Enterprise 2.0: attori e opportunità

Pubblicato da Davide, Aggiornato venerdì 7 marzo 2008 5 Commenti »

Collaborazione
foto Flickr

Arrivo al lavoro, verso le 9. La mia è un’azienda con un centinaio di dipendenti, abbiamo tre sedi: due in Emilia e una in Lombardia. Collego il notebook e accedo al portale aziendale. Stamattina sono sereno, è lunedì ma non ho scadenze stringenti. Controllo gli ultimi post pubblicati dai colleghi: ne trovo uno molto utile, che probabilmente mi aiuterà a risolvere un problemino col progetto avviato sul cliente Rossi. Lascio un commento entusiasta e voto l’articolo: 5 stelline.
Ho voglia pure di vedere che stanno combinando quei pazzi della ricerca e sviluppo, vado a leggere gli articoli sul blog della R&D. Come al solito tante belle cose ma ancora nessuna applicazione reale. Staremo a vedere..
Ah, c’è un tizio che propone un aperitivo tra colleghi martedì prossimo: io ci sono! Il bar chi lo scieglie?
Mario è stato promosso, i miei complimenti; Carla, neolaureata, è appena entrata in azienda, le lascio un messaggio per farle presente che nella sezione dedicata ai nuovi dipendenti ci sono un sacco di informazioni utili.
Basta, sono le 10 e un quarto, è ora di fare qualcosa.. Il forum lo consulterò nel pomeriggio, adesso non sono in vena di dispensare consigli.

Concetto di impresa 2.0, detta all’americana: enterprise 2.0.
In sostanza si tratta di concedere qualche ora ai dipendenti per il libero svago sulla intranet interna, il tutto a discapito della produttività. A discapito della produttività? Non esattamente.
Strumenti come wiki e blog, che hanno reso possibile l’evoluzione di internet, possono rendere possibile pure l’evoluzione di una azienda. Delle relazioni lavorative: possono facilitare la comunicazione orizzontale e spianare la strada per nuovi scenari produttivi. Soprattutto per le organizzazioni che prevedono un costante lavoro per team e che consideraziono la conoscenza interna un bene da proteggere e coltivare (knowledge management per gli anglofoni).
E chi se ne frega se finisce che la gente pubblica le foto del capo con le gote rossicce all’ultima cena aziendale oppure parla della birra fatta in casa, succede sempre anche alla macchinetta del caffè. Nella maggior parte dei casi invece una intranet aziendale ben strutturata sarà utile per risolvere problemi, scambiarsi informazioni sui clienti, lasciare per iscritto cose che altrimenti andrebbero perdute nel tempo, comunicare con gente che non sta nello stesso ufficio; e questo alla macchinetta del caffè difficilmente avviene.

Tutto questo potrebbe essere interessante, ma chi lavora con questi strumenti? E soprattutto chi ti installa queste cose in azienda? E i costi?
Rispondere a queste domande non è per niente semplice, perchè il settore è appena nato acerbo. Perchè esistono una marea di esperimenti, ma non una killer application. Esistono casi studio più o meno ecclatanti, ma nessuno sarà mai abbastanza esplicativo. Innanzi tutto serve cultura aziendale. Se un’organizzazione è per natura verticale e verticistica, difficilmente riusciremo a sfruttare al meglio questi sistemi.
Alla seconda domanda si può rispondere in questi termini: non esiste ancora la suite completa e definitiva. Quella in grado di adattarsi a tutte le esigenze e soddisfare ogni bisogno. Esistono però aziende che offrono soluzioni più o meno specifiche, che vanno opportunamente valutate in una prima fase di selezione del software. A tal proposito il punto di partenza è sicuramente il “quadrante magico” di Forrester.

I principali attori del settore sono:

  • Suite 2.0 di Spikesource: Si pubblicizza come la piattaforma completa per l’enterprise 2.0. In effetti i componenti che la costituiscono sono i più noti del settore, su un’unica piattaforma sono integrati Movable Type (blog) e Social Text (wiki), oltre ad altri strumenti per la gestione RSS.
    E’ da valutare però attentamente la piattaforma, non sono infatti disponibili demo esplicative, questo può far pensare che l’interfaccia e l’usabilità siano ancora un po’ acerbe; almeno questa sensazione traspare dalla consultazione del sito ufficiale
  • Movable Type Community Solution: A mio parere è tra le piattaforme più indicate se si vuole realizzare una community aziendale, dove ogni utente/dipendente dispone di un proprio blog personale. L’idea vincente è che l’utente interagisce coi vari strumenti in una logica bottom/up: i contenuti migliori vengono votati col sistema di ranking dagli altri utenti (lettori) fino a raggiungere notorietà.
    Ogni utente dispone di una pagina personale che può gestire come meglio crede. C’è la possibilità di aggiungere campi personalizzati al profilo utente, quindi ad esempio si possono inserire campi come “progetti avviati”, “clienti seguiti”, ecc..
    Per ogni utente viene tenuta traccia della sua attività all’interno della community, è quindi possibile vedere i commenti fatti, le risposte ai post nel forum, gli articoli pubblicati sul blog..
    E’ possibile creare dei blog multi-utente (sui quali più utenti possono scrivere – ideale per blog di progetto e per team di lavoro/ricerca), dispone inoltre dei forum.
    E’ presente una parte CMS, attraverso la quale è possibile pubblicare contenuti standard.
  • Blogtronix: Un’altra piattaforma per creare un social network aziendale. A differenza di Movable Type, dispone anche di un wiki. Non ho ancora avuto modo di approfondirne le funzionalità ma a giudicare dallo screencast dimostrativo ha tutte le carte in regola.
  • SocialText (enterprise wiki)
  • ToughtFarmer (enterprise wiki)
  • Cogenz (enterprise social bookmarking)
  • Liferay (enterprise open sourceportal)
  • TikiWiki
  • Confluence Wiki

Alla terza domanda, quella sui costi, si risponde così: se vogliamo la suite bisogna pagare. Il mondo dell’open source non ha ancora una offerta affidabile rivolta alle aziende, o almeno nella mia esperienza ancora non mi è capitato nulla tra le mani.

Se qualcuno conosce e ha provato queste o altre applicazioni, in ottica aziendale, è il benvenuto. Sono curioso di scambiare opinioni e capire le esperienze fatte sul campo. Sono alle prese con uno studio di intranet per una azienda medio grande e mi piacerebbe condividere qualche battuta.

Piccola nota finale, nel valutare queste piattaforme spesso ci si dimentica della fatidica equazione: semplice=meglio.

5 Commenti »

Puoi lasciare un tuo commento, oppure fare un trackback dal tuo sito.

  1. 1

    Esperienza maturata in circa un anno e mezzo: mi occupo di sistemi informativi (ma sono anche socio) di una azienda di promozione e marketing prodotti agroalimentari. E’ stata forte l’esigenza di introdurre sistemi di condivisione delle esperienze tra colleghi e collaboratori sul campo. Io ho individuato già un anno e mezzo fa.. la strada: strumenti web 2.0 per arrivare ad una soluzione enterprise 2.0… facile a dirsi…
    Ho iniziato a sperimentare wordpress e socialtext… dopo mesi di lavoro (tra i quali risoluzione bugs.. e tentativi di integrazione…) ho dovuto gettare questi strumenti… concordo con te: open source = niente costi iniziali, un’enorme fatica per integrarli e poi chi li usa?
    La svolta è arrivata qualche mese fa quando ho scoperto we+ (www.weplus.it) della italianissima Yooplus (www.yooplus.it): tutto integrato (blog, wiki, messaggistica, documenti, tagging, attività), semplice da usare, ma soprattutto utilizzato da TUTTI…. la strada deve essere proprio questa: cultura aziendale.. e semplice = meglio…

  2. 2

    Infatti.. Ho scoperto we+ proprio nei giorni scorsi cercando in rete.. Mi sono iscritto subito e sto cercando di capire se fa per me, l’unica cosa è che sembra molto incentrata sul lavoro per team e sui progetti: però le potenzialità sono notevoli.

  3. 3

    Ciao Davide,

    il tema è attuale ma non è del tutto vero che il settore è appena nato. Oggi è di moda ribattezzare tutto “2.0″ ma da molti anni esistono le intranet aziendali e gli strumenti per svilupparle.

    Noi abbiamo maturato una certa esperienza in ambiente Oracle Portal, adottato da un nostro cliente. I costi possono risultare irrisori se si investe in maniera da ottenere un ritorno dell’investimento (ROI).

    Se ci si limita a voler fornire strumenti di community ai propri dipendenti risulta difficile valutare il ROI ma se si pongono le basi per poter sviluppare o integrare strumenti di lavoro e controllo in alcuni casi il ritorno dell’investimento può essere impressionante.

    Per basi intendo una piattaforma che metta a disposizione un server LDAP e un sistema di Single Sign On per le applicazioni esterne non direttamente integrabili.

    Saluti, Alessandro

  4. 4

    Ciao Davide,

    riprendo lo spunto di Alessandro per confermare che il settore non è assolutamente “appena nato”, ma sta comunque vivendo una sorta di seconda giovinezza, cavalcando per quanto possibile il fenomeno del “2.0″.

    Durante la ricerca dell’Osservatorio Enterprise 2.0 (a cui partecipo e che si concluderà settimana prossima), al di là delle soluzioni “tutto in uno” dei grandi tipo Microsoft o IBM che comunque sono di valore, alcune delle iniziative intranet più innovative sono state sviluppate con software come Confluence, TikiWiki e soprattutto Liferay.

    Andrea

    Ps: grazie per la segnalazione del convegno…riuscirai a fare un salto? :-)

  5. 5

    @Alessandro: Forse “appena nato” non è l’espressione più corretta, è vero. Ma dico così perchè in questi mesi ho provato e valutato proposte di vario genere (Google Enterprise, Movable Type Enterprise, Suite 2.0 e SocialText in particolare) e l’impressione che ho avuto è che non siano complete, ma a tutte manca qualcosa: a movable type manca un calendario e un’area di condivisione documenti così come a google apps manca l’aspetto di CMS e community.. Insomma, dovendo scegliere mi sono trovato di fronte a diversi strumenti: ma non soluzioni!

    Non conosco Oracle Portal perchè appunto l’obiettivo era offrire strumenti di community ai dipendenti, che agevolassero il lavoro, senza la necessità di integrare il controllo. Fondamentalmente ero/sono alla ricerca di qualcosa di leggero e pronto: mi rendo conto che non può esistere senza pagare, ma almeno pagando pensavo di trovarmi davanti a piattaforme in un certo senso già complete.

    Per basi intendo una piattaforma che metta a disposizione un server LDAP e un sistema di Single Sign On per le applicazioni esterne non direttamente integrabili.

    Su questo pienamente d’accordo..

    @Andrea: certo che ci sarò. Già iscritto e con tanta sete ;)
    Grazie a te per l’intervento, come vedi ho aggiunto qualche link alla lista degli attori..

Lascia il tuo commento

 

http://livregratis.fr/ - http://club-ebook.fr/