Studenti: risorse e truffe nel web
Pubblicato da Davide, Aggiornato giovedì 29 marzo 2007 5 Commenti »
Su queste pagine mi capita spesso di parlare di università, di e-learning e di risorse sul web. Sovente ricevo accessi di gente che ricerca “tesi sull’e-learning”, soprattutto da quando ho reso disponibile on line la mia tesi di laurea.
In questi giorni, leggendo le notizie dal mio aggregatore, sono venuto a conoscenza dell’interessante progetto di laurea di un ragazzo che ha deciso di realizzare una tesi 2.0 e nelle sue ricerche mi rivedo quando qualche mese fa ero alle prese con lo sviluppo di Cognitio, il portale di e-Learning che ho realizzato per la mia tesi triennale. Significa che il web sta diventando sempre più utile, che gli studenti (universitari e non) sanno sfruttare appieno le potenzialità della rete.
Sono nate realtà come Unispace e Unilife, che personalmente non utilizzo, ma che sono il termometro di una crescente sensibilità e integrazione tra il mondo accademico e la rete sociale.
Se poi parliamo di scuola in generale, e non solo di università, vale la pena citare il sito del ministero della pubblica istruzione dedicato al blogging per gli insegnanti. E’ bruttino e si apre con una frase terribile, degna dei timorosi dell’internet 1.0:
Tutti gli amministratori dei blog e dei podcast sono invitati a verificare attentamente e costantemente negli spazi a loro affidati da Edidablog, che le immagini, i testi, i suoni ed i video inseriti direttamente e/o da studenti e/o partner non contravvengano le norme di legge sulla privacy e sul diritto d’autore e che non manchino di rispetto al comune senso del pudore e della dignità personale.
..ma è pur sempre qualcosa! Di ben altro spessore invece è il sito analogo realizzato dalla Regione Emilia Romagna: ScuolaER. Un sito ben fatto e curato dedicato agli insegnanti e alle scuole: “i BlogER, progettati per la didattica, sono aperti alle scuole che potranno utilizzare questa nuova modalità comunicativa per raccontare le proprie esperienze e progetti”. Sempre dall’emilia romagna arriva l’Osservatorio AlmaTwo, con tanto di blog dedicato all’e-learning che scopro essere on-line già dal lontano giugno 2005.
Non è tutto rosa e fiori, qualcosa di storto nel nostro piccolo Paese c’è: si chiama WebStudenti (link non più funzionante). Una banca dati che raccoglie temi, tesine, appunti, traduzioni, tesi, riassunti, e tanto materiale utile! Peccato che il tutto sia accessibile alla modica cifra di 144 euro! E la cifra è ben nascosta nella clausola numero 5 del contratto di abbonamento. Non è un portale pensato per figli di papà, ma un servizio gestito da una società con sede a Varsavia, dal nome New Europe Media sp.zo.o. Non ho avuto modo di provare il servizio, che si attiva ricevendo la password con una chiamata al numero verde, quindi non posso dire se poi effettivamente il materiale all’interno valga la spesa, ma le clausole del contratto non mi convincono, basta leggerselo in toto (link non più funzionante) per capire che genere di servizio si va a sottoscrivere.
Poichè non mi piace chiudere parlando male del web, cito in questo piccolissimo scorcio del mondo e-learning anche due interessanti motori di ricerca personalizzati: RicercaMaestre (un motore di ricerca per bambini, genitori e maestri che seleziona siti scelti da esperti insegnanti della Scuola Primaria. Si possono trovare risorse scolastiche per la scuola elementare e navigare all’interno di siti adatti a bambini dai 3 ai 12 anni, cercando contenuti educativi e di svago) e Educity (che cerca solo in siti approvati da un team di professori delle scuole italiane).
In definitiva, qualcosa si muove. E nei prossimi anni, grazie anche al ricambio generazionale, sempre più insegnati e sempre più scuole usufruiranno del “bello” di internet, digital divide permettendo..
AGGIORNAMENTO: in questi giorni le fiamme gialle hanno posto sotto sequestro i siti gestiti dalla società New Europe Media, maggiori notizie nell’articolo di Punto Informatico.
AGGIORNAMENTO 2: Mi è arrivata via mail una nota che pubblico qui per completezza circa la truffa di WebStudenti.
Essendo stata utilizzata per la stipula dei contratti di abbonamento l’innovativa piattaforma tecnologica Unibase, Teleunit S.p.A., in linea con la propria vocazione etica di operatore nazionale delle telecomunicazioni, che si realizza ed articola nei vari prodotti Teleunit, ha deciso di rimborsare integralmente tutti coloro che hanno pagato.
Nella vicenda Teleunit S.p.A. si considera parte lesa e si riserva di procedere legalmente nei confronti di chi verrà accertato essere responsabile dei disservizi e delle errate e fuorvianti informazioni.
L’Azienda esprime piena fiducia nell’operato degli Organi Istituzionali preposti e si augura che sia fatta, al più presto, piena luce sui fatti accaduti.
Sono rimasto felicemente stupito di fronte al fatto che un’azienda abbia deciso di inviare direttamente un comunicato stampa anche ad un semplice blogger come il sottoscritto. I miei complimenti a Teleunit, questo significa lavorare con serietà.
5 Commenti »
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Filippo - Pubblicato il 11 03 2007 alle 18:36
Sono cascato nel “tranello” di webstudenti e mi ritrovo con la fattura di 144euro a casa… cosa posso fare per rescindere senza pagare nulla?
Grazie,
Filippo
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Davide - Pubblicato il 12 03 2007 alle 01:13
Beh intanto non pagare assolutamente, invia un modulo di diffida e magari rivolgiti all’Adiconsum.
Maggiori informazioni dettagliata su come proteggerti le puoi trovare su studenti.it, da dove puoi scaricare anche il modulo di diffida precompilato. Questo è il link all’articolo: http://www.studenti.it/superiori/truffa_web.php
Per maggiori informazioni sull’adiconsum: http://www.adiconsum.it/
Ciao Filippo.
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luigi - Pubblicato il 24 03 2007 alle 14:05
il contratto pero’ era scritto…… bastava leggere..
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Davide - Pubblicato il 24 03 2007 alle 15:24
certo che era scritto, ma è come se una compagnia di volo ti offre il viaggio roma-new york e ti scrive il prezzo in piccolo al punto 5 delle clausole poste dietro al biglietto.. non la chiami truffa?
In questi giorni tra l’altro mi pare di aver sentito al tg che la guardia di finanza avrebbe scoperto il caso..
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Sara - Pubblicato il 09 10 2007 alle 20:45
Anch’io ero cascata nel tranello e avevo pure pagato per non avere rogne.
Però dopo circa due settimane mi sono tornati indietro i soldi con un assegno circolare spedito dalla Teleunit, che si dichiarava estranea ai fatti.