dalle Iene a tutti gli altri hanno ben dimostrato, video alla mano, che ci sono città (università e scuole) in Italia, dove gli esami si comprano e sono pro-forma per ottenere il “pezzo di carta?”.
    quello che dici tu è davvero inaccettabile. perchè offende quei tanti che si fanno 3-4-10 volte più il mazzo in facoltà “toste”, con programmi dei corsi che corrispondono a contenuti seri, pesanti, e verificati in sede d’esame, con quelle facoltà in cui -al contrario-, programmi e insegnamenti altisonanti (o comunque non differenti dalle altre sedi) sono completamente svuotati e si risolve tutto a firma delle presenze, crocette, scopiazzatore, smartphone nelle mutande…
    non è tutto uguale: è chi non si è fatto il mazzo, o chi SA che intenzionalmente ha scelto facoltà più semplici ed agevoli, che in genere tende al qualunquismo.
    ma sì, tutto è uguale… un Politecnico è uguale a Vattelappesca… tanto sempre l’ing ottieni alla fine.
    naturalmente, per chi entra col beneamato calcio nel sedere del parente in una qualsiasi azienda del pubblico o del privato, certamente è tutto indifferente.
    guardacaso proprio quelle materie che tu citi come meccanica razionale, scienza delle costruzioni e idraulica, sono proprio materie che fanno parte dei fondamenti storici dell’ingegneria!
    è esattamente ciò che sostengo io: a voglia a mettere “processi blu” e “processi rossi”, “gestione intelligentissima efficientissima managerialissima delle risorse per l’organizzatissima produzione industriale spazio-temporale”… alla fine stiamo parlando di esami che il 90% sai come svolge? entrano in aula, firmano (e così hanno già l’80% delle probabilità di passare l’esame) si siedono per tutta la durata del corso, giocano sul pc e guardano i film scaricati. compitino a crocette intermedio. forse due. e si abbuonano l’esame. ogni tanto, compilano una tesina copia-incolla, consegnano e passano l’esame.
    non scherziamo: fai meccanica razionale, matematica, scienze delle costruzioni, fondazioni, fisica, e allora sei ingegnere. gli altri sono titoli che in Italia ormai si trovano al supermercato.
    ma che hanno lo stesso identico valore legale dei primi.
    L’ingegnere gestionale per il 10% è ciò che ha studiato. Per il 90% ciò che impara facendo il mestiere.
    per un Ingegnere “vero”, senza un buon 50% di preparazione teorica dall’università, non combinerà mai niente

  377. 377

    - @Economista -
    Mi sono laureato in economia dieci anni fa,ho fatto un eMBA allo SDA della Bocconi (pagato dalla mia prima azienda) e lavoro per una multinazionale pharma.

    Vi dico solo quello che ho visto negli ultimi 10 anni di esperienza lavorativa cambiando ben tre impieghi per tre delle più grandi aziende del mondo …

  378. 378

    Cari ragazzi,

    Secondo voi (ma mi piacerebbe leggere qualche fonte) qual è l’ingegnere più ricercato dal mercato tra GESTIONALE, MECCANICO ed ELETTRICO?

    I dati del 2007 li ho già letti, mi serve capire come si sta evolvendo il mercato del lavoro.
    Nel mio ateneo queste tre sono delle specialistiche di Ingegneria Industriale (che da sola serve a ben poco), quindi dovrò scegliere con cura tra un annetto. E, oltre a cosa mi piace fare, voglio valutare anche quale figura è più ricercata tra queste tre.

    Grazie!

  379. 379

    “il CEO della Honda (che tra anni 90 e 2000 ha rivitalizzato un marchio schiacciato dal gigante Toyota), il CEO di Vodafone, il nuovo CEO di Apple (che negli anni 90 ha risollevato le sorti produttive di un’azienda sull’orlo del fallimento, agendo “solo” sugli impianti), anche il CEO di Reanult-Nissan”

    Non diciamo stupidaggini lette o sentite chissà dove senza alcuna competenza nell’ambito industriale.
    Innanzitutto il CEO è un amministratore delegato, NON un ingegnere gestionale. Che poi possa essere anche un ingegnere ci sta. Certamente non gestionale.

    La Honda non è mai stata in competizione con la Toyota, si sono divise il mercato in modo strategico. Basta guardare il prodotto, fanno vetture completamente diverse concettualmente, mirano a target di clientela completamente diversi. La Toyota predilige lo sviluppo dei motori nella direzione della commercializzazione di massa, motori economici con bassi costi e bassi consumi. Vetture per la massa, per intenderci.
    La Honda invece mira a una fascia più alta, ha sviluppato tecnologie con costi più alti ma che dopo vent’anni sono ancora attuali, ad esempio la tecnologia V-TEC sulla gestione delle valvole, che ancora oggi è all’avanguardia e resta in produzione. E’ evidente che non può essere merito di alcun ingegnere gestionale. E’ un fatto di ricerca e sviluppo gestito da squadre di ingegneri di vario livello ma alimentati da forti investimenti. Per la precisione, nel decennio fra i ’90 e il 2000 la Honda era nel momento di massimo splendore e di massima innovazione (proprio in quegli anni nasceva il V-TEC) ed era in competizione diretta con la Nissan. Quest’ultima è stata schiacciata fino al punto di dover fondere le proprie risorse con un polo industriale automobilistico europeo (la Renault) al fine di sbarcare sul mercato europeo con maggior facilità. E la Renault ne ha tratto vantaggio apportando dei livelli di qualità e innovazione (quella nipponica è fuori discussione) che prima di allora poteva solo sognare. La Honda, invece, continua a camminare con le proprie gambe. Ed è abbastanza solida da poter scegliere che tipo di prodotto inserire in quel mercato piuttosto che in un altro. Scelte che solo un’azienda molto forte e con un management preparatissimo può fare. Altro che ingegneri gestionali.

    Il CEO della Vodafone non ha fatto alcun miracolo. La Vodafone è solo l’ennesima evoluzione di uno scatafascio di azienda. Società inglese preesistente e solidissima che ha rilevato le ceneri di quella che è stata prima Infostrada, poi Omnitel. Sappiamo tutti quanto hanno rubato alla gente, tanto da bruciarsi sul mercato fino al fallimento. Tendenza che continuano ad avere anche oggi, solo che oggi hanno il buon senso di rimborsare i soldi “erroneamente” detratti alla gente, a seguito di dovute contestazioni. E questo che salva la loro credibilità e, forse, l’hanno capito. Anche se per l’Italia il discorso sulla telefonia mobile è abbastanza complesso perchè vige il monopolio delle infrastrutture Telecom che annienta qualsiasi concorrente scomodo. Finora nessuno ha retto il confronto con la Tim, pur avendo tariffe e condizioni più vantaggiose, Vi siete mai chiesti perchè? La Wind è ancora in piedi grazie agli investimenti di uno degli uomini più ricchi al mondo, egiziano peraltro, non certo italiano. Un italiano non investirebbe mai in un mercato monopolizzato dalla Telecom. La 3 è coreana, chissà quanto durerà ancora. Quindi anche nel caso della Vodafone, gli ingegneri gestionali non hanno alcun ruolo rilevante, nemmeno lontanamente.

    E infine il CEO della Apple…..bene, il CEO della Apple è…o meglio, è stato, purtroppo per lui….Steve Jobs. Ritenuto il miglior stratega di marketing al mondo, oltre che innovatore rivoluzionario. E se agire “solo sugli impianti” vuol dire spostare la produzione in Cina o simili in condizioni di lavoro disumane che tutti conosciamo, beh, non mi sembra questa grande strategia gestionale. E’ semplicemente il sistema adoperato dalla Cina per dare massima spinta alla propria competitività industriale. Costo lavoro zero = massimo profitto sul prodotto = continui investimenti e crescita. Ci vogliono degli ingegneri gestionali per questo? E comunque le difficoltà che ha attraversato la Apple, che non è mai stata sull’orlo del fallimento, sono state causate solo dall’avanzata inesorabile di Microsoft, per un semplice motivo: Microsoft ha cavalcato la diffusione di massa di un “piccolissima” rivoluzione che è esplosa proprio a cavallo degli anni ’90 e di cui è autrice….rivoluzione che tutti conosciamo con il nome di Internet.

    Concludo, prima di farvi imbottire di fesserie, documentatevi e analizzate con precisione TUTTI gli aspetti delle dinamiche industriali.
    NESSUN ingegnere gestionale è in grado di risollevare le sorti di un’azienda se non è supportato da investimenti da parte della stessa e dalla ricerca dell’innovazione tecnologica e non. Può dare una mano a basso costo, al massimo. Ma qualsiasi operaio, capo reparto, capo area, ingegnere, fattorino, meccanico, dirigente, può contribuire alle sorti dell’azienda in cui lavora. Non serve una figura professionale ad hoc. Serve solo una figura che sappia gestire tutte le forze interne dell’azienda, figura già nota con il banalissimo nome di Direttore.

    Saluti a tutti i lettori e in bocca al lupo per il vostro futuro.

  380. 380

    @Ingegnere
    Informati molto meglio tu, vai a vedere semplicemente su wikipedia va… per dire, clicca su English alla pagina Ingegneria Gestionale, e vedi tu dove ti porta. Oppure se proprio sei di buona volontà confrontati i programmi. Ingegneria Gestionale nei paesi anglofoni è Ingegneria Industriale, ma si divide in più corsi, quelli prettamente Industriali (la nostra Gestionale per la Logistica e la Produttività), quelli derivati da indirizzi informatici o finanziari-manageriali.

    Ingegneria Industriale certo che so che esiste in Italia, ma in moltissimi casi è una specie di surrogato di Gestionale. E in molte università è una laurea solo di primo livello, che come sbocco alla magistrale/specialistica ha proprio Gestionale.

    @Bartoli
    Penso che siamo dello stesso ateneo :)
    Comunque hanno tutte e tre ottime percentuali di inserimento, tra le più alte in assoluto nel mercato del lavoro.
    Gestionale al momento è un po’ più ricercata, ma se sei del sud (e se ho capito di dove, si lo sei) questa è la laurea meno indicata per restare in zona. Con le altre forse hai un minimo di speranza in più di trovare qualcosa senza cambiare regione. Gestionale va molto in Lombardia e Veneto, cioè dove ci sono le imprese produttive.

  381. 381

    Singeramende ingegneria è bella

  382. 382

    Ma un poveraccio che non ha attitudine per le materie scientifiche o economiche che dovrebbe fare, buttarsi a mare con una pietra al collo?

  383. 383

    LE POLEMICHE DI CUI SOPRA, RIFLETTONO UNA STERILITA’ DI PENSIERO ABISSALE ED UN VALORE AGGIUNTO PROSSIMO ALLO ZERO: MECCANI, GESTIONALI, CIVILI, ECONOMIA, INGEGNERIA, ECC., ECC.., L’IMPORTANTE E’ STUDIARE QUELLO CHE PIACE E QUELLO IN CUI SI CREDE; IN TAL CASO OGNI SCELTA SARA’ PREMIANTE.

    IO LAVORO IN BANCA ED INCONTRO SPESSO INGEGNERI/ECONOMISTI/COMMERCIALISTI/CONSULENTI ED HO IMPARATO CHE SE SI AGISCE SECONDO SCIENZA E COSCIENZA, UNITAMENTE AL RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE REGOLE DEL GIOCO, TUTTO FILA PER IL VERSO GIUSTO.

    SAUTI
    GIULIO

  384. 384

    Salve ragazzi,

    devo ammettere che questa discussione mi ha aiutato molto ma ora ho bisogno di una risposta sincera…
    il prossimo anno andrò a studiare al politecnico di torino ed ero seriamente interessato ad ingegneria gestionale, e di certo non perchè voglio un corso “facile” o voglio ottenere un titolo “facile” di ingegnere ecc.,sono un ragazzo serio e studioso, l’ ho preso in considerazione perchè il corso di studi mi ha interessato seriamente.
    Avete considerazioni o esperienze personali che potete dirmi riguardo questa ingegneria? tenendo conto che andrò al polito… lo dico non perchè voglia mettere su piani diversi il politecnico con una qualsiasi università ma poichè ho saputo che il corso di gestionale è meglio strutturato ed è affrontato in maniera più seria (e non solo come un ingegneria meccanica mischiata ad economia).

    Grazie attendo vostre risposte:)

  385. 385

    @NonHaImportanza
    Mi sa che non sai di cosa parli!

    Partendo dalla Apple, Steve Jobs c’era anche negli anni 80, e i suoi risultati alla Apple avevano portato ad un suo allontanamento, da fondatore tra l’altro.
    La Apple si è ripresa a metà anni 90 quando riporto in “squadra” Jobs, un genio del marketing, e il signor Cock, l’attuale CEO Apple, che da Ingegnere Gestionale si occupo totalmente di stravolgere il processo produttivo della Apple, estremamente costoso e con un grande problema di qualità finale dei prodotti. Il risultato fu tra l’altro la delocalizzazione in Cina delle attività di produzione della componentistica primitiva, che sarebbe stata assemblata poi negli USA, e l’apertura del mondo Apple ad hardware IBM Compatibile. Prima di arrivare al primo grande successo moderno della Apple, l’iPod, quello che tu non consideri nessuno era riuscito a rivitalizzare un’azienda sull’orlo del fallimento, aumentando gli utili, la capacità produttiva e la qualità finale dei prodotti (uguale a meno costi di assistenza). Jobs è stato un genio del marketing, ma non era ne un tecnico informatico, ne tanto meno un tecnico industriale.

    Infatti l’attuale CEO di Apple, UN INGEGNERE INDUSTRIALE (ovvero la nostra Gestionale per la Logistica e Produzione) è stato direttamente scelto da Jobs come suo “erede” alla guida della società. Ah, e non solo il CEO è un Ing.Gestionale, ma anche il suo vice lo è.

    Sulla HONDA:
    Negli anni 90 la Honda si ritrovo a dover competere con la Toyota e le sue mire espansionistiche verso un mercato di gamma più alta. In Europa tu non te ne rendi conto semplicemente perché la Toyota non esporta tutti i suoi modelli anche da noi, dove il mercato delle auto di lusso è stra-dominato dalle tedesche. Ma fidati che non è il primo produttore mondiale solo perché vende la Aygo.
    Il problema per Honda fu infatti restare competitivi, a livelli di prezzi, senza scendere di qualità e senza aumentare i volumi di vendita, per evitare di rendere il proprio marchio troppo commerciale. Il risultato fu trovato dall’allora Ingengere Gestionale, subentrato alla guida qualche anno prima, che rivoluzionò la catena produttiva tagliandone la lunghezza di circa la metà, e quindi riducendo notevolmente costi e tempi di produzione. Ovviamente non sarà stato tutto merito suo, ma gli studi di un Gestionale sono proprio su queste cose, quindi sicuramente non era uno che firmava i documenti e basta.

    Sulla Renault-Nissan, informati quale sia il titolo di studio del suo attuale CEO ;)

    Il punto è molto semplice, l’Ingegnere Gestionale che viene sminuito in molti post anche qui sopra, è tutt’altro che una figura di poco conto nel mondo dell’industria.
    L’attuale rivoluzione industriale, avviata negli anni 70 in Giappone sul concetto di qualità e riduzione dei costi, è stata fatta grazie alla fusione di discipline tecniche, economiche e STATISTICHE, che hanno portato in quello stesso decennio in Giappone, e subito copiati in America, alla nascita della facoltà di INGEGNERIA INDUSTRIALE, da noi chiamata INGEGNERIA GESTIONALE. Non è un “mago” ne uno che sa fare tutto il Gestionale, ma semplicemente uno specialista nel suo settore.

    Se cerco i migliori progettisti meccanici ovviamente gli cercherò tra gli Ingegneri Meccanici, se cerco i migliori programmatori vado tra gli Informatici.
    Se cerco i migliori progettisti industriali, e quindi ingegneri impiantisti, di linea, esperti di programmazione della produzione, vado tra i GESTIONALI.

    E nell’industria automobilistica i Gestionali sono veramente tanti, e come ho dimostrato arrivano anche a livelli molto alti di carriera, grazie al fatto che il PRIMO compito di un CEO/AD è quello di amministrare la propria industria, e nei settori dell’industria pesante o fortemente competitiva, come quello automobilistico, la gestione degli impianti (e quindi dei costi e dei volumi di produzione) è qualcosa di fondamentale importanza, ed è il motivo per cui molti Ingegneri, su tutti i Gestionali, fanno carriera a livello amministrativo.

    PS: TUTTI gli Ingegneri tendono ad aumentare di ruolo e importanza nell’industria, ma nel mondo anglosassone, se dopo il Bachelor in Ingegneria non consegui un master in Management, sei semplicemente un tecnico, con poche chance di fare carriera, soprattutto in grandi aziende, dove devi dimostrare SEMPRE di sapere come si gestisce il denaro.

    PS II : Se poi si continua a dubitare sull’importanza della Scienza Gestionale nel mondo dell’industria, si può tranquillamente andare a cercare il significato di parole come Scheduling, Pianificazione Aggregata, Just In Time, Valorizzazione delle Scorte… e scoprire che non solo sono procedimenti tremendamente ingegneristici, ma che sono le BASI di un qualunque ingegnere gestionale.

    ( Io mi sono iscritto in Gestionale per la mia passione verso la statistica e per quella verso le dinamiche industriali, scoperta al quinto anno di superiore. Quindi sono tutto tranne che uno che si è iscritto per fattori secondari. )

  386. 386

    @Frank

    Ti piace lavorare con la matematica? Che non significa fare conti e calcoli, ma usare proprio il linguaggio e la logica della matematica in quello che fai?
    Ti senti in grado a ragionare in maniera “statistica”, e quindi per probabilità? Perché per un gestionale è importantissimo questo.

    Se si, hai sicuramente i pre-requisiti :)

    Poi ti serve volontà di imparare tanto e di più materie, perché a differenza dei corsi “classici”, Gestionale ti obbliga a lavorare su materie di matematica, di statistica, di economia ingegneristica e di meccanica. Questo non ti rende meno specializzato, ma più specializzato nel tuo lavoro futuro, che probabilmente sarà nel mondo industriale.
    E a differenza dello stereotipo sull’Ingegnere medio ti sarà richiesta una grande apertura mentale, perché dovrai confrontarti con problemi anche molto diversi, e con un mondo del lavoro che può ‘usarti’ nel settore industriale a fare l’ingegnere impiantista, nel bancario/assicurativo a fare l’analista o il financial engineer, nel marketing operativo a fare analisi statistiche (di produzione, mercato, target) ecc
    In pratica di usare gli strumenti dell’ingegneria tradizionale nei più svariati settori (cosa che molti ingegneri ‘classici’ non sanno essere possibile, pensando ad esempio che la retroazione sia qualcosa di utile solo nell’elettrica, ad esempio)

    Io sono al terzo anno, e sono più che soddisfatto delle conoscenze avute. Anche rispetto i miei colleghi di altre facoltà non penso assolutamente di avere una preparazione inferiore. Anzi, se si tratta di problematiche anche non del tutto gestionali, come quelle energetiche, non c’è paragone fra le conoscenze che abbiamo noi sui sistemi di produzione energetica, sulle problematiche di costo ecc e quelle degli altri, che nel caso dei meccanici si fermano a Meccanica dei Fluidi per l’argomento, senza andare a studiare le problematiche a livelli più alti.

  387. 387

    sarò noioso, ma a riprova di quello che dicevo su Tim Cook, CEO Apple: http://www.applenotizie.it/scheda-presentazione-tim-cook-giu012/

  388. 388

    Ciao ragazzi,

    Io sono un laureato al Politecnico di Torino non in gestionale ma in biomedica. Posso assicurarvi che attualmente quella gestionale è sicuramente la laurea maggiormente richiesta.
    Dalla mia esperienza posso assicurarvi che:

    - Ingegneri Informatici alla fine, nella maggioranza dei casi, fanno i programmatori.
    - Ingegneri elettronici spesso fanno carriere commerciali. In pochissimi casi sono inseriti in R&D e comunque raramente in Italia.
    - Ingegneri meccanici ne conosco anche che lavorano in assicurazione e molti altri nemmeno trovano quello.

    - Ingegneri gestionali ne conosco molti e lavorano tutti e per ciò che hanno studiato. (Sorprendentemente la stessa cosa vale per Biomedica).
    PS ovviamente i contratti non sono stabili ma questo è normale :-(

    Per me valgono i numeri e non teorie. Oggi le aziende nascono crescono e magari alla fine chiudono producendo o erogando un solo servizio. Nell’intero ciclo di vita di un’azienda la parte di R&D rappresenta forse il 5% del tempo. tutto il resto è gestione. Ben vengano profili preparati per farlo con criterio. Un tempo la parte gestionale era affidata a Ingegneri di qualsiasi estrazione –> Risultato, oggi le aziende tendono a chiudere. Non è sempre e solo colpa delle tasse…spesso il problema sta nella testa di chi gestisce le aziende e nelle sue competenze.

    Quindi TUTTO il rispetto per INGEGNERIA Gestionale

  389. 389

    Tratto da un’ intervista a Patrizia Origoni, marketing manager di Randstad


    Ingegneria ed economia sono molto richieste: ci sono nicchie più ambite, in queste discipline?
    Nel caso degli ingegneri, c’è molta richiesta nell’ambito della meccanica, una laurea ostica, che ha a che fare con la produzione, con lo sporcarsi le mani, rispetto all’ingegneria gestionale, ad esempio. In economia invece sono richiesti molto profili per il risk management o il credit managment.

    Cosa ne pensate? sono preoccupato perchè tra 5 anni sicuramente il mercato del lavoro cambierà… e come lo vedete l’ ingegnere gestionale in futuro?

  390. 390

    Che puoi stare tranquillo se scegli Gestionale.
    Esiste da una vita negli USA come corso di laurea, ad esempio. Ed è presente in tutta Europa, anche da ben prima che comparisse in Italia.
    Fino a quando esisteranno industrie dove si produrrà, esisterà la necessità di Gestionali.

  391. 391

    Grazie giantt

    visto che mi sembri informato sapresti delinearmi il classico profilo dell’ ingegnere gestionale nel mondo del lavoro?Mi sono informato e so in che campi opera ma sarei interessato a capire esattamente cosa fa e SOPRATTUTTO in che modo opera e come “aiuta” l’ azienda.
    Sarò grato a chiunque voglia rispondermi:)

  392. 392

    Io ancora devo laurearmi, quindi ti dico per quello che ho avuto modo di vedere direttamente o di conoscere.
    Anche io ero indeciso prima della scelta della laurea, ho preso Gestionale non sulla base delle statistiche (che ci mettono dopo medicina come laurea con il maggior numero di occupati in 3 anni, e come gli ingegneri meglio retribuiti), ma sulla base di quello che avrei voluto/dovuto fare dopo.

    Ti parlo per il Gestionale del settore industriale comunque.

    Il Gestionale ‘puro’ si occupa di Programmazione della Produzione, a fronte di dati in entrata, che sono le variabili di mercato o gli ordini della direzione, devi predisporre l’impianto industriale per raggiungere i livelli produttivi prefissati. Ciò viene fatto con procedure di Scheduling e Pianificazione Aggregata. Inoltre si occupa della qualità dei prodotti finali, quindi con sistemi di rilevazione statistica (le carte di controllo ad esempio) deve capire se ci sono problemi nella produzione, e in tal caso risolverli.

    In generale quelli che lavorano in questo campo sono gli Ingegneri di Linea (che stanno direttamente nelle linee di produzione a fare i loro controlli) e i Production Planer.

    Poi però può anche capitare di lavorare nel marketing o nel settore bancario, dove sono molto apprezzate le conoscenze di statistica e soprattutto l’approccio ingegneristico ai problemi. La differenza fra un laureato in Matematica ed uno in Ingegneria ad esempio è che l’Ingegnere, pur avendo conoscenze di matematica inferiori, ha un approccio molto più applicativo ai problemi e quindi più portato per la risoluzione di problematiche sul campo. Una delle cose che ti insegneranno, se scegli Ingegneria, sono i vari metodi di risoluzione di problemi noti usando algoritmi più o meno complessi. Oltre che la capacità poi di adattare questi algoritmi a più problematiche, cosa che differenzia i Gestionali dagli altri, che studiano invece solo nel loro campo di specializzazione.

    So che nel marketing operativo spesso gli Ingegneri, non solo Gestionali, sono chiamati a lavorare su previsioni. Cioè, l’ufficio marketing non è solo il posto dove si decide che slogan usare, ma anche quello dove si decide cosa produrre sulla base dell’analisi di mercato, il Gestionale si può trovare a dare indicazioni in questo settore avendo una conoscenza sicuramente migliore di specialisti in marketing dell’impianto di produzione, e quindi dei tempi e SOPRATTUTTO dei costi di fabbricazione.

    Nelle banche spesso vengono presi ingegneri, gestionali o informatici su tutti, ma non ti so dire preciso per cosa, ma se cerchi nelle offerte di lavoro ne vedi qualcuna di questo tipo.

    Dimenticavo il settore logistico. Nella gestione dei magazzini o dei trasporti c’è molta, molta richiesta. C’era un articolo tempo fa, del 2010, sul boom di richieste di Gestionali in Lombardia, con circa 1000 figure ricercate a fronte di soli 400 laureati nella stessa regione, e molti erano cercati da aziende del settore edilizio (la Burgo se non sbaglio). In pratica ti occupavi della gestione delle scorte di magazzino, o dei lavoratori (quindi pure le risorse umane). Tutto tenendo in mente che devi cercare la soluzione più efficiente (e qui si sprecano i modi per farlo) ed economica.

    Conosco miei colleghi più grandi che oggi lavorano in stabilimenti di produzione di pannelli fotovoltaici, nella Coca Cola, per Audi e BMW in Germania, o nella logistica per IKEA e altri grandi centri commerciali. La FIAT ha organizzato recentemente attività di recruiting per Gestionali, da formare in azienda. Così come Telecom, per il settore delle Infrastrutture.

    Se cerchi nelle offerte di lavoro poi non mancano le possibilità di andare all’estero, multinazionali italiane che cercano per nuove attività in Sud America o in Nord Africa (nel settore petrolifero soprattutto)

    Il mercato del lavoro non è qualcosa che cambia in 2-3 anni, se anche ci sarà un calo di richieste di gestionali, visto che penso che ti spaventa questo, ciò non sarà avvertibile (secondo me) se non fra 10-15 anni, quando si sarà saturato il mercato, e si raggiungeranno valori comunque in linea con quelli delle altre facoltà di ingegneria.

    Poi, se negli USA, e mi sembra Giappone, se da almeno 20 anni Ingegneria Industriale è la laurea più diffusa in Ingegneria, ci sarà un motivo no?

  393. 393

    Ma l’ ingegnere meccanico non puo comunque svolgere le mansioni e i compiti di un ingegnere gestionale?
    e soprattutto “gestire” un’ azienda dal lato produttivo (occuparsi quindi della produzione e non del prodotto dal punto di vista tecnico) non lo puo svolgere anche un ingegnere meccanico?

    A me piacerebbe occuparmi del lato produttivo in un’ industria/azienda… quale ramo scegliere? La mia paura in realtà è quella di non essere considerato un “vero” ingegnere se prendo gestionale (ma non di certo per i commenti degli altri laureandi di ingegneria, di cui me ne frego altamente).

    Scusate se rompo e scusate se la domanda sembra stupida, ma è un dubbio che negli ultimi giorni mi assale.

  394. 394

    perchè non fare direttamente matematica statistica allora? si evita di fare esami come chimica, fisica e le materie a loro connesse che sono comunque esami molto pesanti e che poi non servono per la specializzazione così come descritta.
    Comunque sembra che la specializzazioni più richieste siano meccanica ed anche informatica, quelle più pregiate sono invece strutture, chimica ed aeronautica(strutture) che guadagnano di più perchè introvabili, sono pochissimi i laureati.

  395. 395

    volevo sapere la difficolt? nel affrontare ingegneria gestionale,gli esami come sono, i professori.Mi riferisco al universit? di bologna..Ringrazio in anticipo per la risposta.

  396. 396

    Ciao ragazzi,
    tra poco devo laurearmi alla triennale di INGEGNERIA DELLE TELECOMUNICAZIONI e credo ke tra uno studente di TLC, ELETTRONICA, AEREOSPAZIALE e uno di GESTIONALE…beh
    c’è sicuramente un abisso e non mi riferisco solo al piano di studi..a gestionale fanno ben poco, esami molto acquosi..e docenti molto + BUONI rispetto ad altri..
    a TELECOMUNICAZIONI ,oltre alle materie molto astratte ,difficili ma interessanti, si aggiungono professori STRONxI , pazzi ,assurdi..non tutti ovvio ma la percentuale è alta ..
    per non parlare di propedeuticità invalicabili :S dopo tre anni vi dico ke il mio modo di vedere ,di pensare e di risolvere problemi (anke di vita quotidiana) è cambiato radicalmente..soprattutto dopo CAMPI ELETTROMAGNETICI ihih meditate prima di parlare, altrimenti un TLC o un Elettronico potrebbe ridere di voi…

  397. 397

    sto frequentando l’ultimo anno di liceo scientifico..potete un pò parlarmi della facoltà di Ingegneria Gestionale? E se qualcuno frequenta questa facoltà alla Federico II sarebbe ancora meglio! Per quanto riguarda il lavoro,si trova? ho le idee confusissime! non so se è una buona scelta ..aiutatemi!! (:

  398. 398

    Dal
    tempo dei miei studi. – ragioniere re e perito commerciale— sono nate facoltà di tutti i generi.oggi ho saputo della ingegneria gestionale.ho approfondito e la cosa mi è’ molto piaciuta.e’ divenuta la professione di Marco, figlio di un caro amico.tipo indipendente gira il mondo ,dalla Thailandia al Perù dove il costo della vita e’ basso per quello che guadagna e che gli permette di vivere abbastanza bene.E un ragazzo in gamba e si merita quello che riceve. Per finire dico che una facoltà come questa l,avrei senza altro scelta ,ma è Nata in tempi troppo recenti , per me. Forza. Ragazzi chi può si butti. Credo sia un lavoro molto interessante ma poco conosciuto. Umberto. Leonini.

  399. 399

    Dal
    tempo dei miei studi. – ragioniere re e perito commerciale— sono nate facoltà di tutti i generi.oggi ho saputo della ingegneria gestionale.ho approfondito e la cosa mi è’ molto piaciuta.e’ divenuta la professione di Marco, figlio di un caro amico.tipo indipendente gira il mondo ,dalla Thailandia al Perù dove il costo della vita e’ basso per quello che guadagna e che gli permette di vivere abbastanza bene.E un ragazzo in gamba e si merita quello che riceve. Per finire dico che una facoltà come questa l,avrei senza altro scelta ,ma è Nata in tempi troppo recenti , per me. Forza. Ragazzi chi può si butti. Credo sia un lavoro molto interessante ma poco conosciuto. Umberto. Leonini.

  400. 400

    Sono Paolo, laureato in ingegneria gestionale nel 2010, e voglio rispondere alla domanda: è una buona scelta?
    La risposta è DIPENDE. Perche? State a sentire e meditate.
    Lo sbocco unico di ing.gestionale è l’azienda. Le aziende ricercano gestionale per fargli fare gli IMPIEGATI, ossia lavori a zero valore aggiunto che un ingegnere non si sognerebbe d fare. Esempi:programmazione produzione ecc. In Italia non è che ci siano queste multinazionali incredibili, ma solo molte aziende medio piccole che lottando cn la crisi.
    Quindi è una buona scelta se si mira a fare l’impiegato dipendente, quello che facevano tutti i periti anni fa.
    Questo certo, succede anche con altre ingegnerie.
    Però:
    1.un ingegnere civile può mettersi in proprio e sa come progettare una casa.
    2.un ingegnere meccanico può mettersi in proprio e sa come progettare un impianto.
    3.un ingegnere informatico può mettersi in proprio e sa come progettare una rete.

    Il gestionale non ha queste competenze se non marginali, gli viene inculcata l’azienda e basta, che bella l’azienda, faccio carriera si come no.
    Facolta di merda a mio parere.
    Quando uno la finisce se ne accorge e scopre quanto bella è l’ingegneria quella vera, progettare un software , un impianto, una rete, capire come funzionano le cose.
    I gestionali questo non lo capiranno MAI.

  401. 401

    Cari ragazzi, sono laureato triennale in ingegneria Gestionale e tra poco più di un anno dovrei (spero) essere laureato magistrale.
    Non capisco l’ossessione dei meccanici di accanirsi sui gestionali, in quanto abbiamo basi comuni ma scopi differenti… ed è proprio la scelta dello scopo che ha spinto alla divisione tra queste figure. l’ingegnere meccanico ha una visione interna, cioè studia, progetta affinché un qualcosa, come una macchina o impianto, dia un certo risultato verso l’esterno… l’ingegnere gestionale studia e decide ciò che serve all’esterno affinché si ottengano benefici globali di ottimizzazione sull’intera azienda… studia regola il processo, la logistica, la qualità, la sicurezza nel modo più ottimale possibile avvalendosi di strumenti decisionali quali probabilità, statistica, modelli decisionali, analisi investimenti… inoltre ha piccole conoscenze meccaniche ed informatiche che servono da un lato per comprendere quello che si fa dall’interno (se conforme o meno) e dall’altro appunto per consentire il trasferimento di informazioni tramite una base dati… l’ingegnere gestionale è una figura poliedrica appetibile da molte aziende perché ovunque viene inserita ha delle basi su cui può lavorare… e purtroppo molto spesso si preferisce avere o meglio pagare solo 1 che + ingegneri diversi. L’ingegneria gestionale ha sbocchi anche sul mercato finanziario cosa che il meccanico non può fare… In altro parole conta l’ambito di impiego!!!

  402. 402

    Ecco l’elenco degli esami da me svolti alla triennale:

    Geometria, Analisi matematica I, Fondamenti di informatica, Analisi matematica II, Probabilità e statistica, Elementi costruttivi di macchine ed impianti, Fisica I, Disegno tecnico industriale, Fisica generale II, Complementi di Fisica, Tecnologia meccanica, Modelli decisionali e di ottimizzazione, Fisica tecnica, Economia ed organizzazione aziendale, Tecnologie speciali, Gestione aziendale, Fondamenti di meccanica applicata, Elettrotecnica, Impianti industriali, Gestione degli impianti industriali, Scienza delle costruzioni, Teoria dei sistemi, Macchine, Chimica. —>(Inglese escluso perché lo può fare chiunque)

    Stessi esami di meccanica se non x 2 esami (ed è giusto così) che sono gestione aziendale ed economia ed organizzazione aziendale.

    La magistrale è giusto che abbia diversi esami ed è su quello che si basa la scelta delle due ingegnerie… ma è una scelta!

    Io ho scelto Ing. Gestionale per le maggiori opportunità lavorative che offre!
    Ho trovato e ricevuto varie offerte lavorative con la laurea triennale, ma ho preferito rifiutare in attesa della laurea magistrale.

    é ovvio poi che se non ci si iscrive all’Albo… è come se gli ingegneri non esistessero… dall’iscrizione all’albo si può prendere responsabilità e avere facoltà di firma… e molte aziende vogliono questo!

    D’altro canto è l’esperienza in un determinato settore che forma l’ingegnere vero e proprio!!!

  403. 403

    L’ingegnere Gestionale anche può mettersi in proprio perché sa progettare un impianto, offrire pacchetti di efficientamento produttivo, qualitativo ed Energetico.

    Il meccanico è dedicato più alla progettazione e la modellazione singola delle parti dell’impianto… l’ingegnere gestionale è dedito alla corretta allocazione delle parti di un’impianto e alla scelta delle stesse, sempre tenendo conto dei trade-off di economicità, qualità e limite tecnologico di utilizzo.

  404. 404

    Premesso che mi sono imbattuta casualmente in questa fantomatica discussione e che sono proprio iscritta al corso di Ingegneria Gestionale.
    Vorrei lasciare il mio umile parere a riguardo.
    Gli ingegneri (compresi coloro se stanno frequentando un corso di ingegneria) che continuano a sminuire tale corso devo ricordarsi che ogni laurea ha il suo perché, se seguita con passione, impegno e costanza e porta frutti (a meno che non subentri la legge di Murphy), pertanto abbiate il rispetto verso gli altri. Non mi permetterei MAI di sminuire un’altra persona solo per il corso che sta frequentando, perché magari la stessa persona è molto più saggia e intelligente di me. E’ la testa della persona che conta e che viene premiata. Non si smette mai di imparare,per chi si è stupito che deve ancora studiare oltre la semplice laurea, e nessuno è superiore a nessuno. Migliore è chi con la propria testa, riesce a risolvere i problemi, che sia un gestionale, meccanico, informatico, ecc.
    Quelli che blaterano ” voi non siete ingegneri, non avete il diritto di essere chiamati così, siete inutili, non capite e non progettate una cippalippa, io ho fatto esami più difficili, blablabla”. Ma scusate? Se volete lamentarvi fate pure, ma sinceramente a parere mio non avrei nessun problema a fare i vostri esami, se solo mi interessassero o mi servirebbero. Una formazione completa si ha al di fuori dell’ambiente universitario, quello è soltanto il primo step, e comportandovi in tale modo non mi viene che da dire: è vero, gli ingegneri sono davvero quadrati di mente ( aspetto negativo, ovvio).

    Invece di aiutarci a vicenda stiamo qua a discutere su chi è migliore di chi. Ma dai.

    Altra piccola considerazione e poi arrivederci: Ingegneria Gestionale ha molte sfaccettature, è erogata in modi completamente diversi in base a dove ci si trova. Per esempio al Politecnico di Milano a parere mio è un po’ troppo improntata sull’economia, business, …, fin dal primo anno, tralasciando la formazione ingegneristica di base che sto seguendo io per esempio, che solo successivamente mi fa specializzare a dovere nella magistrale. Quindi per chi vuole proprio criticare, almeno prima si informi sui relativi corsi erogati, prima di parlare a vanvera e in generale.

    Arrivederci.

  405. 405

    Giustissimo il commento di Maria. Io, laureato al PoliTo ormai da 4 anni vi dico che il primo giorno di lavoro si scopre di dover imparare tutto. Quanto spiegano all’università è utile solo ad allenare la mente all’apprendimento. Questo, Ing. gestionale, vi assicuro che lo fa (non sono di parte essendo un biomedico) come del resto tutte le lauree in ingegneria. Relativamente alla fantomatica PROGETTAZIONE…tolto edili e civili, conoscete qualcuno che progetta nel vero senso della parola in Italia e che non faccia ricerca? In Italia la progettazione, quella vera, è ormai argomento pressoché estinto. Quindi, complimenti agli Ing. gestionali ed a tutti gli altri Ing di qualsiasi ramo. Buona fortuna

  406. 406

    Sono una laureata in ingegneria gestionale pentita. Ho studiato i fondamenti di millemila materie, con il risultato di fare una grossa fatica per adottare ogni volta meccanismi di ragionamento molto differenti tra loro (ed è forse l’unico merito che riconosco a questo corso di studi, ossia conferire una notevole elasticità mentale) ma che, di fatto, non sono servite a molto. Infatti, non avendo studiato poi altre materie che proseguissero su quel particolare ambito 1) nel giro di poco tempo si dimentica quanto imparato e 2) di fatto non si è competenti in nessun campo. E’ vero che tutti i neolaureati devono poi formarsi seriamente sul campo ma, mentre gli altri ingegneri neolaureati una operatività professionale, per quanto limitata, ce l’hanno, i neolaureati ingegneri gestionali operativamente non sanno fare praticamente nulla. Concordo con chi dice che un ingegnere gestionale non è un vero ingegnere: è una figura tecnica sì, ma ingegneristica proprio no perché non è in grado di progettare e dimensionare nulla. E concordo con chi dice che il lavoro svolto tipicamente dagli ingegneri gestionali (produzione, logistica, qualità, controllo di gestione, ecc.) può essere svolto da un altro ingegnere o da un laureato in discipline economiche con poco sforzo aggiuntivo, mentre il lavoro svolto da questi ultimi può essere svolto da un ingegnere gestionale solo con enormi sforzi, e neanche sempre. Io attualmente opero in un ruolo tecnico e per farlo ho dovuto e devo seguire tanti di quei corsi professionalizzanti e abilitanti che praticamente è come se avessi preso un’altra laurea. Tanto valeva studiare direttamente ingegneria meccanica.

  407. 407

    Non condivido Nadia.
    La mia esperienza è opposta, quanto imparato da un Gestionale in termini di produzione è decisamente più simile alla realtà lavorativa di quanto impari un meccanico, che per ovvi motivi non viene allenato a studiare e progettare con il massimo dell’innovazione presente (anzi, spesso si studia su libri di decenni fa) e che non ha neanche competenze di analisi dei costi.
    Senza dimenticare che di meccanici che fanno i gestionali in Italia ne abbiamo avuti a fiumi fino agli anni 2000, con il risultato che le scienze industriali in Italia per decenni sono state trattate male e a livello industriale si ci affidava spesso a stranieri.
    Da Ford (e da Toyota) in poi il Gestionale non è un meccanico con basi economiche, ne un economista che sa la differenza fra accoppiamento con gioco e no.
    Dispiace per la tua esperienza, ma ce ne sono a fiumi di differenti. Alla guida di Apple oggi c’è un Ingegnere Gestionale che evitò il fallimento dell’azienda negli anni 90 rridefinendo l’approccio produttivo,cosa che si fa con i progetti di impianto e la pianificazione aggregata di risorse e attività, cose che un meccanico non conosce e non impara semplicemente per niente, perché l’analisi affidabilistica dei macchinari, la hazop per la sicurezza, lo scheduling dei lavori, l’implementazione di una iso 9001 per la qualità o della 14000 per i problemi energetici, il costing dei prodotti ecc non sono cose da meccanico ne che un meccanico impara in un paio di settimane di pratica, visto che cose come la statistica, la ricerca operativa, la legislazione su lavoro e infortunistica, l’economia industriale e la gestione della produzione o dell’impianto non sono materie stupide che si possono imparare facilmente così.

    Io non ho la presunzione di progettare un motore, potendo comunque riuscire a capire come funziona o lavorare al progetto (perché è il gestionale nelle grandi imprese ad affiancare i team strettamente progettuali per le problematiche di marketing, di fattibilità economica e produttiva o per l’analisi dell’impatto ambientale del prodotto o del ciclo produttivo) allo stesso modo un meccanico non può fare il mio lavoro, pur potendoci arrivare con l’esperienza o la logica.

    Che poi a che serve un meccanico che fa il gestionale? Nelle aziende si lavora in team, e un meccanico ha bisogno di molta esperienza per far il gestionale.

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