Fine del GoogleBombing?! Miserabile fallimento..

Pubblicato da Davide, Aggiornato sabato 27 gennaio 2007 2 Commenti »

Apprendo da DownloadBlog che Google ha deciso di porre rimedio al fenome del GoogleBombing. Si tratta del trucchetto (se così si può chiamare, per qualcuno è addirittura una disciplina). Che cos’è sta cosa?

Il googlebombing (ovvero «bombardare Google») è la tecnica usata per sfruttare una caratteristica dell’algoritmo PageRank usato dal motore di ricerca Google in base alla quale viene attribuita importanza ad una pagina in rapporto a quanti link verso essa si trovano all’interno di altri siti web; in sostanza, più persone parlano di una data pagina attraverso l’inserimento di un suo link entro altri siti, più importante diventa la pagina stessa.

Ad esempio, inserendo in molti blog diversi un link dal testo «miserable failure» (miserabile fallimento) che puntava alla biografia di George W. Bush, alcuni blogger americani sono riusciti a fare in modo che, cercando quelle parole su Google, il primo risultato visualizzato fosse proprio la biografia di Bush. L’iniziativa è stata poi ripresa anche in alcuni blog italiani (cercando «incapace» il primo risultato era la biografia del ministro Giuliano Urbani).

Le motivazioni principali che spingono gli autori delle «bombe» sono il divertimento, la brama di notorietà, tuttavia non mancano quelle spinte da ragioni politiche o «giustizialiste»: in quest’ultimo caso le bombe fanno in modo di «recapitare un messaggio», diventando una sorta di arma in mano al popolo della rete per far ascoltare il proprio messaggio.

Beh, oggi cercando sul motore di ricerca “miserabile fallimento” niente più home page del presidente del consiglio. In fondo nulla di male, alla bravata prima o poi era giusto porre rimedio. Ma un po’ sono amareggiato, in fondo questa era veramente un’arma in mano al popolo della rete. Magari poco conosciuta, ma a tutti gli effetti un’arma.

Pensate cosa si potrebbe fare se volessimo sensibilizzare l’opinione degli utenti su una multinazionale che ha comportamenti non etici? Se la faccenda è sentita da molti bloggers, con una relativa facilità è possibile posizionare certi argomenti in testa alle ricerche su quella azienda. E tutto ciò non andrebbe a sconvolgere le ricerche, perchè l’argomento sarebbe pertinente. Magari in passato questa tecnica è stata usata con troppa spavalderia, ma eliminarla di fatto con un algoritmo apposito non mi sembra la giusta soluzione. Meglio rimuovere i singoli casi, quando inopportuni, ma lasciare che tanti utenti che si mettono d’accordo per far comparire il sito dell’UNICEF quando si ricerca “regali” in periodo natalizio, possano in futuro ripetere queste azioni.

L’iniziativa è partita dal forum di html.it nel dicembre 2005, moltissimi altri siti hanno aderito con grande entusiasmo, manifestando solidarietà per il primo Googlebombing sociale in Italia (non si esclude nemmeno che sia stato il primo caso al mondo).

Noto con piacere che è sparito Silvio da “miserabile fallimento”, ma resta l’UNICEF in testa alla ricerca per “regali”. Forse allora non è stato modificato l’algoritmo, ma hanno fatto pulizia su qualche caso..

2 Commenti »

Puoi lasciare un tuo commento, oppure fare un trackback dal tuo sito.

  1. 1

    passando ho letto il post e sono d’accordo con te che bisognerebbe saper usare ‘socialmente’ la Rete.
    E le nostre conoscenze per farla diventare piu’ etica …
    Pensa ad esempio a tanti WM che non pensano a dare leggibilità a persone disabili[io sono ipovedente] eppure non è cosi difficile.
    Mi viene da pensare che ci sia poca sensibilità nella Net
    ciao

  2. 2

    si, poca sensibilità.. ma forse dovuta a poca formazione sull’importanza degli standard.

Lascia il tuo commento

 

http://livregratis.fr/ - http://club-ebook.fr/