Come e perchè puoi dialogare con una scatola di pomodori
Pubblicato da Davide, Aggiornato mercoledì 30 gennaio 2008 2 Commenti »
Da qualche parte in Germania c’è un’industria che produce piccole confezioni per il cibo in scatola. Questa azienda fabbrica scatolette che sembrano esattamente uguali alle altre, solo che queste contengono un piccolissimo computer, con un po’ di memoria e un trasmettitore radio a corto raggio. Sono scatolette piccole e la fabbrica che le produce le fa pagare circa 8 centesimi in più. Durante la produzione, sulle scatolette vengono inseriti alcuni dati, come la data di produzione, il numero identificativo e altri dettagli..
Una volta realizzate queste scatolette viaggiano in tutta Europa. Un lotto di esse viene spedito in Italia presso una ditta di confezionamento per passate di pomodoro. In questa ditta, durante il processo di confezionamento, sulle scatolette vengono aggiunti alcuni dati: é stata riempita con pomodori italiani, che hanno una precisa data di confezionamento e una data di scadenza.
Una di queste scatolette viene esportata in USA. Quando viene spedita i suoi dati vengono tradotti dall’italiano all’inglese. Dopo un breve tempo in un magazzino finisce sugli scaffali di un supermarket. Nel supermarket questa eredita altre informazioni, come il prezzo di vendita e la data in cui è stata riposta sullo scaffale. A un certo punto la dispensa di un cliente sa che deve ordinare una scatola di pomodori e una di queste sarà inviata a casa tua alla prossima consegna. Prima che la scatoletta lasci il negozio, il supermarket legge le informazioni necessarie per il suo inventario.
Qualche settimana dopo sei al lavoro sulla tua scrivania e stai pensando alla cena, decidi che stasera cucinerai per una cenetta romantica. Dai un occhio alle ricette, ne scegli una, e controlli che nella tua dispensa ci sia tutto il necessario. I tuoi pomodori si sono allegramente registrati da soli quando sono arrivati nella dispensa, quindi lei è in grado di indicarti che tutto ciò di cui hai bisogno è un po’ di basilico fresco, puoi fermarti a prenderlo mentre torni a casa. Al supermarket trovi il basilico e lo riponi nel carrello, che aggiorna il prezzo comulativo della tua spesa. Vedendo lo schermo che si illumina, dai un’occhiata verso il basso e noti l’annuncio di una offerta speciale sull’origano. La cancelli e disabiliti le pubblicità successive. Una volta fatto, passi il carrello alle casse, dove il costo totale viene accreditato e il tuo indirizzo di casa inserito nelle cose acquistate.
Spingi il carrello sulla pista per la consegna prima di andare al bar a berti un caffè mentre il negozio trasporta la merce per te.
A casa inizi a cucinare, mettendo la scatoletta di pomodori aperta sul tavolo. La scatoletta capisce di essere stata aperta (dopo aver rilevato una differenza di pressione). Ti eri detto più volte che avresti riparato l’accensione automatica dei fornelli già da diverse settimane, e ora ogni volta che li vuoi accendere non trovi mai l’accendino. Chiedi alla cucina di trovarti quello più vicino: ce n’è uno nel cassetto delle posate.
Hai già abbastanza pensieri, così ordini alla cucina di calcolare la riparazione dei fornelli nel tuo bilancio. La tua stufa sa che non ti deve più seccare nuovamente. Ti godi la tua cena, accendi la televisione e durante il primo stacco pubblicitario appare un messaggio dalla tua cucina in fondo allo schermo che ti informa che una scatola di pomodori è rimasta aperta sul tavolo da due ore. Ti arrabbi un attimo, ma sei contento che la casa non ti ha interrotto mentre eri impegnato. Lei sà che non stai guardando un programma importante, così ha avuto la decenza di aspettare il primo stacco pubblicitario.
Vai in cucina e rimetti la scatoletta nel frigo. Tre giorni dopo ti svegli e ti fiondi in cucina per una tazza di caffè. Appena prendi il latte vedi il display del frigorifero che ha diversi messaggi per te. Li leggerai più tardi con l’email ma noti che il frigo si lamenta per una scatoletta di pomodori che sta per scadere.
Ad una prima occhiata non la vedi ma il frigo la localizza dietro l’ultima delle birre, così prendi i pomodori e li mescoli. Ti godi la tua “tomato-juice” assieme al caffè, poi inizi a pulire e getti la scatoletta vuota nell’unità per il riciclaggio. Il cestino rileva tutti i dati personali dalla scatoletta, notando che la lega del materiale è conforme per il riciclaggio. Qualche giorno più tardi la scatoletta sarà spedita in Germania dove verrà riciclata.
Siamo impazziti?
Non proprio, a parte il pessimo gusto americano per l’accoppiamento pomodori-caffè. Ciò che hai appena letto veniva pubblicato nel marzo del 1999 nel “Proceedings of the Embedded Systems Workshop” a Cambridge (USA). Realtà o fantasia prossima? Il paragrafo iniziava così: “Pasta, circa 2005“. Mi è capitato tra le mani durante un corso di studio universitario che sto frequentando.
Siamo nel 2008, per fortuna ancora nulla di simile è stato commercializzato e portato nella grande distribuzione. Ma la tecnologia pervasiva, il cosiddetto Pervasive Computing, è una scienza dagli aspetti affascinanti. In grado di suscitare scenari incredibili, che da un lato facilitano la vita e migliorano il benessere collettivo (si pensi al riciclaggio o al risparmio energetico), dall’altro spaventano per la tremenda capacità di penetrazione nella vita privata di ogni individuo.
Una tecnologia è davvero pervasiva quando non viene percepita: la presa di corrente per noi esiste e non sappiamo che dietro ci sono innumerevoli studi di elettrotecnica. Per noi funziona, e basta.
Bene, esistono dispositivi come gli RFID, in grado di collezionare dati ed essere letti con onde radio. Sono usati ad esempio nei sistemi antitaccheggio, ma le applicazioni sono tante, soprattutto nella logistica. Chi ci vieta di utilizzarli per una scatoletta di pomodori? Chi ci vieta di metterli nei biglietti del treno per poi “offrire” ai viaggiatori pubblicità mirata in base alle persone che si trovano nel raggio di 20 metri di uno scermo pubblicitario? Magari il tutto gestito da un sistema ad agenti, dove l’agente dello schermo indica il target presente (età, sesso, ecc..) e gli agenti delle concessionarie pubblicitarie si aggiudicano il messaggio facendo un’asta. Esatto, qualcuno ci sta già pensando. Intanto, se volete approfondire le possibili applicazioni, basta dare un’occhio alla ricerca di telecom italia.
Mentre noi, aspettiamo il futuro.
2 Commenti »
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Simone Nicoletti - Pubblicato il 30 01 2008 alle 15:49
ciao!
ti ho inviato una mail!
simone
2
maria - Pubblicato il 02 02 2008 alle 14:38
a me questa cosa terrorizza..